Elogio alla bruttezza – Loredana Frescura

Loredana Frescura mi fa ripiombare in quell’età terribile in cui ti senti irrimediabilmente e disperatamente brutto. Chi di noi non si è sentito almeno una volta così? Anche i bellissimi provano questa sensazione, perché fa parte del processo di crescita. Ma poi: cos’è la bruttezza? E Marcella e Giorgia sono davvero “brutte totali”, come sono convinte di essere nate?

Trama 

«Io sono brutta. Lo sono sempre stata, e non c’è speranza di avere il medesimo destino del brutto anatroccolo che poi era un cigno in realtà. Una favola con la fregatura: ecco cos’è, a dirla tutta.» Questo pensa di sé Marcella, quindici anni, due genitori alle prese con i propri problemi e un fratello maggiore bellissimo, baciato dalla fortuna, che si vergogna di lei e non le rivolge la parola. Così, Marcella sceglie di dedicare la sua tesina di fine anno a un Elogio alla bruttezza, e insieme alla sua migliore amica Giorgia, anche lei una ‘bruttina’ – chiamata ‘Enterprise’ per il mega apparecchio che porta fisso ai denti – riversa sulle pagine scritte tutto il suo desiderio di rivalsa e il suo senso dell’umorismo. Anche la vita di fuori, però, le riserva alcune sorprese: proprio tra gli amici di suo fratello, i belli senz’anima, ci sarà qualcuno capace di guardarla con occhi diversi…

Quell’età di mezzo in cui ti senti brutta senza speranza 

Questo romanzo breve di Loredana Frescura andrebbe letto in quell’età di mezzo in cui ti senti brutta e senza speranza di piacere a qualcuno perché sei troppo brutta, vero o falso che sia. Il sospetto che né Marcella né la sua amica Giorgia siano davvero così brutte, ma poi cos’è la “bruttezza” se non uno stato d’animo?, cresce di pagina in pagina. Perché in effetti non ci sono atti di bullismo, frasi spiacevoli o atteggiamenti dei compagni di scuola che giustifichino questo continuo richiamo delle due protagoniste alla loro presunta carente beltà. Il sospetto diventa poi certezza quando uno dei “manichini” si scopre non poi così attento solo al suo fisico o alla cura dell’immagine e dell’abbigliamento. Ma anche qui, sarà lui che esagera perché vede le due amiche con gli occhi a cuoricino?

Assenza del mondo esteriore 

La parte che mi è piaciuta di più è la costruzione della loro tesina sulla bruttezza, fatta di riflessioni e pensieri originali. Se fossi un’insegnante mi piacerebbe leggerla e anche commentarla in classe per sviluppare una discussione sul tema. Ma cosa ne pensa la professoressa del lavoro di Marcella e Giorgia? Alla fine non lo sappiamo. E i compagni di scuola? Neanche. Ecco, forse se devo trovare un difetto al romanzo di Loredana Frescura, è l’assenza del mondo esteriore. Genitori, amici, fratelli, insegnanti delle due protagoniste compaiono poco. Rimane tutto confinato in un mondo interiore, quasi di “fissazione” sull’aspetto fisico. Il che, considerando l’età dei personaggi, è normale. Mi sarebbe piaciuto, però, sapere qualcosa di più sul mondo delle due ragazze: quali interessi hanno? Cosa fanno nel tempo libero? Hanno altri amici o si sono rifugiate nella solitudine? Forse sarebbe stata utile qualche pagina in più per completare l’opera e darci modo di conoscere di più Marcella, Giorgia, Roberto e gli altri.

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Malati di kdrama? Guardiamoli mangiando il Bibimbap!

Bibimbap. Bibim significa “misto”, Bap significa “riso”. Ed ecco che il Bibimbap, piatto simbolico non solo della cucina, ma di tutta la cultura coreana, ha la sua descrizione già nel nome. Una base di riso al vapore e un misto di verdure, carne, uovo fritto e gochujang, immancabile salsa piccante coreana, naturalmente sostituibile con un’adeguata dose di peperoncino. Occhio a non esagerare, sennò diventa un Bibimpep e si potrebbero perdere i tanti sapori che concorrono a comporre questo piatto buono e completo. Le verdure si possono scegliere in base alla stagione, l’importante è che nel piatto ci siano i cinque colori (verde, rosso, giallo, bianco e nero) che rappresentano i cinque elementi (acqua, fuoco, legno, metallo e terra) che formano l’universo.

Ingredienti per 2 persone

  • carne di straccetti di manzo, vitello, maiale o pollo, 200 gr.
  • verdure di stagione, quelle che avete in casa o trovate al mercato (vedi in basso, una composizione per colori)
  • riso basmati, 300 gr.
  • acqua, 600 cl.
  • uova, 2
  • spicchi d’aglio, 3 di cui uno tritato
  • pasta chili (Gochujang)
  • lime o limone, 1 scorza
  • lime o limone, 1/2 succo
  • salsa di soia, 3 cucchiai
  • olio di sesamo, 1 cucchiaino
  • zenzero fresco
  • un pizzico di zucchero grezzo
  • olio di semi, q.b.
  • sale e pepe q.b
  • semi di sesamo, q.b.

Procedimento

Iniziate dalla carne, che ha tempi di cottura più lunga. Che sia maiale, manzo o pollo, se volete essere rigorosamente coreani preparate in precedenza una marinatura in cui lasciarla riposare per un paio d’ore con salsa di soia, zucchero di canna, semi di sesamo, zenzero fresco, olio, limone o lime e aglio tritato. Se non ne avete il tempo non vi preoccupate, preparate un soffritto con olio e aglio e mettete la carne a cuocere finché non sarà sufficientemente morbida. Tagliatela a striscioline e cuocetela.

Nel frattempo, lavate le verdure, tagliatele finemente e mettetele a cuocere in padella separatamente. Essendo estate, ho usato melanzane, zucchine, carote, peperoni e alghe acquistate al supermercato coreano, che potete tranquillamente sostituire con verdura di stagione come una normalissima cicoria.

Mentre carne e verdura fanno il loro dovere, potete dedicarvi al riso. Lavatelo sotto acqua corrente, versatelo in una casseruola e aggiungete acqua per il doppio del suo volume. Per capirci, per 300 grammi di riso, usate 600 cl di acqua. Salate a piacere, coprite la pentola e fate cuocere a fuoco medio, controllando e mescolando costantemente. Sarà pronto quando l’acqua  sarà tutta assorbita. Se vedete che fa troppo in fretta, aggiungetene un po’. Se va troppo lenta, tenete a portata di mano un panetto di burro che può essere utile per amalgamare alla fine della cottura.

Assemblate il piatto

Adesso iniziate ad assemblare il piatto, ma prima mettete a cuocere in padella un normalissimo uovo al tegamino e preparate cinque piccole ciotole con le verdure che non utilizzerete per comporre il piatto, ma che servirete comunque in tavola. Vi servono altre tre ciotole, una per la salsa piccante (o per i peperoncini), una per il riso (che non userete per il piatto), una per uno spicchio d’aglio, che in un pasto coreano non manca mai.

Disponete il riso alla base del piatto. Poi, sopra, le verdure, in cinque spicchi uguali, lasciando libero il centro. Lì dovrete mettere la carne. Una volta pronto l’uovo, tiratelo fuori dalla padella e mettetelo sopra a tutto in maniera tale che il tuorlo sia al centro e l’albume copra parzialmente le verdure.

Il vostro Bibimpap è pronto. Aggiungete la salsa piccante, o il peperoncino, in base alla vostra tolleranza al piccante e mescolate il tutto con due bacchette per iniziare a mangiarlo. Le ciotoline che circondano il vostro piatto vi saranno utili se vorrete aggiungere riso o verdure a piacere.

Accompagnate il tutto con birra, quella coreana non è facile da trovare, ma anche quella italiana non ha nulla in meno!

Note: 

  • le verdure devono essere saltate in padella e, oltre che mischiate col riso, vanno anche servite ognuna in una piccola ciotola affinché se ne possano aggiungere a piacere;
  • dell’aglio potete fare a meno, l’aglio coreano è molto diverso dal nostro e molto meno “impattante” sul nostro palato e sull’olfatto di chi ci sta vicino, benché sia comunque di grande aiuto per la digestione;
  • l’ideale sarebbe servirlo nella “dolsot“, ciotola di pietra calda che continua a far cuocere il riso mentre lo si mangia; si trova nei supermercati orientali più forniti;
  • ci sono tante storie sull’origine del Bibimbap, secondo la più accreditata si tratta del cibo più usato dai contadini che lavoravano nei campi e che mescolavano gli ingredienti più nutrienti in un’unica terrina per avere un pasto veloce e sano. Questa origine mi ricorda un po’ il cornish pasty della Cornovaglia. L’ideale è servirlo nella “dolsot”, ciotola di pietra calda che continua a far cuocere il riso mentre si mangia;
  • se non trovate la pasta chili Gochujang, o se non amate i sapori fortemente piccanti, omettela;
  • se avete carne, riso o verdure avanzate, il Bibimbap si trasforma in un ottimo svuotafrigo, a patto di chiudere un occhio sulla sequenza dei colori 😉
  • se riuscite a trascinare i vostri compagni/mariti in Corea del Sud, sappiate che questo piatto è un’ottima ancora di salvezza per le persone allergiche o restie a provare cibi insoliti o molto piccanti. Con il Bibimbap, anche i più tradizionalisti riusciranno a sopravvivere degnamente.

E adesso ditemi, che drama state guardando in questo momento? 🙂

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Il vaso di Pandora – Rae Foley

Questa per me è l’estate dei Gialli Mondadori, ne ho già letti due e ne ho appena acquistato un altro. Mi rilassano e un bell’omicidio è quello che ci vuole per combattere il caldo, siete d’accordo? 🙂 Il vaso di Pandora è un romanzo del 1971 scritto dalla scrittrice Elinor Denniston con lo pseudonimo di Rae Foley.

Trama 

Charles Sheridan, un ricco antiquario di mezza età, regala alla giovane libraia e amica Mary Turner un cottage che possiede nel Connecticut, facendole però promettere di distruggere alla sua morte il contenuto di una scatola di metallo che ha nascosto lì. Non sarebbe di nessuna utilità, anzi potrebbe risultare il vaso di Pandora. Poche settimane dopo, Charles viene ucciso. Miller, il domestico, entra nell’appartamento di Sheridan appena in tempo per sentire le sue ultime parole e nella mano la vittima stringe ancora il bottone di una giacca. Ora, con la morte di Charles, Mary scopre improvvisamente che la sua stessa vita è minacciata… 

Gradevolissima lettura, ma…

Un giallo classico, gradevolissima lettura che però lascia molto poco all’intuito del lettore. A parte l’affetto che ho sviluppato subito per il povero Sheridan, la vittima, devo dire che grandi colpi di scena non ce ne sono e, tutto sommato, di tutti i possibili indiziati solo uno ha davvero un motivo importante per uccidere. O il carattere giusto per farlo. Rae Foley cerca in tutti i modi di portarci fuori strada, ma il giallista amatore è troppo scafato per cadere nella trappola. Per esempio, cara autrice, come mai un avvocato così untuoso non ha commesso un illecito perfettamente alla sua portata? Questo è un indizietto per voi, cari lettori…;)

Illustrazione in copertina di Carlo Jacono

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Tuttavia, c’è un’appendice a questo regalo. In un vecchio baule, in soffitta, tra lenzuola e coperte messe in naftalina, c’è una piccola scatola di metallo, del tipo che si usa per metterci gli assegni annullati. Si apre con la chiave più piccola del mazzo. Vi ho conservato della roba, forse malignamente, in una specie di assicurazione, e l’ultima volta che sono stato sul posto ho aggiunto altre carte. Volevo…be’, non so esattamente cosa avessi in mente, avere delle prove, forse. Ad ogni modo, quando sarò morto, non avrà più alcuno scopo utile e potrebbe diventare come un vaso di Pandora. Perciò voglio che tu mi prometta di distruggere il contenuto della scatola, senza leggerlo. Lo farai, vero (…)?

Sex and the City tour in 62 tappe tra New York e Parigi!

Il vero Sex and the City tour è qui. Alert: questo post è per le vere fan di Sex and the City e per gli accompagnatori che vogliono far felici le loro donne. Non troverete da nessuna parte un tour così completo del telefilm che definire cult è poco. Sex and the City è IL telefilm, una serie capace di raccontare le donne e New York come nessuna. Siccome, però, mi piace esagerare, ho girato per New York e anche per Parigi. Perché il Sex and the City tour senza la capitale francese sarebbe un tour a metà. Quindi mi raccomando, segnatevi tutte le tappe. Ho cercato di comporle secondo un ordine razionale, che vi faccia avanzare tempo anche per le migliaia di altre cose che avrete da fare nelle due città. Alcune saranno inevitabilmente cambiate, altre non ci sono più, ma vi posso già dire che il fascino, pure dopo tutti questi anni, è assolutamente immutato.

West Village 

  1. La casa di Carrie

    Il Sex and the City tour non può che partire dalla casa di Carrie. Ovviamente il posto più famoso, quello dove la nostra scrittrice trova rifugio dai drammi personali e ispirazione creativa per il suo lavoro. L’appartamento si trova in un palazzo abitato. Diciamo, per usare un eufemismo, che il pellegrinaggio sotto casa di Carrie Bradshaw dopo un po’ di tempo ha cominciato a infastidire gli inquilini. Tanto che non è raro trovarne uno che esce e inizia a sbraitare sui poveri malcapitati che sono lì per una foto. Ecco, una delle malcapitate sono stata io. Il signore è uscito così imbufalito che ci ha dato l’indirizzo…dell’attrice! Esatto, proprio di Sarah Jessica Parker! Che casualmente, ma non troppo, abita nello stesso quartiere, a una manciata di metri dal suo flat televisivo, in Charles Street (n.b. aggiornamento, ha traslocato da poco, ma è rimasta nei dintorni). Inutile dirvi che il palazzo è molto grazioso, identico a come l’abbiamo visto in tv. Solo la scala è purtroppo inaccessibile, a protezione della privacy degli abitanti. Quindi, mi raccomando: quando arrivate in Perry Street occhio al portone se si apre. 🙂 Esatto: anche se nel 1° episodio della terza serie Carrie dà un altro indirizzo,  245 East 73rd street, in realtà si trova qui. Indirizzo: 64 Perry Street p.s. non vi metto i riferimenti della puntata perché si vede praticamente sempre

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  2. Magnolia Bakery 

    Dopo la foto, guardando la casa dirigetevi a destra, all’incrocio di nuovo a destra e al primo angolo troverete la pasticceria Magnolia Bakery. E’ specializzata in cupcakes e nell’episodio D’amore o d’accordo Miranda e Carrie sono sedute su una panchina all’esterno e chiacchierano tra loro mentre ne mordono uno ciascuna. Carrie sta raccontando a Miranda di aver conosciuto Aidan e di essersi presa una cotta per lui, la prima dopo aver chiuso con Big. La storia di questa bakery è curiosa: sembra che sia stata la stessa Sarah Jessica Parker a voler girare lì una scena, perché cliente abituale. Fino ad allora una semplice pasticceria di quartiere, boom! Magnolia Bakery si è trasformata in un must per newyorchesi e stranieri. Non faticherete a trovarla, se non c’è fuori il gruppo del tour organizzato, quello ufficiale, di Sex & the City, ci saranno certamente molti clienti a farvela notare. Io non sono una grande amante dei cupcakes e mi sono limitata a fare qualche foto. Mi direte voi nei commenti se, invece, avrei fatto meglio a fermarmi. Episodio: D’amore o d’accordo, Stagione 3, episodio 5 Indirizzo: 401 Bleecker Street 

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  3. Tortilla Flats

    E’ il locale dove Carrie prova a riconquistare Aiden durante un’uscita a coppie con Steve e Miranda e che però ora è definitivamente chiuso. Peccato, il nome era bellissimo e molto, molto letterario. E poi le recensioni dicono che si mangiava un buon messicano a prezzi onesti. Episodio: Parlare non basta, Stagione 4, episodio 6 Indirizzo: 767 Washington Street tortillas flat con logo

    parlare sex

    Greenwich Village 

  4. Jefferson Market Garden

    A qualche blocco di distanza, sempre nello stesso quartiere, m’imbatto nel parco pubblico in cui Miranda e Steve si sposano, con una delle cerimonie più romantiche che abbia mai visto in vita mia. Purtroppo quando sono passata io il Jefferson Market Garden era chiuso, perché apre solo da aprile a ottobre e quindi l’ho potuto ammirare da fuori. In origine era una prigione femminile, poi col tempo gli abitanti hanno ottenuto di trasformarlo in un giardino. Ah, tenete presente che se volete imitare Miranda e Steve e sposarvi qui, celebrano davvero matrimoni fino a 150 invitati. Episodio: Chi sale e chi scende, Stagione 6, episodio 14. Indirizzo: Greenwich Ave. at, W 10th St

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  5. Ristorante Il Cantinori

    Il Cantinori è il secondo ristorante toscano aperto a New York, nel 1983 per la precisione.  Frequentato da vip e artisti, Samantha lo sceglie per festeggiare il trentacinquesimo compleanno di Carrie. Solo che per motivi diversi, nessuno degli invitati si presenta e la serata rischia di trasformarsi in un incubo per la festeggiata. Episodio: Il tormento e l’ex-tasy, Stagione 4, episodio 1. Indirizzo: 32 E 10th St

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  6. Da Silvano

    Quella del ristorante Da Silvano è una storia particolarissima. Locale iconico, con il colore giallo che lo contraddistingue e che richiama la Toscana, patria d’origine del proprietario, Silvano Marchetto. Chiuso nel 2019 in mezzo a una sanguinosa battaglia per il divorzio, ha da poco riaperto con un altro nome, Avena, e un altro menù. Niente più Toscana, ma rimane il giallo a dominare. E il proprietario? E’ tornato in Italia. Anche quando ci sono passata io era chiuso, ma per lavori di ristrutturazione. I suoi tavoli hanno visto le feste di compleanno di Darren Star, il produttore del telefilm. Cronache dell’epoca narrano di danze scatenate sui tavoli da parte di Candace Bushnell e Kim Cattrall. Indirizzo: 60 Avenue of the Americas

    Meatpacking District

  7. Buddakan

    Nel 2018 il Buddakan ha festeggiato vent’anni di attività, quindi è di fatto partito insieme alla serie, che è nata sempre nel 1998. Il ristorante asiatico è famoso per l’eleganza e il lungo tavolo conviviale, scenografico al punto giusto per una festa di classe. Ecco perché Carrie e Big l’hanno scelto per la festa prematrimoniale con dozzine di invitati nel primo film post serie. Certo, non si può dire che abbia portato tanta fortuna, quindi se siete in viaggio di nozze pensateci bene prima di varcare la soglia. Episodio: Sex and the City primo film, al minuto 39′. Indirizzo: 75 9th Avenue

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  8. Casa di Samantha

    Anche se in And just like that non ci sarà, il Sex and the City tour non può non fare tappa a casa di Samantha. L’appartamento di Samantha dovrebbe trovarsi al 300 di Gansevoort Street, ma l’indirizzo è inventato. Il 300 non c’è e non ho trovato nulla che somigli al palazzo che fanno vedere in tv. Posso però dirvi che in quella strada c’è un bel negozio di scarpe che vende le Manolo Blahnik ed è pieno di cantieri e operai. Capito perché la nostra Samantha l’ha eletto sua residenza?? Il Meatpacking District, il quartiere di Samantha, si vede anche nell’ultima stagione, quando le amiche si ritrovano a pranzo dopo che Carrie è andata ad aprire la Borsa di New York e si lamentano dei prezzi esagerati degli hamburger. Nella stessa puntata, vediamo di nuovo il portone di Samatha, che dice di abitare al 3F mentre parla col nuovo vicino del 4F. Episodio: Le soluzioni possibili, Stagione 3, episodio 18 e Amori in rialzo, Stagione 6 , episodio 1 Indirizzo: 300 Gansevoort Street 

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  9. Pastis

    Nel periodo in cui Carrie frequenta il russo, vanno molto spesso in questo bistrot francese, che proprio Sex and the City ha reso famoso. In una delle puntate, Carrie e Petrovsky incontrano degli amici di lui che si siedono al loro tavolo. E’ proprio in quel momento che la scrittrice comincia ad avere delle prime avvisaglie del carattere complesso di lui e che entrare nel suo mondo non sarà poi così semplice. Dopo che la vecchia sede ha chiuso, ha riaperto con nuovi soci e un altro indirizzo. Indovinate quale? Indirizzo: dall’angolo tra la 9th Avenue e Little West 12th si è spostato in Gansevoort Street 52, cioè nella via di Samantha!

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  10. Galleria d’arte di Charlotte

    Charlotte è una gallerista, lavoro che lascia per sposarsi col primo marito Trey. La galleria in cui lavorava come direttrice era la Louis K. Meisel Gallery, specializzata in arte realista e fotorealismo.  Ora la galleria è chiusa, o si è trasferita da qualche altra parte, ma vale la pena farci un salto per un particolare curioso: guardando la galleria e proseguendo verso sinistra, a un certo punto si incrocia la MacDougal St, cioè la strada che porta il cognome del primo marito di Charlotte. La quale, a sua volta, prosegue fino a incrociare Bleecker Street , cioè la strada della Magnolia Bakery (vedi sopra). La galleria si vede bene nell’Episodio: Sesso: bugie e tradimenti, Stagione 2, episodio 6.  Indirizzo: 141 Prince Street       

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  11. Raoul’s

    Questo ristorante si vede nel primo film,  nella scena di San Valentino, quando Miranda confessa di aver rovinato il matrimonio di Carrie. Episodio: Sex and the City il film, minuto 98′ Indirizzo: 180 Prince St

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  12. Balthazar 

    Qui Carrie e Samantha non riescono a trovare un tavolo per sedersi, fino a quando la scrittrice non aiuta la cameriera in bagno dandole un tampax. Magicamente, si libera un tavolo. Questa brasserie francese, che nella serie chiamano Balzac, è aperta da oltre 20 anni e ancora uno dei luoghi più alla moda di New York. Episodio: Il giusto scambio, Stagione 1, episodio 5. Indirizzo: 80 Spring Street

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  13. Il bar Scout

    Aperto in società tra Steve e Aiden dopo la prima rottura di quest’ultimo con Carrie, il bar Scout, dal nome del cane di Steve, si chiama in realtà Onieal’s. Episodio: A ognuna il suo fantasmaStagione 4, episodio 5. Indirizzo:  174 Grand Street

  14. Cipriani Downtown

    Ristorante italiano costosissimo, dove Carrie scopre che Mr. Big e Natasha si sono sposati, con tanto di bouquet di calle con nastro purpureo intorno e un sax che suona When a man loves a woman. Episodio: Sfide al femminile, Stagione 3, episodio 3. Indirizzo: 376 W Broadway, New York

  15. Atelier di Patricia Field

    Parte del successo della serie è dovuto alle mise, a volte stravaganti ed eccessive, di Carrie e delle sue amiche, portate però sempre con tanto stile. Artefice ne era la costume designer della serie e dei lungometraggi Patricia Field. Se vi piace la sua moda, potrete visitare il suo shop, che dalla storica sede di Bowery Street si è ora spostato. Indirizzo: 200 East Broadway

    Soho

  16. Asia de Cuba

    Ristorante dove Carrie&c. aspettano che le raggiunga Aleksandr Pretrovsky per cena. Indirizzo: 415 Lafayette Street

    Wall Street

  17. La Borsa

    Carrie viene scelta come rappresentante del suo giornale, il New York Star, per suonare la campanella e iniziare la sessione mattutina degli scambi in Borsa. Poi, andrà a pranzo con le sue amiche al Meatpacking District. Episodio: Amori in rialzo, Stagione 6, episodio 1. Indirizzo: 11 Wall St

  18. Chiesa neogotica della Santa Trinità

    Qui Charlotte sposa il primo marito Trey con un matrimonio sfarzoso. La chiesa fa parte della National Historic Landmark, per la sua architettura, ma anche per il suo ruolo nella storia della città di New York. Il campanile della Trinity Church è stato in passato un faro di benvenuto per le navi che arrivavano nel porto di New York. Indirizzo: 89 Broadway kyle-maclachlan-1

    Brooklyn

  19. Il ponte di Brooklyn

    Il luogo è iconico e ci passerete sicuramente a prescindere dal Sex and the City tour. Nel primo film di Sex and the City, Miranda e Steve, dopo essersi separati e aver deciso di seguire una terapia di coppia, devono scegliere se tornare insieme o no. La terapeuta consiglia il ponte di Brooklyn come punto d’incontro, perché si trova a metà strada tra le loro case. Se entrambi si presenteranno all’appuntamento a metà del ponte, il loro matrimonio potrà andare avanti. Se non rifate la scena sul ponte, io non vi conosco. 🙂 p.s. vi consiglio di terminare qui il primo giorno del Sex and the City tour. Se ci arrivate prima del tramonto, prendetevi un aperitivo sull’altra sponda, ai Brooklyn Heights. Vedrete Manhattan cambiare colore minuto dopo minuto, con una scena veramente suggestiva per gli occhi e il cuore. Agli uomini: se volete tentare una proposta di matrimonio, prendete questo suggerimento seriamente in considerazione. Non potrà dire no. Episodio: Sex and the City il film, minuto 149′

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    Midtown

  20.  New York Public Library

    La New York Public Librarnon è una biblioteca. E’ LA biblioteca. Non solo per l’immensità dell’edificio, che comunque colpisce, ma anche per la vastità dei titoli che si possono trovare. E’ un servizio che veramente mi fa invidiare i cittadini newyorchesi. Avete presente i film in cui il protagonista si mette a fare ricerche per conto suo? Ecco, se mi capitasse un fatto del genere è proprio lì che vorrei andare. Se ci passate, e ve lo consiglio caldamente, fermatevi davanti a un computer e digitate un titolo a caso, non serve iscrizione. Lo troverete. Qui Carrie aveva deciso di sposare Big. Riuscite a immaginare una location più romantica? Io no. E, per la cronaca, i newyorchesi possono davvero sposarsi qui, se lo desiderano. Episodio: Sex and the City primo film, al minuto 48′ Indirizzo: 476 5th Avenue 

  21. Manolo Blahnik e Sarah Jessica Parker shoes

    Questo era l’indirizzo del famoso negozio  di scarpe dello stilista Manolo Blahnik, uno dei preferiti di Carrie. In realtà è un piccolo negozio, stilosissimo. Peccato che non ci sia più, ma poco male, perché al suo posto da quest’anno troverete la linea di scarpe di Sarah Jessica Parker. Che non è allo stesso livello come design, ovviamente, ma agli stessi prezzi purtroppo sì. Il negozio di Manolo Blahnik si vede nell’Episodio: Diritto alle scarpe, Stagione 6, episodio 9, quando Carrie manda a una sua amica una lista di nozze con un solo articolo: un paio di scarpe da 485 dollari, lo stesso modello che le era stato rubato qualche giorno prima quando l’amica aveva costretto tutti a togliersi le scarpe per non far entrare germi in casa. Indirizzo location: 31 W 54th 

  22. Bryant Park

    E’ il parco pubblico più centrale di New York e in cui sono girate molte scene, come quella in cui Carrie e Big leggono un libro o quella in cui si assiste alla preparazione della Fashion Week. Se passate da New York prima di Natale troverete un villaggio molto carino, pista di pattinaggio inclusa. Indirizzo: tra Fifth e Sixth Avenues, 40th e 42nd St    

  23. 21 Club

    Questo locale è davvero particolare, fin dalla facciata esterna, che almeno merita una foto. In Sex and the City viene usato in una delle puntate più malinconiche della serie. Mentre sono a cena insieme, Mr. Big confessa a Carrie di essere tornato a New York per sottoporsi a un’operazione al cuore e lei scoppia in lacrime. Episodio: Effetto domino, Stagione 6, episodio 11. Indirizzo: 21 W 52nd St                                    

  24. Russian Samovar

    Carrie incontra Aleksandr Petrovsky mentre entrambi assistono alla performance di un’artista. Dato che Carrie mette in dubbio che la donna la porti avanti davvero anche di notte senza muoversi, lo scultore la invita a verificare di persona. Ma prima, le offre una cena russa a notte fonda in questo ristorante. L’attore che interpreta Petrovsky, il celebre ballerino Mikhail Baryshnikov, è uno degli investitori. Il ristorante ha una storia complessa e molto interessante. Basti pensare che al secondo piano per un periodo ha vissuto Frank Sinatra. Sicuramente un posto in cui fare una sosta, se le finanze ve lo permettono. Nel 2018 ha dichiarato bancarotta, ma è ancora aperto. Episodio: UnoStagione 6, episodio 12. Indirizzo: 256 W 52nd St                                                                                                     

  25. Hotel Plaza

    Qui dovete assolutamente passarci e, se potete permettervelo, potreste anche dormirci. Non solo perché è l’albergo più classico di New York. Qui Carrie incontra Mr. Big il giorno in cui sta ufficializzando il fidanzamento con un’altra, la giovane Natasha, dopo che aveva detto a Carrie di non volersi sposare mai più. Carrie è invitata, ma non partecipa, però si presenta fuori dall’hotel e lo fa uscire, per dirgli addio con una citazione da Come eravamo, il bellissimo film con Robert Redford e Barbra Streisand. Big rimane perplesso “non ho capito” e Carrie replica: “non hai mai capito”. Poi si gira e se ne va, bella come il sole, per un’uscita di scena in grande stile. Episodio: Ex: la terza dimensione, Stagione 2, episodio 18. Indirizzo: 768 5th Avenue

  26. Di fronte all’Hotel Plaza c’è anche il Cinema Paris Manhattan, il preferito di Carrie e ovviamente uno dei più vecchi e rinomati, per 70 anni meta di intellettuali e cinefili. Dopo 70 anni di ininterrotta attività, ha chiuso nel 2019 ma è stato per fortuna riaperto da Netflix, che programma lì i suoi film in anteprima. “La cosa straordinaria, se vivi a New York, è che ogni sera puoi andare…a Parigi“. Episodio: Salpare le ancore, Stagione 5, episodio 1. Indirizzo: 4 W 58th St
  27. Da Marino

    In questo ristorante italiano, Carrie e Big vanno a cena dopo una delle loro riconciliazioni e Big le canta una serenata. Purtroppo sono passata qui davanti troppo presto e il locale era ancora chiuso, però mi è sembrato alla mano e il personale, che stava sistemando, mi ha simpaticamente salutato mentre fotografavo. Quando tornerò a New York ci andrò sicuramente. Episodio: Leggende metropolitane, miti e luoghi comuni, Stagione 2, episodio 8. All’inizio della puntata, fanno vedere che Big viene salutato all’entrata dal proprietario. Piccola curiosità: nella vita reale, il proprietario è amico dell’attore Chris Noth e questo è un locale in cui lui fa tappa fissa. Se sperate di incontrarlo, è qui che dovete venire. Indirizzo: 220 W 49th Street

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  28. Tiffany & Co.

    E’ una gioielleria talmente famosa e fotografata che non mi soffermerei più di tanto, anche solo per curiosità ci passerete sicuramente. Ovviamente se dici Tiffany dici Colazione da Tiffany e Haudrey Hepburn, ma anche in Sex and the City ha il suo spazio. Davanti alle vetrine si fermano Charlotte e a Trey, che qualche giorno prima avevano deciso d’impulso di sposarsi. Solo che lui aveva rovinato un gran momento pronunciando il famigerato “Ottimo!”, smontando immediatamente la povera Charlotte. Mentre passeggiano lui vede Tiffany e riacquista punti: “credo che dovremmo fermarci un attimo. Ora entriamo là dentro e ti compro l’anello più bello che hanno”. Come risponde Charlotte? “Ottimo!” Indirizzo: 727 Fifth Avenue. p.s. Al momento, Tiffany & Co. il negozio è in fase di ristrutturazione. I lavori termineranno verso la fine del 2021 e, fino a quel momento, potete visitare il Tiffany Flagship Next Door al 6 della East 57th Street CentralPark. Episodio: C’è chi va e c’è chi viene, Stagione 3, episodio 9.

  29. Takashimaya

    In questo negozio di prodotti nipponici viene girata la scena in cui Carrie discute con le amiche sull’opportunità o meno di iniziare una relazione con Aleksandr Petrovsky menre provano diversi profumi. Anche questo negozio risulta oggi definitivamente chiuso. Episodio: L’uomo perfetto, Stagione 6, episodio 13. Indirizzo: 693 5th Avenue

    Central Park

  30. Central Park

    Impossibile andare a New  York e non passare per questo parco. Che in Sex and the City, ovviamente, è stato utilizzato spesso e volentieri per le scene della serie: Carrie con Big alla Loeb Boathouse o con Aleksandr Petrovsky in carrozza, Charlotte e Anthony, Miranda che si prepara per la maratona, Charlotte che riprende a cavalcare, Miranda e Carrie che pranzano insieme su una panchina. E così via. Vi consiglio una bella e lunga passeggiata all’interno.

  31. Loeb Boathouse 

    Si affaccia su un laghetto all’interno di Central Park. Qui Carrie e Mr. Big si incontrano a pranzo dopo la fine del matrimonio di lui  e della relazione di lei con Aidan,  ma cadono entrambi nell’acqua per l’imbarazzo di salutarsi. E’ molto scenografico, se capitate all’ora di pranzo, attenzione a non finire nel laghetto! Episodio: Le soluzioni possibili, Stagione 3, episodio 18.

    Sarah Jessica Parker and Chris Noth fall into Central Park Lake filming a scene for Sex & the City, NYC July 24, 2000. Exclusive (Photo by Lawrence Schwartzwald/Sygma via Getty Images)

    Upper east side

  32. Tao Uptown

    Qui Carrie e Big s’incontrano per caso mentre entrambi sono a un appuntamento galante e, soprattutto, mentre tentano di definire la loro relazione. Lei con un jazzista, lui con una modella. Rinomato per la cucina fusion asiatica, in particolare per il sushi, è ovviamente un locale alla moda. Episodio: Momenti decisivi, Stagione 4, episodio 3. Indirizzo: 42 E 58th Street

  33. Attico di Carrie e Big

    L’appartamento da favola in cui vanno a vivere Carrie e Big si trova proprio di fronte al Metropolitan Museum of Art. Da fuori non sembra un granché, ma dentro…avete visto cos’è. Episodio: l’esterno e l’interno si vedono nei primi minuti di Sex and the City il film, subito dopo i titoli di testa. Dall’attico scendono nel secondo film, precisamente di dodici piani. Ma sempre nello stesso palazzo. Indirizzo: 1000 Fifth Avenue 82th Street

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  34. Columbus Circus Fountains

    Questa è una delle scene più tristi dell’intera serie, quella della rottura definitiva tra Carrie e Aidan, che ha capito di non essere l’uomo che lei vuole. La lite decisiva avviene proprio di fronte a queste fontane. Episodio: Cambio d’abito, Stagione 4, episodio 15. Indirizzo: 59th Street 8th Avenue

  35. La casa di Miranda

    Dovrebbe trovarsi nel fantomatico  331 di West 78th Street. Peccato che in quella strada non esista nessun 331, il numero lo saltano proprio. Andarci è stato però utile, perché lì vicino c’è un negozio carinissimo di casa di bambole. Vale la pena entrarci per curiosare un po’. Miranda la compra nell’Episodio: Strane opportunità, Stagione 2, episodio 5.

  36. La casa di Charlotte

    Invece la casa di Charlotte esiste, ma francamente da lei mi sarei aspettata un palazzo molto più chic, invece di questo grattacielo un po’ anonimo. Molto meglio, al 686 della stessa strada, l’edificio che ospita Il consolato e l’Istituto di Cultura italiani. L’appartamento si vede in diverse occasioni, perché Charlotte ci tiene molto. L’Episodio in cui la casa diventa protagonista, in senso negativo per la povera Charlotte, è: La chiave della felicità, Stagione 4, episodio 14. Indirizzo: 700 di Park Avenue

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  37. Sexy Shop

    Una vetrina interessante quella del più grande sexy shop di New York, Pleasure Chest, in cui Charlotte acquista l’indimenticabile coniglietto vibratore che crea dipendenza. Episodio: Autoerorismo, Stagione 1, episodio 9. Indirizzo: 1150 2nd Ave

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  38. Lumi

    Maledetto il giorno…Questa è una delle scene più ridicole del primo film di Sex and the City. Charlotte incontra Big per la prima volta dopo che lui non si è presentato al matrimonio con Carrie e nel bel mezzo della frase che si era preparata con tanta cura, “Io maledico il giorno in cui sei nato”…arrivano le doglie! Ora è chiuso e al suo posto troverete la Brasserie Cognac 70th , con interni ed esterni completamente rivisitati. Indirizzo:  963 Lexington Avenue

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  39. 995 Fifth Avenue Hotel

    Precedentemente si chiamava Stanhope ed è l’apartment hotel in cui Carrie si reca per trovare un po’ di pace da Aidan e dai lavori nel loro appartamento e in cui riceve una telefonata da Mr. Big. Ovviamente stiamo parlando di un albergo di lusso. Indirizzo: tra 995 Fifth Avenue e East 81st Street Episodio: C’è chi va e c’è chi viene, Stagione 3, episodio 9.

  40. Monkey Bar

    Questo è il bar in cui, nella quarta stagione, Carrie e Big decidono di essere amici. Costruito nel 1936 come parte dell’elegante e famigerato Hotel Elysee (dove Tennessee Williams morì nel 1983, soffocato dal tappo di una bottiglia), nel 2009 il Monkey Bar è stato acquistato dal direttore di Vanity Fair Graydon Carter e dall’albergatore Jeff Klein, che lo hanno completamente restaurato. Il ristorante è connotato da pareti con scene di scimmie che giocano a carte, bevono e festeggiano, originariamente dipinte negli anni ’30 e ’40 e restaurate negli anni ’80. Episodio: Sex and the Country, Stagione 4, episodio 9. Indirizzo: 60 East 54th Street

  41. Little Church of Transfiguration

    E’ la chiesa dove Samantha conosce e tenta di sedurre con tutte le armi in suo potere un bel prete cattolico francescano. Senza riuscirci. E anche la chiesa dove, nel 2012, è stato celebrato il primo matrimonio tra persone dello stesso sesso nella Diocesi di New York. Episodio: Il tormento e l’ex-tasy, Stagione 4, episodio 1. Indirizzo: 1 East 29th Street

    Flatiron District 

  42. Eleven Madison Avenue

    Qui Mr. Big dà una notizia ferale a Carrie: si è fidanzato con una bellissima ragazza ed “è una cosa seria”. Carrie ovviamente rimane sconvolta, si arrabbia e rovescia una sedia mentre esce precipitosamente dal ristorante. E’ uno dei ristoranti più lussuosi e costosi della città, però se devo dirla tutta da fuori non mi ha fatto una grande impressione. Addirittura la porta di entrata è in plastica e non di vetro! Decisamente in linea con la notizia di Big. Comunque, se lo provate fatemi sapere. Sempre che riapra, perché al momento è chiuso causa Covid e il proprietario si dice molto preoccupato per il futuro. Episodio: Ex: la terza dimensione, Stagione 2, episodio 18. Indirizzo: 11 Madison Avenue

  43. Barney’s

    E’ una famosissima boutique di moda, dove spesso il quartetto si ritrova per fare shopping.  Clamorosamente ha dichiarato fallimento quest’anno, chiudendo a febbraio dopo quasi cento anni di attività ininterrotta. Nell’Episodio: Come far funzionare una relazione, Stagione 3, episodio 7, Carrie si preoccupa quando neanche un giro da Barney le fa superare una crisi esistenziale Indirizzo: 660 Madison Ave

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  44. ABC Carpet & Home

    E’ il negozio per la casa in cui Charlotte apre la sua lista di nozze e in cui si scontra con Bunny, la madre di Trey, prendendo posizione contro l’opprimente coinvolgimento della donna nella sua vita coniugale. Episodio: A ognuna il suo fantasmaStagione 4, episodio 5. Indirizzo: ABC Carpet & Home, 888 Broadway

  45. Sushi Samba

    In questo ristorante asiatico, nella stagione 5, il magnate Richard Wright cerca di riaccendere la fiamma in Samantha. Il locale ha chiuso alla fine del 2017. Episodio: Salpare le ancore, Stagione 5, episodio 1. Curiosità: in questo episodio compare Chandra Wilson, alias Miranda Bailey di Grey’s anatomy, nei panni di una poliziotta che ferma Samantha mentre appende volantini ingiuriosi contro RIchard. Dopo aver appreso cosa le ha fatto l’uomo, la poliziotta se ne va “faccia pure“. Indirizzo: 245 Park Avenue 

    Union Square

  46. The City Bakery

    E’ il panificio in stile retrò dove Carrie e Samantha pranzano insieme, e che secondo Carrie prepara i brownies migliori della città.  Qui incontrano Nina Ketz, la donna che è uscita con Aiden dopo la fine della relazione con Carrie.  Mi sembra quasi assurdo dirlo, ma da pochissimo ha chiuso definitivamente, nonostante un’iniziativa collettiva del quartiere per salvarlo. Episodio: Recensioni, Stagione 5, episodio 6.  Indirizzo: 3 W 18th St

  47. Blue Water Grill

    Anche questo ristorante, che fa parte di una catena, ha chiuso. Tutte le volte in cui Charlotte pensa di aver incontrato l’uomo giusto della sua vita in qualche modo scopre di essersi sbagliata. È quello che succede anche con Arthur, romantico galantuomo troppo avvezzo alle risse. Mentre stanno conversando durante un brunch a due, Charlotte viene casualmente urtata da un uomo. Come finisce? Ovviamente in rissa. Episodio: L’uomo che le donne vorrebbero, Stagione 3, episodio 1. Indirizzo: 31 Union Square W

    Gramercy Park

  48. Pete’s Tavern

    Tutt’altro stile quello della coppia Miranda/Steve. Mentre sono seduti a bere una birra, Miranda chiede d’impulso a Steve di sposarla. E lui accetta. “Ci sono delle coppie che devono dire no, per poter dire sì“. Considerando che una birra possiamo permettercela e che questo è dei bar più antichi della metropoli, se siete una coppia sportiva potreste anche rifare la scena. Aperta dal 1864, la Pete’s Tavern era abitualmente frequentata dallo scrittore O. Henry, pseudonimo di William Sydney Porter, che viveva vicino alla taverna, al 55 di Irving Place. Una curiosità: durante il proibizionismo, il bar continuò a lavorare in segreto, “travestito” da negozio di fiori. Episodio: Chi sale e chi scende, Stagione 6, episodio 14. Indirizzo: 129 E 18th Street

    Garment district

  49. Gray’s Papaya

    Dopo la presentazione del suo libro Carrie si concede un hot dog take away in un piccolo e quasi anonimo chiosco, perché la tassista che la sta portando a casa dice che deve assolutamente festeggiare e che lì fanno i migliori hot dog di tutta New york City. Lo confermo: è vero, sono ottimi e vi suggerisco di provarli almeno una volta. La storica sede sull’ottava avenue, dove hanno girato l’episodio, è ormai chiusa, ma Gray’s Papaya è vivo e vegeto tra la 72 e la Broadway. Episodio: Libri e carte di cuori, Stagione 5, episodio 5 Indirizzo: 539 8th Avenue 2090 Broadway

  50. Madison Square Garden

    Nell’ultima stagione, Miranda inizia a uscire con un vicino di casa, il dottore dei New York Knicks. Il dottore dà i biglietti a Miranda, che guarda la partita dal parterre con Charlotte. La serata, però, finisce male perché una cheerleader si mette a flirtare col bel dottore, facendo infuriare Miranda, che se ne va senza salutare. Come vi ho detto nell’articolo su New York, vale la pena di comprare i biglietti e guardarsi una partita. EpisodioRagazzo interrotto, Stagione 6, episodio 10 Indirizzo: 4 Pennsylvania Plaza

    ***

    Vi è piaciuto il Sex and the City tour? L’avete fatto anche voi o avete in programma di farlo prima o poi nella vita? Raccontatemi il vostro personale Sex and the City tour. E se gli Stati Uniti sono troppo lontani, perché non iniziare da…Parigi? O magari, dal libro di Candace Bushnell da cui tutto è partito?

Leggi anche: 

La seconda parte del tour: An (American) Girl In Paris

Il libro di Candace Bushnell

Perdersi a New York tra libri, tramonti e gospel

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Cupcake club – Roisin Meaney

L’estate è il momento dei libri da ombrellone e dei romanzi di Roisin Meaney. L’anno scorso vi avevo consigliato Un’estate così. Quest’anno ho letto un suo lavoro precedente, Cupcake club. Che però, ahimè, non si è rivelato carino come l’altro…

Trama

Grazie a una piccola eredità lasciata dal nonno, Hannah riesce ad aprire il Cupcake Club,  una novità assoluta per la tranquilla cittadina irlandese di Clongarvin. Ma proprio il giorno prima dell’inaugurazione del negozio, il suo fidanzato Patrick le confessa di essere innamorato di un’altra e va via di casa. All’improvviso, il coronamento di un sogno sembra coincidere con il peggiore degli incubi. Hannah non può fare altro che rifugiarsi nel suo dolce mondo di dolcetti appena sfornati, glasse al caffè, vaniglia e cioccolato. E dal bancone del suo negozio osserva la vita degli abitanti di Clongarvin, che continua a scorrere tra nuovi amori, pettegolezzi, colpi di scena e incidenti. Ma presto Hannah scoprirà che anche per lei il destino ha in serbo una dolcissima sorpresa…

Senza coralità

Devo dire che sono rimasta un po’ delusa da Cupcake club, forse perché mi ero creata delle aspettative. Un’estate così, che avevo letto l’anno scorso, mi era piaciuto molto e pensavo che anche questo sarebbe stato allo stesso livello. Invece, alla fine sono rimasta insoddisfatta. Roisin Meaney ha una scrittura fluida e in appena due giorni ho terminato più di 300 pagine. Aspettandomi che il personaggio di Hanna finalmente prendesse quota. Invece, lei rimane sempre un po’ sottotono, come in fondo la descrive Nora, che dovrebbe essere la donna superficiale e inutile e che invece è l’unica coerente fino in fondo. Di tutti gli altri capiamo poco e anche la storia d’amore più interessante finisce per essere quella tra Adam e Vivienne, a patto di sorvolare sulle lezioni di clarinetto. E’ evidente che l’autrice non abbia idea di quanto sia difficile imparare a suonare uno strumento e che prima di far uscire un suono da uno strumento a fiato ce ne vuole. Non bastano certo due lezioni!

Riscatto nel finale

Invece le vicende di Hanna, che dovrebbero essere il fulcro, si risolvono in pochissime pagine e senza grandi emozioni. Pure il villaggio in cui vivono non viene descritto quasi per niente, quindi potrebbe trovarsi in qualsiasi parte del mondo, dopotutto. Si riscatta però il finale, che ho trovato gradevolissimo e anche poco convenzionale. Non so, forse a penalizzare la storia è stato il tentativo poco riuscito di creare una storia corale, che alla fine lascia tutto in superficie. Peccato, perché per quanto ho visto con Un’estate così la scrittrice merita. Ne leggerò altri e vedremo se confermare l’impressione.

Voi ne avete letti altri? Quali mi suggerite?

Leggi anche: 

Un’estate così, di Roisin Meaney

Storie ambientate in Irlanda

Libri da ombrellone