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Il club delle baby-sitter, dai libri a Netflix passando per la calza della Befana

Il club delle baby-sitter di Ann Matthews Martin. E’ questo il mio nuovo suggerimento per la befana, che si aggiunge a quelli già dati in altri post. Come vi ho già raccontato, mi piace l’idea di aggiungere alla calza anche un dolce libroso. Il club delle baby-sitter mi ha convinto in pieno, cinque stelle per una serie di romanzi che vede delle ragazzine di seconda media alle prese con la loro prima…impresa! Vi racconto tutto sulla fortunata serie di libri per bambini dagli otto anni, che è anche diventata una serie Netflix di altrettanto successo.

Trama

La serie racconta la storia di cinque ragazze delle scuole medie, che decidono di avviare un’attività come baby-sitter nella loro cittadina del Connecticut. Kristy, Mary Anne, Claudia, Stacey e Dawn affrontano i loro primi problemi e diverse vicissitudini, con il sorriso e l’amicizia. 

Il club delle baby sitter

L’idea è molto buona e sviluppata altrettanto bene. Mi sono divertita molto a leggere quattro dei più di 100 volumi di cui è composta la serie di romanzi. Kristy dà l’avvio a tutto: si accorge che nel quartiere in cui vivono mancano babysitter che i genitori possano chiamare anche all’ultimo momento, perché vede che la madre è in difficoltà con il fratellino. Cosa fa? Chiama a rapporto le sue amiche e fondano Il club delle baby sitter di Stoneybrook, in Connecticut. Via via, seguiamo le vicende di queste imprenditrici in erba, che si confrontano con le difficoltà del “lavoro”, la scuola, le amicizie, i primi amori e le peripezie più assurde che possano capitare! Non vi fate ingannare, però: l’autrice, semisconosciuta fuori dagli Stati Uniti, è una profonda conoscitrice della pedagogia e si vede. Nei volumi affronta con leggerezza e positività temi importanti, come il diabete di Stacey, la famiglia allargata di Kristy, le aspettative troppo alte dei genitori e la passione per l’arte di Claudia, la differenza tra le grandi città (New York) e i piccoli centri sonnolenti, e così via.

Ma soprattutto…

“In un certo senso, è stupefacente che noi cinque siamo amiche, perché siamo molto diverse. O forse è proprio per questo che stiamo bene insieme. Mi sbaglio, o c’è un vecchio proverbio che dice che la varietà è il sale della vita? E che gli opposti si attraggono? Se ci fossimo assomigliate, probabilmente saremmo state di una noia mortale e non ci saremmo degnate di uno sguardo. Be’, noi non corriamo affatto questo pericolo.”

Il club delle baby sitter è la storia del valore della diversità, di come ognuno di noi possa apportare un contributo migliorativo a un progetto o alla vita degli altri e di come ogni problema possa risolversi con la comprensione, la fiducia e un pizzico di consapevolezza dei propri difetti. Vi ho consigliato diversi testi, ma questo mi sento di raccomandarvelo particolarmente, soprattutto per l’età di 8 anni e più suggerita.

A proposito di suggerimenti

L’autrice è molto, molto prolifica. Nel caso de Il club delle baby-sitter, tenete conto che ha scritto lei stessa i primi 35. Da quel momento in poi, la casa editrice si è avvalsa di ghostwriter. Che sicuramente hanno fatto un ottimo lavoro, ma non credo che abbiano poi aggiunto molto al succo della storia. Anche la serie targata Netflix, con la seconda stagione appena uscita, è supervisionata direttamente da Ann Matthews Martin, quindi potete andare tranquilli. Ricalca i libri e le protagoniste sono azzeccatissime. Magari potreste approfittare per farvi raccontare i libri dai piccoli lettori e guardarla insieme in tv. Non ci si annoia mai, le storie scorrono con facilità e sono scritte molto bene. Ovviamente, il vissero tutti felici e contenti non manca. Come non manca un riassunto delle puntate precedenti, quindi non è necessario comprare tutti i libri in ordine. 

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Altri suggerimenti librosi per la calza della Befana

Anna di Tetti Verdi – L. M. Montgomery

Siete mai stati da Strand? Si trova a New York ed è una delle librerie più famose del mondo. A parte i tre piani di libri all’interno, c’è davvero da perdersi negli scaffali dell’usato all’esterno. Mentre curiosavo persa tra migliaia di titoli e di possibilità, mi capita tra le mani un libricino verde e apparentemente innocuo: Anne of Green Gables, di L. M. Montgomery. Il primo romanzo della serie Anna di Tetti Verdi, o Anna dei verdi abbaini, o più comunemente Anna dai capelli rossi è nelle mie mani, al fantascientifico prezzo di 0,48 centesimi di dollaro, circa 40 centesimi di euro. L’ho appena finito e dovete sapere perché non è innocuo come sembrava…

Trama

Quando Anna arriva alla porta dei Cuthbert, Marilla rimane molto sorpresa: aveva deciso di adottare un ragazzino che aiutasse lei e suo fratello alla fattoria, non certo un’orfanella magrolina, dai capelli rossi e dalla lingua lunga come quella! Ma rimandarla indietro diventa presto impossibile: l’esuberante candore, l’eccezionale vitalità, l’acuta ironia e persino l’insopportabile testardaggine di Anna cambieranno per sempre la vita del burbero Matthew e della severa Marilla.

L’arrivo ad Avonlea

Dopo il rocambolesco arrivo di questa ragazzina tutta occhi e capelli rossi, siamo immediatamente catapultati nel microcosmo di Avonlea, un idilliaco piccolo villaggio del Canada. Impossibile non restare coinvolti fin dalle vicende che accompagnano l’inserimento di Anna nella vita sociale del paese e nella casa dei Tetti Verdi di Marilla e Matthew. Mentre il taciturno e tenero Matthew è immediatamente e irreparabilmente conquistato dalla piccolina e dalla sua parlantina senza sosta, Marilla deve sostenere il peso della sua educazione. Compito che svolge con tutta l’attenzione e la severità di cui è capace, per poi scoprirsi persa senza Anna in casa. Ad Avonlea la piccola orfana trova una casa, una famiglia, un’amica preziosa, Diana, e un nemico amatissimo, Gilbert. Anna, infatti, non è tutta sorrisi, immaginazione e allegria. E’ anche rabbia, dolore e odio. E’ una bambina, normale, insomma, con un cuore grande così, ma guai a parlarle degli odiati capelli rossi!

Un piccolo capolavoro

La prima cosa che mi sono chiesta dopo aver chiuso il libro è: come diavolo ho fatto a perdere tempo con il cartone animato? Che è fatto benissimo, intendiamoci, ma non rende assolutamente giustizia a questo piccolo capolavoro. Innanzitutto, è riduttivo chiamarlo romanzo per ragazzi. E’ un libro per tutti e anche se avete ottanta anni, il mio suggerimento è di leggerlo insieme ai vostri nipoti. O figli, o gatti, se ne avete. Perché è talmente delicato e coinvolgente che finirete per piangere tutti insieme. Il finale infatti, vi avverto, è inauditamente commovente e mi ha fatto pentire amaramente di averlo affrontato in pubblico, su un autobus. Voi che siete più intelligenti di me, ritagliatevi il vostro spazio per terminarlo con dignità. In secondo luogo, perché l’immaginazione di Anna , la sua fantasia, gli occhi che brillano come stelle e quelle lentiggini adorabili vi si attaccheranno addosso per non lasciarvi più. D’altra parte è quello che dovremmo fare sempre, lasciare che un pezzetto d’infanzia continui ad abbellirci la vita anche quando intorno ci sembra di vedere solo deserto.

Anna ci cresce sotto gli occhi

Allora sarà bello ripensare alle descrizioni di quella diavolessa di L. M. Montgomery, che attraverso il susseguirsi delle stagioni ad Avonlea fa crescere Anna sotto gli occhi del lettore senza che questi se ne accorga. Come succede a Marilla, e a ogni genitore sulla faccia della terra, che di punto in bianco si trova davanti una giovane donna laddove il giorno prima c’era una bambina. Per di più condendo le mille peripezie in cui incappa la nostra loquacissima bambina con un’ironia pungente che strappa più di una risata. Fino a capovolgere tutto nel finale, quando Anna sarà chiamata a prendere decisioni importanti che potrebbero sconvolgere ancora una volta la sua vita, ormai avviata sul terreno dell’ambizione accademica. E’ qui che la nostra eroina mostrerà tutta la sua capacità di restituire amore a Matthew e Marilla, due genitori che non l’hanno fatta nascere, questo no, ma che si sono meritati l’appellativo sul campo. Il che è infinitamente più difficile.

Consigli di lettura

Anna dei Tetti Verdi è consigliato a lettori di dieci anni o più e va naturalmente ad aggiungersi ai romanzi per ragazzi che vi ho raccomandato come regalo per compleanno, Natale o Befana, o solo per assicurarvi che i vostri ragazzi leggano storie belle e scritte bene.

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Il giardino segreto – Frances Hodgson Burnett

Continuiamo con le idee librose per chi oltre ai dolci ama infilare letture nella calza della befana. Dopo Lucia Vaccarino e una serie mistery rosa, Me, mum & mistery, detective per caso, e un racconto per i bambini che amano la danza e, più in generale, i diari, Il sogno di Ellie, stavolta parliamo di classici. E di un giardino segreto, che fa scoprire a una bambina capricciosa e al suo cuginetto malato quant’è bello essere indipendenti…

Trama 

La piccola Mary Lennox è una bambina viziata, scontrosa e decisamente antipatica che, rimasta orfana di entrambi i genitori, lascia l’India per essere affidata a uno zio inglese, il nobile Archibald Craven. A poco a poco Mary scoprirà tutti i misteri che si celano a Misselthwaite Manor, soprattutto quando, con l’aiuto di un vanitoso pettirosso, riuscirà a penetrare in un giardino segreto, abbandonato a se stesso dopo una terribile disgrazia. Grazie all’amicizia del giovane Dickon, ammaliatore di piante e animali, Mary farà rifiorire il giardino e riporterà a nuova vita non solo se stessa, ma anche un altro misterioso abitante del castello. 

La principessa smorfiosetta

Il giardino segreto è un libro meraviglioso, zeppo di temi importanti per la crescita. Innanzitutto, nelle prime pagine l’autrice ci dice che Mary è “un vero campione di bruttezza e antipatia“, al contrario della mamma, “una bella signora dai capelli d’oro“. Peccato che la bella mamma non si curi della figlia, che cresce sola, rancorosa e senza l’aria sana dei bimbi che giocano all’aperto. Quanto ci condizionano le esperienze del passato? Molto, soprattutto quelle della prima infanzia. E’ Mary a essere un campione di bruttezza, o l’ambiente asfissiante in cui vive?

Il giardino segreto, metafora della vita

La brutta Mary a un certo punto scopre il giardino segreto, la metafora dello spazio verde che è in ognuno di noi: anche se incolto, grigio, informe, sotto sotto batte la vita, un germoglio che spunta all’improvviso e cambia la nostra percezione del mondo, di noi stessi, degli altri. La molla può essere un uccellino che ci viene a trovare, una brughiera ventosa e piena di fiori, un amico inaspettato, un cugino da salvare. Aprirsi al mondo e scoprirne la bellezza sotto la cappa grigia. Percepire la Natura e la sua armonia perfetta, nonostante tutti i nostri tentativi di distruggerla. Allora, prendersi cura di un fiore, di una pianta, di un giardino, di una persona bisognosa d’aiuto, dà uno scopo alla nostra esistenza. Sotterra il rancore e la rabbia sotto un manto verde di gioia e speranza in un futuro migliore.

Consigliato perché

Sono di parte, vi avviso. Il giardino segreto è il libro del mio cuore, quello che ancora oggi campeggia in prima fila nella  mia libreria. Credo che tutti i bambini dovrebbero leggerlo e non solo loro. Pur essendo stato scritto oltre cento anni fa, è di una modernità sconcertante, innanzitutto perché tocca temi di grandissima attualità. In secondo luogo, perché è scritto bene, cosa che oggi è sempre più difficile poter dire. Terzo, ultimo ma non per ultimo, la storia è appassionante e commovente allo stesso tempo, colma di mistero e magia. Nel finale qualche lacrimuccia scende e il (piccolo) lettore non può che chiudere con un sospiro di soddisfazione.

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Cose assai sorprendenti possono accadere a chi, avendo nella mente un pensiero sgradevole e scoraggiante, abbia semplicemente il buonsenso di accorgersene e scacciarlo via in tempo sostituendolo con un altro pensiero piacevole e ottimista.
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Illustrazione di Gianni Benvenuti per le edizioni Valentina

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La piccola principessa