Archivi tag: poesia

Brescia, una Leonessa Capitale tutta da scoprire in 10 tappe

Per fortuna la Leonessa è diventata capitale della cultura 2023, così mi sono ricordata di questa cittadina da visitare. Purtroppo l’Italia è così, talmente ricca di luoghi meritevoli, che si finisce per andare in quelli più raggiungibili. Brescia non è di passaggio, quindi bisogna programmare bene la visita. Perché allora non approfittare per fare il paio Brescia/Bergamo? Cioè le due città che condividono lo scettro di capitale della cultura 2023? Iniziamo da Brescia: vi dirò quello che sono riuscita a vedere in weekend Brescia-Bergamo. E anche quello che potreste scoprire se avete più tempo a disposizione. Pronti? Partiamo!

Pinacoteca Tosio Martinengo con David LaChapelle 

Entrare alla pinacoteca, è come fare un viaggio cronologico accelerato dal tardo-gotico al primo Ottocento, con un’incursione nel contemporaneo. Confesso che non è per Raffaello, Foppa, Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto, Ceruti, Hayez o Canova che sono entrata. Ma per David LaChapelle, che fino al 12 novembre sarà presente con la mostra di fotografie David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land. A Brescia presenta un’opera inedita ispirata alla produzione pauperistica di Giacomo Ceruti. La Pinacoteca Tosio Martinengo, infatti, conserva il più alto numero di opere di Ceruti nel mondo e ha deciso di ospitare questo scatto per narrare gli “ultimi”, come faceva il pittore, attraverso il linguaggio fotografico. Insieme alla serie Jesus is my homeboy del 2003, che avevo già visto a Roma, la nuova fotografia di LaChapelle, Gated Community (2022), mette in scena una lunga tendopoli di senzatetto che occupa il marciapiede a ridosso del LACMA (Los Angeles Country Museum of art).

Gated community

Le tende da campeggio sono state rivestite dal fotografo con i loghi dei più noti marchi di moda. Ecco che vediamo Gucci, Louis Vuitton, Chanel e altri sfilare di fronte al prestigioso museo, che all’epoca dello scatto aveva appena concluso una milionaria raccolta fondi per il suo ampliamento. Dopo essere stato fotografo privilegiato di celebri artisti, David LaChapelle si fa portavoce da anni delle contraddizioni e delle disuguaglianze che permeano la società moderna. Non a caso ha scelto come set la California, dove si registra il più alto numero di senzatetto degli Stati Uniti. Se il contemporaneo non vi interessa e volete rimanere sul tradizionale, la collezione di tele, sculture, oggetti di oreficeria, smalti, medaglie della pinacoteca Tosio Martinengo è di tutto rispetto. Il percorso espositivo è organizzato in 21 sale scenograficamente allestite. Oppure, potete spostarvi al Museo di Santa Giulia per Miseria&Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecentouna grande retrospettiva che da luglio verrà esposta dove? Al Getty Museum di Los Angeles, per chiudere il cerchio. Di questa mostra vi parlo subito dopo. Intanto, vi dico che l’unica pecca nell’esposizione del fotografo è nei riflessi provenienti dalle grandi finestre della sala. Piena di luce, tanto da non riuscire a schermare a sufficienza il riflesso sul vetro delle foto. Assolutamente da vedere, tuttavia, se amate i colori e gli eccessi cui ci ha abituato David LaChapelle. 

Il Museo di Santa Giulia

Altro posto imprescindibile è il Museo di Santa Giulia, che andrebbe visitato con calma e a lungo. Cosa che purtroppo non ho avuto modo di fare, anche perché c’è una sequela di biglietti a seconda di quello che uno deve fare, che non è proprio il massimo della chiarezza. Non capisco perché non fare un biglietto unico e via. Comunque, nel Complesso di Santa Giulia da vedere assolutamente è la Croce di Desiderio del IX secolo. Ci sono poi gli affreschi del Coro delle Monache, i resti delle antiche Domus romane e gli interni della Basilica di San Salvatore. Insieme all’area archeologica del Capitolium e al complesso monastico di San Salvatore, il museo è stato dichiarato sito UNESCO. È anche sede di importanti mostre temporanee. Io però non ho visto niente di tutto questo, perché mi sono concentrata sulla mostra Miseria&Nobiltà, Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento, di cui vi parlerò in maniera approfondita.

Miseria&Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento

Avete poco più di un mese per vederla e vi consiglio di fare l’accoppiata David LaChapelle (vedi sopra) – Giacomo Ceruti. La dimostrazione che il passato parla a chi ha voglia di ascoltarlo e riviverlo. Ceruti rappresenta un connubio interessante: pittore degli ultimi e ricercato ritrattista dell’aristocrazia, cioè con ogni probabilità il suo vero interesse da un lato e il bisogno di mettere il pane in tavola dall’altro. In questa mostra, il parallelo con LaChapelle funziona. Pure con riferimento alle luci, che anche qui avrebbero bisogno di essere dislocate diversamente per far apprezzare maggiormente le opere esposte. Come ritrattista, ha successo fin dall’inizio, anche per il suo stile essenziale, senza orpelli. Il suo intento sembra quello di far emergere gli occhi e il carattere del soggetto ritratto, evitando qualsiasi distrazione nello spettatore. Questa caratteristica è ancora più efficace quando ritrae le persone del popolo, i lavoratori. Con il passare degli anni, i ritratti diventano più sorridenti e luminosi. Forse, con l’età si è rasserenato anche lui e l’ha mostrato nei dipinti. 

Parco archeologico Brescia Romana 

Altro sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il sito UNESCO comprende l’area archeologica con Piazza del Foro, il Capitolium, il Santuario repubblicano, l’antico teatro, la Basilica romana e il complesso monumentale di San Salvatore – Santa Giulia. Posto spet-ta-co-la-re. Incredibile, magnifico. Ormai sapete che sono peggio degli inglesi in quanto ad adorazione degli antichi romani e qui, ve lo dico subito, abbiamo un assaggio della loro grandezza. Il sito è conservato benissimo, anche perché è rimasto sempre sottoterra fino alla sua scoperta nel 1823. Gli esterni sono liberamente visitabili, mentre l’interno è a pagamento. Il complesso museale comprende il Tempio Capitolino, il teatro ed alcuni resti del foro cittadino, che sono visibili anche dall’esterno dei cancelli. Con il biglietto, si accede a un tour guidato contingentato, con ingresso iniziale in una stanza di acclimatamento, per evitare che i resti all’interno vengano deturpati dallo scambio con i “viventi”. Nella visita guidata vera e propria, invece, è possibile vedere i resti sotterranei del Santuario Repubblicano (I secolo A.C.). La pavimentazione a mosaico e pareti affrescate sono conservate benissimo, con motivi decorativi che ricordano Pompei. Verrebbe voglia di rimanere per ore e ore in mezzo alla bellezza, ma i tempi sono molto stretti e la Vittoria alata ci attende.

La Vittoria alata 

La Vittoria alata è un’enorme statua di bronzo, che riproduce una figura femminile, voltata leggermente verso sinistra e vestita con una tunica fermata sulle spalle e un mantello che avvolge le gambe. La posizione della figura, con una gamba leggermente sollevata e le braccia avanzate, si spiega con la presenza in origine di un elmo di Marte, su cui doveva poggiare il piede, e uno scudo, che doveva essere sorretto dal braccio sinistro, sul quale erano incisi il nome e le gesta del vincitore. L’origine della statua è tuttora incerta.  Per anni si è pensato che la statua fosse stata trasportata a Roma per volontà di Augusto dopo la morte di Cleopatra nel 29 a.C. e da questi donata alla città di Brescia, ma questa ipotesi è stata poi smentita dalle ricerche successive. LA sua maestosità è veramente impressionante, tanto che anche Giosuè Carducci l’ha cantata nell’ode Alla Vittoria, mentre Gabriele d’Annunzio e da Napoleone III ne vollero una copia. 

Il castello

Grande fortezza costruita sul Colle Cidneo tra il ‘300 e il ‘500 in posizione strategica con vista dominante sulla città, il Castello di Brescia è ancora oggi frequentatissimo da turisti e bresciani a passeggio. Se volete passeggiare nel verde e godervi il panorama bresciano dall’alto, questo è il posto che fa per voi. Tra l’altro, il castello ospita il primo osservatorio astronomico pubblico d’Italia, plastici ferroviari e il Museo delle Armi Luigi Marzoli. Volendo, si possono anche visitare le segrete. Io sono rimasta bloccata nel tunnel d’entrata da una pioggia improvvisa e scrosciante ed è stato divertente fare due chiacchiere coi bresciani che erano andati lì a passeggiare. Tutti insieme, abbiamo applaudito un corridore che, sprezzante dell’acqua, è entrato nel castello mentre tutti attendevamo la fine dell’acquazzone, per fare un giro di corsa e riuscire.

Piazza Paolo VI

Conosciuta anche come Piazza Duomo, Piazza Paolo VI racchiude gli edifici simbolo del potere civile e religioso della città medievale. Tra questi il Broletto, sede della Prefettura e di alcuni uffici comunali e delimitato dalla storica Torre del Pégol, e il Duomo Vecchio, esempio di architettura romanica a pianta circolare con opere artistiche del Romanino, Moretto, Cossali. Al centro della piazza si erge il Duomo Nuovo, costruito a partire dal 1604 e completato nel 1825 dal Vantini. La piazza è anchecircondata di locali e localini per fermarsi a riposare e a scambiare due chiacchiere.

Piazza Loggia

Entrata a Piazza Loggia, mi è sembrato di essere catapultata all’imporvviso in una città orientale. Caratterizzata da una netta impronta veneziana, Piazza Loggia è una delle piazze più trafficate di Brescia. Sul lato ovest è dominata da Palazzo Loggia, costruito fra il 1492 e il 1570 con contributi di Palladio e Sansovino e sede dell’amministrazione comunale. A est la Torre dell’Orologio con l’antico orologio astronomico segna lo snodarsi degli eleganti portici fulcro dello shopping in città. Sul versante sud, verso Piazza Vittoria, il Monte di Pietà, sulle cui facciate spiccano inserti lapidei di epoca romana.

Antico quartiere del Carmine 

Praticamente dietro Piazza Loggia, il Carmine è uno dei quartieri antichi preferito dai ragazzi per passare la serata, anche perché servito dalla metro. Il quartiere è ricco di chiese, edifici storici, ristoranti e locali per il dopocena. Di giorno, è una delle zone preferite dagli universitari.

Piazza Vittoria

Terza grande piazza di Brescia insieme a Piazza Loggia e Piazza Paolo VI, di stampo rettangolare con portici ai lati, su Piazza Vittoria si affacciano il Palazzo delle Poste e a ovest uno dei primi grattacieli d’Italia. Qui fanno un mercato, ma non ho fatto in tempo a vederlo. Quando sono arrivata sulla piazza, però, spirava un vento freddo e ho iniziato a sentirmi molto stanca, con la scarpinata per tornare in albergo davanti. Allora mi sono fermata in questo locale sulla piazza, Ramen & Street Food. Mi ritrovo nel mondo degli anime, con le cameriere vestite come nei bar giapponesi e opening anime come sottofondo musicale. Non avevo previsto di fermarmi a cena in un posto così, e forse nel diario di bordo dovrei parlarvi solo di cucina locale, però le ragazze sono state molto gentili, il ramen di miso mi ha rinfrancato e il conto era adeguato alle porzioni. Sono uscita ristorata e la scarpinata verso l’albergo non mi è più sembrata impossibile. Quindi, ve lo consiglio per una cena senza troppe pretese.

Teatro Grande e Il Caffè del Teatro

Costruito nel 1810 in sostituzione dell’Accademia degli Erranti, è considerato uno dei più importanti teatri d’Italia. Di grande pregio la sala neoclassica con cinque ordini di palchi e loggette affrescate arricchite da stucchi e dorature. Alla sala centrale si aggiunge il Ridotto, riccamente decorato da affreschi, stucchi dorati e specchi e tra i più pregevoli esempio di Rococò bresciano. Purtroppo non sono riuscita a vederlo, ma per fortuna ho trovato aperto il Caffè del teatro. Sul lato settentrionale del Ridotto, dopo aver oltrepassato un corridoio trasversale aperto affrescato nel 1765, ci hanno fatto entrare, dopo aver atteso all’entrata per circa un quarto d’ora, in una saletta nella quale si possono osservare i dipinti ornamentali eseguiti dal maestro Francesco Tellaroli e risalenti al 1787. In pratica, siamo entrati nella Buvette del teatro per un caffè. A prezzi assolutamente normali. La fila si crea per non avere assembramento in attesa che si liberi un posto ai tavoli, così una volta entrati non c’è l’occhio di chi ti guarda con occhio obliquo sperando che ti alzi in fretta. Se avete pazienza di attendere un poco in fila, vi consiglio di non perderlo. A patto che passiate il sabato o domenica, unici due giorni della settimana in cui è aperto. Qui i giorni e gli orari completi.

Chiesa di San Francesco d’Assisi 

Costruita nel ‘200, con facciata tardo-romanica e il grande rosone al centro, è a tre navate, con opere di Moretto e Romanino. Famosa per il chiostrino della Madonnina e il chiostro grande con colonnine in marmo rosso di Verona, a Natale ospita un presepe meccanico gestito da frati francescani.

Leggi anche:
Alla corte dei Gonzaga: 15 luoghi da non perdere a Mantova

Casa Keats-Shelley e i giorni oziosi di Roma

Un po’ di storia

Nel novembre 1820, il poeta inglese John Keats si trasferì a Roma perché ammalato di tubercolosi. Sperava, grazie al clima caldo,di migliorare le sue già compromesse condizioni di salute. le cose non andarono come sperava. Tre mesi dopo, morì nella casa in cui risiedeva e, per le leggi dell’epoca, i suoi beni furono bruciati per evitare il propagarsi dell’epidemia. Nel 1906, la casa fu acquisita da un’associazione anglo-americana che la restaurò e aprì al pubblico il 3 aprile 1909. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la casa fu occultata, per evitare che fosse distrutta, e gli oggetti conservati furono inviati a un’abbazia, dove rimasero nascosti fino al 1944. Ricordate? Vi ho già parlato dell’arte liberata dal 1937 al 1947.

Cosa troverete nella casa

La Casa Keats-Shelley possiede una vasta collezione di manoscritti, prime edizioni di testi, sculture e dipinti che ricordano la vita degli artisti cui rende omaggio. All’interno, è custodita anche una delle migliori biblioteche di letteratura romantica del mondo, che viene implementata di anno in anno. I mobili, invece, non sono quelli originali perché dopo la morte di Keats furono bruciati. 

biblioteca logo

scrivania logo

Quanta vita è passata sotto le sue finestre? 

Forse non è un caso che sia entrata qui dentro il 3 aprile 2023, nella stessa data in cui è stata aperta al pubblico tanti anni prima. Eppure, quando ho deciso di andare non lo sapevo. Dentro, quasi solo io, e un mini gruppo di americani a fare un breve giro perlustrativo. Io mi sono trattenuta ben più dei 20 minuti canonici previsti per la visita. In effetti, se non fosse stato per la pausa pranzo del museo, e una leggera fame mia, sarei rimasta anche di più. A prima vista, la Casa Keats-Shelley potrebbe sembrare deludente: in fondo, si tratta di un appartamento di piccola taglia, senza grandi attrattive se non l’arredamento d’epoca e i libri. Se però vi soffermerete abbastanza per entrare nell’atmosfera della casa, vi sembrerà di vederli. Vi sembrerà di respirare l’aria di un’epoca in cui arrivare in Italia, a Roma, era una delle tappe fondamentali per la crescita di un artista. Vi prenderà la malinconia, quando vedrete il letto in cui il povero John Keats giaceva, in una stanza che si affacciava su Piazza di Spagna. Da lì osservava il mondo senza riuscire a muoversi. Quanta vita è passata sotto le sue finestre? 

stanza da letto logo

keats stanza quadro con logo

Keats logo e vista su Piazza di Spagna

Doireann Ní Ghríofa e Un fantasma in gola

Doireann Ní Ghríofa è una poetessa irlandese che ho potuto conoscere grazie a il Saggiatore e un libro lasciato nella mia cassetta delle lettere in cambio di una recensione onesta. Come sapete bene, non potete aspettarvi niente di diverso da me e, quindi, vi parlerò di questo testo arrivato in un momento della mia vita che mai, mai, avrei voluto vivere. E che purtroppo tutti prima o poi dobbiamo sperimentare. Chissà se esiste un destino anche nei libri. Non lo so, ma voglio per un momento adottare il punto di vista irlandese e pensare che la vita sia un viaggio. Comunque vada, vale la pena viverlo. Magari con l’aiuto di una donna del passato, che torna a trovarti proprio quando ne hai più bisogno. A meno che Art Ó Laoghaire non torni da me/questa pena non cesserà mai/si abbatte così ferocemente sul mio cuore/tenendolo rigidamente sigillato/come un lucchetto in un baule/la cui chiave dorata ho smarrito.

Trama

“Un fantasma in gola” esplora la femminilità e il desiderio. Doireann Ní Ghríofa racconta la maternità nella sua dimensione universale, e ne fa metafora della scrittura capace di ricucire le ferite più intime e creare echi tra universi lontani: un’opera sul suono che allontana e unisce l’ultimo sospiro di un uomo che muore e il primo vagito di una nuova vita. Dopo aver avuto tre figli in pochi anni, l’autrice ha adattato la propria vita su quella dei suoi bambini. Un’esistenza fatta di liste da spuntare giorno dopo giorno, e un corpo trasformatosi radicalmente per farne crescere altri. Una routine colma di abnegazione, come quella di tanti genitori. Questo fino a quando non si imbatte nella voce di una poetessa, anch’essa madre, protagonista di un antico lamento in versi sulla morte del proprio amato, e qualcosa in lei inizia misteriosamente a risuonare. Aveva già letto quel poema da adolescente, ma questa nuova lettura la penetra in modo inaspettato e si tramuta in un’ossessione, fino a farle confondere parole, sguardi, passi con quelli dell’altra donna. Una possessione letteraria, l’unico modo per liberarsi dalla quale si rivelerà abbracciarla e immergervisi: visitare i luoghi in cui l’altra ha vissuto e sofferto, indagare le proprie scelte di donna e madre, mettere in discussione i pilastri stessi su cui poggia il proprio mondo.

Il Caoineadh di Eibhlín e il mio

M’imbatto in questo libro di Doireann Ní Ghríofa in un momento delicatissimo della mia vita. L’autrice evidentemente sconvolta da una fase dedicata alle nascite e all’accudimento dei figli, io per l’esatto contrario. Si dice a volte che i libri vengano a cercarti. Forse, a cercare me è stato un caoineadh, un lamento. “La marcia dolente di una che si affatica, in inno di lode, un canto e un pianto funebre, un compianto e un’eco, un coro e un elogio“. Una donna del ‘700, Eibhlín Dubh Ní Chonaill, cui viene ucciso il marito mentre aspetta il terzo figlio. “La collera bruciava e si dissolveva e poi bruciava di nuovo; questa è una poesia alimentata dalle fiamme gemelle dell’odio e del desiderio. Quante perdite ha subìto questa donna. Quante perdite subirà ancora. Soffre, come la poesia stessa: questo testo soffre. Fa male. Doireann Ní Ghríofa è in cerca di qualcosa che possa aiutarla a superare la stanchezza fisica ed emotiva che parti ravvicinati e accudimento dei bimbi, nonché la necessità e la volontà di mantenere un rapporto col marito, le stanno creando. Ed ecco che in soccorso arriva questo testo che l’accompagna da quando è adolescente e l’ha scoperto a scuola: “la sua esistenza e il suo desiderio erano così distanti dai miei, eppure la sentivo così vicina. Nel giro di poco tempo la sua poesia ha iniziato a infiltrarsi nei miei giorni. La mia curiosità si è amplificata fino a portarmi fuori casa, e verso le uniche stanze che potevano aiutarmi“. 

Una ragione per esistere

Così, Doireann Ní Ghríofa ha iniziato quello che io chiamo un viaggio letterario. Ricordate il mio viaggio letterario Sulle tracce delle grandi scrittrici? Una cosa del genere, spinta però da una motivazione che io in quel caso non avevo: trovare una ragione per esistere e resistere. E l’ha trovata Doireann. Qual é?  Come direbbe Yu Hua, è…Vivere! E già, pèrché alla fine che senso ha vivere se poi finiremo tutti in un unico modo? Non c’è una ragione suprema, il viaggio stesso è la ragione. Questo è quello che trova la poetessa del presente, un cumulo di macerie che nascondono la poetessa del passato. E’ tutto inutile, quindi?

Intrecciando voci femminili

Certamente no. Anche solo il fatto che una donna del duemila vada in cerca di una donna vissuta trecento anni prima, dà la misura di quanto ogni esistenza conti. Anche quella di donne che non hanno fatto la storia, perché la storia la fanno e la scrivono gli uomini. Anzi, dovremmo dire, la facevano e la scrivevano gli uomini. Quindi, abbiamo speranza per il futuro che le vite rappresentate siano quelle di tutti, a prescindere dal ruolo sociale. Se questo è il merito di Doireann Ní Ghríofa, averci fatto conoscere una poetessa irlandese dalla vita semisconosciuta, andando avanti con la lettura si è anche trasformato nel suo limite. Non fa che ripeterci quanto sia imperfetta lei stessa, quanto la sua traduzione sia manchevole, quanto il suo metodo sia artigianale e improvvisato, quanto uno studioso troverebbe da ridire sul suo operato. Il che non è sbagliato, è percepibile dai documenti che mette insieme. Ma allora, dico io, perché non trasformare quest’opera solitaria in un Caoineadh nuovo?Il Caoineadh appartiene a un genere letterario lavorato e tessuto da donne, intrecciando voci femminili appartenenti a corpi femminili, un fenomeno a mio avviso meraviglioso e degno di ammirazione, non di discussioni sulla paternità del testo“. Perché, allora, non farsi accompagnare da voci di altre donne, altre studiose, altre letterate, che avrebbero potuto intrecciare le voci a quella della poetessa per tirare fuori un canto moderno? 

Una nuova fase della vita

Dentro di me, sono sicura che prima o poi lo farà, accetterà questa delega nei ruoli. Quando il desiderio di maternità sarà sopito, quando la sua vita non sarà più una lista continua da depennare, quando il suo mondo non inizierà e non finirà dentro una stanza, quando in famiglia tornerà l’equilibrio. Quando, insomma, riprenderà questo testo che l’accompagna da sempre per iniziare una nuova fase della sua vita. Allora, ci sarà un nuovo Caoineadh a più voci. E noi lettrici, qui, ad aspettarla.

Oh, mio cavaliere dallo sguardo deciso,
cosa è andato storto quella notte?
Mai avrei immaginato,
mentre sceglievo i tuoi vestiti, così eleganti e raffinati,
che tu potessi essere strappato a questa vita.

Leggi anche: 

La scheda del libro

Amami ancora – Tracy Culleton

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

 

La fisica dell’amore: tutti i libri citati dai kdrama!

I libri citati dai kdrama sono tanti, diciamo che gli autori non si risparmiano in citazioni, richiami, veri e propri riadattamenti, volumi piazzati strategicamente dietro o in mano al protagonista. A un certo punto, per divertimento ho iniziato a prendere nota di quelli che vedevo. Non sono tutti, questo post è un work in progress, continuerò ad aggiungere istantanee e titoli di tutti quelli che mi capiteranno a tiro. Perché un bookworm è un bookworm, anche mentre guarda la tv! Non siete d’accordo? E allora, via alla carrellata: li ho suddivisi in classici, per ragazzi, saggi, filosofia, poesia, contemporanei e citazioni di scrittori. Ce n’è per tutti i gusti, veramente. Piano piano inserirò anche le foto, così potremo vedere i nostri amati attori con un libro in mano!

Classici 

Piccole donne (2022)

Il kdrama è una rivisitazione in chiave moderna, molto moderna, di Piccole donne di Louisa May Alcott. La serie ruota attorno a tre sorelle molto legate e cresciute in povertà. Un giorno, in seguito alla sparizione di 70 miliardi di won, si ritrovano coinvolte in un intrigo che le oppone a una delle famiglie più potenti della nazione. Da qualche parte, c’è anche la quarta sorella. Nella puntata 3, al minuto 46, l’ex CEO della ditta della sorella maggiore, è seduto in poltrona a leggere Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas padre. Con una certa ironia, quando fanno irruzione nella sua stanza, è arrivato proprio a un punto cruciale. E, forse, a uno spoiler per chi sta guardando il drama 😉 

montecristo jpeg ok

Summer strike (2021) (1)

Kdrama fortemente consigliato, storia estiva e molto, molto confortante. Non ci sono i soliti attori, ma sono tutti bravissimi, anche i bambini. Lee Yeo-Reum (Seol Hyun), che in coreano significa estate, decide di lasciare il lavoro e l’appartamento e di trasferirsi in un piccolo villaggio. Qui, la biblioteca diventa il centro dei suoi interessi e amicizie. E non solo. Lei è laureata in letteratura, quindi citerò più volte questo drama in questo post. Per quanto riguarda i classici, in biblioteca trova subito un feeling con An Dae-Bom (Im Si-Wan), il bibliotecario. Nella terza puntata, lo paragona a Santiago, il vecchio pescatore protagonista de Il vecchio e il mare, di Ernest Hemingway

strike summer santiago drama

Il vecchio e il mare è anche il motivo per cui decide di rimanere a vivere lì e non da un’altra parte. Entrando per caso in biblioteca, tira fuori da uno scaffale quel libro.

il vecchio e il mare 1 summer strike kdrama

La colpisce una frase: “Gli uomini non sono fatti per arrendersi. A volte potremo fallire, ma non saremo mai sconfitti”. A quel punto, sa di aver trovato il posto che stava cercando.

il vecchio e il mare 2 summer strike kdrama

My dangerous wife (1) (2020)

Nella sedicesima puntata, viene citata Anna Karenina di Lev Tolstoj e il suo famosissimo incipit: “Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo“. Mai citazione fu più azzeccata, queste famiglie sono infelici e ognuna, effettivamente, a modo suo. Anche troppo. Shim Jae Kyeong è una donna intelligente e ricca. Da sei anni è sposata con Kim Yoon Cheol e apparentemente il matrimonio funziona. In realtà, il marito, proprietario di un famoso ristorante di cucina italiana, la tradisce con la manager del ristorante, Jin Sun Mi. I due architettano un piano per sbarazzarsi della moglie. Senonché una sera, rincasando, il marito scopre che la moglie è stata rapita e gli viene chiesto un riscatto. Interviene anche la polizia e iniziano le indagini. Ma le cose quasi sempre non sono quello che sembrano. 

Matrimonial chaos (2018)

Anche qui c’è un autore russo. Il marito legge Dostoievskij, L’eterno marito. Quarta puntata, mentre Jo Seok-Moo e Kang Hwi-Roo stanno nascondendo di aver divorziato. Scritto dopo Delitto e castigo e L’idiota, questo romanzo racconta la rivalità tra due uomini. Trusozkij è succube delle donne a tal punto da essere disposto a subirne tutte le umiliazioni. Marito tradito, dopo la morte della moglie si mette sulle tracce di colui che un tempo ne fu l’amante. Si tratta di Vel’čaninov, quarantenne nevrotico e in crisi di coscienza, ipocondriaco e sentimentalmente inquieto. Tra i due si instaura un rapporto tanto ambiguo quanto bizzarro, un’apparente e improbabile amicizia che nasconde una sopita volontà di vendetta. Anni dopo, il destino li farà reincontrare, protagonisti di un nuovo triangolo amoroso e ancora una volta nei panni il primo di «eterno marito», il secondo di «eterno amante».

My only one (2018)

Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen viene richiamato nella storia in sé del drama e compare alle spalle del capofamiglia, alla sua destra nei volumi rilegati marroni e in quello bianco sporco, ogni volta che è seduto alla scrivania. Il drama è la storia di Kim Do-Ran (Uee), poverissima e brillante, che si innamora di Wang Dae-Ryook, erede di una famiglia ricchissima, interpretato dal tenerone Lee Jang-Woo. Orgoglio è chiaramente quello di lei, il pregiudizio quello della famiglia di lui. Un polpettone come pochi, ma lui è carino carino. 

my only one jpeg

Suspicious partner (2017)

Il protagonista Noh Ji Wook (Ji Chang-Wook)  è un avvocato che legge molto e, attenzione, quello che legge segue l’evoluzione della storia. All’inizio, è sdraiato nella sua stanza relax e legge un saggio di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé.

suspicious 1 jpeg suspicious 2 jpeg

Poi, quando inizia a cambiare e si apre al mondo legge Fuse, una serie fantasy.

suspicious 3 jpeg

Suspicious partner è la storia di un avvocato ex procuratore, Noh Ji-Wook, e della tirocinante Eun Bong-Hee, che lavorano insieme su un caso misterioso riguardante un assassino psicopatico e per il quale viene accusata la stessa Bong-Hee.

The package (2017)

E’ la storia della guida turistica Yoon So-So e del gruppo di turisti coreani che porta in giro per la Francia con un pacchetto turistico. Nella prima puntata, mostra loro la Torre Eiffel prima di lasciare Parigi e dice che al tempo della sua costruzione gli artisti non l’amavano. Cita come esempio l’autore di Una vita, Guy de Maupassant, profondamente contrariato, tanto da diventarne  un regolare cliente del ristorante. La gente gli chiedeva: perché lo frequenta? E lui: “E’ l’unico posto da cui non la vedo”. Hahaha! Sarà vero? 

Secret (2013) e Reflection of you (1) (2021)

Nella puntata 10 di Secret, viene citato Cime tempestose. Secret è un drama del 2013, molto intenso: Kang Yoo-Jung (Hwang Jung-Eum) è profondamente innamorata del brillante avvocato Ahn Do-Hoon (Bae Soo-Bin); una sera di pioggia, il giovane perde tuttavia il controllo dell’auto e investe accidentalmente una donna, Seo Ji-Hee. Kang Yoo-Jung, per evitare che la carriera dell’amato venga stroncata sul nascere, decide di prendersi la responsabilità dell’accaduto. Uscita dal carcere, deve affrontare la vendetta di Min-Hyuk (Ji Sung), il fidanzato della donna investita.

In Reflection of you, invece, nella puntata 15 la figlia Lisa va in biblioteca e lo prende in mano. Reflection of you è la storia di una pittrice di successo e di una brillante e giovane donna che riappare improvvisamente nella sua vita. Cime tempestose qui è più di una citazione, è probabilmente il titolo che ha ispirato la sceneggiatura e il romanzo 너를 닮은 사람 – Qualcuno che ti somiglia – di Jung So-hyeon da cui è tratto. 

Per ragazzi

Live your own life (2023)

Drammone per famiglie in 50 puntate, dove succede di tutto, stile soap opera. Abbiamo di nuovo Uee – Lee Hyo-Sim, citata sopra in Orgoglio e pregiudizio, che deve trovare la forza di affrancarsi da una famiglia che la sfrutta. Di lei, si innamora il ricchissimo Kang Tae-Min (Ko Joo-Woo), il second lead. Nella diciottesima puntata, in una conversazione nella sua stanza con la terribile madre, dietro di lui sugli scaffali a destra vediamo The Catcher in the Rye, Il giovane Holden. Holden Caufield, con quell’aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e tutto quello che gli è cascato addosso dal giorno in cui lasciò l’Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. La trama è tutta qui. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena. Perché è arrabbiato Holden? 

il giovane holden Live your own way

L’avvocata Woo (2022)

L’avvocata Woo è innamorata delle balene, di cui tenta sempre di parlare con qualcuno. Nella prima puntata, cita la balena bianca di Moby Dick, affermando che in realtà non fosse una balena banca, bensì un capodoglio.

Summer strike (2021) (2)

Nella prima puntata, Lee Yeo-Reum decide di lasciare il lavoro e l’appartamento e di trasferirsi in un piccolo villaggio. Mentre sta impacchettando le sue cose in ufficio, inquadrano Il ragazzo degli scarabei, di M. G. Leonard. (2017). Nel romanzo, la vita di Darkus fa decisamente schifo. Da quando suo padre è scomparso nel nulla, tutto è andato a rotoli. Darkus si è ritrovato solo al mondo, a vivere in una casa che non conosce con uno zio che non sa badare a lui. Come se non bastasse, i vicini sono due tizi che accumulano montagne di immondizia nel cortile. E proprio da lì Darkus vede spuntare uno scarabeo gigante. Si chiama Baxter e sembra in grado di comunicare. Ma un ragazzino può davvero diventare amico di un insetto? E un insetto può aiutare un ragazzino a ritrovare il padre scomparso? 

Scent of a woman (2011) e Reflection of you (2) (2021)

Tra i libri citati dai kdrama, Anna di Tetti verdi va forte. La vediamo in Scent of a woman: nell’episodio 6 il dottore prende in mano il romanzo e dentro trova una foto di bambino con il suo primo amore. Lo stesso romanzo si vede anche in Reflection of you (2): nell’episodio 2 la figlia della protagonista, Lisa, lo legge durante la lezione di arte e viene rimproverata per questo.

Anna1

Flower boy next door (2013)

In Flower boy next door, invece, preferiscono Il piccolo principe, che usano nella puntata in cui parlano della dipendenza dall’alcol. Enrique fa un paragone con Il piccolo principe quando incontra un alcolizzato.

Five enough (2016)

Nella puntata 3 di questo drama per famiglie, il figlio della protagonista, Ahn Mi-jung, si addormenta mentre legge Il segno dei quattro di Sherlock Holmes, credendo che il padre gliel’abbia recapitato dagli Stati Uniti. In realtà, i genitori stanno nascondendo di aver divorziato. 

sherlock drama logo

Contemporanei

L’ispettrice Koo (2021)

Nell’Ispettrice Koo troviamo Dio di illusioni di Donna Tartt: in una delle ultime puntate, viene mostrato il romanzo, a cui chiaramente si ispira l’intera vicenda. Il romanzo narra le vicende di cinque studenti del college ricchi e viziati, cui si aggiunge il protagonista squattrinato Richard Papen, che si è iscritto per sfuggire alla sua noiosa vita borghese in California. Incoraggiati dal loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale, il gruppo si ritrova a passare pigri weekend in un circolo di alcol, droga e sottili giochi d’amore, mentre al contempo cercano di nascondere un grave crimine che hanno commesso tutti insieme. Nel corso del drama, inoltre, viene mostrata una collana che comprende Hansel e Gretel, Amleto, …, tutti direttamente collegati agli omicidi commessi.

Encounter (1) (2018)

Nella prima puntata, il protagonista maschile è a Cuba, intento a leggere World’s End Girlfriend (세계의 끝 여자친구. 2009) di Kim Yeonsu  (김연수), una raccolta di nove racconti in cui i personaggi sopportano la perdita dei propri cari o hanno i cuori infranti. Non a caso, quindi, il titolo originale del kdrama è “Il fidanzato“. Cha Soo-Hyun (Song Hye-Kyo) è la figlia di un politico. Dopo essersi laureata al college, ha sposato per convenienza un altro chaebol. Suo marito però aveva una relazione e ha chiesto il divorzio. Ora è amministratore delegato di un hotel. Kim Jin-Hyeok (Park Bo-Gum) è un giovane che cerca lavoro e nel frattempo lavora part-time. S’incontrano per caso a Cuba. Quando torna in Corea, riceve una telefonata da un albergo. Viene a sapere che ora è assunto nell’albergo di Cha Soo-Hyun.

boyfriend drama

Nella nona puntata, invece, lui è al mare da solo, a leggere 파도가 바다의 일이라면, If Waves are the Work of Sea, di Kim Yeon-SuSe le onde sono opera del mare, anche se il romanzo non è tradotto in italiano, è la storia di Camilla, adottata da una famiglia bianca della classe media americana. Ora che ha 26 anni ed è un’autrice di successo, torna in Corea con un progetto per scrivere una saggistica sulle sue radici, insieme al suo fidanzato giapponese-americano. Nella scena, mentre è intento a leggere arriva Cha Soo-Hyun. Kim Jin-Hyeok le indica un passaggio del libro e lei lo legge: “Le onde sono naturali per l’oceano, e pensare a te era naturale per me“. 

encounter libro

When a man loves (2013)

Nella prima puntata, Han Tae-Sang entra nella libreria del padre di Seo Mi-Do e lo minaccia, leggendo intanto La vita davanti a sé dello scrittore francese Romain Gary. Gli dice che ha tempo finché lui non finisce il romanzo per saldare il debito. Il libro narra le vicende di Momo, ragazzo arabo nella banlieu di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea e per la prima volta uno scrittore usa lo stile gergale da banlieu e da emigrazione, mostrando quella Francia multietnica che cominciava a cambiare il volto di Parigi. Il libro segna un parallelo con il protagonista Han Tae-Sang, anche lui figlio di nessuno e cresciuto per strada. 

when a man loveswhen a man loves 2

Secret forest (2017)

Nella prima puntata di questo kdrama, che è uno dei miei preferiti, il procuratore Hwang Si‑mok arriva sulla scena del delitto e, appoggiato aperto su un tavolino da caffè, si vede la versione coreana del romanzo Finché non cala il buio (Death until dark, 2001), di Charlaine Harris, 어두워지면 일어나라. Da questo libro hanno tratto una serie tv di grande successo True blood.

secret forest particolare jpeg secret forest scena jpeg

Secret affair (2014)

Questo è un kdrama da vedere se amate le storie d’amore intense. Racconta la storia di una passione segreta tra Oh Hye-Won, una donna sposata di quarant’anni, e Lee Sun-Jae, un ragazzo di venti. Oh Hye-Won lavora come direttore della pianificazione per la Seohan Arts Foundation, che tra l’altro recluta giovani musicisti di talento. È elegante ed eccelle nel trattare con le altre persone, ma per il benessere ha rinunciato a essere se stessa.  Lee Sun-Jae è un pianista molto dotato, che viene notato dal marito di Oh Hye-Won ed entra in accademia. Nella nona puntata, il ragazzo racconta alla sua insegnante di piano, proprio Oh Hye-Won, di aver letto il romanzo di Françoise Sagan, Le piace Brahms?, pensando parlasse del grande musicista. Invece, il libro della scrittrice francese racconta la storia di Paule, una donna divorziata di 39 anni, e Simon, il figlio di una cliente, giovane, viziato e innamorato. La domanda “Le piace Brahms?” è fondamentale e dà senso a tutto il romanzo. Come risponde l’insegnante nel kdrama? Anche questo è un passaggio fondamentale…

Coffe prince (2007)

Drama che non ha bisogno di presentazioni, ormai è considerato un classico del genere. Dopo aver ricevuto un ultimatum dalla nonna, Han-kyul (Gong Yoo) rileva una vecchia caffetteria, che chiama Coffee Prince, per dimostrare le sue capacità. Han-kyul assume solo uomini di bell’aspetto ed Eun-chan nasconde di essere una donna per poterci lavorare. Nell’episodio 7, stanno pulendo il bar e chiacchierando, quando viene inquadrata una parete di bookcrossing. Si vedono bene tre libri: uno di questi è Il viaggiatore delle stelle, di Bernard Werber, un autore francese che in Corea riscuote successo. Le papillon des étoiles, il titolo originale che si vede nel drama, racconta una storia distopica. Su una terra ormai irrimediabilmente degradata, le cui risorse naturali stanno per esaurirsi, l’umanità è minacciata d’estinzione. Per salvarla viene realizzato un progetto visionario: 144.000 persone vengono imbarcate a bordo di una gigantesca astronave a forma di farfalla, mossa dalla luce degli astri. Il viaggio su questa nuova arca di Noè durerà 1.250 anni. A bordo sono stipati animali, vegetali e tutto il necessario per la sopravvivenza di tante generazioni. Ma appena la nave lascia il sistema solare l’intemperanza, la nostalgia, la gelosia, l’odio esplodono. Alla fine solo sei sopravvissuti arriveranno a destinazione, per scoprire che la navicella che dovrà farli sbarcare sul pianeta della speranza contiene solo due posti, per l’Adamo e l’Eva del mondo futuro…

Altro romanzo che si vede è Princess Bari, di Hwang Sok-Yong. E’ la storia di una bambina abbandonata dai genitori, che cercano un figlio maschio dopo sei femmine, e salvata dalla nonna. La chiama Bari, come la principessa di un’antica leggenda che porta pace nelle anime dei morti. Non credo ci sia la versione italiana, ma se la trovate segnalatela nei commenti!

Poesia

Behind your touch (2023)

Song of the Yellow Bird, in coreano 황조가 e in italiano La canzone dell’uccello giallo, viene citata nell’undicesima puntata, in uno scambio divertente tra il capo della polizia e il capo della stazione di polizia di Mujin Won Yong-Muk, dove una delle parole del poema viene sostituita dal grande capo per rimproverare il sottoposto. La citazione è colta: si tratta della canzone più antica conosciuta ed è stata scritta dal re Yuri di Goguryeo nel 17 a.C. mentre piangeva la perdita di una delle mogli, andata via di casa, e mai più tornata, per un litigio con la prima moglie. Non a caso, siamo nel Paese dei drama…La canzone è bellissima, ascoltatela qui

Now, we are breaking up (2021)

Nell’undicesima puntata, Seok Do Hoon tenta di conquistare Hwang Chi-Sook donandole Centomila miliardi di poemi, di Raymond Queneau. Un libro che permette a chiunque di comporre a piacimento centomila miliardi di sonetti. In pratica, si tratta di un’opera di poesia combinatoria, che contiene solo 10 pagine, ognuna contenente un sonetto, con 14 versi. Le pagine sono divise in bande orizzontali e ognuna di queste contiene un verso. I sonetti hanno tutti lo stesso schema metrico e quindi si possono ottenere poesie diverse sostituendo un verso con un altro. In 10 pagine sono perciò contenuti 10^14 (centomila miliardi) di sonetti. Geniale, no? Regalo meraviglioso, infatti i due personaggi sono i miei preferiti nel kdrama.

Encounter (2) (2018)

Nella quarta puntata, Cha Soo-Hyun è a casa dei genitori per cena, nella solita atmosfera “rilassata”. Stanno festeggiando il compleanno e il padre le regala 꽃을 보듯 너를 본다 – I see you like a flower del poeta coreano Na Tae-Joo, pubblicato nel 2015. E’ lo stesso libro che si vede nella puntata 3, quando all'”appuntamento” a Sokcho, Jin Hyeok le regala un libro delle sue poesie preferite insieme a una foto che le aveva scattato a tradimento quando erano a Cuba. Lei sorride e legge la poesia, intitolata “A te”.

encounter poesie

Goblin (2016)

Il Goblin è un lettore forte, quindi di libri se ne vedono tanti. Ma su tutti, spicca quello che Gong Yoo ha in mano mentre si rende conto di amare la sua sposa. In quel momento, sta leggendo la poesia The Physics of Love di Kim In Yook, contenuta nell’antologia Maybe Stars Take Your Grief che Ji Eun-tak aveva in mano quando sono finiti in Canada. 

Mass is not proportional to volume.
A girl as small as a violet.
A girl who moves like a flower petal is pulling me toward her with more force than her mass.
Just then, like Newton’s apple, I rolled toward her without stopping until I fell on her,
with a thump. With a thump.
My heart keeps bouncing between the sky and the ground.
It was my first love.”
Saimdang (2017)

Nell’episodio 7, citano la poesia A vietarle il piano, di John Donne.

Come quieti i saggi spirano
e sussurrano all’anima di esalare,
mentre qualche amico mesto dice:
si spegne ora il respiro, e altri: non ancora,

così sciogliamoci, senza rumore.
Non flutti di lacrime. Non tempeste di sospiri.
Sarebbe profanare le nostre gioie
dire ai profani il nostro amore.
...
Five enough (2016) (2)

Nella trentatreesima puntata, Lee An Mi-Jung (So Ju-Jin) porta dei regali ai genitori di Sang-Tae (Ahn Jae-Wook). Deve fare un discorso importante e vuole essere preparata. Fiori per la madre e un libro del suo poeta preferito per il padre. Si tratta di una nuova prima edizione di Cielo, vento, stelle e poesia. Uscita postuma, è la raccolta più importante di Yun Dong-ju,  nome d’arte “Haehwan”, poeta della Resistenza che morì prigioniero nel carcere di Fukuoka, in Giappone.

Blue fog (2001)

Nell’ultimo episodio, il ventesimo, viene citata in sovrimpressione nel finale una poesia del famoso poeta coreano Oh Kyu Won.

Hometown Cha cha cha (2021)

Hometown Cha cha cha è pieno di citazioni di libri, perché il protagonista legge molto. Waldon, Kiss (I Buried Myself in the Arms of the Person I Parted with and Cried), What Men Live By and Other Stories, the Doorkeeper di Kim Haeng Sook (che Du-sik legge a Hye-jin per farla addormentare).

Favole e fiabe

Reflection of you (3) (2021)

Nella puntata 13, Gu Hae-Won legge al figlio di Jeong Hui-Ju The Heart and the Bottle di Oliver Jeffers. Once there was a girl who was full of wonderment at how the world worked. She shared all her dreams and excitement with her father, who always had the answer to every question. That is until one day when his chair was empty, not to be filled again – how would she find the meaning of life now? Esiste anche la versione italiana, Il cuore e la bottiglia. E’ la storia di una ragazza con la testa piena di tutte le curiosità del mondo, finché un lutto non sconvolge la sua vita. Per proteggersi mette il suo cuore al sicuro in una bottiglia, ma niente è più come prima. La copertina del libro è gialla. Il giallo, non a caso, è il colore dominante del drama. E anche per chi sta leggendo niente è più come prima.

It’s okay not to be okay (2020)

Altra miniera per bibliofili. I cinque libri di fiabe per bambini che sono apparsi nel drama sono stati scritti dallo stesso scrittore del drama Jo Yong e illustrati dal concept artist Jamsan. I titoli: The Boy Who Fed on Nightmare, Zombie Child, Springtime Dog, The Hand, The Monkfish, Finding the Real Face. Sono stati pubblicati in coreano da Wisdom House nel 2020. La storia d’amore dei due protagonisti, invece, si basa sulla vera storia d’amore dello scrittore. Lo sapevate?

Let me introduce her (2018)

In Let me introduce her la protagonista legge alla figlia la favola di Barbablù, cui la vicenda si ispira.

Saggi

Lee Doona (2023)

Nella terza puntata, il protagonista, uno studente universitario, mentre prepara lo zaino prende in mano L’arte della matematica (수학의 정석) , scritto da Hong Sung-Dae (홍성대). Una serie di libri di matematica che tutti gli studenti coreani conoscono e usano. La prima edizione è del 1966 ed è ancora uno dei libri più stampati e venduti. Il drama è la storia di uno studente di college che affronta vita e studi mentre gestisce una situazione molto particolare: convivere con un’ex componente di un gruppo K-pop. Aprendo il  libro, Jun Won trova una foto…

Anna (2022)

Anna è un kdrama claustrofobico in sei puntate, dove una ragazza assume l’identità di una ricca ereditiera per ottenere quello che vuole nella vita. Nella seconda puntata, studia La teoria dell’arte di Kim Jeong-hui (nome d’arte Chusa), un artista calligrafo dell’era Joseon, perché l’indomani deve tenere una lezione su di lui all’accademia per cui lavora.

arte calligrafia kdrama Anna

Juvenile justice (2022)

Nell’ottava puntata, il giudice Cha regala Il diario del mio maestro di Kang Tae Soo a uno dei ragazzi protagonisti della puntata, chiedendogli di provare a leggere i passaggi che ha sottolineato.

Graceful family (2019)

Nell’episodio 15, uno dei due fratelli legge Genio, a inizio puntata. Il retro dell’immagine è decisivo per l’indagine di omicidio.

Start up (2019)

Qui c’è una scelta singolare. In una delle scene finali, su un barca, uno dei coprotagonisti legge The Best Little Girl in the World di Steven Levenkron. L’argomento è anoressia. Mi è rimasto il dubbio: come mai far vedere questo libro?

When the devil calls your name (2019)

Nella puntata dieci, La madre di Luka vede appoggiato su un comodino la versione coreana di The Father. Historical, Psychological and Cultural Perspectives, Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre in italiano. Si tratta di un famosissimo saggio sulla paternità, scritto nel 2000 dallo psicoanalista e sociologo italiano Luigi Zoja. Luka, infatti, è tornato in Corea del Sud per cercare il padre, mai conosciuto.

The undateables (2018)

Nell’ottava puntata, fanno vedere il libro Prosognopea, 101 modi per ricordarti. Esiste davvero il libro? Sto verificando, se avete notizie commentate 🙂

Five enough (2016) (3)

Nella quattordicesima puntata iniziamo a entrare nel vivo della storia d’amore tra Lee Sang-Tae (Ahn Jae-Wook) e An Mi-Jung (So Ju-Jin). Il drama, infatti, è familiare e quindi molto lungo, 54 puntate d aun’ora. Lee Sang-Tee deve scendere a patti con la sua condizione di vedovo e decidere se vuole lanciarsi in un’altra storia d’amore o no. In questa scena, ha appena chiesto a An Mi-Jung di mantenere le distanze. E’ a letto e legge Fashion Marketing Communications, di Gaynor Lea-Greenwood. Il libro tratta questioni legate alla moda, dalle pubbliche relazioni al branding, pubblicità indiretta, celebrità, sponsorizzazioni e visual merchandising. Entrambi i personaggi lavorano nell’industria del fashion. Forse sarebbe più corretto scrivere “dovrebbe leggere”, perché, ci scommetto, Lee Sang-Tee non può fare a meno di pensare a An Mi-Jung e al modo ingiusto in cui l’ha trattata. Ve lo consiglio, è un bel drama, leggero ma con riflessioni profonde sulla vita. 

Five enough (2016) (4)

Sempre in questo drama, stavolta alla puntata 21, la suocera di Sang-Tae, il protagonista maschile, è seduta in un caffè con la sorella, e le due donne parlano proprio di lui. Alle spalle della sorella, sulla sinistra guardando lo schermo, è appena visibile il volume fotografico di Mary Ellen Mark, Twins (Gemelli). Le due non sono gemelle, ma anche qui, la presenza di questo libro in quel momento non è casuale. Twins è del 2005: Mary Ellen Mark, votata dai lettori di “American Photography” come la fotografa donna più influente di tutti i tempi, ha realizzato alcune delle immagini più iconiche d’America in una carriera che dura da più di tre decenni. In “Twins”, la sua quattordicesima pubblicazione, Mark rivolge il suo occhio acuto e il suo cuore allo straordinario legame che esiste tra questi fratelli molto speciali.

Secret affair (2014) (2)

Secret Affair racconta la storia di una storia d’amore segreta tra Oh Hye-Won (Kim Hee-Ae), una donna sulla quarantina, e Lee Sun-Jae (Yoo Ah-In), un ragazzo indigente e solo al mondo. Oh Hye-Won lavora come direttore della pianificazione per la Seohan Arts Foundation. È elegante ed eccelle nel trattare con le altre persone. Lee Sun-Jae è un pianista eccellente, che la Fondazione arruola nelle sue scuderie. Nella puntata 14, Oh Hye-Won sale in camera e prende in mano il libro Svjatoslav Richter: scritti e conversazioni. Nel corso della sua vita – interamente dedicata alla musica e all’arte, senza concessioni – Richter, uno dei più grandi pianisti del XX secolo, mantenne un riserbo caparbio non solo sulla propria vita privata, ma anche sulle proprie aspirazioni e sull’ideale musicale che lo muoveva. Fu però lo stesso Richter a chiedere al regista Bruno Monsaingeon di realizzare la sua biografia, confidandogli i ricordi dell’infanzia e i primi passi della carriera pianistica, spiegato che cosa significasse essere un “artista del popolo” in Unione Sovietica e raccontato gli incontri con i migliori interpreti e compositori del suo tempo. 

Oh Hye-Won lo trova sul letto e aperto, con un passaggio molto, molto, molto significativo per lei e per chi ha sottolineato. Drama con musiche meravigliose e una recitazione di altissimo livello. Consigliato. 

Bel ami (2013)

Nella puntata 10, Bel Ami cita Romance For Dummies, di Ruth Westheimer. 

The color of a woman (2011)

Nella prima puntata, vengono citate Le cinque fasi del dolore, teorizzate dalla psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross.

Filosofia

XO Kitty (2023)

Non è proprio un kdrama, ma l’autrice è Jenny Han,la miniserie è ambientata a Seoul, parlano molto coreano e le dinamiche sono quelle. Nella terza puntata, Kitty è a mensa, cercando di convincere uno degli amici di Dae che la relazione tra lui e la figlia della preside sia falsa. Per dimostrarglielo, gli fa capire che sa di chi è innamorato lui. La persona in questione sta leggendo, annoiandosi a morte, La nausea di Jean-Paul Sartre, uno dei massimi esponenti dell’esistenzialismo francese. Ne La nausea, dopo aver viaggiato a lungo, Antoine Roquentin si stabilisce a Bouville, in uno squallido albergo vicino alla stazione, per scrivere una tesi di dottorato in storia. La sera, si siede al tavolo di un bistrot ad ascoltare un disco, sempre lo stesso: «Some of These Days». La sua vita ormai non ha più senso: il passato è abitato da Anny, mentre il presente è sempre più sommerso da una sensazione dolce e orribile, insinuante, che ha nome Nausea.

I live in Cheongdam-dong (2012)

Drama molto divertente in cui una famiglia si ritrova suo malgrado in un quartiere molto benestante e deve imparare a convivere con l’ambiente che la circonda. Nel club delle poesie, una delle signore dice di aver letto la Critica della ragion pura di Immanuel Kant in due giorni. La protagonista tenta di leggerlo nella fumetteria che gestisce, ma non riesce ad andare oltre la prima pagina.

Autori

Non solo i libri citati dai kdrama. Anche gli autori hanno il loro spazio.

Summer strike (2021) (3)

 Altra citazione da questo kdrama che vi consiglio di guardare. Lee Yeo-Reum e An Dae-Beom stanno passeggiando, quando lui le chiede quale sia il suo autore preferito. Lei risponde Kim Ae-Ran. Kim Ae-Ran è una scrittrice coreana, autrice, tra gli altri, di 바깥은 여름, Fuori è estate. La citazione non è casuale, ormai l’abbiamo imparato. Il libro racconta la storia di un personaggio che ha dovuto affrontare una perdita, come perdere qualcuno vicino a lui o perdere un certo periodo di tempo. Proprio quello che sta succedendo alla nostra Yeo-Reum. 

kim ae ran summer strike kdrama

Invece il tuo? Gli chiede lei. E il bibliotecario risponde “Carl Sagan, mi sono divertito a leggere il suo Murmurs of Earth: The Voyager Interstellar Record“.  

carl sagan summer strike kdrama

Would you like a cup of coffee? (2021)

Nel terzo episodio, il proprietario del bar parla dell’Elephant House di Edimburgo, dove J. K. Rowling ha scritto Harry Potter. Lei lì ha realizzato il suo sogno “pensa se il proprietario l’avesse mandata via dicendo che non poteva rimanere per tutto il tempo che voleva”. Il giovane aiutante, infatti, è disturbato da un cliente che staziona nel bar per lavorare pur avendo ordinato un solo caffè.

My dangerous wife (2020)

La moglie dell’ispettore dice nella quinta puntata che il suo autore preferito è Haruki Murakami, il quale ha capito di poter scrivere romanzi dopo un fuoricampo di baseball. Il suo sogno segreto, infatti, è diventare scrittrice.

Vi è piaciuto questa incursione su “i libri citati dai kdrama”? Quali di questi libri o autori avete già letto? Se volete contribuire ad arricchirla, scrivetemi nei commenti i libri che avete notato e li aggiungerò all’elenco!

Leggi anche: 

Malati di kdrama? Guardiamoli mangiando il Bibimbap!

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Librerie di Seoul in cui perdersi, felici e sommersi

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Altri articoli sulla Corea

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il tratto dell’estensione – Adua Biagioli Spadi

Talvolta la realtà si spunta rende soli e ci sparpaglia,

ci rende esploratori di un ideale possibile

di un percepire ancora e presenza.

Ma quando l’elastico a colori sfumando si allenta

cerco io uno sguardo fermo da non spartire mai

afferrando le sbavature di molteplici verità,

mi inchino prudente al varco limpido dello scoglio.

E’ una delle suggestive poesie contenute nel nuovo libro di Adua Biagioli Spadi, “Il tratto dell’estensione”, edizioni La vita felice. L’autrice mi ha gentilmente inviato un estratto e io volentieri, in questa settimana dedicata alle donne, segnalo il lavoro di questa poetessa toscana contemporanea. Se il 10 marzo vi trovate nei dintorni di Pistoia, non perdete la presentazione nella Biblioteca San Giorgio, dalle 17 in poi.

Ho paura di quello che scriverò

La raccolta poetica è suddivisa in tre sezioni, tutte aperte da una citazione di David Grossman: La linea fragile, Il segno possibile, Perdersi non più. In copertina, l’autrice ha scelto di raffigurare la sezione aurea di Fibonacci. Sapete che anch’io amo le connessioni tra letteratura, scienza e matematica e, anche se un libro non si giudica dalla copertina, non potevo non incuriosirmi e non andare a cercare il nesso tra il segno matematico, la piccola rosa rossa depositata alla base e il contenuto delle poesie. Ho rintracciato il collegamento nella ricerca di equilibrio dell’uomo, che oscilla continuamente tra le pulsioni della passione e dell’istinto, la rosa, e l’anelito alla stabilità e linearità della vita. Una stabilità che quando l’equilibrio viene a mancare, per i colpi che la vita stessa ci infligge o per le cose belle che possono accadere, inevitabilmente provoca un’accelerazione, la spirale, il desiderio di ripiegarsi su noi stessi, nonostante una spinta inevitabile al cambiamento che ci fa muovere e tornare all’equilibrio più determinati e più consapevoli di prima.

Come afferma la poetessa in apertura, infatti,

Alcuni stati d’animo,

non sono che evoluzioni dell’apprendere.

L’evoluzione, una condizione che ci rende un tutt’uno con il cosmo, con la società in cui viviamo, dal quale non potremmo, neanche volendo, rimanere distanti. Il singolo apprende, si evolve e cresce. La società civile fa lo stesso: crescono le conoscenze, l’apprendimento sale e il mondo si evolve, si estende. O dovrebbe, salvo poi fare dei passi indietro giganteschi quando il meccanismo sociale s’inceppa. Ecco che allora torniamo al disequilibrio, alla spinta verso il cambiamento e alla passione, a una rosa che si apre e che ci fa scoprire la meraviglia della vita, pure nelle sue difficoltà. E’ a questo punto che da una linea fragile, noi stessi chiusi in un animo scosso,

Ogni accadimento sottrae qualcosa

porta in un limbo

al faro rotto e ai frantumi delle foglie

la svirgolata viola sopra l’occhio perde i sensi,

i pensieri furono intarsi del non so più chi sono

torniamo a intravedere altre possibilità, attraverso un segno che dice “guarda, hai sofferto, hai conosciuto e ora riuscirai di nuovo a vedere”.

Ma quando l’elastico a colori sfumando si allenta

cerco io uno sguardo fermo da non spartire mai

afferrando le sbavature di molteplici verità,

mi inchino prudente al varco limpido dello scoglio.

Fino a ritrovare il nostro vero io. Cambiato, forse. Pieno di segni, probabile. Ma più vivo e forte che mai.

il tempo ci disarma, ha la forza dell’unire e del dividere

porta via il pensiero e lascia quieti

memoria dimenticata, digiuni eppure senza fame.

Informazioni sulla raccolta Il tratto dell’estensione

Adua“Il tratto dell’estensione”, edizioni La vita felice, si trova in libreria e in tutti gli store online al prezzo di 8,50 euro, in offerta fino al 7 maggio 2018 (al termine, costerà 10 euro).

Se volete sapere qualcosa di più sull’autrice, o dove si terranno le prossime presentazioni, visitate il suo sito internet: www.aduabiagioli.it

Nel 2019, la raccolta ha vinto il Premio nazionale di poesia, narrativa, fotografia, cortometraggi e pittura Alberoandronico, XII edizione, dopo essere stata selezionata tra quelle di oltre 600 concorrenti. Premiazione il 15 Marzo ore 16 in Campidoglio – Roma. Brava Adua!