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Il giardino segreto – Frances Hodgson Burnett

Continuiamo con le idee librose per chi oltre ai dolci ama infilare letture nella calza della befana. Dopo Lucia Vaccarino e una serie mistery rosa, Me, mum & mistery, detective per caso, e un racconto per i bambini che amano la danza e, più in generale, i diari, Il sogno di Ellie, stavolta parliamo di classici. E di un giardino segreto, che fa scoprire a una bambina capricciosa e al suo cuginetto malato quant’è bello essere indipendenti…

Trama 

La piccola Mary Lennox è una bambina viziata, scontrosa e decisamente antipatica che, rimasta orfana di entrambi i genitori, lascia l’India per essere affidata a uno zio inglese, il nobile Archibald Craven. A poco a poco Mary scoprirà tutti i misteri che si celano a Misselthwaite Manor, soprattutto quando, con l’aiuto di un vanitoso pettirosso, riuscirà a penetrare in un giardino segreto, abbandonato a se stesso dopo una terribile disgrazia. Grazie all’amicizia del giovane Dickon, ammaliatore di piante e animali, Mary farà rifiorire il giardino e riporterà a nuova vita non solo se stessa, ma anche un altro misterioso abitante del castello. 

La principessa smorfiosetta

Il giardino segreto è un libro meraviglioso, zeppo di temi importanti per la crescita. Innanzitutto, nelle prime pagine l’autrice ci dice che Mary è “un vero campione di bruttezza e antipatia“, al contrario della mamma, “una bella signora dai capelli d’oro“. Peccato che la bella mamma non si curi della figlia, che cresce sola, rancorosa e senza l’aria sana dei bimbi che giocano all’aperto. Quanto ci condizionano le esperienze del passato? Molto, soprattutto quelle della prima infanzia. E’ Mary a essere un campione di bruttezza, o l’ambiente asfissiante in cui vive?

Il giardino segreto, metafora della vita

La brutta Mary a un certo punto scopre il giardino segreto, la metafora dello spazio verde che è in ognuno di noi: anche se incolto, grigio, informe, sotto sotto batte la vita, un germoglio che spunta all’improvviso e cambia la nostra percezione del mondo, di noi stessi, degli altri. La molla può essere un uccellino che ci viene a trovare, una brughiera ventosa e piena di fiori, un amico inaspettato, un cugino da salvare. Aprirsi al mondo e scoprirne la bellezza sotto la cappa grigia. Percepire la Natura e la sua armonia perfetta, nonostante tutti i nostri tentativi di distruggerla. Allora, prendersi cura di un fiore, di una pianta, di un giardino, di una persona bisognosa d’aiuto, dà uno scopo alla nostra esistenza. Sotterra il rancore e la rabbia sotto un manto verde di gioia e speranza in un futuro migliore.

Consigliato perché

Sono di parte, vi avviso. Il giardino segreto è il libro del mio cuore, quello che ancora oggi campeggia in prima fila nella  mia libreria. Credo che tutti i bambini dovrebbero leggerlo e non solo loro. Pur essendo stato scritto oltre cento anni fa, è di una modernità sconcertante, innanzitutto perché tocca temi di grandissima attualità. In secondo luogo, perché è scritto bene, cosa che oggi è sempre più difficile poter dire. Terzo, ultimo ma non per ultimo, la storia è appassionante e commovente allo stesso tempo, colma di mistero e magia. Nel finale qualche lacrimuccia scende e il (piccolo) lettore non può che chiudere con un sospiro di soddisfazione.

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Cose assai sorprendenti possono accadere a chi, avendo nella mente un pensiero sgradevole e scoraggiante, abbia semplicemente il buonsenso di accorgersene e scacciarlo via in tempo sostituendolo con un altro pensiero piacevole e ottimista.
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Illustrazione di Gianni Benvenuti per le edizioni Valentina

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