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Il principe serpente di Elizabet Hoyt cerca vendetta

Lentamente, ma arrivo. Con Il principe Serpente chiudo la trilogia Princes trilogy di Elizabeth Hoyt. Che in italiano diventa Il principe e il tormento. Anche in questo caso, nessun principe, però torniamo ai nobili, un visconte. Che incontra il suo angelo mentre medita vendetta. Saranno di nuovo scintille. Vi racconto tutto, seguitemi. 

Trama

Sul sentiero deserto che conduce dalla cittadina di Maiden Hill a Craddock-Hayes House, nel Kent, la splendida e generosa Lucinda s’imbatte nel corpo riverso per terra di un giovane uomo, gravemente ferito ma bello come un dio. Uno scontro tra malfattori? Tutto il contrario. Simon, sesto visconte di Iddesleigh, è rimasto vittima di un agguato e ha avuto la peggio. Ben presto Lucy scopre in lui un fascino irresistibile, ma il loro idillio è destinato a durare ben poco perché l’acerrimo nemico di Simon intende chiudere in fretta la partita. A qualsiasi costo, e calpestando ogni sentimento.

Stessa ambientazione

Anche in chiusura siamo sempre in Inghilterra, sempre nello stesso anno, il 1760. Abbiamo una donna che rischia di non riuscire a sposarsi, anche perché continua a rifiutare pretendenti. E un uomo assetato di sangue e vendetta. Cieco, in preda ai suoi fantasmi. Ma non così cieco da non accorgersi di aver incontrato una donna eccezionale.

Elizabeth Hoyt

Considerando che questa è la trilogia di debutto di questa scrittrice, confermo che mi piace molto, anche se purtroppo in italiano leggiamo una versione tagliata e questo inevitabilmente va a discapito della qualità generale dei romanzi. Che è comunque intuibile, i personaggi non sono scontati, le battute brillanti e una morale che chiude degnamente la storia raccontata. Stavolta, la favola che intramezza la storia vera è raccontata da Simon, il protagonista. Nome che fa andare il pensiero va ai Bridgerton, che stanno tra l’altro per tornare.

Nel principe leopardo viriamo sul mistery

Nel principe serpente Elizabeth Hoyt mette da parte il mistery che aveva dominato Il principe leopardo per buttarsi nella vendetta pura. Simon fa in modo di incontrare strategicamente i suoi nemici per farli fuori, uno a uno. Quando avrà termine questa spirale di vendetta? Quando la sete di sangue sarà sopita? Potrebbe essere troppo tardi, allora.

Consigliato

In ogni caso, confermo che quest’autrice merita una chance. Come vi ho già detto dopo le precedenti letture, è adatta a chi cerca una lettura d’amore non impegnativa con scene di eros non troppo spinto.

— Tua madre era una donna, non un ideale. — Il capitano sospirò. In quel momento, in piedi con la camicia da notte e il berretto, appariva vecchio, ma anche severo e deciso. — Le persone sbagliano, gli ideali no. Credo che sia la prima lezione da imparare, in ogni matrimonio.

Leggi anche gli altri libri della serie: 

Il principe corvo di Elizabeth Hoyt strega Anna

Il principe leopardo viene stanato

Il vero amore esiste? Serie Bridgerton

La serie Bridgerton si può dire conclusa con questo ottavo romanzo, che vede protagonista Gregory. Poi c’è un nono libro che riprende le fila di tutte le vicende della famiglia, ma sostanzialmente è Il vero amore esiste a chiudere la saga. Nel titolo ho messo il punto interrogativo, anche se non ci andrebbe. Perché? Venite a leggere.

Trama

Gregory Bridgerton crede nel vero amore. Quando troverà la donna giusta, se ne accorgerà subito, ne è convinto. In effetti così accade, solo che… Hermione Watson è innamorata di un altro. Ma la sua amica Lucy, per salvarla da un’infatuazione pericolosa, si offre di aiutare Gregory a conquistarla. E finisce per innamorarsi lei di Gregory. Peccato che Lucinda sia già fidanzata e, anche se Gregory ha capito di ricambiare il suo sentimento, lo zio e tutore della ragazza non intende farle rompere la promessa…

Il piccolino di casa

In questo romanzo della serie Bridgerton, il protagonista è il piccolino di casa Bridgerton, Gregory. Ultimo nato, quando il padre è già deceduto, e vicino per età alla sola Hyacint. E’ ancora giovane e, rispetto ai fratelli, non ha grandi possibilità di svettare, ma mamma Violet desidera anche per lui un matrimonio d’amore, invece di scelte di carriera che lo porterebbero lontano dalla famiglia. Ma lui, proprio perché così giovane, s’innamora a prima vista. E quando dico a prima vista, intendo proprio a prima vista. Insomma, si tratta più di una cotta adolescenziale che di amore. Cosicché, quando capisce di provare qualcosa per l’aiutante Lucinda, eccolo che si butta a capofitto in quest’altra storia…

O forse no

O forse no. Perché i piccoli di casa, si sa, sono abituati ad avere tutto senza faticare, in fondo i fratelli hanno già in qualche modo aperto la strada. Che si fa? Ancora una volta, sarà decisiva Violet. Ecco, a me questa cosa che sia la mamma a risolvere, ma soprattutto sia la mamma a spiegarci lati del carattere dei figli che non sono emersi con forza da soli durante la narrazione, non mi convince del tutto. Pur amando Violet, che resta per ora il mio personaggio preferito. Su Lucinda c’è poco da dire, è molto giovane, cresciuta senza genitori, una ragazza abituata a fare quello che le viene detto di fare e a sminuirsi in favore della bella amica. Ma anche l’amica mi ha suscitato qualche perplessità: quali sarebbero queste grandi qualità, a parte la bellezza? Non si sa. Anche perché la stessa bellezza viene decantata tanto, ma descritta poco. Non sarà stato rimaneggiato anche questo libro nella traduzione? Su Tutto in un bacio ho quasi la certezza e anche qui un sospetto più che fondato.

Julia Quinn non è Giotto

A parte queste considerazioni un po’ critiche, la serie Bridgerton è piacevole e affezionarsi a questa famiglia inevitabile. Quindi penso che recupererò anche i titoli che ancora mi mancano, giusto per completare. Mi dispiace solo che Julia Quinn abbia mancato il finale apocalittico, non ha chiuso il cerchio prima di lasciare la famiglia al suo destino. Ma perché? Forse aspetta che crescano i nipoti? 😁

L’elenco dei romanzi, in ordine cronologico: 

Il duca e io (Daphne)
Il visconte che mi amava (Anthony)
La proposta di un gentiluomo (Benedict)
Un uomo da conquistare (Colin)
A sir Philip, con amore (Eloise)
Amare un libertino (Francesca)
Tutto in un bacio (Hyacinth)
Il vero amore esiste (Gregory) 
9 Felici per sempre (8 “secondi epiloghi”) 

Leggi anche: 

Orgoglio e pregiudizio? Prova l’audiolibro

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Hyacinth Bridgerton, Tutto in un bacio e in un diario

Hyacinth Bridgerton è l’ultima esponente femminile della nidiata e anche “difficile da sistemare”. Almeno così continuano a ripetere tutti i personaggi per 3/4 del romanzo. Ma Gareth St. Clair non è tutti e in questa donna vede qualcosa che le altre non hanno. Anche lei vede in lui qualcosa, nonostante la sua situazione familiare e personale non sia poi così rosea…riusciranno i due a sposarsi? Questo è il terzo libro della serie che leggo e ormai so di sicuro una cosa: Julia Quinn non fa mai mancare il lieto fine, anche se forse non è proprio quello che una lettrice si aspetterebbe!

Trama

Gareth St. Clair è nei guai: il padre, che lo detesta, è determinato a mandare in malora le sue tenute per rovinargli l’eredità. L’unica speranza è in un vecchio diario di famiglia, che potrebbe contenere i segreti del suo passato, e la chiave del suo futuro. Solo che è scritto in italiano. Hyacinth Bridgerton si offre di tradurlo; mentre approfondiscono il misterioso memoriale, i due si accorgono che le risposte di cui sono in cerca non si trovano tra le pagine, ma nel cuore dell’altro.

Senza Lady Whistledown, ma con un mistero da risolvere

Nella serie targata Netflix, Hyacinth è ancora una bambina e io sto leggendo i romanzi non nell’ordine di uscita. Quindi, questa è la prima volta che mi trovo davanti questo personaggio. E senza Lady Whistledown, per giunta. In realtà, qui non ho sentito molto la sua mancanza, perché catturata dal mistero del diario. Isabella, la nonna di Gareth, era italiana e teneva nota di quello che le succedeva. Sposata infelicemente con nonno St. Clair, aveva deciso di tenere per sé una cosa cui teneva molto, lasciando degli indizi sparsi qui e là per casa. Insomma, gli elementi per piacermi c’erano.

Peccato che…

Peccato, però, che andando avanti nella lettura il mistero si sgonfi. C’è anche da tenere in considerazione che probabilmente la versione italiana è stata tagliata. Lady Danbury a un certo punto nomina il diario, quando in teoria non dovrebbe saperne niente. Manca poi una lettura del diario stesso: quello che c’è scritto, molto poco, lo sappiamo solo da Hyacinth, che manda a tradurre dei pezzi a una sua ex governante italiana. Che è il motivo per cui lei parlicchia italiano. La governante manda la traduzione? Non si sa, ma presumiamo di sì. La fine di questa storia potrebbe anche sembrare deludente, e un po’ lo è perché Hyacinth Bridgerton viene descritta come un fulmine di guerra, ma non lo sembra poi così tanto, in fondo. 

Distratta dall’amore?

Forse, mettiamola così. Hyacinth e Gareth formano una bella coppia. Divertente il passaggio in cui lui, scapestrato, si rende conto di essere il più ragionevole dei due. Le dinamiche tra di loro funzionano. Quello che non funziona tanto, a mio avviso, è la tentazione dell’autrice di farci capire le cose non raccontandole, ma facendole dire a uno o più personaggi. Chiedo a chi lo ha letto: avete la sensazione che Hyacinth Bridgerton fosse così poco appetibile da dover addirittura “alzare la dote” per farla sposare? Ed è coerente con l’impostazione di una famiglia, che dice di fare tutto per amore e solo per amore? Insomma! 

Mi tengo i miei dubbi e vado dritta al romanzo successivo: Il vero amore esiste, già pronto sul comodino. Voi che mi dite di questa serie? Qual è il vostro preferito?

L’elenco dei romanzi, in ordine cronologico: 

Il duca e io (Daphne)
Il visconte che mi amava (Anthony)
La proposta di un gentiluomo (Benedict)
Un uomo da conquistare (Colin)
A sir Philip, con amore (Eloise)
Amare un libertino (Francesca)
Tutto in un bacio (Hyacinth)
Il vero amore esiste (Gregory)
9 Felici per sempre (8 “secondi epiloghi”) 

Leggi anche: 

Forever Amber – Kathleen Winsor

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Il principe leopardo della Princes trilogy viene stanato da Georgie

Vi ho già parlato della Princes trilogy di Elizabeth Hoyt il mese scorso, iniziando dal primo libro della serie, Il principe corvo. Il principe e la preda nella traduzione italiana. In questo secondo romanzo c’è un principe leopardo. Che in italiano diventa Il principe e il desiderio. Anche in questo caso, nessun principe. E neanche nobile, al contrario del primo. Un amministratore della tenuta e la sua datrice di lavoro. Faranno scintille. E non solo quelle. Ora vi racconto, seguitemi. 

Trama

Lady Georgina Maitland non ha bisogno di un marito. Vuole solo un uomo che la aiuti a condurre la tenuta nello Yorkshire che ha appena ereditato. E incontrando Harry Pye, amministratore della proprietà, Georgie sente di aver trovato l’uomo giusto: pratico e competente. E fin troppo avvenente… Harry Pye ha conosciuto molti nobili, ma nessuno assomiglia a questa bellissima lady, così indipendente e sensuale. 

La cittadina e il contadino

Siamo sempre in Inghilterra, sempre nello stesso anno, il 1760. Abbiamo una giovane donna che ha ereditato dalla zia una tenuta in campagna. Lei, donna di città, si ritrova catapultata in una realtà non sua. Lui ha 30 anni ed è l’amministratore che ha assunto per aiutarla a gestire il patrimonio. In questo territorio di campagna ci sono fatti del passato che qualcuno vorrebbe vendicare e un ragazzino cresciuto troppo presto, che ha assistito a barbarie impossibili da dimenticare. Entrambi nascondono dei segreti che verranno rivelati a poco a poco.

Una coppia affiatata

Come coppia mi sono piaciuti molto, come Anna ed Edward del principe corvo, o forse un po’ di più. Harry un uomo tutto d’un pezzo, “impassibile” ma che dentro arde per lei e non solo. E’ un leopardo, animale con una personalità così solitaria e schiva, da rendere quasi impossibile individuarlo. Georgie che non si comporta sempre con la serietà che il suo ruolo richiederebbe, ma che non vuole essere considerata “più ingenua di quello che sono“. E infatti, già dalle prime battute capiamo che non si fa portare fuori strada dalle apparenze. Supportata da tre fratelli e una sorella che non la fanno di certo annoiare! 

Nel principe leopardo viriamo sul mistery

Nel principe leopardo viriamo sul mistery, elemento che nel principe corvo era appena accennato, ma di tenore completamente diverso. Ha reso la lettura interessante e mi ha fatto partecipare alla risoluzione dei misteri. Che alla fine vengono quasi tutti svelati. A volte, però, sembra che l’autrice salti interi pezzi, come mai? Ho indagato un po’ online e sembra che la versione italiana sia ridotta rispetto all’originale. In effetti, per un romanzo storico 200 pagine mi sembravano un po’ pochine! Pazienza, ormai ho iniziato la Princes trilogy in italiano e la finirò così. Qualcuno di voi ha letto l’originale e può confermarmi che le pagine sono effettivamente di più?

Consigliato

In ogni caso, a me quest’autrice piace, la consiglio. Come avevo già detto dopo il mio incontro con lei, per chi cerca una lettura d’amore non impegnativa e con scene di eros che aggiungono un tocco di piccantezza, senza scivolare nel porno, è perfetto. Adesso attacco l’ultimo romanzo della Princes trilogy, Il principe serpente, che già da come si presenta in copertina, promette bene…

Dannazione. Harry cercò di controllarsi, una certa parte del suo corpo non sentiva mai ragioni. Assaggiò il tè e fece una smorfia. Gli altri uomini avevano delle erezioni bevendo una tazza di tè?

— Troppo zucchero? — Lei guardava la sua tazza preoccupata.

Leggi anche: 

Il principe corvo di Elizabeth Hoyt strega Anna

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Julia Quinn torna su Netflix con i Bridgerton!

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Julia Quinn torna su Netflix con i Bridgerton!

I Bridgerton di Julia Quinn tornano su Netflix da domani. Siete pronti per una nuova stagione della famiglia più unita d’Inghilterra? Intanto, io ho finito proprio in calcio d’angolo il secondo libro della serie, Il visconte che mi amava, su cui si basa proprio questa stagione. Non sto seguendo l’ordine di uscita, in precedenza avevo letto La proposta di un gentiluomo, il terzo della serie, e come vi avevo raccontato, non mi era piaciuto tanto. Questo, invece? Ora vi racconto. E se leggerete fino alla fine, vi darò una chicca. Julia Quinn si prende, diciamo così, una libertà storica su Jane Austen. Quale? Venite a vedere.

Trama (Il visconte che mi amava) 

La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell’alta società e decisamente pericoloso per donne e fanciulle. Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante subito soprannominata “lo Splendore”. Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l’approvazione della sorellastra Kate. La quale non ha la minima intenzione di affidare l’angelica sorellina a un uomo del genere. Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate. L’impresa porterà risvolti inaspettati. E indubbiamente piacevoli.

Poco originale…

Confermo quello che sostanzialmente ho pensato dopo aver finito La proposta di un gentiluomo. Non ci troviamo di fronte a una trama particolarmente originale. Il romanzo scorre piacevolmente e senza grandi sconvolgimenti. Una lettura poco impegnativa, che ogni tanto ci vuole. Rispetto all’altro romanzo della serie, qui abbiamo due protagonisti più tormentati. Anthony sente la responsabilità di gestire un grande patrimonio e una grande famiglia. Come primo figlio è obbligato, dato che il padre è morto precocemente. Proprio la morte del padre è per lui un grande trauma, che nega anche a se stesso ma che c’è ed è ampiamente visibile. Anche Kate è orfana, ma per fortuna ha un bellissimo rapporto con matrigna e sorellastra. Eccoli anche qui i rimandi a una Cenerentola rovesciata, personaggio che a Julia Quinn deve piacere proprio tanto.

…ma ironico

Il pregio maggiore rimane l’ironia con cui Julia Quinn osserva le vicende dei suoi personaggi e la misteriosa  Lady Whistledown, che dà un po’ di brio alle mattine annoiate degli aristocratici. E anche a noi lettori: peccato che gli stralci della sua gazzetta siano sempre troppo brevi. Avrei preferito che avesse più spazio all’interno delle pagine. Mi piace, invece, che Julia Quinn abbia deciso di non rivelarne l’identità, che nella prima stagione della serie Netflix è stata scoperta immediatamente. Secondo me troppo presto, avrei preferito non saperlo così presto. Anche perché in Il visconte che mi amava Julia Quinn ci dà degli indizi. Voi che ne pensate?

La serie 

Sulla serie vi dirò tra qualche giorno. Mi preparo alle stucchevoli polemiche che sento arrivare nell’aria, perché ho visto il trailer e la scelta che è stata fatta per Kate e famiglia. Come vi ho già detto, sono aspetti di un grande circo che Shonda Rhimes mette in piedi da anni per mostrarci che, in fondo, siamo tutti uguali e sotto lo stesso cielo. 

Edit dopo la prima puntata:
Ho finito la prima puntata un po’ a fatica, la storia per ora si allontana parecchio dal romanzo. E non poteva essere altrimenti, avendo scelto di far diventare indiane le protagoniste. Non so se lui mi piace, aspetterò ancora un po’ per pronunciarmi.
Edit dopo la seconda puntata:
Finalmente la storia è partita. Sempre più diversa da quella del romanzo, forse più accattivante. Torna l’elemento circo, il cerchio. Nella prima serie era una trapezista. 
Edit dopo la fine

Mah, non so. Stavolta direi che mi ha convinto più il romanzo della serie. Non vedevo l’ora di finire. Fossi la produzione, migliorerei soprattutto la scelta dei costumi, in un period è fondamentale. Stoffa di poco prezzo e si vede tutta. La storia in sé si lascia guardare, senza grandi sconvolgimenti.

E veniamo a Jane Austen

Arriviamo a zia Jane e alla “libertà storica” che si prende Julia Quinn. Un lunedì, Mary, la matrigna, trascina controvoglia Kate dai Bridgerton. Kate tenta di resistere: “Edwina si sentirà sola senza di noi”.  Mary risponde: “Edwina ha un romanzo da leggere. L’ultimo di quella donna, la Austen. Non si accorgerà neanche che ce ne siamo andate”.

Julia cara, forse non hai letto le 15 curiosità su Jane Austen che forse non conosci 😉 Proprio nel punto 1), c’è scritto che i suoi romanzi furono pubblicati anonimamente, semplicemente con indicazioni quali “by a Lady” o “by the autor of Sense and Sensibility”. Solo nella pubblicazione postuma della prima edizione de L’Abbazia di Northanger e Persuasione il fratello Henry rivelò il nome dell’autrice al pubblico, scrivendo di suo pugno una nota biografica. Jane, quindi, non vide mai il suo nome pubblicato.

Jane Austen morì nel 1817 e Il visconte che mi amava si apre con la stagione mondana del 1814. Mary, quindi, non poteva sapere che Edwina stesse leggendo un romanzo di Jane Austen! 

Voi che mi dite? State guardando la serie? E avete letto i romanzi? Scrivetemi nei commenti! 🙂

L’elenco dei romanzi, in ordine cronologico: 

Il duca e io (Daphne)
Il visconte che mi amava (Anthony)
La proposta di un gentiluomo (Benedict)
Un uomo da conquistare (Colin)
A sir Philip, con amore (Eloise)
Amare un libertino (Francesca)
Tutto in un bacio (Hyacinth)
Il vero amore esiste (Gregory)
9 Felici per sempre (8 “secondi epiloghi”)

Leggi anche:

Bridgerton sì o Bridgerton no?

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Sulle tracce delle grandi scrittrici: a Bath da Jane Austen

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