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Il piccolo Lord, da Fauntleroy a Bridgerton

Ebbene sì, a Bridgerton sono riusciti nell’impresa: tirare fuori dalla naftalina Il piccolo Lord, dargli una mamma e un papà e un’etnia  nuova di zecca. Ma la mente e il cuore vanno subito a lui, al piccolo Cedric Errol, futuro Lord Fauntleroy. E quindi quel libro super vintage, che staziona da sempre nella mia libreria, è stato spolverato e rispolverato per l’occasione.  Venite che vi racconto del biondino riccetto e i suoi splendidi amici “working class”.

Trama

La vita di Cedric Errol trascorre spensierata a New York grazie all’amore della mamma e degli amici che si è conquistato con il suo carattere aperto e gentile. Quando però il nonno paterno – un burbero conte che lui non ha mai conosciuto – lo convoca in Inghilterra per dargli un’educazione da aristocratico, Cedric deve affrontare un’impresa per niente facile per un settenne: separarsi dalle persone più care e, soprattutto, sciogliere il cuore indurito del nonno. 

Sono solo libri per bambini

Sono solo libri per bambini. Bè, non direi proprio. Intanto, questo romanzo era pensato per bambini, ma inaspettatamente ha avuto un grande successo tra gli adulti. In secondo luogo, ha donato libertà economica, e non solo, a questa scrittrice, capace negli anni di inanellare successi su successi. Dopo Il piccolo Lord, infatti, Frances Hodgson Burnett ha sfornato altri capolavori clamorosi, come La piccola principessa e Il giardino segreto. E costituisce anche un precedente legislativo, mai prima di allora un autore aveva vinto una causa per violazione del copyright. Frances Hodgson Burnett ci riesce nel 1888, quando vince una causa riguardante gli adattamenti teatrali del suo lavoro. Pazzesco, oggi non ci sarebbe mai riuscita. 

Ed ecccomi di nuovo alle prese col piccolo Cedric, la mamma “Fatina”, il burbero nonno, i suoi amici “proletari” americani. Tutti insieme formano un quadro che ancora oggi tiene avvinto il lettore. Cedric forse è troppo perfetto, magari anche lui dovrebbe avere qualche scivolone, ma è talmente trasparente e limpido che rappresenta perfettamente come dovrebbe essere un bambino di quell’età: innocente, ingenuo, fiducioso, affettuoso. E il piccolo Lord è tutto questo, forse perché è il prodotto di due mondi, il Vecchio e il Nuovo, lontanissimi e acerrrimi nemici. Eppure…eppure…questi due mondi così distanti condividono lo stesso cielo.

Curiosità

Nell’edizione che ho tirato fuori dalla naftalina, edizioni Saie 1963, le illustrazioni sono di Nico Rosso, un fumettista italiano che ha quasi sempre vissuto e lavorato in Brasile.

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Giorno di neve, di Komako Sakai

Komako Sakai e l’arte di  avvicinare i cuccioli alla poesia con le immagini, prima ancora che con le parole. Un libricino tenero e delicato, come i fiocchi di neve che scendono e accendono la fantasia. Altro consiglio per la calza della befana dei piccolissimi.

Trama

Oggi mi sono svegliato e la mamma mi ha detto che posso restare ancora a letto perché non c’è scuola. Il pulmino della scuola è rimasto bloccato per neve. La neve? Non ho voglia di restare a letto! Voglio subito vestirmi e andare a giocare fuori! Sfortunatamente mamma me lo vieta. “Uscirai quando avrà smesso di nevicare, altrimenti ti prendi il raffreddore”. Posso solo fare una piccola uscita sul balcone. Tutto è tranquillo, non ci sono automobili né passanti. Ascoltiamo il silenzio della neve che cade e si ha l’impressione di essere soli sulla terra. A mezzogiorno, la neve cade ancora e anche all’ora della merenda. Solo a sera, proprio quando è l’ora di andare a letto, la nevicata si ferma e sotto le stelle posso finalmente giocare nella neve con la mamma.” 

Una storia tenera e delicata

Una storia tenera e delicata, da leggere con mamma, papà, zii, nonni o chi volete voi, mentre fuori nevica. O immaginando che nevichi, perché non tutti sono così fortunati da incontrare la neve. Il silenzio permea le illustrazioni, sembra quasi di essere lì con il coniglietto e la sua mamma. Il tratto è gentile, i colori soffusi. Una storia da leggere insieme come una carezza. Il finale commuove, vi avviso. Komako Sakai è un’autrice specializzata in storie per bambini che illustrano scene di vita quotidiana. Niente di eccezionale: solo la calda, rassicurante infanzia, con i suoi piccoli piaceri e le sue scoperte. Piacerà a piccoli e meno piccoli. 

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La penna di Britta Teckentrup per volare come la Befana

La penna di Britta Teckentrup per volare come la Befana

Britta Teckentrup e il suo libro illustrato sulle…penne, apre la serie di suggerimenti per la calza della befana 2022. L’albo è pensato per bambini dai 6 ai 10 anni ed è un’opera a metà tra un’enciclopedia e un libro d’arte su uccelli e penne. Ora vi racconto cosa ne penso.

Dopo l’uovo, la penna

Britta Teckentrup è già conosciuta per il suo bestseller L’uovo, nel quale l’autrice guarda con il suo occhio di artista un oggetto semplice eppure molto complesso. La penna è uscito nel 2022 e ricalca lo stesso stile: è sempre un libro illustrato divulgativo e, insieme, un viaggio nella varietà e nello splendore del regno animale. L’autrice si muove, quindi, sulla falsariga del suo lavoro precedente, rendendo più accesi i colori delle illustrazioni, pur rispettando la delicatezza del tratto.

Per bimbi curiosi

La penna di Britta Teckentrup è un libro adatto a bimbi curiosi, che vogliono esplorare il mondo naturale partendo dall’osservazione di piccoli elementi. Lo immagino come un punto di partenza per un’esplorazione sul campo. Dopo aver letto quanti e quali voli esistano in natura, perché non affacciarsi all’aperto per osservare che tipo di volo amano i passeri? O i piccioni? O i gabbiani? O qualsiasi uccello passi sopra le nostre teste? E l’aereo, come vola?

Una penna per scrivere o per andare sulla Luna

Questo è solo uno spunto per utilizzare questa mini enciclopedia sulle penne di Britta Teckentrup. L’autrice ci parla anche di come gli esseri umani, che da sempre vorrebbero avere le ali, utilizzano le penne dei volatili, come già ci avevano mostrato i disegni di Leonardo sulle macchine volanti (richiamati nel libro). Perché non costruire una bella penna per scrivere? O per verificare la teoria di Galileo sulla velocità senza resistenza dell’aria sulla Luna per aspiranti astronauti?

Come fa la Befana a volare?

Insomma, un testo da cui partire per sviluppare la fantasia. E’ sempre possibile limitarsi ai bei disegni illustrativi e ai testi didascalici che li accompagnano, ma temo che in quel caso rischi di non piacere ai piccoli esploratori. I quali potrebbero sempre chiedervi: come fa la Befana a volare senza penne? Preparate una risposta convincente! 🙂

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Gianni Rodari e una torta in cielo come una bomba

Conosco bene Gianni Rodari, quindi Torte in cielo non è una sorpresa. Questo libro, però, ha il pregio di avermi fatto conoscere “la piccola Svizzera” e Bruno Munari. Di che sto parlando? Venite dentro che vi racconto.

Trama 

Un disco volante appare nel cielo di Roma, sopra il quartiere popolare del Trullo. C’è chi non ci crede, chi ci scherza su, chi si prende un bello spavento. Intervengono i pompieri, la polizia e infine l’esercito, che raccomanda a tutti di restare chiusi in casa o, meglio, nelle cantine. Due bambini coraggiosi però ignorano gli avvertimenti e svelano il segreto del disco volante. 

Dedicato alla maestra Maria Luisa Bigiaretti

Gianni Rodari ha dedicato questo libro ai lettori del Corriere dei piccoli, dove per la prima volta è stata pubblicata a puntate nel 1964. Ed è nata quell’anno stesso, come dice lo stesso Rodari nella dedica iniziale, “nelle scuole elementari Collodi, Borgata del Trullo, Roma, tra gli scolari della signorina Maria Luisa Bigiaretti, che hanno finito la quinta nel ’64“. La maestra Maria Luisa Bigiaretti, un gran personaggio. E non poteva Rodari non rendere omaggio a questa maestra così innovativa, scomparsa nel 2019 all’età di 93 anni.

Una storia semplice e attuale

La torta in cielo è una storia semplice, eppure, ancora oggi, quanto mai attuale. Non siamo nella Roma di Marcello, della dolce vita e degli anni ’60. Siamo in una borgata di periferia, dove alla fine degli anni trenta è stato costruito un quartiere popolare. I bambini si avvicinano senza paura al misterioso oggetto volante che è atterrato e si rendono subito conto di cosa sia: un’enorme pizza dolce, come la chiamano nella capitale. Una torta al cioccolato, insomma. L’apparizione del disco volante, però, mette in allarme gli adulti, che a vario titolo tentano di far valere la propria autorità. Addirittura viene scomodato un generale, che risolverà tutto, non vi preoccupate! Ci sono i militari, gli scienziati e anche i vigili urbani. Tutti al servizio della popolazione, per ristabilire l’ordine. No, dico, vi dice qualcosa questa situazione? Sono passati quasi sessant’anni e noi adulti ancora siamo così, come ci dipingeva Gianni Rodari. 

I bambini, invece?

I bambini invece? Loro sanno cosa fare e come ottenerlo: vogliono giocare, mangiare dolci e vivere sereni. Vogliono la pace, insomma, non le bombe. E trascinano le madri urlanti a dar loro manforte. “Ci sarà un pezzo di torta per tutti quando si faranno torte al posto delle bombe”. E’ lo stesso Rodari in chiusura a darci la chiave di lettura di questa storia di fantascienza: se pensassimo alle cose concrete e a quello che serve veramente, potremmo sfamare tutta la popolazione mondiale e vivere senza paralizzarci di fronte ai problemi. E soprattutto, senza paura di un’altra guerra. Anche questo, vi dice qualcosa sulla situazione attuale che stiamo vivendo?

Li marziani! 

Quello che rende eccezionale questo libro sono le illustrazioni di Bruno Munari, un artista che non conoscevo e che mi è piaciuto immediatamente! Sono anche tante, una per ogni pagina di racconto. Quindi, si può dire che ci siano due testi: uno scritto da Rodari e uno grafico disegnato da Munari. Molto curata, questa edizione di Einaudi. Nella loro semplicità, i disegni completano degnamente la storia creata dallo scrittore. Se riuscite a trovarla nel mercato dell’usato, prendetela, merita.

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La piccola Svizzera 

La piccola Svizzera, invece, cos’é? E’ questo pezzo di borgata costruito nel ’39. Ve ne parlerò in un altro post: come al solito, sono andata sulle tracce di Gianni Rodari e della scuola in cui ha insegnato mentre scriveva questa storia e ho scoperto un mondo. Di cui ovviamente vi parlerò.

Intanto, voi che mi dite? Conoscete Rodari? Qual è la vostra storia preferita?

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La crociera imprevista – Marie-Anne Desmarest

Marie-Anne Desmarest è stata una scrittrice francese di inizio novecento e La crociera imprevista uno degli ultimi romanzi che ha scritto prima della sua morte, nel 1973. Ogni tanto mi piace rifugiarmi in queste letture romance vintage, garbate e con un pizzico di mistero.

Trama 

Nulla per Nathalie poteva suonare più gradevole e imprevisto d’una crociera nel mediterraneo , come hostess sullo yacht del signor Fervacque. Ma che cosa accadeva di notte su quella imbarcazione? C’è un mistero a bordo, e Nathalie cerca di scoprirlo tra volti sorridenti ed enigmatici, sussurri appena bisbigliati, ombre in fuga sul ponte…

Una lettura riposante 

Una di quelle edizioni vecchio stampo, con la copertina illustrata, che tutti abbiamo in qualche scatola dentro casa. Trovo rilassante ogni tanto stendermi sul divano e gustarmi queste letture riposanti, scritte in modo piacevole con un linguaggio che ormai non usiamo più, dense di personaggi eleganti nei modi e nell’abbigliamento. In questo romanzo, Marie-Anne Desmarest aggiunge anche un’atmosfera di mistero che rende interessante la storia, ambientata su una nave da crociera. Cosa succede a bordo dell’Atalante? La nostra Nathalie, che sembra incarnare tutte le qualità femminili più alte, finirà per mettersi nei guai se continua a indagare. E chi l’ha scoperta, perché non l’ha fatta licenziare? La scrittrice francese è brava a sviare i sospetti del lettore su due o tre personaggi, ma tranquilli, il lieto fine non mancherà. Anche perché la nostra protagonista non è solo una bella statuina…

Ditemi che anche voi adorate queste letture 🙂

p.s. l’illustrazione di copertina è del pittore milanese Marcello Cassinari Vettor, classe 1930.

***

– Hai trovato qualcosa per me? 

– Sì, non preoccuparti. E penso che, se accetterai le condizioni, tutto andrà bene per te, ormai.

– Non ho scelta, lo sai bene!

Jocelyne sentì l’amarezza di quella risposta e disse dolcemente: – Ho fatto del mio meglio, soprattutto cercando una sistemazione che ti permetta di uscire rapidamente dalle difficoltà che stai attraversando in questo momento. Si tratta di un posto di hostess o di addetta alle “pubbliche relazioni”, come si dice oggi. Naturalmente, ho dato sul tuo conto tutte le referenze che mi venivano chieste, ma la persona con cui ho parlato desidera vederti prima che tu incontri il tuo nuovo datore di lavoro. E’ la condizione sine qua non che ha posto sulla sua raccomandazione. Se tu non la osservassi, la tua assunzione come hostess sull’Atalante sarebbe annullata.

– L’Atalante?

– E’ il nome della nave su cui presterai servizio.

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