L’Albero di Natale di pane, scenografico e buonissimo!

 

Siete invitati a cena e volete fare bella figura? Ecco la ricetta che fa per voi: presentazione scenografica e bontà divina per questi panini aromatizzati che vanno a comporre un albero di Natale di pane fantastico. Fidatevi, successo assicurato!

Sono partita da una ricetta trovata sul web, che però prevede l’uso del lievito di birra, indica un tempo di cottura troppo breve e un po’ meno olio di quanto secondo me serva per assicurare la morbidezza. Ergo, la faccio breve, la ricetta è completamente stravolta, soprattutto perché prevede pasta madre e non lievito di birra. Se usate lievito di birra, male, basta utilizzare le tabelle di conversione che si trovano sul web. Ho testato tutto e la riuscita è garantita. Passiamo quindi alla ricetta,che sotto le feste il tempo di noi donne è sempre troppo, troppo limitato!

Ingredienti:

  • lievito madre, 150 gr

  • farina manitoba, 200 gr, e farina 00, 200 gr (io tutto Molino Gatti)

  • acqua, 210 gr

  • olio d’oliva, 50 gr, e un altro po’ per aromatizzare i panini

  • sale, 8 gr

  • zucchero, 7 gr

  • aglio e aromi a piacere (prezzemolo, rosmarino, origano, maggiorana, basilico,…)

  • ribes (o pepe rosa) e ciuffi di rosmarino per la decorazione

Procedimento:

Sciogliete la pasta madre nell’acqua, poi aggiungete l’olio e mescolate. Aggiungete la farina, il sale e lo zucchero e impastate con forza per circa 10 minuti, fino a ottenere un panetto morbido e liscio. Lasciate riposare un’ora coperto in una ciotola, procedete con un primo giro di pieghe, lasciate riposare 30 minuti, secondo giro di pieghe e mettete il panetto a lievitare per almeno 8 ore a temperatura ambiente, coprendo la ciotola con la pellicola.

Il giorno successivo, tritate finemente gli aromi e mescolateli all’olio che avrete già preparato in una terrina, in quantità e qualità variabili secondo il vostro gusto e quello che avete a disposizione (io ho usato prezzemolo, rosmarino, origano, maggiorana, basilico, timo). Sminuzzate anche l’aglio, meno finemente così potrete rimuoverlo prima di spennellare i panini.

Dividete l’impasto in pezzi da 26 gr e date loro una forma tonda. Passate i panini nell’olio aromatizzato e posizionateli su una teglia a file decrescenti. Iniziate dalla prima fila di 7,poi 6, 5, 4, 3, 2,1. Solo alla fine, mettete gli ultimi due panini, il tronco, in basso al centro. L’albero è costituito da 30 panini e con l’impasto dovreste ottenerne 1-2 in più. Mettete a cuocere anche questi ultimi, separati dagli alberi. Vi serviranno per controllare la cottura degli altri. Lasciate lievitare per 2 ore, fino al raddoppio.

Mentre l’albero lievita, accendete il forno a 180°.

Infornate e lasciate cuocere per 45 minuti circa, o fino a quando la superficie diventa dorata. Prendete uno di quelli singoli e assaggiatelo. Poi infilzate quelli nell’albero con lo stecchino, sia al centro sia sui bordi; se esce asciutto sono pronti. Appena escono dal forno, spennellateli con l’olio aromatizzato e trasferiteli su un vassoio. Tocco finale, la decorazione: ribes o pepe rosa per le palline e ciuffi di rosmarino per i festoni, senza limiti alla creatività.

Non mi resta che augurarvi Buone Feste! E fatemi sapere com’è andata con il nostro alberello!

albero natale 2

Koulouri – Cypriot Village bread

Finalmente sono riuscita a provare la ricetta del pane cipriota (Koulouri – Cypriot Village bread) che mi ha dato la padrona della fattoria in cui ho soggiornato in Cornovaglia.

Ricordate? Mentre ci serviva una colazione pantagruelica, ho chiesto alla mia ospite come avesse fatto i panini. Lei ha subito tirato fuori il libro di cucina e mi ha invitato a fotografare la ricetta, ha preso dalla cucina una ciotola con l’impasto in lievitazione per farmi vedere come dovrebbe venire, mi ha regalato una bustina del lievito secco che usa lei per provare a rifarlo e mi ha anche chiesto di spedirle la foto dei panini per farle vedere come sono venuti! Donna fantastica…
Il pane si chiama “Koulouri cypriot village bread” e nella versione originale prevede l’uso di lievito di birra secco,
Mastika, o Mastiha, un liquore aromatizzato al mastic, una resina ottenuta dal lentisco, e Mahlab, una spezia costituita dai semi di una varietà di amarene conosciuto come l’albero Mahlep o maleppo.

Non avendo la più pallida idea di dove trovare liquore e spezie, mi sono semplificata la vita omettendole. Al posto del lievito secco, inoltre, ho usato pasta madre, e quindi ho rimodulato gli altri ingredienti (tra parentesi le quantità originali).

Il risultato è strepitoso: panini ottimi, belli da vedere e che rimangono freschi a lungo. Se volete cimentarvi, ecco a voi la ricetta.

Ingredienti:

  • lievito madre, 150 gr (20 gr lievito secco)

  • farina manitoba, 400 gr (io Molino Gatti) – (500 gr)

  • acqua, 250 gr (300 ml)

  • olio d’oliva, 46 gr (50 ml)

  • sale, mezzo cucchiaino (io un po’ meno)

  • semi di sesamo e cumino, a piacere (100 gr semi di cumino, 1 cucchaio semi di sesamo bianchi e 1 di semi di sesamo neri)

Procedimento:

Sciogliete la pasta madre nell’acqua, poi aggiungete l’olio e mescolate. Aggiungete la farina e il sale e impastate con forza per circa 10 minuti, fino a ottenere un panetto morbido e liscio. Lasciate riposare un’ora coperto in una ciotola, procedete con un primo giro di pieghe, lasciate riposare 30 minuti e trasferite in frigorifero per tutta la notte, coprendo la ciotola con la pellicola.

Il giorno successivo, tirate fuori l’impasto e lasciatelo acclimatare per due ore. Procedete a un secondo giro di pieghe e lasciate riposare per 30 minuti.

Se volete ricavarne panini, dividete l’impasto in 8-10 panini e formate. Altrimenti, formate l’intero impasto. Con un coltello affilato, incidete la superficie con due tagli profondi ed effettuate un ulteriore taglio nel mezzo dei panini. Spennellate di acqua e cospargete di semi fino a ricoprire la superficie. Stessa cosa farete nel caso abbiate optato per la pagnotta.

Posizionate i panini, o la pagnotta, su una teglia e lasciate riposare fino al raddoppio, per circa due ore. Mentre il pane lievita, accendete il forno a 220°.

Infornate e lasciate cuocere per 30 minuti, o fino a quando la superficie diventerà dorata. Lasciate raffreddare (se riuscite a resistere!)

Et voilà,ecco qui il risultato (già che c’ero, ho sfornato anche pane cafone e ciambellone). Che dite, è venuto abbastanza bene da poterlo mandare alla fattora cornica? 🙂

cypriot

Altre ricette di lievitati 

Quante ne sai? 15 curiosità su Jane Austen che forse non conosci

La biografia di Jane Austen più o meno la conosciamo tutti. Ma sai proprio tutto, tutto, su zia Jane? Leggi 15 curiosità∗ sulla vita e le opere della celebre scrittrice inglese e spunta quelle che già conoscevi. Mettiti alla prova con il quiz e poi scrivi nei commenti quante ne sapevi. Solo chi totalizza 15/15 potrà fregiarsi del titolo di Jane Austen addicted! Pronti? Via!

1) Pseudonimo

I suoi romanzi furono pubblicati anonimamente, semplicemente con indicazioni quali “by a Lady” o “by the autor of Sense and Sensibility”. Solo nella pubblicazione postuma della prima edizione de L’Abbazia di Northanger e Persuasione il fratello Henry rivelò il nome dell’autrice al pubblico, scrivendo di suo pugno una nota biografica. Jane, quindi, non vide mai il suo nome pubblicato.

2) Gli anni della scuola

Nel 1783, mentre erano a scuola a Southampton, Jane e sua sorella Cassandra presero una febbre virale, probabilmente tifo, e furono sul punto di morire.

3) Emma

Jane una volta dichiarò di voler creare un’eroina che non piacesse a nessuno tranne che alla scrittrice. E così nacque Emma.

4) I titoli dei suoi romanzi

I titoli definitivi di Persuasione e L’Abbazia di Northanger furono scelti dai fratelli Henry e Cassandra dopo la morte di Jane. La scrittrice aveva intitolato il primo Susan (e poi Catherine) e il secondo Gli Elliott.

5) Talenti

Jane non era solo un’eccellente scrittrice. Faceva da sé anche la birra e il vino orange.

6) L’amore

Nel dicembre del 1795 Austen conobbe il suo primo amore, Thomas Langlois Lefroy, ma la famiglia del ragazzo riteneva la figlia del reverendo inadeguata socialmente per il figlio, rendendo impossibile il matrimonio tra i due. Si fidanzò ufficialmente una sola volta, con l’amico di famiglia Harry Bigg-Wither, ma dodici ore dopo ritirò la sua parola, perché durante la notte si era accorta di non essere innamorata di lui.

7) Baci

Nei romanzi di Jane Austen i personaggi si scambiano 14 baci. Nessuno di questi tra eroina e protagonista maschile.

8) Discendenti

I fratelli Francis ed Edward ebbero ben undici figli per uno, per un totale di 78 nipoti. Tutti i figli maschi dei genitori di Jane si sposarono due volte, tranne George. Charles si sposò con due sorelle ed ebbe quattro figli da ognuna.

9) Jane e basta

Jane è l’unica tra tutti i fratelli a non avere un secondo nome.

10) Sport

Jane amava fare lunghe passeggiate. La sua preferita era da Bath al villaggio di Weston, lunga 8 km tra andata e ritorno.

11) Balia

La signora Austen allattava i suoi figli per i primi mesi, prima che fossero portati in una famiglia vicina (i Littleworths). Ogni bambino veniva assistito da questa famiglia per i primi due anni, finché acquisiva autonomia nel parlare e camminare. Durante questo periodo, i genitori facevano loro visita regolarmente e alla fine li riportavano in famiglia. Questa non era una pratica rara al tempo, né veniva considerata come insensibilità. Questa abitudine della famiglia Austen potrebbe spiegare per quale motivo Jane era più affezionata a sua sorella che alla madre.

12) Una passione invincibile

Verso la fine dei suoi giorni Jane, ormai troppo debole e affaticata, volle continuare a scrivere, usando la matita invece di penna e calamaio.

13) Dediche

Su richiesta di questi, Emma fu dedicato al Principe Reggente. Tuttavia, Jane non amava il principe, a suo dire troppo stravagante nei comportamenti e nel trattamento riservato alla moglie.

14) Hugh Grant è troppo bello

Quando nel 1995 girarono il film Ragione e Sentimento, l’Associazione Jane Austen del Nord America (JASNA) contattò il produttore per protestare contro la scelta di inserire Hugh Grant nel cast. Secondo loro, l’attore britannico era troppo attraente per recitare la parte di Edward Ferrars.

15) Haters

Sembra che lo scrittore Mark Twain abbia dichiarato: “Tutte le volte che leggo Orgoglio e Pregiudizio mi viene voglia di disseppellirla e colpirla sul cranio con la sua stessa tibia”.  La domanda sorge spontanea: caro Mark, ma quante volte hai letto il libro? E se l’hai preso in mano più volte, non è che sotto sotto zia Jane ti piacesse assai?

Allora? Segnate le curiosità che già conoscevi? Quale punteggio hai realizzato? Scrivilo nei commenti!

∗ fonte: The Jane Austen Centre di Bath

Leggi anche:

Orgoglio e pregiudizio? Prova l’audiolibro

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L’abbazia di Northanger 

Persuasione

Sulle tracce delle grandi scrittrici: Bath e il gossip degli antichi romani alle terme

Sai tutto su Jane Austen? Partiamo dalla biografia

IMG_5975E’ una delle autrici più famose, celebrata in tutto il mondo per la sua capacità di narrare scene di vita quotidiana rendendole universali. Sto parlando di Jane Austen, la scrittrice più amata dagli appassionati del periodo Regency. E’ talmente conosciuta che siamo tutti convinti di conoscerla alla perfezione. Ma è proprio vero? Dopo il mio viaggio letterario Sulle tracce delle grandi scrittrici ho perso le mie certezze. Ora vorrei mettervi alla prova: partiamo dalla biografia per arrivare alle curiosità e vediamo se anche voi perderete le vostre. Se non sarà così: complimenti! Siete dei veri Jane Austen’s  addicted!

La famiglia

Jane Austen nacque il 16 dicembre del 1775 a Steventon, Hampshire, un piccolo villaggio nel sud-est dell’Inghilterra. Figlia del pastore anglicano George Austen e di Cassandra Leigh, era la penultima di otto figli, sei maschi e due femmine (James, George, Edward, Henry Thomas, Francis William Frank, Charles John, Jane e Cassandra Elizabeth).

Gli studi

Jane crebbe in un ambiente vivace e culturalmente stimolante e all’inizio il padre si occupò personalmente della sua educazione. Nel 1783, Jane e la sorella Cassandra si trasferirono prima a Oxford e poi a Southampton per studiare Dal 1785 al 1786 le due sorelle frequentarono la Abbey School di Reading.

I primi lavori

Tra il 1787 e il 1793 Jane Austen scrisse i suoi Juvenilia, tre raccolte, dai toni umoristici o gotici, di racconti, poesie, bozze di romanzi e parodie che emulavano la letteratura dell’epoca e che erano scritti per divertire la ristretta cerchia di conoscenti.

L’amore

Nel dicembre del 1795 Austen conobbe il suo primo amore, Thomas Langlois Lefroy, ma la famiglia del ragazzo riteneva la figlia del reverendo inadeguata socialmente per il figlio, rendendo impossibile il matrimonio tra i due. Si fidanzò ufficialmente una sola volta, con l’amico di famiglia Harry Bigg-Wither, ma dodici ore dopo ritirò la sua parola, perché durante la notte si era accorta di non essere innamorata di lui.

I romanzi più famosi

IMG_5974Tra il 1795 e il 1799 iniziò a scrivere i suoi lavori più famosi: Prime impressioni, prima bozza di Orgoglio e pregiudizio, ed Elinor e Marianne, che divenne Ragione e sentimento. Nel 1795 lavorò anche a un racconto epistolare, Lady Susan. Successivamente, iniziò la stesura di un nuovo romanzo, inizialmente intitolato Susan per poi diventare L’abbazia di Northanger, satira del romanzo gotico di moda a quei tempi. Venduto nel 1803 per 10 sterline da Henry Austen a un editore, Benjamin Crosby, non fu pubblicato finché gli Austen non ne riacquistarono i diritti nel 1816.

Bath e Southampton

IMG_5976Nel dicembre del 1800 il padre di Jane andò in pensione e decise di trasferirsi a Bath. Durante la permanenza in città, lei scrisse I Watson, rimasto incompleto, e lavorò ad alcune modifiche di Susan. Quando il padre morì improvvisamente nel 1805, lasciò moglie e figlie in precarie condizioni economiche, anche se i fratelli non fecero mai mancare il loro aiuto. Nel 1806 le tre donne si trasferirono a Southampton, dal fratello Frank, e successivamente, nel 1809, a Chawton, un piccolo villaggio dell’Hampshire a pochi chilometri dal loro luogo di origine, dove il fratello Edward mise a loro disposizione un cottage di sua proprietà.

Orgoglio e pregiudizio, Mansfield Park, Emma

L’editore Egerton pubblicò, nel gennaio del 1813, Orgoglio e pregiudizio, ultima revisione di Prime impressioni. Il romanzo fu accolto immediatamente molto bene e già nell’ottobre dello stesso anno ne fu stampata una seconda edizione. Nel 1812 iniziò la stesura di Mansfield Park, terminato e pubblicato nel 1814, ne furono vendute tutte le copie in sei mesi. Sempre nel 1814 iniziò la stesura di Emma, concluso nel 1815 e pubblicato nel dicembre dello stesso anno da John Murray, noto editore di Londra. Emma fu l’ultimo romanzo di Jane Austen pubblicato in vita. Infatti il suo ultimo e più maturo romanzo, Persuasione (che scrisse nel 1815), fu pubblicato postumo nel dicembre del 1817 insieme a L’abbazia di Northanger.

La malattia

20170822_110615Nel 1816 Jane si ammalò gravemente. Nel tentativo estremo di salvarla, Cassandra la portò a Winchester, dove operava un luminare dell’epoca, ma la malattia era troppo avanzata e Jane morì il 18 luglio 1817. Fu sepolta nella cattedrale che amava tanto, al termine di un funerale a cui presenziarono pochissime persone. Negli ultimi mesi di vita aveva iniziato a scrivere Sanditon, una satira sul progresso e sulle sue conseguenze, rimasto incompiuto a causa dell’aggravarsi della sua malattia.

QUIZ libroso

Questa biografia contiene fatti che tutti più o meno conoscono. Ma sai proprio tutto tutto tutto su Jane? Nel prossimo post ti metterò alla prova con 15 curiosità che forse non conoscevi su Jane Austen. Pronto a metterti alla prova?

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