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Julia Quinn torna su Netflix con i Bridgerton!

I Bridgerton di Julia Quinn tornano su Netflix da domani. Siete pronti per una nuova stagione della famiglia più unita d’Inghilterra? Intanto, io ho finito proprio in calcio d’angolo il secondo libro della serie, Il visconte che mi amava, su cui si basa proprio questa stagione. Non sto seguendo l’ordine di uscita, in precedenza avevo letto La proposta di un gentiluomo, il terzo della serie, e come vi avevo raccontato, non mi era piaciuto tanto. Questo, invece? Ora vi racconto. E se leggerete fino alla fine, vi darò una chicca. Julia Quinn si prende, diciamo così, una libertà storica su Jane Austen. Quale? Venite a vedere.

Trama (Il visconte che mi amava) 

La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell’alta società e decisamente pericoloso per donne e fanciulle. Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante subito soprannominata “lo Splendore”. Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l’approvazione della sorellastra Kate. La quale non ha la minima intenzione di affidare l’angelica sorellina a un uomo del genere. Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate. L’impresa porterà risvolti inaspettati. E indubbiamente piacevoli.

Poco originale…

Confermo quello che sostanzialmente ho pensato dopo aver finito La proposta di un gentiluomo. Non ci troviamo di fronte a una trama particolarmente originale. Il romanzo scorre piacevolmente e senza grandi sconvolgimenti. Una lettura poco impegnativa, che ogni tanto ci vuole. Rispetto all’altro romanzo della serie, qui abbiamo due protagonisti più tormentati. Anthony sente la responsabilità di gestire un grande patrimonio e una grande famiglia. Come primo figlio è obbligato, dato che il padre è morto precocemente. Proprio la morte del padre è per lui un grande trauma, che nega anche a se stesso ma che c’è ed è ampiamente visibile. Anche Kate è orfana, ma per fortuna ha un bellissimo rapporto con matrigna e sorellastra. Eccoli anche qui i rimandi a una Cenerentola rovesciata, personaggio che a Julia Quinn deve piacere proprio tanto.

…ma ironico

Il pregio maggiore rimane l’ironia con cui Julia Quinn osserva le vicende dei suoi personaggi e la misteriosa  Lady Whistledown, che dà un po’ di brio alle mattine annoiate degli aristocratici. E anche a noi lettori: peccato che gli stralci della sua gazzetta siano sempre troppo brevi. Avrei preferito che avesse più spazio all’interno delle pagine. Mi piace, invece, che Julia Quinn abbia deciso di non rivelarne l’identità, che nella prima stagione della serie Netflix è stata scoperta immediatamente. Secondo me troppo presto, avrei preferito non saperlo così presto. Anche perché in Il visconte che mi amava Julia Quinn ci dà degli indizi. Voi che ne pensate?

La serie 

Sulla serie vi dirò tra qualche giorno. Mi preparo alle stucchevoli polemiche che sento arrivare nell’aria, perché ho visto il trailer e la scelta che è stata fatta per Kate e famiglia. Come vi ho già detto, sono aspetti di un grande circo che Shonda Rhimes mette in piedi da anni per mostrarci che, in fondo, siamo tutti uguali e sotto lo stesso cielo. 

Edit dopo la prima puntata:
Ho finito la prima puntata un po’ a fatica, la storia per ora si allontana parecchio dal romanzo. E non poteva essere altrimenti, avendo scelto di far diventare indiane le protagoniste. Non so se lui mi piace, aspetterò ancora un po’ per pronunciarmi.
Edit dopo la seconda puntata:
Finalmente la storia è partita. Sempre più diversa da quella del romanzo, forse più accattivante. Torna l’elemento circo, il cerchio. Nella prima serie era una trapezista. 
Edit dopo la fine

Mah, non so. Stavolta direi che mi ha convinto più il romanzo della serie. Non vedevo l’ora di finire. Fossi la produzione, migliorerei soprattutto la scelta dei costumi, in un period è fondamentale. Stoffa di poco prezzo e si vede tutta. La storia in sé si lascia guardare, senza grandi sconvolgimenti.

E veniamo a Jane Austen

Arriviamo a zia Jane e alla “libertà storica” che si prende Julia Quinn. Un lunedì, Mary, la matrigna, trascina controvoglia Kate dai Bridgerton. Kate tenta di resistere: “Edwina si sentirà sola senza di noi”.  Mary risponde: “Edwina ha un romanzo da leggere. L’ultimo di quella donna, la Austen. Non si accorgerà neanche che ce ne siamo andate”.

Julia cara, forse non hai letto le 15 curiosità su Jane Austen che forse non conosci 😉 Proprio nel punto 1), c’è scritto che i suoi romanzi furono pubblicati anonimamente, semplicemente con indicazioni quali “by a Lady” o “by the autor of Sense and Sensibility”. Solo nella pubblicazione postuma della prima edizione de L’Abbazia di Northanger e Persuasione il fratello Henry rivelò il nome dell’autrice al pubblico, scrivendo di suo pugno una nota biografica. Jane, quindi, non vide mai il suo nome pubblicato.

Jane Austen morì nel 1817 e Il visconte che mi amava si apre con la stagione mondana del 1814. Mary, quindi, non poteva sapere che Edwina stesse leggendo un romanzo di Jane Austen! 

Voi che mi dite? State guardando la serie? E avete letto i romanzi? Scrivetemi nei commenti! 🙂

L’elenco dei romanzi, in ordine cronologico: 

Il duca e io (Daphne)
Il visconte che mi amava (Anthony)
La proposta di un gentiluomo (Benedict)
Un uomo da conquistare (Colin)
A sir Philip, con amore (Eloise)
Amare un libertino (Francesca)
Tutto in un bacio (Hyacinth)
Il vero amore esiste (Gregory)
9 Felici per sempre (8 “secondi epiloghi”)

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Orgoglio e pregiudizio? Prova l’audiolibro

Ho riletto, cioè ascoltato, Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen e ho scoperto un modo piacevole di “leggere” mentre stai facendo cose noiose, tipo pulire casa o lavare i piatti. Non credevo ne sarei stata capace, ma ce l’ho fatta: sono riuscita ad ascoltare il mio primo audiolibro senza distrazioni! E poi è anche un modo diverso per gustare una lettura attraverso la voce di un’attrice professionista. Nel mio caso, Caterina Bonanni di Ménéstrandise Audiolibri, ascoltato su Spotify

Trama

La famiglia Bennet è composta dai coniugi Bennet e dalle loro cinque figlie: Jane, Elizabeth, Mary, Catherine (detta Kitty) e Lydia. L’obiettivo della signora Bennet è quello di vedere sposate le sue figlie. Quando il ricco e celibe signor Bingley si trasferisce a Netherfield, la signora Bennet freme affinché le figlie gli vengano presentate quanto prima e prega il marito di presentarsi a porgere i propri omaggi al nuovo vicino. Il signor Bingley è giunto a Netherfield in compagnia del suo più caro amico, il signor Darcy. È immediatamente evidente la grande ammirazione di Bingley per Jane. Al contrario, Darcy non mostra alcun interesse per la compagnia e quindi viene subito etichettato come un uomo orgoglioso e altero. Durante il ballo, definisce Elizabeth “appena passabile”: Elizabeth lo sente e lo prende in antipatia.

Un classico intramontabile 

Orgoglio e pregiudizio è un classico intramontabile per chi ama le storie d’amore e l’atmosfera della campagna inglese. Jane Austen è impareggiabile nel far immergere il lettore in un tempo sospeso, dove non succede nulla eppure non aspetti altro che il capitolo successivo per continuare a sentirti parte della famiglia Bennet. I personaggi della famiglia sono caratterizzati benissimo: si percepisce tutta l’insofferenza di Elizabeth per l’eccentricità dei suoi parenti, ma anche il profondo affetto che li lega. Una madre superficiale e poco attenta, un padre sarcastico ma poco risoluto, le sorelle minori in cerca di un marito a tutti i costi e frivole, come il loro ambiente le vuole. E il legame forte con la sorella Jane, sempre pronta a vedere il lato buono di ogni persona e situazione. Per non parlare della storia d’amore tra la stessa Elizabeth e Mr Darcy, ostacolata quasi soltanto dall’orgoglio di lui e il pregiudizio dei lei. Due dei difetti peggiori in amore.

Mr Darcy e l’amore

Tutti i romanzi di Jane Austen, ma soprattutto questo, sono oggi utilizzati dagli storici di epoca regency per l’accurata descrizione della vita quotidiana delle classi abbienti. Oggi nessuno si azzarderebbe a essere così minuzioso, sarebbe poco aderente allo stile sceneggiatura che va di moda. Tuttavia, io l’ho trovato così rilassante, così vivido nella mia mente mentre la voce raccontava, che non posso non consigliarne l’ascolto. Anzi, vi consiglio la lettura di questo classico, qualsiasi sia il supporto che preferite. Anche perché i protagonisti, Elizabeth e Mr Darcy, sono ancora oggi una delle rappresentazioni per eccellenza dell’amore. Perché, altrimenti, Bridget Jones avrebbe scelto Darcy invece di Hugh Grant? 😉

Voi avete letto Orgoglio e pregiudizio? Vi piace la coppia Elizabeth-Darcy? Scrivetemi nei commenti!

 

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Jane Eyre – Charlotte Brontë

Anche se è difficile sceglierlo, e qualche volta persino ammetterlo, tutti noi lettori abbiamo un libro preferito. Quello che supera tutti gli altri per emozioni che suscita in noi, per intensità della storia, brama di girare pagina, ansia e paura di arrivare alla parola FINE. Magari dopo aver fatto le ore piccole pur di sapere come va a finire. Ditemi che anche voi conoscete bene queste sensazioni, che solo il libro del cuore può dare. Ecco, senza se e senza ma, dichiaro qui ufficialmente che il romanzo del mio cuore è nato dalla penna di  Charlotte Brontë: Jane Eyre, signore e signori, è il libro del mio cuore e anche, ma solo incidentalmente, un capolavoro.

Trama 

In una sera nebbiosa, lungo strade impastate di fango, Jane Eyre arriva a Thornfield Hall. Diciotto anni, orfana, Jane è stata allevata da una zia tutt’altro che amorevole e poi mandata in un istituto di carità, Lowood. Qui Jane rimane prima come allieva, poi come maestra, soffrendo la fame e di scarse condizioni igieniche. Il suo carattere forte e indipendente, lo stesso che le ha fatto guadagnare la fama di ragazzina ribelle durante l’infanzia, la spinge un giorno a lasciare le pareti opprimenti di Lowood per cercare lavoro come bambinaia. A Thornfield Hall, Jane deve occuparsi della piccola Adele, la protetta di Mr Rochester. Jane conosce una tranquillità mai goduta prima. Ma soprattutto conosce l’amore di Mr Rochester. Un amore travolgente, sensuale e inevitabile. Presto però i sogni di Jane si rivelano impossibili, destinati a essere soffocati dal passato oscuro di Rochester, quel passato che riecheggia minaccioso… 

Le donne forti di Charlotte 

Durante un esame, mi hanno chiesto di mettere a confronto lo stile di Charlotte Brontë con quello di Jane Austen. Cosa che credo di aver fatto bene, perché l’esaminatore, alla fine, mi ha chiesto rilassato quale preferissi delle due e perché. Ammetto di aver scelto Charlotte, per un motivo semplice. Amo le sue eroine forti, indipendenti, quantomeno originali. Adoro i suoi ragionamenti fuori dagli schemi dell’epoca. Mi appassionano le atmosfere gotiche, cupe, dei suoi romanzi. In Jane Eyre questi aspetti si mescolano alla perfezione, regalandoci dopo quasi 200 anni ancora le stesse emozioni forti. Le ambientazioni, poi, sono magnifiche: forse ispirate dall’origine materna, la Cornovaglia, che le sorelle Brontë conoscevano bene.

Jane 

Jane è una tipa tosta. Lo capiamo subito. La malvagia zia la rinchiude nella stanza rossa, dove anche gli adulti hanno paura a entrare. Eppure lei, una bimba, non esce fuori di testa, anzi. Ottiene il suo scopo, andare via da quella casa. Per finire in un posto peggiore, l’istituto caritatevole di Lowood, dove di caritatevole c’è solo la morte dei bambini più deboli, che mette fine ad atroci sofferenze. Jane perde la sua migliore amica Helen, una ragazzina un po’ più grande di lei e malaticcia. Questo è uno dei passaggi più drammatici del romanzo, che mi resterà impresso per sempre. Jane sa che Helen è malata, sa che è contagiosa, eppure non esita un istante a rimanere con lei negli ultimi istanti di vita. Mi spunta la lacrimuccia anche ora mentre scrivo, è più forte di me. Il carattere di Jane è questo: forte, eppure capace di grande generosità e altruismo. Gli anni passano e la ragazza, ormai donna fatta, raggiunge un altro obiettivo: andar via da Lowood, quel luogo di miserie. E qui, incontra l’uomo che le cambierà per sempre l’esistenza.

Mr Rochester 

Mr Rochester è il Lui per definizione, però attenzione. Non è bello, non è giovane. No, a Charlotte certe banalità non piacciono. E’ ricco, magnetico, scontroso, sofferente. Un uomo che ha tutto e non ha niente. E che per un errore di gioventù pensa di dover pagare tutta la vita. Quando incontra Jane, tuttavia, quest’uomo tutto d’un pezzo vacilla. Eppure, il suo destino è di pagare a caro prezzo gli sbagli.

I buoni e i cattivi

Il resto dei personaggi è più tondo. O sono malvagi senza redenzione, o con riscatto troppo tardivo, o sono anime pure, come la dolcissima signora Fairfax, la farfalla Adele o i cugini buoni. Un’impostazione che funziona sempre e che dà ancora più risalto ai tormenti dei due protagonisti.

Insomma, non la faccio ancora più lunga. Se siete dalla parte dei cattivi e non l’avete ancora letto, redimetevi finché siete ancora in tempo e leggetelo subito. Se siete buoni e senza speranza come me, riprendetelo in mano per l’ennesima volta.

E scrivetemi nei commenti: siete buoni o cattivi? 🙂

Leggi anche: Ispirati da Jane Eyre

Persuasione, l’ultimo romanzo di Jane Austen

Persuasione è l’ultimo romanzo di Jane Austen, scritto prima che l’autrice scomparisse prematuramente per una malattia all’epoca incurabile e dato postumo alle stampe. Brillante, vivace, romantico, è forse il meno conosciuto tra i suoi libri, ma è anche forse quello della sua maturità come scrittrice (e, forse, come donna).

Trama

Anne Elliot è la secondogenita di Sir Walter Elliot. La madre di Anne è morta da tempo e la sorella maggiore Elizabeth ne ha preso il posto nella gestione della casa e nei rapporti con il vicinato; la sorella minore Mary ha sposato Charles Musgrove, figlio di un rispettato e ricco proprietario terriero, che anni prima aveva corteggiato Anne la quale, però, lo aveva rifiutato. Inoltre, otto anni prima Anne era stata persuasa da Lady Russell, la migliore amica di sua madre, a rompere il fidanzamento con il Capitano Frederick Wentworth, che lei amava profondamente, e da cui era ricambiata. Anne e il Capitano Wentworth si rincontrano nuovamente a Bath otto anni dopo la rottura del loro fidanzamento e Anne, amaramente pentitasi del passo compiuto a suo tempo, decide di giocarsi ogni possibilità, diventando così sempre più consapevole dei propri desideri…

Anne, una donna moderna 

Chissà se zia Jane avrebbe approvato il titolo dato al suo ultimo romanzo. Persuasione. Secondo me no, sarebbe stato più azzeccato il primo titolo scelto, Gli Elliot. Forse un po’ meno evocativo, ma sicuramente più vicino al mondo che Jane Austen conosceva e amava raccontare. Anche in Persuasione l’ironia e la leggerezza si posano come farfalle sulla vicenda narrata. Un innamorato respinto perché povero che torna quando è diventato ricco. Una ragazza che è diventata donna e che dovrebbe, e vorrebbe, riprendersi quello che è suo e che però suo malgrado è schiava delle condizioni sociali. Una famiglia gretta, che la tratta come un’appestata solo perché a 27 anni non è ancora sposata. Insomma, una donna moderna in una società di retrogradi. Diciamo che ancora oggi, girando lo sguardo per strada, è possibile trovare gli stessi personaggi, solo vestiti in modo diverso.

Il romanzo della maturità

Forse perché è l’ultimo suo romanzo, Persuasione ha avuto meno fortuna di quello che è considerato il capolavoro di Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio. Eppure, personalmente tra Mr. Darcy e il Capitano Wentworth sceglierei il secondo. Anche Anne è forse l’eroina che incarna maggiormente il riscatto di una donna libera, nel pensiero e nelle azioni. Sembra quasi una Catherine di Northanger Abbey ormai cresciuta. Non a caso anche Persuasione è ambientato a Bath…Insomma, una lettura imperdibile per tutti gli amanti di zia Jane e dei romanzi regency.

 E voi? Qual è il vostro romanzo preferito di Jane Austen? Scrivetelo nei commenti! 

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Pink Friday: il secondo romanzo in palio

Il primo romanzo del pink friday è stato scritto dalla decana vivente di tutte le autrici romance. Cos’altro avrò infilato nel pink basket?

Lei è una delle autrici più famose, celebrata in tutto il mondo per la sua capacità di narrare scene di vita quotidiana rendendole universali, pur non essendo praticamente mai uscita di casa e anche se scomparsa prematuramente. Sto parlando di zia Jane Austen, la scrittrice più amata dagli appassionati del periodo Regency. 

Il romanzo che ho scelto è L’abbazia di Northanger. Non è uno dei romanzi più conosciuti di Jane Austen, ma per chi ha visitato Bath, o ancora meglio per chi vuole visitare Bath, oppure più semplicemente per chi vuole immergersi nelle atmosfere di fine settecento, è una lettura imprescindibile. 

Se volete aggiudicarvelo, basta seguire le semplici istruzioni del Pink Friday di Penna e Calamaro.

Buona fortuna!

Pink Friday: come partecipare