Book Cup: il terzo round

E siamo così aggiunti al terzo round della Book Cup. Oggi si sfidano le librerie di Cristina  ed Elena. Guardate bene le immagini che hanno inviato, soffermatevi sui particolari, e poi…via al voto!

La partecipante 5: Cristina

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Lo zoom della partecipante 5

Per il suo particolare, Cristina ha scelto “il silenzio”. Quello che tutti i lettori vorrebbero e che, ahimè, è sempre così difficile da ottenere!

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La partecipante 6: Elena

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Lo zoom della partecipante 6

Elena come particolare ha scelto la sabbia del deserto e, sullo sfondo, un romanzo ambientato in Egitto. Sentite il khamsin che vi accarezza?

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Via alle votazioni!

Stavolta per chi tifate? libreria 5 o libreria 6? Ricordate che la competizione si svolge all’insegna del massimo fair play: nessun commento negativo verrà accettato. Votate! 5 o 6?

Votazione 2, chi passa il turno

Passa al turno successivo la libreria 3 di…Angela! 🙂

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Book Cup della fase 2: la seconda votazione

E il primo round è compiuto. Passiamo al secondo: oggi si sfidano le librerie di Angela  e Magghy. Guardate bene le immagini che hanno inviato e poi…via al voto!

La partecipante 3: Angela

Angela 3 2

Lo zoom della partecipante 3

Per il suo particolare, Angela ha scelto il re dei romanzi africani, Wilbur Smith. Questo è il suo romanzo preferito, Il destino del leone.

Angela 3 3

La partecipante 4: Magghy

Magghy 4 2

Lo zoom della partecipante 4

Magghy come particolare ha scelto una scultura che raffigura il cappello degli alpini. Che è in buona compagnia libresca…

Magghy 4 part 2

 

Via alle votazioni!

E adesso andiamo alla sostanza: libreria 3 o libreria 4? Ricordate che la competizione si svolge all’insegna del massimo fair play: nessun commento negativo verrà accettato. Votate! 3 o 4?

Votazione 1, chi passa il turno

Passa al turno successivo la libreria di…Paola! 🙂

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Al via la Book Cup delle nostre librerie! Vuoi partecipare? Ecco come

La Book Cup rilancia il gioco delle librerie. In quarantena abbiamo giocato e votato le librerie della Library League. E volete che la fase 2 passi così, senza giochi e senza librerie? Giammai! Stavolta il gioco consisterà nel votare le librerie delle persone comuni, quelle che non vanno in televisione come opinionisti, ma leggono, leggono, leggono. E considerano la loro libreria un pezzo fondamentale della propria casa. Vuoi partecipare? Ecco come si gioca.

Mandami la tua libreria!

Per partecipare come libreria, servono entro il 27 maggio 2020 2 foto della tua libreria:

  1. immagine dell’intera libreria;
  2. immagine zoom di un oggetto particolarmente che ti è particolarmente caro o rappresentativo della tua idea di posto dei libri.

Le foto possono contenere oggetti personali, ma NON fotografie con volti riconoscibili, né l’immagine del proprietario. Le foto vanno inviate entro il 27 maggio 2020 all’indirizzo email lizamjones@hotmail.com, oppure tramite Messenger di Facebook.

Quali sono le regole di voto della Book Cup? 

Partecipare al gioco è molto semplice. Alla Book Cup partecipano 14 librerie. Si comincia il 28 maggio 2020 con 7 sfide uno contro uno. Ad ogni libreria è associato un numero, in base all’ordine di iscrizione. Dovete scegliere quale, tra le due librerie presentate, vi piace di più per:

  • stile
  • materiale
  • colore
  • sistemazione dei libri.

Dopo la prima fase, le librerie restano in 7. L’ottava verrà ripescata quella, tra le perdenti, che ha ricevuto più voti. Le otto superstiti si sfideranno nei quarti e, via via, nelle semifinali e finale, fino a decretare la vincitrice. 

Dove posso votare?

Il sondaggio giornaliero sarà aperto sul blog e sui social che trovate in homepage: twitter, facebook, instagram. Rispondete con il numero corrispondente alla libreria sotto le foto pubblicate. Potete votare anche su più social, se proprio volete farne vincere una, per 24 ore a partire dalla pubblicazione delle foto. La scelta è assolutamente libera. L’unica avvertenza è che NON, e sottolineo NON, saranno accettati commenti sarcastici o denigratori nei confronti delle librerie o dei loro proprietari. Le vincitrici del girone accedono ai quarti di finale e, da quel momento in poi, ci saranno solo sfide a eliminazione diretta, fino alla finale. La vincitrice sarà eletta come libreria più bella della fase 2.

La pasta madre, il manuale per giovani panificatori

Non ce l’ho con voi, assolutamente. Anche se mi avete finito tutta la farina sul mercato. Anche se la mia pasta madre ha rischiato di morire di fame, per mancanza di cibo o qualità pessima di quello che ho trovato. Anche se aggredite sui social chi cerca di darvi un consiglio, per ansia da prestazione da giovani panificatori 🙂 Per tutti questi motivi, vi parlo oggi di uno dei manuali che mi ha aiutato quando ero alle prime armi e che ancora oggi, visto che mi considero ancora alle prime armi, mi accompagna fedelmente quando mi accingo a impastare.

64 ricette 

Sto parlando di La pasta madre, di Antonella Scialdone. Lei nel frattempo ha fatto carriera, la conoscono un po’ tutti. Questo è il primo libro che ha pubblicato, a fine 2010, e che ha avuto molto successo, tanto da arrivare all’ottava ristampa e oltre 22000 copie vendute. Nel manuale ci sono 64 ricette illustrate di pane, dolci e stuzzichini salati, accompagnati da procedimento e foto dei passaggi.

I punti di forza 

Antonella Scialdone è brava a spiegare con semplicità i passaggi, comprensibili anche a un neofita. Le ricette sono tutte provate e  riescono sempre, se seguite alla lettera. C’è anche una parte iniziale dove illustra le tecniche, i termini e gli strumenti da utilizzare. Cosa importante: la buona riuscita non dipende dall’impastatrice, perché lei ha preparato tutte queste ricette impastando a mano. Se considerate che all’interno, tra le ricette, ci sono anche grandi lievitati come cornetti, panettone salato e colomba, direi che quest’aspetto è fondamentale.

Consigli (non richiesti) ai panificatori 

Ogni manuale, per quanto ben fatto, non può sostituire la messa in pratica. E manualità e istinto, per quanto molto sviluppati, non possono prescindere dalla parte teorica. Ognuna è funzionale all’altra e la combinazione delle due produce, come minimo, buoni risultati. Per questo consiglio a chi si approccia a questa meravigliosa arte, di non sottovalutare questi elementi:

  1. la lentezza. Impastare con il lievito madre richiede calma, tempo, amore per quello che fate. Mettetevi nella giusta disposizione d’animo, prima di abbandonare il lievito di birra e la sua esplosione garantita. La pasta madre è un organismo vivo e, come tale, può rivelarsi capriccioso e non collaborativo. Dipende tutto da quanto riuscirete a farvi amare 😉
  2. fidatevi degli esperti, ma provate da soli a trovare un vostro equilibrio. Sbaglierete mille volte e mille volte esclamerete “ooohhh, questo l’ho davvero fatto io!” Ci vuole tempo e pazienza, ma i risultati arriveranno;
  3. il successo. Quello che uscirà dal vostro forno sparirà in un nanosecondo. Preparatevi ad avere sempre una buona scorta di farina in casa. 🙂

Vi lascio la ricetta del pane tutto semola, tratto dal manuale, che resta il mio preferito, nonostante ormai le abbia provate quasi tutte.

Il pane tutta semola con pasta madre

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Qual è la vostra ricetta preferita? E che manuale avete letto per imparare? Scrivete nei commenti che metodo avete usato!

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Ricette per smaltire l’esubero di pasta madre

Il pane tutta semola con pasta madre

Come ho cominciato a fare il pane in casa? Praticamente per caso: tutto è partito quando mi hanno regalato la pasta madre. E’ stato amore a prima vista, ma dovevo studiare e ho acquistato il manuale La pasta madre, di Antonella Scialdone. Questa ricetta è tratta dal suo libro, con qualche aggiustamento secondo i miei gusti. Da allora ne ho provate tante, ma questa rimane una delle mie preferite. Avete voglia di cimentarvi? Ecco ingredienti e procedimento.

Ingredienti per una pagnotta da circa 1,1 kg:

  • farina di semola di grano duro, 600 gr.
  • acqua, 350 gr (originale, 385 gr.)
  • pasta madre, 100 gr (originale, 2oo gr.)
  • sale, 9 gr (originale, 15 gr.)

Procedimento: 

Prelevate 100 gr di pasta madre rinfrescata e spezzettatela nella planetaria  o in una ciotola se impastate a mano. Aggiungete l’acqua tiepida e sciogliete completamente la pasta madre. Aggiungete la semola e il sale. Lavorate l’impasto con forza per 10-15 minuti, finché risulti liscio e omogeneo.

Formate una palla, copritela con pellicola trasparente forata e lasciatela lievitare per 2 ore lontano da correnti d’aria. Trascorse le due ore, sgonfiate l’impasto in modo da ottenere un rettangolo e procedete con la prima serie di pieghe a tre.  Lasciate lievitare un’ora, poi riprendete l’impasto e procedete con un secondo giro di pieghe a tre. Lasciate lievitare un’altra ora.

Trascorso il tempo, riprendete l’impasto e dategli la forma di una pagnotta tonda, copritelo e lasciatelo riposare per mezz’ora, quindi procedete di nuovo ad arrotondarlo. Mettetelo infine a lievitare per 2-3 ore in un cestino tondo rivestito da un canovaccio infarinato, con la chiusura verso l’alto. Fino al raddoppio, lasciatelo in luogo caldo e coperto da pellicola trasparente.

Trascorso il tempo di lievitazione, capovolgete l’impasto su una teglia o sulla pietra refrattaria, spolverandole di semola. Praticate dei tagli profondi sulla superficie del pane, disegnando un quadrato.

Cuocete il pane a 250 gradi con il vapore (pentolino d’acqua) per i primi 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 200 gradi e cuocete per altri 40 minuti, verificando con uno stecchino al centro del pane che sia asciutto al centro. Spegnete il forno e lasciate il pane all’interno per altri dieci minuti, con lo sportello del forno leggermente socchiuso.

Sfornate e lasciate raffreddare completamente su una gratella, possibilmente in verticale.

Note:

  • questo pane è ottimo con tutto,  ma soprattutto con gli affettati;
  • se vi dimenticate il pentolino, come faccio sempre io, verrà bene lo stesso;
  • se non avete possibilità di lavorarlo completamente, dopo le serie di pieghe potete farlo riposare in frigorifero e ripartire il giorno dopo, dopo che si sia acclimatato a temperatura ambiente, dalla fase di formatura; oppure dalla fase precedente: formate la palla, fate partire la lievitazione, frigorifero e ripartite dalle pieghe;
  • se non usate la pasta madre, usate i convertitori online per ricalibrare gli ingredienti.

Che ve ne pare? Fatemi sapere nei commenti com’è venuto! 🙂

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