La Korea week sbarca a Roma: tutti gli eventi da non perdere

Torna a Roma per il quarto anno consecutivo la Korea Week, una vera full immersion sulla Corea organizzata dall’Istituto di Cultura Coreano di Roma. Per me, che sto per sbarcare in questo meraviglioso Paese un’occasione imperdibile. Mi fate compagnia? Di seguito tutti i dettagli per vivere una settimana diversa dal solito, a contatto con le tradizioni e le usanze di una Nazione così lontana e, incredibile in questo mondo così connesso, ancora così poco conosciuta dagli italiani. E poi, in fondo, il link per libri, ricette e viaggi, tutto sulla Corea del Sud! 

Quando, dove e come

 La quarta edizione capitolina e l’ottava a livello nazionale della Korea week si chiama “Mangia, Gioca, Ama Corea”. Avete tempo da oggi, 30 settembre, fino al 4 Ottobre per affacciarvi nel “Paese del calmo mattino”. L’🇰🇷 ingresso è gratuito 🇰🇷, 📍 ma dove 📍 ? All’Istituto Culturale Coreano in Italia – 주이탈리아 한국문화원 Via Nomentana 12 a Roma. Visto il successo dell’iniziativa e la grande affluenza di pubblico, vi consiglio di presentarvi all’istituto con largo anticipo. Se vi iscrivete alla newsletter vi daranno due gettoni da utilizzare successivamente per mangiare o “acquistare” gadget. Altri gettoni potrete conquistarli partecipando ai giochi. Buttatevi senza remora, sono tutti divertenti! Alcuni prevedono anche dei premi se riuscirete a centrare l’obiettivo. Io, per esempio, mi sono portata a casa un appendino d’acciaio con il profilo di Seul molto carino 🙂 Insieme a un tatuaggio e a un segnalibro col mio nome, questi per tutti. Ho scoperto dopo che la frase da me scelta per il tatuaggio è il titolo di un libro del poeta e politico coreano Jong-Hwan Do. Avevate dubbi??? Non ci sarebbe neanche da aggiungere, ma lo dico lo stesso, che il cibo è ottimo. Insomma, andate!

Le attività 

Chi, come me, ama il Bibimbap (piatto misto a base di riso) potrà imparare a cucinarlo con la Maestra del “Baekban” di Jeonju Soon Deok Woo. Ci saranno anche lezioni di bon ton coreano, lezione sulle salse fermentate coreane con la maestra Jeong A Hwang e ovviamente assaggi di cibo, bevande, liquori e cocktail coreani. Se preferite il cinema coreano, che è di altissimo livello, mercoledì 2 ottobre alle 19:00 potrete guardare il film “Le Grand Chef”, basato sul Manhwa (fumetto) coreano. Non a caso, la settimana si apre con l’inaugurazione della mostra digitale sui Webtoon, i fumetti digitali online coreani. E la cosmetica? Come potrebbe mancare uno dei prodotti coreani di eccellenza? Verranno infatti realizzati workshop centrati sul K-Beauty, con consigli utili su come prendersi cura della propria pelle in modo naturale. Potremo anche provare gli Hanbok, gli abiti tradizionali coreani e divertirci con i giochi tradizionali coreani.

Il programma completo della Korea Week Roma 2019

Lunedì 30 settembre

18:30 – Inaugurazione Korea Week
19:00 – Inaugurazione mostra Webtoon

Martedì 1 ottobre

9:30~17:00 – Forum Corea/Italia (Hotel Cavalieri Waldorf-Astoria)
19:00 – Lezione di Bon Ton in una tavola coreana e come apparecchiarla (su prenotazione con contributo spese)
19:00 – Lezione sul Bibimbab (su prenotazione con contributo spese)
19:00 – Workshop sul Webtoon

Mercoledì 2 ottobre

19:00 – Proiezione film “Le Grand Chef”
19:00 – Lezione su salse e salse fermentate coreane (su prenotazione con contributo spese)
19:00 – Workshop sullo skin-care coreano (su prenotazione con contributo spese)

Giovedì, venerdì 3/4 ottobre

17:30~21:00 – Assaggi di cibi, liquori e bevande coreane, giochi tradizionali, prova dell’Hanbok (abito tradizionale coreano) e altro ancora.

Maggiori informazioni
📧 info@culturacorea.it
☎ 06441633

http://italia.korean-culture.org/it

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Domani mi sposo – Alison Sherlock

Settembre, si sa, è tempo di diete dopo le follie dell’estate. Questo romance di Alison Sherlock è il titolo ideale per trovare la motivazione giusta. Violet deve perdere 35 kg per arrivare in forma al matrimonio. Ci riuscirà?

Trama

Dopo l’iniziale euforia per l’inattesa proposta di matrimonio, Violet è presa dal panico. Come potrà mai, lei che ha sempre indossato taglie forti, entrare in un abito da sposa? Decide così di iscriversi a Corpo nuovo, vita nuova!, un programma di dimagrimento che promette miracoli. Presto si accorge che l’unico aspetto positivo di quel club sono i nuovi amici, Kathy, Maggie, Lucy ed Edward. Quanto al peso, tutti non fanno che ingrassare, terrorizzati da Trudie, che segretamente li disprezza. Un giorno però, Violet va a pranzo nel ristorante di famiglia del suo capo e viene travolta da un’esplosione di sapori. Ispirata da quest’esperienza culinaria, convince i suoi compagni di dieta a formare un nuovo club, all’insaputa di Trudie. E le favolose ricette italiane cominciano a fare il loro effetto. Riuscirà Violet a trasformarsi in tempo per il suo matrimonio? E soprattutto, perdere peso risolverà davvero tutti i suoi problemi?

Dentro ognuno di noi c’è una storia

Come al solito, il titolo originale, The Desperate Bride’s Diet Club, è più azzeccato di quello tradotto. Perché in effetti, nel romanzo non seguiamo solo la storia di Violet, ma anche quella degli altri componenti del gruppo. Tutti loro hanno una storia personale da raccontare, fatta di disperazione (Violet), solitudine (Kathy), bullismo subito (Lucy), noia (Maggie) e bassa autostima (Edward). Questo è l’aspetto che mi è piaciuto di più: dietro una persona c’è una storia e dietro un comportamento c’è un motivo. A volte comprensibile, altre meno, però c’è. L’autrice è brava a esplorare un mondo pieno di sfaccettature e a farlo senza scadere nel pietismo o, peggio, nella critica dura. 

Più “italialianità”, please 

Soprattutto, mi è piaciuto il fatto che l’autrice abbia parlato di cucina italiana, e di capi italiani bellocci, con una certa cognizione di causa. Per una volta ci siamo risparmiati gli spaghetti alla Alfredo o amenità di questo genere. Via libera, invece, a parmigiano, basilico, olio d’oliva e allegria a tavola. Ovvero, i principi della dieta mediterranea. Possiamo perdonarle una certa tendenza a definire pietanze cosiddette light “leggere”, perché quasi sempre tutto sono tranne che leggere e perché le abbandona quasi subito in nome di una cucina vera e appetitosa, anche se a basso contenuto calorico. L’unico aspetto che purtroppo mi fa un po’ abbassare il giudizio, è la lunghezza della storia, ben oltre il momento in cui tutto avrebbe dovuto trovare la giusta composizione e il finale che, bé, dopo tutta la costruzione precedente, avrebbe dovuto possedere più pathos, più calore. Più “italianità”, insomma.

Voi che ne dite? Vi è piaciuto questo esordio di Alison Sherlock?

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Le francesi non ingrassano, di Mireille Guiliano

Vivere! Yu Hua e un manifesto di Vita

Ho incontrato questo libro di Yu Hua un po’ per caso, perché ormai i suggerimenti mi arrivano sempre più spesso dai lettori fissi di questo blog. Quindi, devo dirvi grazie perché nell’oceano sterminato di libri che abbiamo a disposizione, gli incontri fortunati sono rari e per questo ancora più preziosi. A voi decidere se la frase è rivolta al romanzo o a voi amatissimi lettori. O magari a entrambi.

Trama

Sono trascorsi dieci anni da quando il narratore si è recato nelle campagne a raccogliere ballate popolari. Lì, ha potuto conoscere diverse persone, fra cui un anziano contadino che arava la terra con il suo bufalo. Si chiamava Fugui ed era ben disposto a raccontare la propria storia e a spiegare come mai il bufalo avesse tanti nomi. Figlio di un ricco proprietario terriero, in una notte di follia aveva perduto il patrimonio familiare giocando d’azzardo. Da quel momento, Fugui deve intraprendere una nuova vita, fatta di fatica nei campi, miseria e umiliazioni. Ma nell’affrontare il duro destino potrà sempre trarre la forza necessaria dall’affezionata moglie Jiazhen, dalla brava figlia Fengxia, dal piccolo Youqing…E passando attraverso povertà, fame, fatica, guerra, carestia e lutti, giungerà a capire l’essenza delle cose e l’autenticità degli affetti, approdando a una superiore consapevolezza, ironica e pietosa assieme. Con gioia di vivere, nonostante tutto.

L’ammazza personaggi

Il racconto si dipana in un’intera giornata. Lo scansafatiche, come il narratore stesso si definisce, passa un’intera estate a raccogliere ballate e storie tra i contadini. Uno lo incuriosisce particolarmente, perché chiama il suo bufalo con diversi nomi. Ma quanti nomi ha questo bufalo? E perché? Da lì, Fugui il vecchio contadino, inizia a raccontare la sua storia. Ci sarebbe da consigliargli un viaggetto a Lourdes. Nella sua vita, gli è successo di tutto: rovesci finanziari, disgrazie, guerra, carestia. Soprattutto, lutti. Tanti lutti. Tanto che a un certo punto ho pensato di soprannominare Yu Hua l’ammazza personaggi. Per la morte di un paio non posso proprio perdonarlo.

Un inno alla vita

Quindi, vi chiederete voi, un romanzo tristissimo. E’ qui che la penna di Yu Hua sorprende. Affatto. Il romanzo è, in realtà, un inno alla vita. Intanto, lo scansafatiche è proprio lo scrittore, che all’età di 23 anni ha passato due anni nei campi a raccogliere storie, trovandone però troppo poche secondo i suoi capi. Fugui, poi, è ironico, leggero. Racconta la sua vita quasi come se riguardasse qualcun altro. E dritto al punto, senza inutili orpelli, discostandosi molto dalla tradizione asiatica infarcita di immagini e simbolismi. Mi sono ritrovata a chiudere il libro in tre giorni, perché le pagine sono volate via da sole. Per poi scoprire alla fine, il valore del messaggio. Vivere vale la pena, qualsiasi sia il destino che ci è stato riservato. Perfino un vecchio bufalo può diventare un motivo per alzarsi la mattina. Dice Yu Hua. “Ho deciso di scrivere questo romanzo per descrivere la capacità dell’uomo di essere ottimista nei confronti del mondo. Durante la stesura ho capito che gli uomini vivono per la vita in sé e per null’altro al di fuori di questa. Sento di aver scritto un’opera nobile“. Secondo me tutte le opere d’arte che inneggiano alla vita lo sono. Siete d’accordo? 🙂 

“Erxi, Youqing non fare il pigro; Jiazhen, Fengxia stai arando bene; anche Kugen se la cava.
Quanti nomi può avere un bufalo? Curioso, entrai nel campo e mi avvicinai al vecchio per chiederglielo:
– Ma quanti nomi ha questo bufalo?
Il vecchio fermò l’aratro e mi squadrò da capo a piedi.
– Vieni dalla città?
– Sì – ho accennato col capo.
E il vecchio tutto compiaciuto: – L’avevo capito subito.
– Quanti nomi ha il bufalo?
– Solo uno, si chiama Fugui.
– Ma poco fa hai detto un sacco di nomi.
– Ah! – si mise a ridere tutto contento e mi fece cenno di avvicinarmi. Quando gli fui accanto, fece per aprir bocca, poi si fermò vedendo che il bufalo aveva alzato la testa. Lo sgridò: – Non spiare tu, giù la testa!
Il bufalo obbedì, allora il vecchio mi sussurrò:
– Ho paura che si accorga che c’è solo lui ad arare, così chiamo tutti questi nomi in più per ingannarlo. Se sente che ci sono altri bufali ad arare il campo non fa storie e ci mette più impegno.”
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http://www.pennaecalamaro.com/2017/01/29/il-capodanno-cinese-e-come-il-nostro-inizia-a-tavola/

 

La vendetta del principe – Janette Kenny

E con La vendetta del principe di Janette Kenny ho finito di leggere i tre romanzi brevi della raccolta Harmony Premium, Le due facce dell’amore. Dei tre, questo è quello che mi è piaciuto meno. Quindi, se acquistate la raccolta, ricordatevi di leggerli in ordine e non fate come me, che sono partita dall’ultimo. Che alla fine, ahimè, si è rivelato il migliore. 

Trama

Demetria Andreou ha sempre rifiutato l’idea che qualcuno potesse decidere della sua vita per lei, compreso suo padre e l’assurda idea di prometterla in sposa a un uomo che lei nemmeno conosce. Ora, però, si trova proprio in quella condizione: Kristo Stanrakis, rampollo della famiglia reale di Angyra, sta per prendere il posto di suo fratello come sovrano del paese, e ha deciso che Demetria sarà la sua regina. Demi non ha scelta, deve accettare la situazione nonostante sia stata portata lì con l’inganno. La vicinanza forzata con Kristo, però, le regalerà la sconvolgente consapevolezza che la chimica fra loro è perfetta, e forse non solo quella.

Sorvoliamo sui preliminari

L’ho appena finito e ancora sono perplessa. D’accordo che ci muoviamo nel regno della fantasia, passi che il tema non sia poi così originale, perché le vicende dei reali in fin dei conti non passano mai di moda. Ma vi sembra pensabile che la promessa sposa di un principe si fermi a guardare tartarughe su una scogliera con uno sconosciuto e poi, presa da un raptus, si faccia spogliare e mettere le mani addosso come se niente fosse? Se ne Il dolce gusto della vendetta si consumava tutto in fretta, qui si sorvolano alla grande i preliminari! Senza contare che lei è la promessa sposa del principe da anni e a più riprese si fa riferimento a notizie scandalistiche sul giornale. Quindi lui, che è il fratello del principe, come può non averla riconosciuta? Andando avanti, il romanzo non migliora: tutto rimane in superficie, i sentimenti di lei, quelli di lui, le vicende delle rispettive famiglie. Persino il finale è un po’…così. Ok, diciamo che non fa per me, però vi ribadisco il consiglio: se leggerete la raccolta, rispettate l’ordine di stampa, lasciando Piacevole vendetta per ultimo. Non credo sia un ordine casuale.

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Piacevole vendetta di Julia James 

Il dolce gusto della vendetta – Trish Morey

Il dolce gusto della vendetta – Trish Morey

Un’altra vendetta, stavolta non piacevole ma dal dolce gusto, nel secondo romanzo breve della raccolta Harmony Premium, Le due facce dell’amore che sto leggendo. La novella di Trish Morey è partita bene, poi però…

Trama

Occhio per occhio, sorella per sorella…Lo spietato Daniel Caruana, di orgini italiane, è pronto a tutto pur di impedire alla sorella Monica di sposare il suo peggior nemico. Il destino vuole, però, che l’organizzatrice del matrimonio sia la sorella dello sposo, e che sotto i suoi abiti castigati Sophie Turner nasconda curve mozzafiato. Peccato che tutto sembra far pensare che lei sia in affari con il fratello per truffarlo. Daniel riuscirà ad avere Sophie esattamente dove lui vuole: sulla sua isola privata e soprattutto fra le proprie braccia, per assaporare tutto il gusto della vendetta. Ma quando scoprirà di non essere poi così cinico e che il vero amore esiste, non sarà più soltanto lei a essere in pericolo.

Sua prigioniera in paradiso

Piacevole vendetta di Julia James mi è piaciuto più di questo. Intanto, perché nonostante l’idea di partenza fosse buona, si risolve tutto troppo velocemente. Troppo veloce il sesso, troppo rapida la redenzione di lui, la risoluzione che non convince fino in fondo. Intendiamoci, sempre una lettura garbata e piacevole, soprattutto per l’ambientazione. L’isola in cui Daniel porta Sophie per “imprigionarla” mi ha fatto sognare e già da sola vale il tempo speso per leggerlo. Se acquistate la raccolta vi consiglio di non fare come me, che sono partita dall’ultimo. Non ho ancora finito il primo, La vendetta del principe, ma ho la sensazione che non batterà la James. E, soprattutto, affidatevi ai titoli originali. Questo, per esempio, in originale si intitola “Sua prigioniera in paradiso” ed è molto, molto più azzeccato della vendetta che spunta a ogni angolo in questa raccolta.