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Tè, copertina e i film di Natale che vi consiglio

Anche i più cinici cedono sotto i colpi dei film di Natale. Andiamo, saranno scontati, saranno leziosi, ma fanno atmosfera come nient’altro riesce a fare. Ho selezionato per voi alcuni film e serie tv abbastanza recenti o appena usciti. Qualcuno classico, altri molto meno, ce n’è per tutti i gusti e nazionalità. La corazzata made in Usa l’ho lasciata per ultima perché magari avete voglia di scoprire altri bei prodotti europei o asiatici. Spero di darvi qualche consiglio utile per accompagnare degnamente divano e copertina! E…ah! Alternate con qualche buon libro! E…ah! (2) Buon Natale!

Giusto in tempo per Natale – Jeszcze przed swietami (Polonia)

Questo è uno dei miei film di Natale preferiti. C’è una madre single che lavora come corriere, ma la ditta sbaglia le etichette sui pacchi e lei consegna i regali di Natale alle persone sbagliate. Compreso quello per suo figlio! In una corsa contro il tempo, lei e un suo cliente cercheranno di rimediare all’errore  della fabbrica. Mi sono piaciute le situazioni e i protagonisti. La postina, in particolare, è bravissima! Guardatelo, non vi pentirete. 

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Julestorm – A storm for Christmas (Norvegia)

Rimaniamo al freddo, con una serie tv norvegese delicata e commovente. Sei episodi in cui una girandola di personaggi è bloccata da una tempesta di neve in aeroporto a Oslo. Le loro storie si intrecceranno, fino a rivelare i lati più intimi della loro personalità e della vita. C’è il barista, il prete dell’aeroporto, i viaggiatori in partenza per il caldo, il pilota cinico, cuccioli che nessuno vuole…L’atmosfera è leggera, ma preparate i fazzoletti.

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Come sempre a Natale

Sempre in Norvegia, dove il Natale è molto sentito. Per festeggiare il loro fidanzamento, Thea invita Jashan a casa sua in Norvegia. Ma le radici indiane di lui e le tradizioni norvegesi della famiglia di lei trasformeranno il tutto in uno scontro di culture destinato a creare caos. Quello che doveva essere per tutti un Natale “come al solito” si trasformerà in un caos che metterà a dura prova le convinzioni preconcette e le tradizioni di tutti, nonché la storia d’amore tra Thea e Jashan. Carino, corto, senza pretese, un piccolo spaccato di tradizioni del profondo nord.

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Odio il Natale (Italia)

Gianna ha 30 anni, fa l’infermiera, è realizzata nel lavoro ma non nella vita sentimentale. Da quando l’ex fidanzato Francesco l’ha lasciata tre anni prima, non ha più avuto una relazione. In famiglia tutti non si fanno gli affari loro e così, esasperata, Gianna dice loro una piccola, grande bugia: presenterà il suo nuovo fidanzato a Natale. Ha 24 giorni di tempo per trovarlo, ma l’impresa non sarà affatto facile. Leggero, leggero. Anche dove avrebbero potuto spingere, decidono di non farlo. In linea con le produzioni italiane, si può dare di più, ma c’è Venezia che comunque vale la visione. La seconda serie non cambia registro e attinge a mani basse da Sex and the City. Odio il Natale è remake della serie di cui vi parlo subito dopo. 

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Hjem til jul – Natale con uno sconosciuto – Home for Christmas (Norvegia)

Come vi dicevo, Odio il Natale è il remake italiano di questa serie norvegese. Le dinamiche sono le stesse, infermiera trentenne relegata al tavolo dei bambini e la sua ricerca di un fidanzato da presentare alla famiglia. Le dinamiche sono le stesse, ma in Norvegia scavano più nel profondo. Quindi, decidete voi: leggerezza, al limite della superficialità, italiana, o il profondo Nord.

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Your Christmas or mine? – Il tuo Natale o il mio? (Gran Bretagna)

Commedia inglese natalizia uscita da poco. James e Hailey sono una giovane coppia di studenti che andrà dalle rispettive famiglie per Natale. Dopo che si sono salutati alla stazione, entrambi cambiano idea e scendono dal proprio treno per salire  su quello dell’altro. Complice anche qui una tempesta di neve, si ritrovano da soli a casa dell’altro. Senza che nessuna delle due famiglie sappia che stanno insieme. Così, lei, un tantinello invadente per i miei gusti, si ritrova dal ricco padre di lui e lui si ritrova nella caotica famiglia di lei. Riusciranno a uscirne vivi? Commedia senza grandi variazioni sul tema, la cosa migliore secondo me è la colonna sonora. Nei film inglesi si può sempre contare su buona musica.

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A year-end medley (Corea del Sud)

Il modo migliore per iniziare il nuovo anno. Leggero ma con sentimento come sanno fare solo i coreani, spiritoso e sofferto insieme, più va avanti e più diventa super romantico. Non è un film di Natale, ma di Capodanno. E’ la storia di un gruppo di persone che si trovano in un albergo per l’ultimo dell’anno, ognuno con la sua storia e i suoi traumi. Tutti alla ricerca dell’anima gemella. Con un parterre di attori di kdrama di tutto rispetto, su tutti Lee Dong Wook che qui è fascinoso al massimo. Da vedere se amate gli asiatici. p.s. per chi non lo conosce, secondo i coreani, la persona con cui sei quando scende la prima neve diventerà il tuo amato, tenetelo a mente.

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Dash & Lily (Usa)

E’ un vero peccato che abbiano deciso di non rinnovare Dash & Lily per una seconda serie. Mi ha ricordato i film di Woody Allen, con New York vera protagonista delle 8 puntate. Dash e Lily si incontrano, per modo di dire, grazie a un taccuino che Lily lascia da Strand e che Dash trova. Nasce un gioco a colpi di quiz e sfide, che li coinvolge sempre di più e che fa spostare il taccuino in diversi posti della città. E’ una serie molto carina, che vi consiglio per i pomeriggi festivi, soprattutto se ci sono adolescenti nei paraggi. 

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Best Christmas ever! (Usa)

Film carino, con un cast super esperto. Come ogni altro Natale, Jackie invia un’arrogante newsletter per le feste che fa sentire la sua vecchia compagna di università Charlotte completamente inadeguata. Quando qualche giorno prima di Natale per uno scherzo del destino Charlotte e la sua famiglia arrivano a casa di Jackie, Charlotte ne approfitta per dimostrare che la vita della sua vecchia amica non è così perfetta come appare. Finale un po’ così, avrebbero potuto inventare qualcosa di meno mirabolante. Protagonisti, Heather Graham, Brandy, Jason Biggs e Matt Cedeño.

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Fall into winter (Usa)

Quando il suo fidanzato del liceo decide di investire in un’azienda di caramelle di famiglia, Kerry non è molto entusiasta dell’idea. È possibile che cambi idea? Anche qui, niente di nuovo sotto il manto nevoso. Tv movie per passare un pomeriggio sul divano, con un’attrice famosa ed esperta del genere, al suo ritorno in tv dopo vicende personali burrascose.

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Natale tutto incluso (Canada)

Tracey Moore, una travel blogger, si reca in una cittadina per trascorrere le sue vacanze di Natale. Tutto senza spese, a una condizione: che scriva una recensione su un bed and breakfast della zona. Che sta lottando per non chiudere, schiacciata dalla concorrenza di un hotel di lusso. Dovrebbe fare dei video su un weekend romantico, ma viene lasciata dal fidanzato prima di arrivare…semplice semplice, da guardare con una cioccolata calda in mano. 

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Il diario segreto di Noel (Usa)

Quando un autore di bestseller torna a casa a Natale per sistemare l’eredità della madre, trova un diario il cui contenuto nasconde segreti del passato. Nel frattempo, si presenta alla porta una ragazza in cerca delle sue origini. Qui c’erano tutti gli elementi per un bellissimo film, peccato che alla coppia protagonista manchi un po’ di pathos, sembrano più due amici che due innamorati. La storia però non mi è dispiaciuta, e neanche la casa di Noel, quindi ve lo segnalo. 

The Noel Diary. (L to R) Barrett Doss as Rachel, Justin Hartley as Jake in The Noel Diary. Cr. KC Bailey/Netflix © 2022.

Un Natale di cuore (Usa)

Da Beverly Hills in poi, Jennie Garth è una garanzia. Qui è Jaime, una vedova che per onorare lo spirito natalizio del marito, decide di fare dei regali a chi ne ha bisogno. La voce si diffonde e la gente in città si chiede chi sia questo Babbo Natale segreto. Lei vuole rimanere anonima, ma incontra Scott. E’ il giornalista del programma mattutino che Jamie guarda da anni ed è molto interessato a rivelare ai suoi telespettatori chi sia questo Babbo Natale così generoso…Commedia dei buoni sentimenti, ben scritta e ben recitata. 

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Un castello per Natale (Usa)

La famosa scrittrice americana Sophie Brown (Brooke Shields) viene stroncata perché ha osato far morire il protagonista di una sua serie. Decide quindi di partire per la Scozia, perché il nonno le parlava sempre di un castello. Una volta lì, si mette in testa di comprare il castello, ma il proprietario, il duca scozzese Myles, è riluttante a venderlo a una straniera. La trama è abbastanza inconsistente, ma Brooke Shields è sempre fascinosa, il castello pure…si lascia guardare. Nel film c’è anche Drew Barrymore. 

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I believe in Santa (Usa)

E’ un film di Natale che parte un po’ in sordina, sembra la solita storia fantasy con Babbo Natale travestito da umano. Invece, qui c’è solo un uomo adulto che crede ancora a Santa e celebra il Natale con tutti i rituali possibili e immaginabili. Incontra però Lisa, una sorta di Scrooge in gonnella, che del Natale ha solo brutti ricordi. Lui si mette in testa di farle cambiar idea, ci riuscirà? In realtà la pellicola parla della capacità di accettare gli altri per come sono, senza volerli per forza incasellare in una categoria. Il protagonista per i miei gusti è un po’ troppo plasticoso, ma i due attori nella realtà sono sposati e il loro affiatamento è percepibile.

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Consigli utili per Natale di Donna Letizia

Mi date altri titoli di film di Natale che secondo voi meritano? Scrivetemi nei commenti! 

La fisica dell’amore: tutti i libri citati dai kdrama!

I libri citati dai kdrama sono tanti, diciamo che gli autori non si risparmiano in citazioni, richiami, veri e propri riadattamenti, volumi piazzati strategicamente dietro o in mano al protagonista. A un certo punto, per divertimento ho iniziato a prendere nota di quelli che vedevo. Non sono tutti, questo post è un work in progress, continuerò ad aggiungere istantanee e titoli di tutti quelli che mi capiteranno a tiro. Perché un bookworm è un bookworm, anche mentre guarda la tv! Non siete d’accordo? E allora, via alla carrellata: li ho suddivisi in classici, per ragazzi, saggi, filosofia, poesia, contemporanei e citazioni di scrittori. Ce n’è per tutti i gusti, veramente. Piano piano inserirò anche le foto, così potremo vedere i nostri amati attori con un libro in mano!

Classici 

Piccole donne (2022)

Il kdrama è una rivisitazione in chiave moderna, molto moderna, di Piccole donne di Louisa May Alcott. La serie ruota attorno a tre sorelle molto legate e cresciute in povertà. Un giorno, in seguito alla sparizione di 70 miliardi di won, si ritrovano coinvolte in un intrigo che le oppone a una delle famiglie più potenti della nazione. Da qualche parte, c’è anche la quarta sorella. Nella puntata 3, al minuto 46, l’ex CEO della ditta della sorella maggiore, è seduto in poltrona a leggere Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas padre. Con una certa ironia, quando fanno irruzione nella sua stanza, è arrivato proprio a un punto cruciale. E, forse, a uno spoiler per chi sta guardando il drama 😉 

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Summer strike (2021) (1)

Kdrama fortemente consigliato, storia estiva e molto, molto confortante. Non ci sono i soliti attori, ma sono tutti bravissimi, anche i bambini. Lee Yeo-Reum (Seol Hyun), che in coreano significa estate, decide di lasciare il lavoro e l’appartamento e di trasferirsi in un piccolo villaggio. Qui, la biblioteca diventa il centro dei suoi interessi e amicizie. E non solo. Lei è laureata in letteratura, quindi citerò più volte questo drama in questo post. Per quanto riguarda i classici, in biblioteca trova subito un feeling con An Dae-Bom (Im Si-Wan), il bibliotecario. Nella terza puntata, lo paragona a Santiago, il vecchio pescatore protagonista de Il vecchio e il mare, di Ernest Hemingway

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Il vecchio e il mare è anche il motivo per cui decide di rimanere a vivere lì e non da un’altra parte. Entrando per caso in biblioteca, tira fuori da uno scaffale quel libro.

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La colpisce una frase: “Gli uomini non sono fatti per arrendersi. A volte potremo fallire, ma non saremo mai sconfitti”. A quel punto, sa di aver trovato il posto che stava cercando.

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My dangerous wife (1) (2020)

Nella sedicesima puntata, viene citata Anna Karenina di Lev Tolstoj e il suo famosissimo incipit: “Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo“. Mai citazione fu più azzeccata, queste famiglie sono infelici e ognuna, effettivamente, a modo suo. Anche troppo. Shim Jae Kyeong è una donna intelligente e ricca. Da sei anni è sposata con Kim Yoon Cheol e apparentemente il matrimonio funziona. In realtà, il marito, proprietario di un famoso ristorante di cucina italiana, la tradisce con la manager del ristorante, Jin Sun Mi. I due architettano un piano per sbarazzarsi della moglie. Senonché una sera, rincasando, il marito scopre che la moglie è stata rapita e gli viene chiesto un riscatto. Interviene anche la polizia e iniziano le indagini. Ma le cose quasi sempre non sono quello che sembrano. 

Matrimonial chaos (2018)

Anche qui c’è un autore russo. Il marito legge Dostoievskij, L’eterno marito. Quarta puntata, mentre Jo Seok-Moo e Kang Hwi-Roo stanno nascondendo di aver divorziato. Scritto dopo Delitto e castigo e L’idiota, questo romanzo racconta la rivalità tra due uomini. Trusozkij è succube delle donne a tal punto da essere disposto a subirne tutte le umiliazioni. Marito tradito, dopo la morte della moglie si mette sulle tracce di colui che un tempo ne fu l’amante. Si tratta di Vel’čaninov, quarantenne nevrotico e in crisi di coscienza, ipocondriaco e sentimentalmente inquieto. Tra i due si instaura un rapporto tanto ambiguo quanto bizzarro, un’apparente e improbabile amicizia che nasconde una sopita volontà di vendetta. Anni dopo, il destino li farà reincontrare, protagonisti di un nuovo triangolo amoroso e ancora una volta nei panni il primo di «eterno marito», il secondo di «eterno amante».

My only one (2018)

Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen viene richiamato nella storia in sé del drama e compare alle spalle del capofamiglia, alla sua destra nei volumi rilegati marroni e in quello bianco sporco, ogni volta che è seduto alla scrivania. Il drama è la storia di Kim Do-Ran (Uee), poverissima e brillante, che si innamora di Wang Dae-Ryook, erede di una famiglia ricchissima, interpretato dal tenerone Lee Jang-Woo. Orgoglio è chiaramente quello di lei, il pregiudizio quello della famiglia di lui. Un polpettone come pochi, ma lui è carino carino. 

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Suspicious partner (2017)

Il protagonista Noh Ji Wook (Ji Chang-Wook)  è un avvocato che legge molto e, attenzione, quello che legge segue l’evoluzione della storia. All’inizio, è sdraiato nella sua stanza relax e legge un saggio di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé.

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Poi, quando inizia a cambiare e si apre al mondo legge Fuse, una serie fantasy.

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Suspicious partner è la storia di un avvocato ex procuratore, Noh Ji-Wook, e della tirocinante Eun Bong-Hee, che lavorano insieme su un caso misterioso riguardante un assassino psicopatico e per il quale viene accusata la stessa Bong-Hee.

The package (2017)

E’ la storia della guida turistica Yoon So-So e del gruppo di turisti coreani che porta in giro per la Francia con un pacchetto turistico. Nella prima puntata, mostra loro la Torre Eiffel prima di lasciare Parigi e dice che al tempo della sua costruzione gli artisti non l’amavano. Cita come esempio l’autore di Una vita, Guy de Maupassant, profondamente contrariato, tanto da diventarne  un regolare cliente del ristorante. La gente gli chiedeva: perché lo frequenta? E lui: “E’ l’unico posto da cui non la vedo”. Hahaha! Sarà vero? 

Secret (2013) e Reflection of you (1) (2021)

Nella puntata 10 di Secret, viene citato Cime tempestose. Secret è un drama del 2013, molto intenso: Kang Yoo-Jung (Hwang Jung-Eum) è profondamente innamorata del brillante avvocato Ahn Do-Hoon (Bae Soo-Bin); una sera di pioggia, il giovane perde tuttavia il controllo dell’auto e investe accidentalmente una donna, Seo Ji-Hee. Kang Yoo-Jung, per evitare che la carriera dell’amato venga stroncata sul nascere, decide di prendersi la responsabilità dell’accaduto. Uscita dal carcere, deve affrontare la vendetta di Min-Hyuk (Ji Sung), il fidanzato della donna investita.

In Reflection of you, invece, nella puntata 15 la figlia Lisa va in biblioteca e lo prende in mano. Reflection of you è la storia di una pittrice di successo e di una brillante e giovane donna che riappare improvvisamente nella sua vita. Cime tempestose qui è più di una citazione, è probabilmente il titolo che ha ispirato la sceneggiatura e il romanzo 너를 닮은 사람 – Qualcuno che ti somiglia – di Jung So-hyeon da cui è tratto. 

Per ragazzi

Live your own life (2023)

Drammone per famiglie in 50 puntate, dove succede di tutto, stile soap opera. Abbiamo di nuovo Uee – Lee Hyo-Sim, citata sopra in Orgoglio e pregiudizio, che deve trovare la forza di affrancarsi da una famiglia che la sfrutta. Di lei, si innamora il ricchissimo Kang Tae-Min (Ko Joo-Woo), il second lead. Nella diciottesima puntata, in una conversazione nella sua stanza con la terribile madre, dietro di lui sugli scaffali a destra vediamo The Catcher in the Rye, Il giovane Holden. Holden Caufield, con quell’aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e tutto quello che gli è cascato addosso dal giorno in cui lasciò l’Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. La trama è tutta qui. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena. Perché è arrabbiato Holden? 

il giovane holden Live your own way

L’avvocata Woo (2022)

L’avvocata Woo è innamorata delle balene, di cui tenta sempre di parlare con qualcuno. Nella prima puntata, cita la balena bianca di Moby Dick, affermando che in realtà non fosse una balena banca, bensì un capodoglio.

Summer strike (2021) (2)

Nella prima puntata, Lee Yeo-Reum decide di lasciare il lavoro e l’appartamento e di trasferirsi in un piccolo villaggio. Mentre sta impacchettando le sue cose in ufficio, inquadrano Il ragazzo degli scarabei, di M. G. Leonard. (2017). Nel romanzo, la vita di Darkus fa decisamente schifo. Da quando suo padre è scomparso nel nulla, tutto è andato a rotoli. Darkus si è ritrovato solo al mondo, a vivere in una casa che non conosce con uno zio che non sa badare a lui. Come se non bastasse, i vicini sono due tizi che accumulano montagne di immondizia nel cortile. E proprio da lì Darkus vede spuntare uno scarabeo gigante. Si chiama Baxter e sembra in grado di comunicare. Ma un ragazzino può davvero diventare amico di un insetto? E un insetto può aiutare un ragazzino a ritrovare il padre scomparso? 

Scent of a woman (2011) e Reflection of you (2) (2021)

Tra i libri citati dai kdrama, Anna di Tetti verdi va forte. La vediamo in Scent of a woman: nell’episodio 6 il dottore prende in mano il romanzo e dentro trova una foto di bambino con il suo primo amore. Lo stesso romanzo si vede anche in Reflection of you (2): nell’episodio 2 la figlia della protagonista, Lisa, lo legge durante la lezione di arte e viene rimproverata per questo.

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Flower boy next door (2013)

In Flower boy next door, invece, preferiscono Il piccolo principe, che usano nella puntata in cui parlano della dipendenza dall’alcol. Enrique fa un paragone con Il piccolo principe quando incontra un alcolizzato.

Five enough (2016)

Nella puntata 3 di questo drama per famiglie, il figlio della protagonista, Ahn Mi-jung, si addormenta mentre legge Il segno dei quattro di Sherlock Holmes, credendo che il padre gliel’abbia recapitato dagli Stati Uniti. In realtà, i genitori stanno nascondendo di aver divorziato. 

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Contemporanei

L’ispettrice Koo (2021)

Nell’Ispettrice Koo troviamo Dio di illusioni di Donna Tartt: in una delle ultime puntate, viene mostrato il romanzo, a cui chiaramente si ispira l’intera vicenda. Il romanzo narra le vicende di cinque studenti del college ricchi e viziati, cui si aggiunge il protagonista squattrinato Richard Papen, che si è iscritto per sfuggire alla sua noiosa vita borghese in California. Incoraggiati dal loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale, il gruppo si ritrova a passare pigri weekend in un circolo di alcol, droga e sottili giochi d’amore, mentre al contempo cercano di nascondere un grave crimine che hanno commesso tutti insieme. Nel corso del drama, inoltre, viene mostrata una collana che comprende Hansel e Gretel, Amleto, …, tutti direttamente collegati agli omicidi commessi.

Encounter (1) (2018)

Nella prima puntata, il protagonista maschile è a Cuba, intento a leggere World’s End Girlfriend (세계의 끝 여자친구. 2009) di Kim Yeonsu  (김연수), una raccolta di nove racconti in cui i personaggi sopportano la perdita dei propri cari o hanno i cuori infranti. Non a caso, quindi, il titolo originale del kdrama è “Il fidanzato“. Cha Soo-Hyun (Song Hye-Kyo) è la figlia di un politico. Dopo essersi laureata al college, ha sposato per convenienza un altro chaebol. Suo marito però aveva una relazione e ha chiesto il divorzio. Ora è amministratore delegato di un hotel. Kim Jin-Hyeok (Park Bo-Gum) è un giovane che cerca lavoro e nel frattempo lavora part-time. S’incontrano per caso a Cuba. Quando torna in Corea, riceve una telefonata da un albergo. Viene a sapere che ora è assunto nell’albergo di Cha Soo-Hyun.

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Nella nona puntata, invece, lui è al mare da solo, a leggere 파도가 바다의 일이라면, If Waves are the Work of Sea, di Kim Yeon-SuSe le onde sono opera del mare, anche se il romanzo non è tradotto in italiano, è la storia di Camilla, adottata da una famiglia bianca della classe media americana. Ora che ha 26 anni ed è un’autrice di successo, torna in Corea con un progetto per scrivere una saggistica sulle sue radici, insieme al suo fidanzato giapponese-americano. Nella scena, mentre è intento a leggere arriva Cha Soo-Hyun. Kim Jin-Hyeok le indica un passaggio del libro e lei lo legge: “Le onde sono naturali per l’oceano, e pensare a te era naturale per me“. 

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When a man loves (2013)

Nella prima puntata, Han Tae-Sang entra nella libreria del padre di Seo Mi-Do e lo minaccia, leggendo intanto La vita davanti a sé dello scrittore francese Romain Gary. Gli dice che ha tempo finché lui non finisce il romanzo per saldare il debito. Il libro narra le vicende di Momo, ragazzo arabo nella banlieu di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea e per la prima volta uno scrittore usa lo stile gergale da banlieu e da emigrazione, mostrando quella Francia multietnica che cominciava a cambiare il volto di Parigi. Il libro segna un parallelo con il protagonista Han Tae-Sang, anche lui figlio di nessuno e cresciuto per strada. 

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Secret forest (2017)

Nella prima puntata di questo kdrama, che è uno dei miei preferiti, il procuratore Hwang Si‑mok arriva sulla scena del delitto e, appoggiato aperto su un tavolino da caffè, si vede la versione coreana del romanzo Finché non cala il buio (Death until dark, 2001), di Charlaine Harris, 어두워지면 일어나라. Da questo libro hanno tratto una serie tv di grande successo True blood.

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Secret affair (2014)

Questo è un kdrama da vedere se amate le storie d’amore intense. Racconta la storia di una passione segreta tra Oh Hye-Won, una donna sposata di quarant’anni, e Lee Sun-Jae, un ragazzo di venti. Oh Hye-Won lavora come direttore della pianificazione per la Seohan Arts Foundation, che tra l’altro recluta giovani musicisti di talento. È elegante ed eccelle nel trattare con le altre persone, ma per il benessere ha rinunciato a essere se stessa.  Lee Sun-Jae è un pianista molto dotato, che viene notato dal marito di Oh Hye-Won ed entra in accademia. Nella nona puntata, il ragazzo racconta alla sua insegnante di piano, proprio Oh Hye-Won, di aver letto il romanzo di Françoise Sagan, Le piace Brahms?, pensando parlasse del grande musicista. Invece, il libro della scrittrice francese racconta la storia di Paule, una donna divorziata di 39 anni, e Simon, il figlio di una cliente, giovane, viziato e innamorato. La domanda “Le piace Brahms?” è fondamentale e dà senso a tutto il romanzo. Come risponde l’insegnante nel kdrama? Anche questo è un passaggio fondamentale…

Coffe prince (2007)

Drama che non ha bisogno di presentazioni, ormai è considerato un classico del genere. Dopo aver ricevuto un ultimatum dalla nonna, Han-kyul (Gong Yoo) rileva una vecchia caffetteria, che chiama Coffee Prince, per dimostrare le sue capacità. Han-kyul assume solo uomini di bell’aspetto ed Eun-chan nasconde di essere una donna per poterci lavorare. Nell’episodio 7, stanno pulendo il bar e chiacchierando, quando viene inquadrata una parete di bookcrossing. Si vedono bene tre libri: uno di questi è Il viaggiatore delle stelle, di Bernard Werber, un autore francese che in Corea riscuote successo. Le papillon des étoiles, il titolo originale che si vede nel drama, racconta una storia distopica. Su una terra ormai irrimediabilmente degradata, le cui risorse naturali stanno per esaurirsi, l’umanità è minacciata d’estinzione. Per salvarla viene realizzato un progetto visionario: 144.000 persone vengono imbarcate a bordo di una gigantesca astronave a forma di farfalla, mossa dalla luce degli astri. Il viaggio su questa nuova arca di Noè durerà 1.250 anni. A bordo sono stipati animali, vegetali e tutto il necessario per la sopravvivenza di tante generazioni. Ma appena la nave lascia il sistema solare l’intemperanza, la nostalgia, la gelosia, l’odio esplodono. Alla fine solo sei sopravvissuti arriveranno a destinazione, per scoprire che la navicella che dovrà farli sbarcare sul pianeta della speranza contiene solo due posti, per l’Adamo e l’Eva del mondo futuro…

Altro romanzo che si vede è Princess Bari, di Hwang Sok-Yong. E’ la storia di una bambina abbandonata dai genitori, che cercano un figlio maschio dopo sei femmine, e salvata dalla nonna. La chiama Bari, come la principessa di un’antica leggenda che porta pace nelle anime dei morti. Non credo ci sia la versione italiana, ma se la trovate segnalatela nei commenti!

Poesia

Behind your touch (2023)

Song of the Yellow Bird, in coreano 황조가 e in italiano La canzone dell’uccello giallo, viene citata nell’undicesima puntata, in uno scambio divertente tra il capo della polizia e il capo della stazione di polizia di Mujin Won Yong-Muk, dove una delle parole del poema viene sostituita dal grande capo per rimproverare il sottoposto. La citazione è colta: si tratta della canzone più antica conosciuta ed è stata scritta dal re Yuri di Goguryeo nel 17 a.C. mentre piangeva la perdita di una delle mogli, andata via di casa, e mai più tornata, per un litigio con la prima moglie. Non a caso, siamo nel Paese dei drama…La canzone è bellissima, ascoltatela qui

Now, we are breaking up (2021)

Nell’undicesima puntata, Seok Do Hoon tenta di conquistare Hwang Chi-Sook donandole Centomila miliardi di poemi, di Raymond Queneau. Un libro che permette a chiunque di comporre a piacimento centomila miliardi di sonetti. In pratica, si tratta di un’opera di poesia combinatoria, che contiene solo 10 pagine, ognuna contenente un sonetto, con 14 versi. Le pagine sono divise in bande orizzontali e ognuna di queste contiene un verso. I sonetti hanno tutti lo stesso schema metrico e quindi si possono ottenere poesie diverse sostituendo un verso con un altro. In 10 pagine sono perciò contenuti 10^14 (centomila miliardi) di sonetti. Geniale, no? Regalo meraviglioso, infatti i due personaggi sono i miei preferiti nel kdrama.

Encounter (2) (2018)

Nella quarta puntata, Cha Soo-Hyun è a casa dei genitori per cena, nella solita atmosfera “rilassata”. Stanno festeggiando il compleanno e il padre le regala 꽃을 보듯 너를 본다 – I see you like a flower del poeta coreano Na Tae-Joo, pubblicato nel 2015. E’ lo stesso libro che si vede nella puntata 3, quando all'”appuntamento” a Sokcho, Jin Hyeok le regala un libro delle sue poesie preferite insieme a una foto che le aveva scattato a tradimento quando erano a Cuba. Lei sorride e legge la poesia, intitolata “A te”.

encounter poesie

Goblin (2016)

Il Goblin è un lettore forte, quindi di libri se ne vedono tanti. Ma su tutti, spicca quello che Gong Yoo ha in mano mentre si rende conto di amare la sua sposa. In quel momento, sta leggendo la poesia The Physics of Love di Kim In Yook, contenuta nell’antologia Maybe Stars Take Your Grief che Ji Eun-tak aveva in mano quando sono finiti in Canada. 

Mass is not proportional to volume.
A girl as small as a violet.
A girl who moves like a flower petal is pulling me toward her with more force than her mass.
Just then, like Newton’s apple, I rolled toward her without stopping until I fell on her,
with a thump. With a thump.
My heart keeps bouncing between the sky and the ground.
It was my first love.”
Saimdang (2017)

Nell’episodio 7, citano la poesia A vietarle il piano, di John Donne.

Come quieti i saggi spirano
e sussurrano all’anima di esalare,
mentre qualche amico mesto dice:
si spegne ora il respiro, e altri: non ancora,

così sciogliamoci, senza rumore.
Non flutti di lacrime. Non tempeste di sospiri.
Sarebbe profanare le nostre gioie
dire ai profani il nostro amore.
...
Five enough (2016) (2)

Nella trentatreesima puntata, Lee An Mi-Jung (So Ju-Jin) porta dei regali ai genitori di Sang-Tae (Ahn Jae-Wook). Deve fare un discorso importante e vuole essere preparata. Fiori per la madre e un libro del suo poeta preferito per il padre. Si tratta di una nuova prima edizione di Cielo, vento, stelle e poesia. Uscita postuma, è la raccolta più importante di Yun Dong-ju,  nome d’arte “Haehwan”, poeta della Resistenza che morì prigioniero nel carcere di Fukuoka, in Giappone.

Blue fog (2001)

Nell’ultimo episodio, il ventesimo, viene citata in sovrimpressione nel finale una poesia del famoso poeta coreano Oh Kyu Won.

Hometown Cha cha cha (2021)

Hometown Cha cha cha è pieno di citazioni di libri, perché il protagonista legge molto. Waldon, Kiss (I Buried Myself in the Arms of the Person I Parted with and Cried), What Men Live By and Other Stories, the Doorkeeper di Kim Haeng Sook (che Du-sik legge a Hye-jin per farla addormentare).

Favole e fiabe

Reflection of you (3) (2021)

Nella puntata 13, Gu Hae-Won legge al figlio di Jeong Hui-Ju The Heart and the Bottle di Oliver Jeffers. Once there was a girl who was full of wonderment at how the world worked. She shared all her dreams and excitement with her father, who always had the answer to every question. That is until one day when his chair was empty, not to be filled again – how would she find the meaning of life now? Esiste anche la versione italiana, Il cuore e la bottiglia. E’ la storia di una ragazza con la testa piena di tutte le curiosità del mondo, finché un lutto non sconvolge la sua vita. Per proteggersi mette il suo cuore al sicuro in una bottiglia, ma niente è più come prima. La copertina del libro è gialla. Il giallo, non a caso, è il colore dominante del drama. E anche per chi sta leggendo niente è più come prima.

It’s okay not to be okay (2020)

Altra miniera per bibliofili. I cinque libri di fiabe per bambini che sono apparsi nel drama sono stati scritti dallo stesso scrittore del drama Jo Yong e illustrati dal concept artist Jamsan. I titoli: The Boy Who Fed on Nightmare, Zombie Child, Springtime Dog, The Hand, The Monkfish, Finding the Real Face. Sono stati pubblicati in coreano da Wisdom House nel 2020. La storia d’amore dei due protagonisti, invece, si basa sulla vera storia d’amore dello scrittore. Lo sapevate?

Let me introduce her (2018)

In Let me introduce her la protagonista legge alla figlia la favola di Barbablù, cui la vicenda si ispira.

Saggi

Lee Doona (2023)

Nella terza puntata, il protagonista, uno studente universitario, mentre prepara lo zaino prende in mano L’arte della matematica (수학의 정석) , scritto da Hong Sung-Dae (홍성대). Una serie di libri di matematica che tutti gli studenti coreani conoscono e usano. La prima edizione è del 1966 ed è ancora uno dei libri più stampati e venduti. Il drama è la storia di uno studente di college che affronta vita e studi mentre gestisce una situazione molto particolare: convivere con un’ex componente di un gruppo K-pop. Aprendo il  libro, Jun Won trova una foto…

Anna (2022)

Anna è un kdrama claustrofobico in sei puntate, dove una ragazza assume l’identità di una ricca ereditiera per ottenere quello che vuole nella vita. Nella seconda puntata, studia La teoria dell’arte di Kim Jeong-hui (nome d’arte Chusa), un artista calligrafo dell’era Joseon, perché l’indomani deve tenere una lezione su di lui all’accademia per cui lavora.

arte calligrafia kdrama Anna

Juvenile justice (2022)

Nell’ottava puntata, il giudice Cha regala Il diario del mio maestro di Kang Tae Soo a uno dei ragazzi protagonisti della puntata, chiedendogli di provare a leggere i passaggi che ha sottolineato.

Graceful family (2019)

Nell’episodio 15, uno dei due fratelli legge Genio, a inizio puntata. Il retro dell’immagine è decisivo per l’indagine di omicidio.

Start up (2019)

Qui c’è una scelta singolare. In una delle scene finali, su un barca, uno dei coprotagonisti legge The Best Little Girl in the World di Steven Levenkron. L’argomento è anoressia. Mi è rimasto il dubbio: come mai far vedere questo libro?

When the devil calls your name (2019)

Nella puntata dieci, La madre di Luka vede appoggiato su un comodino la versione coreana di The Father. Historical, Psychological and Cultural Perspectives, Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre in italiano. Si tratta di un famosissimo saggio sulla paternità, scritto nel 2000 dallo psicoanalista e sociologo italiano Luigi Zoja. Luka, infatti, è tornato in Corea del Sud per cercare il padre, mai conosciuto.

The undateables (2018)

Nell’ottava puntata, fanno vedere il libro Prosognopea, 101 modi per ricordarti. Esiste davvero il libro? Sto verificando, se avete notizie commentate 🙂

Five enough (2016) (3)

Nella quattordicesima puntata iniziamo a entrare nel vivo della storia d’amore tra Lee Sang-Tae (Ahn Jae-Wook) e An Mi-Jung (So Ju-Jin). Il drama, infatti, è familiare e quindi molto lungo, 54 puntate d aun’ora. Lee Sang-Tee deve scendere a patti con la sua condizione di vedovo e decidere se vuole lanciarsi in un’altra storia d’amore o no. In questa scena, ha appena chiesto a An Mi-Jung di mantenere le distanze. E’ a letto e legge Fashion Marketing Communications, di Gaynor Lea-Greenwood. Il libro tratta questioni legate alla moda, dalle pubbliche relazioni al branding, pubblicità indiretta, celebrità, sponsorizzazioni e visual merchandising. Entrambi i personaggi lavorano nell’industria del fashion. Forse sarebbe più corretto scrivere “dovrebbe leggere”, perché, ci scommetto, Lee Sang-Tee non può fare a meno di pensare a An Mi-Jung e al modo ingiusto in cui l’ha trattata. Ve lo consiglio, è un bel drama, leggero ma con riflessioni profonde sulla vita. 

Five enough (2016) (4)

Sempre in questo drama, stavolta alla puntata 21, la suocera di Sang-Tae, il protagonista maschile, è seduta in un caffè con la sorella, e le due donne parlano proprio di lui. Alle spalle della sorella, sulla sinistra guardando lo schermo, è appena visibile il volume fotografico di Mary Ellen Mark, Twins (Gemelli). Le due non sono gemelle, ma anche qui, la presenza di questo libro in quel momento non è casuale. Twins è del 2005: Mary Ellen Mark, votata dai lettori di “American Photography” come la fotografa donna più influente di tutti i tempi, ha realizzato alcune delle immagini più iconiche d’America in una carriera che dura da più di tre decenni. In “Twins”, la sua quattordicesima pubblicazione, Mark rivolge il suo occhio acuto e il suo cuore allo straordinario legame che esiste tra questi fratelli molto speciali.

Secret affair (2014) (2)

Secret Affair racconta la storia di una storia d’amore segreta tra Oh Hye-Won (Kim Hee-Ae), una donna sulla quarantina, e Lee Sun-Jae (Yoo Ah-In), un ragazzo indigente e solo al mondo. Oh Hye-Won lavora come direttore della pianificazione per la Seohan Arts Foundation. È elegante ed eccelle nel trattare con le altre persone. Lee Sun-Jae è un pianista eccellente, che la Fondazione arruola nelle sue scuderie. Nella puntata 14, Oh Hye-Won sale in camera e prende in mano il libro Svjatoslav Richter: scritti e conversazioni. Nel corso della sua vita – interamente dedicata alla musica e all’arte, senza concessioni – Richter, uno dei più grandi pianisti del XX secolo, mantenne un riserbo caparbio non solo sulla propria vita privata, ma anche sulle proprie aspirazioni e sull’ideale musicale che lo muoveva. Fu però lo stesso Richter a chiedere al regista Bruno Monsaingeon di realizzare la sua biografia, confidandogli i ricordi dell’infanzia e i primi passi della carriera pianistica, spiegato che cosa significasse essere un “artista del popolo” in Unione Sovietica e raccontato gli incontri con i migliori interpreti e compositori del suo tempo. 

Oh Hye-Won lo trova sul letto e aperto, con un passaggio molto, molto, molto significativo per lei e per chi ha sottolineato. Drama con musiche meravigliose e una recitazione di altissimo livello. Consigliato. 

Bel ami (2013)

Nella puntata 10, Bel Ami cita Romance For Dummies, di Ruth Westheimer. 

The color of a woman (2011)

Nella prima puntata, vengono citate Le cinque fasi del dolore, teorizzate dalla psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross.

Filosofia

XO Kitty (2023)

Non è proprio un kdrama, ma l’autrice è Jenny Han,la miniserie è ambientata a Seoul, parlano molto coreano e le dinamiche sono quelle. Nella terza puntata, Kitty è a mensa, cercando di convincere uno degli amici di Dae che la relazione tra lui e la figlia della preside sia falsa. Per dimostrarglielo, gli fa capire che sa di chi è innamorato lui. La persona in questione sta leggendo, annoiandosi a morte, La nausea di Jean-Paul Sartre, uno dei massimi esponenti dell’esistenzialismo francese. Ne La nausea, dopo aver viaggiato a lungo, Antoine Roquentin si stabilisce a Bouville, in uno squallido albergo vicino alla stazione, per scrivere una tesi di dottorato in storia. La sera, si siede al tavolo di un bistrot ad ascoltare un disco, sempre lo stesso: «Some of These Days». La sua vita ormai non ha più senso: il passato è abitato da Anny, mentre il presente è sempre più sommerso da una sensazione dolce e orribile, insinuante, che ha nome Nausea.

I live in Cheongdam-dong (2012)

Drama molto divertente in cui una famiglia si ritrova suo malgrado in un quartiere molto benestante e deve imparare a convivere con l’ambiente che la circonda. Nel club delle poesie, una delle signore dice di aver letto la Critica della ragion pura di Immanuel Kant in due giorni. La protagonista tenta di leggerlo nella fumetteria che gestisce, ma non riesce ad andare oltre la prima pagina.

Autori

Non solo i libri citati dai kdrama. Anche gli autori hanno il loro spazio.

Summer strike (2021) (3)

 Altra citazione da questo kdrama che vi consiglio di guardare. Lee Yeo-Reum e An Dae-Beom stanno passeggiando, quando lui le chiede quale sia il suo autore preferito. Lei risponde Kim Ae-Ran. Kim Ae-Ran è una scrittrice coreana, autrice, tra gli altri, di 바깥은 여름, Fuori è estate. La citazione non è casuale, ormai l’abbiamo imparato. Il libro racconta la storia di un personaggio che ha dovuto affrontare una perdita, come perdere qualcuno vicino a lui o perdere un certo periodo di tempo. Proprio quello che sta succedendo alla nostra Yeo-Reum. 

kim ae ran summer strike kdrama

Invece il tuo? Gli chiede lei. E il bibliotecario risponde “Carl Sagan, mi sono divertito a leggere il suo Murmurs of Earth: The Voyager Interstellar Record“.  

carl sagan summer strike kdrama

Would you like a cup of coffee? (2021)

Nel terzo episodio, il proprietario del bar parla dell’Elephant House di Edimburgo, dove J. K. Rowling ha scritto Harry Potter. Lei lì ha realizzato il suo sogno “pensa se il proprietario l’avesse mandata via dicendo che non poteva rimanere per tutto il tempo che voleva”. Il giovane aiutante, infatti, è disturbato da un cliente che staziona nel bar per lavorare pur avendo ordinato un solo caffè.

My dangerous wife (2020)

La moglie dell’ispettore dice nella quinta puntata che il suo autore preferito è Haruki Murakami, il quale ha capito di poter scrivere romanzi dopo un fuoricampo di baseball. Il suo sogno segreto, infatti, è diventare scrittrice.

Vi è piaciuto questa incursione su “i libri citati dai kdrama”? Quali di questi libri o autori avete già letto? Se volete contribuire ad arricchirla, scrivetemi nei commenti i libri che avete notato e li aggiungerò all’elenco!

Leggi anche: 

Malati di kdrama? Guardiamoli mangiando il Bibimbap!

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Librerie di Seoul in cui perdersi, felici e sommersi

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Julia Quinn torna su Netflix con i Bridgerton!

I Bridgerton di Julia Quinn tornano su Netflix da domani. Siete pronti per una nuova stagione della famiglia più unita d’Inghilterra? Intanto, io ho finito proprio in calcio d’angolo il secondo libro della serie, Il visconte che mi amava, su cui si basa proprio questa stagione. Non sto seguendo l’ordine di uscita, in precedenza avevo letto La proposta di un gentiluomo, il terzo della serie, e come vi avevo raccontato, non mi era piaciuto tanto. Questo, invece? Ora vi racconto. E se leggerete fino alla fine, vi darò una chicca. Julia Quinn si prende, diciamo così, una libertà storica su Jane Austen. Quale? Venite a vedere.

Trama (Il visconte che mi amava) 

La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell’alta società e decisamente pericoloso per donne e fanciulle. Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante subito soprannominata “lo Splendore”. Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l’approvazione della sorellastra Kate. La quale non ha la minima intenzione di affidare l’angelica sorellina a un uomo del genere. Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate. L’impresa porterà risvolti inaspettati. E indubbiamente piacevoli.

Poco originale…

Confermo quello che sostanzialmente ho pensato dopo aver finito La proposta di un gentiluomo. Non ci troviamo di fronte a una trama particolarmente originale. Il romanzo scorre piacevolmente e senza grandi sconvolgimenti. Una lettura poco impegnativa, che ogni tanto ci vuole. Rispetto all’altro romanzo della serie, qui abbiamo due protagonisti più tormentati. Anthony sente la responsabilità di gestire un grande patrimonio e una grande famiglia. Come primo figlio è obbligato, dato che il padre è morto precocemente. Proprio la morte del padre è per lui un grande trauma, che nega anche a se stesso ma che c’è ed è ampiamente visibile. Anche Kate è orfana, ma per fortuna ha un bellissimo rapporto con matrigna e sorellastra. Eccoli anche qui i rimandi a una Cenerentola rovesciata, personaggio che a Julia Quinn deve piacere proprio tanto.

…ma ironico

Il pregio maggiore rimane l’ironia con cui Julia Quinn osserva le vicende dei suoi personaggi e la misteriosa  Lady Whistledown, che dà un po’ di brio alle mattine annoiate degli aristocratici. E anche a noi lettori: peccato che gli stralci della sua gazzetta siano sempre troppo brevi. Avrei preferito che avesse più spazio all’interno delle pagine. Mi piace, invece, che Julia Quinn abbia deciso di non rivelarne l’identità, che nella prima stagione della serie Netflix è stata scoperta immediatamente. Secondo me troppo presto, avrei preferito non saperlo così presto. Anche perché in Il visconte che mi amava Julia Quinn ci dà degli indizi. Voi che ne pensate?

La serie 

Sulla serie vi dirò tra qualche giorno. Mi preparo alle stucchevoli polemiche che sento arrivare nell’aria, perché ho visto il trailer e la scelta che è stata fatta per Kate e famiglia. Come vi ho già detto, sono aspetti di un grande circo che Shonda Rhimes mette in piedi da anni per mostrarci che, in fondo, siamo tutti uguali e sotto lo stesso cielo. 

Edit dopo la prima puntata:
Ho finito la prima puntata un po’ a fatica, la storia per ora si allontana parecchio dal romanzo. E non poteva essere altrimenti, avendo scelto di far diventare indiane le protagoniste. Non so se lui mi piace, aspetterò ancora un po’ per pronunciarmi.
Edit dopo la seconda puntata:
Finalmente la storia è partita. Sempre più diversa da quella del romanzo, forse più accattivante. Torna l’elemento circo, il cerchio. Nella prima serie era una trapezista. 
Edit dopo la fine

Mah, non so. Stavolta direi che mi ha convinto più il romanzo della serie. Non vedevo l’ora di finire. Fossi la produzione, migliorerei soprattutto la scelta dei costumi, in un period è fondamentale. Stoffa di poco prezzo e si vede tutta. La storia in sé si lascia guardare, senza grandi sconvolgimenti.

E veniamo a Jane Austen

Arriviamo a zia Jane e alla “libertà storica” che si prende Julia Quinn. Un lunedì, Mary, la matrigna, trascina controvoglia Kate dai Bridgerton. Kate tenta di resistere: “Edwina si sentirà sola senza di noi”.  Mary risponde: “Edwina ha un romanzo da leggere. L’ultimo di quella donna, la Austen. Non si accorgerà neanche che ce ne siamo andate”.

Julia cara, forse non hai letto le 15 curiosità su Jane Austen che forse non conosci 😉 Proprio nel punto 1), c’è scritto che i suoi romanzi furono pubblicati anonimamente, semplicemente con indicazioni quali “by a Lady” o “by the autor of Sense and Sensibility”. Solo nella pubblicazione postuma della prima edizione de L’Abbazia di Northanger e Persuasione il fratello Henry rivelò il nome dell’autrice al pubblico, scrivendo di suo pugno una nota biografica. Jane, quindi, non vide mai il suo nome pubblicato.

Jane Austen morì nel 1817 e Il visconte che mi amava si apre con la stagione mondana del 1814. Mary, quindi, non poteva sapere che Edwina stesse leggendo un romanzo di Jane Austen! 

Voi che mi dite? State guardando la serie? E avete letto i romanzi? Scrivetemi nei commenti! 🙂

L’elenco dei romanzi, in ordine cronologico: 

Il duca e io (Daphne)
Il visconte che mi amava (Anthony)
La proposta di un gentiluomo (Benedict)
Un uomo da conquistare (Colin)
A sir Philip, con amore (Eloise)
Amare un libertino (Francesca)
Tutto in un bacio (Hyacinth)
Il vero amore esiste (Gregory)
9 Felici per sempre (8 “secondi epiloghi”)

Leggi anche:

Bridgerton sì o Bridgerton no?

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Sulle tracce delle grandi scrittrici: a Bath da Jane Austen

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Il club delle baby-sitter, dai libri a Netflix passando per la calza della Befana

Il club delle baby-sitter di Ann Matthews Martin. E’ questo il mio nuovo suggerimento per la befana, che si aggiunge a quelli già dati in altri post. Come vi ho già raccontato, mi piace l’idea di aggiungere alla calza anche un dolce libroso. Il club delle baby-sitter mi ha convinto in pieno, cinque stelle per una serie di romanzi che vede delle ragazzine di seconda media alle prese con la loro prima…impresa! Vi racconto tutto sulla fortunata serie di libri per bambini dagli otto anni, che è anche diventata una serie Netflix di altrettanto successo.

Trama

La serie racconta la storia di cinque ragazze delle scuole medie, che decidono di avviare un’attività come baby-sitter nella loro cittadina del Connecticut. Kristy, Mary Anne, Claudia, Stacey e Dawn affrontano i loro primi problemi e diverse vicissitudini, con il sorriso e l’amicizia. 

Il club delle baby sitter

L’idea è molto buona e sviluppata altrettanto bene. Mi sono divertita molto a leggere quattro dei più di 100 volumi di cui è composta la serie di romanzi. Kristy dà l’avvio a tutto: si accorge che nel quartiere in cui vivono mancano babysitter che i genitori possano chiamare anche all’ultimo momento, perché vede che la madre è in difficoltà con il fratellino. Cosa fa? Chiama a rapporto le sue amiche e fondano Il club delle baby sitter di Stoneybrook, in Connecticut. Via via, seguiamo le vicende di queste imprenditrici in erba, che si confrontano con le difficoltà del “lavoro”, la scuola, le amicizie, i primi amori e le peripezie più assurde che possano capitare! Non vi fate ingannare, però: l’autrice, semisconosciuta fuori dagli Stati Uniti, è una profonda conoscitrice della pedagogia e si vede. Nei volumi affronta con leggerezza e positività temi importanti, come il diabete di Stacey, la famiglia allargata di Kristy, le aspettative troppo alte dei genitori e la passione per l’arte di Claudia, la differenza tra le grandi città (New York) e i piccoli centri sonnolenti, e così via.

Ma soprattutto…

“In un certo senso, è stupefacente che noi cinque siamo amiche, perché siamo molto diverse. O forse è proprio per questo che stiamo bene insieme. Mi sbaglio, o c’è un vecchio proverbio che dice che la varietà è il sale della vita? E che gli opposti si attraggono? Se ci fossimo assomigliate, probabilmente saremmo state di una noia mortale e non ci saremmo degnate di uno sguardo. Be’, noi non corriamo affatto questo pericolo.”

Il club delle baby sitter è la storia del valore della diversità, di come ognuno di noi possa apportare un contributo migliorativo a un progetto o alla vita degli altri e di come ogni problema possa risolversi con la comprensione, la fiducia e un pizzico di consapevolezza dei propri difetti. Vi ho consigliato diversi testi, ma questo mi sento di raccomandarvelo particolarmente, soprattutto per l’età di 8 anni e più suggerita.

A proposito di suggerimenti

L’autrice è molto, molto prolifica. Nel caso de Il club delle baby-sitter, tenete conto che ha scritto lei stessa i primi 35. Da quel momento in poi, la casa editrice si è avvalsa di ghostwriter. Che sicuramente hanno fatto un ottimo lavoro, ma non credo che abbiano poi aggiunto molto al succo della storia. Anche la serie targata Netflix, con la seconda stagione appena uscita, è supervisionata direttamente da Ann Matthews Martin, quindi potete andare tranquilli. Ricalca i libri e le protagoniste sono azzeccatissime. Magari potreste approfittare per farvi raccontare i libri dai piccoli lettori e guardarla insieme in tv. Non ci si annoia mai, le storie scorrono con facilità e sono scritte molto bene. Ovviamente, il vissero tutti felici e contenti non manca. Come non manca un riassunto delle puntate precedenti, quindi non è necessario comprare tutti i libri in ordine. 

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Leggi anche:

Altri suggerimenti librosi per la calza della Befana

Sandra Oh e The chair, la nuova serie di Netflix

Sandra Oh cambia di nuovo pelle e diventa la direttrice del dipartimento di letteratura inglese della Pembrock University. Ricordo che all’università la mia bestia nera era l’esame di storia moderna, che ho lasciato quasi per ultimo, pur di non affrontarlo. Quando alla fine mi sono decisa a sedermi in aula, ho scoperto che la professoressa sapeva il fatto suo. Lei era considerata un orco a tre teste, le altre due erano quelle degli assistenti. Aveva un pregio, però: lo spetteguless senza freni con cui ci raccontava le vicende storiche che avremmo dovuto imparare. Risultato? 30, grazie a quelle lezioni che erano meglio di Beautiful.

Tra cancel culture e libertà d’espressione

Perché questa lunga premessa? Perché molto di The chair  si gioca su questa contrapposizione tra insegnare e divertire, intrattenere e far imparare, guadagnare con le rette e dare un servizio adeguato alla spesa, sempre in bilico tra cancel culture e libertà d’espressione. Il tutto in sei puntate di mezz’ora l’una, che costruiscono una crazy comedy of errors, una pazza commedia degli errori. Poco, giusto il tempo di buttare lì un argomento per poi passare oltre. Un po’ quello che succede sui social, no? Se la serie vi piace me lo direte voi nei commenti. Intanto, io vi parlo delle citazioni letterarie e dei libri che vengono mostrati. O, almeno, tutto quello che sono riuscita a riconoscere. Se avete altri suggerimenti, scrivetemi e aggiungiamo! LI ho divisi per puntata, così potete orientarvi meglio.

Prima puntata

La prima puntata è stracolma di citazioni, scaffali, libri, scrivanie, paragoni tra scrittori. Cerchiamo di mettere in ordine, anche se nella puntata ce n’è ben poco.

In apertura, Sandra Oh, la professoressa Kim Ji-Yoon, si dirige verso il suo ufficio nell’università di Pembroke (che non è quella veramente esistente in North Carolina) e, quasi subito, vengono inquadrati gli scaffali di una biblioteca del college. Tra i libri ho intravisto titoli a me perlopiù sconosciuti. Per esempio:

  • Technologisches Wörterbuch, Dizionario tecnologico, di Alexander Tolhausen, del 1924, e una
  • Complete french grammar, grammatica francese completa;
  • poi c’è Chronicle of the Conquest Of Granada, di Washington IrvingWashington Irving fu ambasciatore degli Stati Uniti in Spagna tra il 1842 e il 1846. Di origine scozzese, nel 1829 viaggiò tra Siviglia e Granada. Storia della Conquista di Granada (Historia de la Conquista de Granada), e, soprattutto, i famosissimi Racconti dell’Alhambra (Cuentos de la Alhambra), sono il risultato di questi viaggi;
  • un romanzo di Edward Phillips Oppenheim, di cui non si legge il titolo. Fu uno scrittore inglese che scrisse più di cento romanzi di genere tra il 1887 e il 1943;
  • Prescott of Saskatchewan, di Harold Bindloss, altro autore inglese prolifico e molto popolare tra i suoi contemporanei, che scrisse diversi romanzi ambientati in Canada e basati sulle sue esperienze. 
  • The Caxtons: A Family Picture, un romanzo vittoriano del 1849 scritto dall’inglese Edward Bulwer-Lytton e molto popolare all’epoca della sua stampa;
  • J. James Lewis – Gilbert W. Gabriele;
  • Our own kind, di Edward McSorley;
  • Hood’s works illustrated;
  • Life and conversations of dr. Johnson;
  • A lion is in the streets, Adria Locke Langley;
  • The Fair God di Lew Wallace;
  • Shining scabbard, di R.C. Hutchinson;
  • Sartor Resartus, un’opera scritta da Thomas Carlyle a partire dal 1831. 

Subito dopo, un’altra sfilza di libri quando viene inquadrato il particolare di uno scaffale. Si riconoscono:

  • Mark Twain;
  • William Shakespeare;
  • sempre Mark Twain, Life on the Mississipi, Vita sul Mississipi, un’opera autobiografica del 1883 in cui egli ricorda le sue esperienze di navigazione sul fiume Mississipi. A volte viene citato come il primo libro scritto con una macchina da scrivere;
  • Hermann Melville, citatissimo in tutta la serie, con diversi testi: Typee, Short novels, Moby Dick, Billy Budd, Sailor and Other stories;
  • Edith Wharton, con The custom of the Country e The house of Mirth;
  • Francis Turner PalgravePalgrave’s Golden Treasury;
  • Oscar Williams, An anthology of American Verse;
  • Helen Andrews KahinThe College Survey of English Literature;
  • Anthony Trollope, Phineas Pinn;
  • Liddell & Scott, Greek-English Lexicon;
  • Edgar Allan Poe, Tales and Poems;
  • William Wordsworth, Selected poems and prefaces;
  • Walt Whitman, Leaves of Grass;
  • Henry David Thoreau, Walden and Civil Disobedience; 
  • Nathaniel Hawthorne, The scarlet letter, La lettera scarlatta.

La nuova direttrice, per prima cosa, deve affrontare una riunione con i professori, nella quale dovrà dire cose scomode. Per introdurle, usa una frase di Harold Bloom, famoso critico letterario statunitense. Lui ha detto: “le informazioni sono infinitamente disponibili. Ma dove si trova la saggezza?“.

La puntata prosegue con alcune lezioni, tramite le quali iniziamo a conoscere i professori del dipartimento.

Chi ha detto Love is blind, L’amore è cieco? Lo sapete? Io no, non sapevo che il primo fosse stato Geoffrey Chaucer, considerato il padre dell’inglese moderno. Lo dice la professoressa Joan Hambling ai suoi sparuti studenti, per introdurre il concetto di modi di frasi che usiamo comunemente senza sapere che derivano dal 1400. Peccato che i suoi alunni siano totalmente indifferenti a questo richiamo del passato. 

La stessa direttrice fa lezione e dietro le spalle ha una citazione di Gloria E. Anzaldúa, sulla quale spinge i suoi studenti a fare commenti: “I will have my serpent’s tongue – my woman’s voice, my sexual voice, my poet’s voice. I will overcome the tradition of silence.” “Avrò la mia lingua di serpente, la mia voce di donna, la mia voce sessuale, la mia voce di poeta. Supererò la tradizione del silenzio”.

Sempre nella prima puntata, assistiamo a un primo scontro tra il professor Elliot Rentz, l’esperto di Herman Melville, e la giovane professoressa di colore Yasmin McKay. Lei gli dice che chiede ai suoi studenti di twittare le loro frasi preferite di Moby Dick e che vanno forte “Chiamatemi Ismaele” e “Dal cuore dell’inferno, ti trafiggo”. Il professor Rentz replica che lui preferisce che siano assorbiti dalla storia, dalla bellezza del fraseggio. Nonché che ricorrere a questi mezzi per coinvolgere gli studenti gli sembra banale. Confesso che un po’ la penso come lui, ma forse agli universitari servirebbe un giusto mix tra i due approcci.

La puntata si chiude con il professor Bill Dobson che torna in aula per parlare di letteratura durante il periodo fascista. Cos’hanno in comune Albert Camus e Samuel Beckett?, chiede agli studenti. “Hanno combattuto nella resistenza”, risponde qualcuno. “Sì. Per due persone convinte che non esista una cura all’essere sulla Terra, che non ci sia niente da fare, ci hanno comunque provato”.

E poi cita Cesare Pavese, “scrisse che l’unico modo di sfuggire all’abisso è di guardarlo e misurarlo e sondarlo e discendervi” (cit. Il mestiere di vivere). Peccato che anche in questo caso gli studenti siano più interessati a scattare foto col cellulare che ad ascoltare. 

Seconda puntata 

Una studentessa lascia un dolce davanti alla porta del professor Bill Dobson con questo messaggio: “Avrò il coraggio di mangiare una pesca?”. Cita un verso della poesia The Love Song of J. Alfred Prufrock di T. S. Eliot.

A una cena del dipartimento di letteratura inglese, il rettore dice: “Ogni volta che mangio una mini quiche mi sento come Gulliver tra i Lillipuziani. ‘Ancora cibo!'”, una citazione tratta da I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift.

Sempre alla stessa cena, la professoressa Joan Hambling parla con il professor Dobson: “quando ero carina, avevo la testa su Piero l’aratore e The Dream of the Rood”. Piero l’aratore è un libro di William LanglandThe Dream of the Rood è un componimento poetico di 156 versi in antico inglese, di tema religioso, presente nel Libro di Vercelli, risalente a un periodo tra la fine del VIII e l’inizio del IX secolo. Tradizionalmente attribuito a Cynewulf, non è possibile stabilire con certezza assoluta chi sia il suo autore. 

Nella libreria alle loro spalle, spicca Chesapeake, di James A. Michener.

“Sebbene sia piccola, pure è feroce”, Ermione lo dice ne Il racconto dell’inverno, dice il rettore riferendosi a un’affermazione ardita di Sandra Oh.  “No, Elena del Sogno, riferendosi a Ermia”, lo contraddice l’astro nascente dell’insegnamento, la giovane professoressa di colore Yasmin McKay. Autrice di un saggio su Frances Harperun’attivista, poetessa e scrittrice statunitense, promotrice di diverse cause quali abolizionismo, diritti civili e diritti delle donne. Il racconto d’inverno è di William Shakespeare, come Sogno di una notte di mezza estate (ha ragione la professoressa McKay, la frase citata è di Elena, atto III, scena II).

Terza puntata

Nella stanza del professor Dobson, una studentessa si siede e dietro di lei si vedono alcuni dei libri che appartengono al docente. Alcuni titoli sono troppo piccoli, ma si leggono gli autori:

  • William Faulkner;
  • Edgar Allan Poe;
  • O’Keeffe and Stieglitz;
  • Vladimir Nabokov e la sua Lolita;
  • Joseph Heller;
  • Ernest Hemingway, Isles in the stream, Isole nella corrente.

Il professor Dobson va poi a fare da babysitter alla figlia adottiva di Sandra Oh e insieme leggono il libro preferito della bambina. Si tratta di The family of Man, il catalogo di una mostra allestita nel 1955 al Moma di New York, che raccoglieva 503 fotografie da 68 paesi. I fotografi coinvolti furono 273 e i lavori esposti furono selezionati tra 2 milioni di scatti inviati da autori di tutto il mondo. I due, Dobson e la bambina, guardano le foto dedicate alla maternità insieme e affrontano il tema dell’adozione di lei e della moglie deceduta di lui. 

Quarta puntata 

Nella quarta puntata, al termine della lezione, la professoressa Joan Hambling chiede agli studenti di leggere Il racconto dell’indulgenziere, o del Venditore d’Indulgenze, la quattordicesima novella, la seconda del sesto frammento, cantata ne I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer. 

“Niente indulgenza per i pelandroni”, ironizza la professoressa mentre gli studenti sbuffano. 

Sandra Oh, invece, entra nella stanza del professor Elliot Rentz, l’esperto di Herman Melville, e anche qui ovviamente c’è una libreria, ma sono riuscita a leggere solo il nome di Edgar Allan Poe. Subito dopo, ha un colloquio con il rettore per la docenza onoraria che l’università vuole assegnare a David Duchovny. Esatto, proprio l’attore. Ho scoperto, grazie a questa serie, che è arrivato a quota quattro romanzi come autore e il rettore chiede a Sandra Oh di leggerli tutti e quattro. Sono, in ordine di uscita:

  • Holy Cow (Porca vacca), l’unico, credo, tradotto in italiano;
  • Bucky F*cking Dent;
  • Miss Subways;
  • Truly Like Lightining, uscito quest’anno.

Una delle scene più divertenti della serie si svolge in biblioteca, dove la professoressa Joan Hambling e un tecnico del computer vogliono stanare uno studente fedifrago, seguendolo fino all’uscita. Il tecnico, nell’attesa, tira fuori proprio The Canterbury’s Tales e la professoressa reagisce sorpresa: 

“Tu leggi Chaucer?”

“Sì, ma è come leggere una lingua diversa”.

“Rimarrai sorpreso da come riuscirai ad abituarti velocemente. Se smetti di provare a capire…”

“Come per la programmazione. Ho mollato il controllo e da allora…”

Quello che dice la professoressa allo studente quando infine lo acciuffa è irripetibile, ma gustoso. Credo di non aver sentito mai nessuno prima esprimersi nei confronti di Chaucer in questo modo.

Quinta puntata 

Nella quinta puntata, finalmente vediamo David Duchovny. Sandra Oh va a casa sua e lui vuole sapere a chi altri prima di lui hanno offerto la docenza onoraria. La professoressa Kim Ji-Yoon risponde James Franco ed Ethan Hawke. Entrambi attori, registi e scrittori, come Duchovny. Di Ethan Hawke credo anche di avere un libro a casa, ma in questo momento non ricordo quale.

Sesta puntata

L’ultima puntata si apre con una citazione della poetessa Audre Lorde scritta con il gesso sulla lavagna. The Master’s Tools Will Never Dismantle the Master’s House. Cioè Perché gli strumenti del padrone non smonteranno mai la casa del padrone. La riflessione è sulle pari opportunità. Secondo la poetessa, i padroni potrebbero permettere alle donne di batterli temporaneamente al loro stesso gioco, ma non permetteranno mai di portare un vero cambiamento. E questo fatto è minaccioso per quelle donne che ancora definiscono la casa del padrone come la loro unica fonte di sostentamento.

E si chiude con Emily Dickinson, scelta abbastanza classica e doverosa, direi. Sandra Oh la declama agli studenti riuniti in circolo davanti a lei per la lezione. Anche se nella serie l’accorciano, la poesia completa è questa:

La “Speranza” è quella cosa piumata –
che si viene a posare sull’anima –
Canta melodie senza parole –
e non smette – mai –

E la senti – dolcissima – nel vento –
E dura deve essere la tempesta –
capace di intimidire il piccolo uccello
che ha dato calore a tanti –

Io l’ho sentito nel paese più gelido –
e sui mari più alieni –
Eppure mai, nemmeno allo stremo,
ho chiesto una briciola – di me.

E voi? Che speranza avete nell’anima?

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