Library League: gli sfidanti del Girone C e risultato del Girone B

E anche la seconda votazione, quella del Girone B, è finita con un risultato netto, anche se all’inizio sembrava esserci un testa a testa. Vince, quindi, la libreria dello sportivo (nella foto di copertina)!Attenzione, sta per iniziare la votazione per il Girone C. Ci sono dei pezzi da 90, in tutti i sensi…😆

Quali sono le regole della Library League? 

Partecipare al gioco è molto semplice. Alla Library League partecipano 32 librerie, selezionate a caso mentre facevo zapping in tv. Le ho suddivise in 8 gironi da 4. La prima fase prevede un girone al giorno. Dovete scegliere quale, tra le quattro librerie presentate, vi piace di più per:

  • stile
  • materialerary Leaguelibrerielibri, q
  • colore
  • sistemazione dei libri.

La scelta è assolutamente libera. L’unica avvertenza è NON, e sottolineo NON, fatevi influenzare dalla persona che sta parlando. Perché vedrete bei ragazzi, personaggi che vi stanno antipatici, pose buffe…mi raccomando, pensiamo solo ai libri e al mobile che li ospita. NON giudicate in base all’opinionista inquadrato. E neanche dalla qualità della foto, perché per alcune ho catturato l’attimo.

Dove posso votare?

Il sondaggio giornaliero sarà aperto sul blog e sui social che trovate in homepage: twitter, facebook, instagram. Rispondete 1, 2, 3 o 4 sotto le foto pubblicate. Potete votare anche su più social, se proprio volete farne vincere una, per 24 ore a partire dalla pubblicazione delle foto. Le vincitrici del girone accedono ai quarti di finale e, da quel momento in poi, ci saranno solo sfide a eliminazione diretta, fino alla finale. La vincitrice sarà eletta come libreria più bella della quarantena.

Pronti? Il Girone C

Ecco le quattro foto che si sfidano oggi. Votate, votate, votate. La 1, la 2, la 3 o la 4? Chi vincerà il Girone C?

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Library League: gioca con Penna e Calamaro!

 

Library League: Girone B e risultato del Girone A

Dopo il primo turno di votazioni, abbiamo il primo vincitore. Vince a mani basse il Girone A della Library League…la numero 3 in foto! Adesso è il momento di votare le 4 librerie che si sfidano per il Girone B. Pronti a votare? Leggete le regole e poi guardate in basso le quattro foto. Quale libreria preferite? La  1, la 2, la 3, la 4?

Quali sono le regole della Library League? 

Partecipare al gioco è molto semplice. Alla Library League partecipano 32 librerie, selezionate a caso mentre facevo zapping in tv. Le ho suddivise in 8 gironi da 4. La prima fase prevede un girone al giorno. Dovete scegliere quale, tra le quattro librerie presentate, vi piace di più per:

  • stile
  • materiale
  • colore
  • sistemazione dei libri.

La scelta è assolutamente libera. L’unica avvertenza è NON, e sottolineo NON, fatevi influenzare dalla persona che sta parlando. Perché vedrete bei ragazzi, personaggi che vi stanno antipatici, pose buffe…mi raccomando, pensiamo solo ai libri e al mobile che li ospita. NON giudicate in base all’opinionista inquadrato. E neanche dalla qualità della foto, perché per alcune ho catturato l’attimo.

Dove posso votare?

Il sondaggio giornaliero sarà aperto sul blog e sui social che trovate in homepage: twitter, facebook, instagram. Rispondete 1, 2, 3 o 4 sotto le foto pubblicate. Potete votare anche su più social, se proprio volete farne vincere una, per 24 ore a partire dalla pubblicazione delle foto. Le vincitrici del girone accedono ai quarti di finale e, da quel momento in poi, ci saranno solo sfide a eliminazione diretta, fino alla finale. La vincitrice sarà eletta come libreria più bella della quarantena.

Pronti? Il Girone B

Ecco le quattro foto che si sfidano oggi. Votate, votate, votate. La 1, la 2, la 3 o la 4? Chi vincerà il Girone B?

girone b library 1 girone b library 2 girone b library 3 girone b library 4

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Library League: gioca con Penna e Calamaro!

Library League: gioca con Penna e Calamaro!

In quarantena non facciamo altro che 1) mangiare 2) guardare una puntata dopo l’altra di serie tv 3) ascoltare opinionisti che si collegano da casa. Ci avete fatto caso? In parecchi hanno scelto come sfondo per il set del collegamento…la libreria! E perché no? In fondo, la libreria che abbiamo in casa racconta molto di noi. All’inizio, le ho fotografate per gioco, perché non vi stupirà sapere che mi piacciono parecchio. Poi ho pensato? Perché non trasformare le foto in un gioco vero? Ecco come nasce la Library League. Vuoi partecipare? Ecco come si gioca.

Quali sono le regole della Library League? 

Partecipare al gioco è molto semplice. Alla Library League partecipano 32 librerie, selezionate a caso mentre facevo zapping in tv. Le ho suddivise in 8 gironi da 4. La prima fase prevede un girone al giorno. Dovete scegliere quale, tra le quattro librerie presentate, vi piace di più per:

  • stile
  • materiale
  • colore
  • sistemazione dei libri.

La scelta è assolutamente libera. L’unica avvertenza è NON, e sottolineo NON, fatevi influenzare dalla persona che sta parlando. Perché vedrete bei ragazzi, personaggi che vi stanno antipatici, pose buffe…mi raccomando, pensiamo solo ai libri e al mobile che li ospita. NON giudicate in base all’opinionista inquadrato. E neanche dalla qualità della foto, perché per alcune ho catturato l’attimo.

Dove posso votare?

Il sondaggio giornaliero sarà aperto sul blog e sui social che trovate in homepage: twitter, facebook, instagram. Rispondete 1, 2, 3 o 4 sotto le foto pubblicate. Potete votare anche su più social, se proprio volete farne vincere una, per 24 ore a partire dalla pubblicazione delle foto. Le vincitrici del girone accedono ai quarti di finale e, da quel momento in poi, ci saranno solo sfide a eliminazione diretta, fino alla finale. La vincitrice sarà eletta come libreria più bella della quarantena.

Pronti a partire? Il Girone A 

Tadaaaaaaannn…ecco a voi le prime quattro foto. Votate, votate, votate. La 1, la 2, la 3 o la 4? Chi vincerà il Girone A?

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Foto di copertina di Juan Pablo Arenas

Vi ricordo che c’è ancora tempo per all’iniziativa Scrivi il tuo racconto: La vita in quarantena. Al link tutte le indicazioni su come inviare il vostro racconto della quarantena. Vi aspetto!

La cuoca portò omelettes alle erbe fini e una baguette

Sedevano a un piccolo tavolo di ferro battuto, circondati da un minuscolo giardino all’inglese. L’aria era piacevolmente fresca. La cuoca, Marie, portò omelettes alle erbe fini,una baguette e un riesling ghiacchiato. Eve staccò un pezzetto di pane e lo spalmò di burro. 

Lorna Graham, nel suo La ragazza del Greenwich Village, fa pranzare la sua protagonista Eve con un anziano stilista, che a me ha ricordato molto Karl Lagerfeld mentre leggevo, e la cuoca serve un menù perfetto per un picnic o un pranzetto primaverile. Che ovviamente ho provato a replicare, anche se in quarantena i prati devono aspettare. Per la ricetta degli sfilatini ho seguito gli ingredienti del sito lievitonaturale (con varianti *) e il procedimento di Antonella Scialdone nel libro La pasta madre, la mia bibbia di riferimento per la panificazione. Per l’omelette, ho seguito la ricetta classica francese.

Ingredienti per le baguette (3):

Impasto indiretto
  • farina di semola, 100 gr.
  • farina tipo 1 (*), 50 gr.
  • acqua, 15o gr.
  • lievito madre, 40 gr.
Impasto 
  • tutto il preimpasto
  • farina tipo 1, 300 gr.
  • acqua, 135 gr.
  • lievito madre, 60 gr.
  • sale (*), 7 gr.
  • malto (*)

Ingredienti per le omelette (2):

  • 4 uova
  • erbette fini, mix
  • burro, una noce
  • sale e pepe, q.b.

Procedimento per le baguette

La sera prima preparate il poolish, facendo sciogliere la pasta madre nell’acqua e mescolando con gli altri ingredienti. Il composto deve risultare omogeneo e molto molle. Coprire con pellicola trasparente e lasciar riposare 12 ore a temperatura ambiente.
Al termine, aggiungete al poolish acqua, farina, sale e mescolate. Lavorate l’impasto energicamente per 10-15 minuti, fino a che risulti liscio e omogeneo. Formate una palla, coprite con pellicola trasparente e lasciate riposare per 1 ora e mezza. Dopodiché, procedete con una serie di pieghe. Lasciate riposare 1 ora, quindi spezzate l’impasto in 3 pezzi. Ogni pezzo deve essere sgonfiato, gli date la forma di un rettangolo e lo arrotolate su se stesso.  Di nuovo riposo, per mezz’ora. Li riprendete, li arrotolate di nuovo su loro stessi e li allungate fino a ottenere la tipica forma della baguette. Successivamente, li mettete a lievitare con la chiusura verso il basso nell’apposita teglia per baguette o in un canovaccio spolverato di farina facendo spessore tra un filoncino e l’altro.
Coprite e lasciate lievitare per 3 ore. Fate dei tagli obliqui con un taglierino e infornate a 230° per 20-25 minuti in forno statico con vapore. Sfornare e lasciare raffreddare su una teglia. 

Procedimento per le omelettes

Per la base, rompete le uova in una ciotola e mescolatele poco, aggiungendo un pizzico di sale, una spolverata di pepe e il mix di erbette (già pronto o composto da voi con un mix fresco di timo, maggiorana, dragoncello, basilico…o quello che avete). Fate sciogliere una noce di burro in una padella e, appena sfrigola, versateci il composto, facendolo cuocere qualche minuto. quando inizieranno ad apparire le bolle, piegate l’omelette a metà. Servite ben calda.

Note: 

  •  sia le baguette sia le omelette sono buone calde e appena fatte. Le baguette si possono congelare, ma non è la stessa cosa;
  • lo stilista del romanzo beve Riesling ghiacciato. Io ho abbinato un Frascati, quello che passa il convento al tempo della quarantena. Decidete voi l’accompagnamento in base ai vostri gusti, basta che sia secco;
  • l’omelette è già buona così, da sola. Se volete farcirla potete sbizzarrirvi: gli accompagnamenti più tipici sono con salumi e formaggi freschi (non mozzarella);
  • se usate un lievito diverso dalla pasta madre, usate i convertitori online per ricalibrare gli ingredienti.

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La vita in quarantena: la quarantena di una quarantenne

La vita in quarantena può trasformarsi in una prigione. Oppure in un momento tutto per noi, che non abbiamo mai tempo o voglia di ascoltarci. Giovanna la vive così, come un’occasione. Anche di riprendere in mano carta e penna per ricominciare a scrivere il suo diario. Un fedele e silenzioso testimone del suo “passaggio sulla terra”, che l’ha accompagnata per trent’anni e che al momento giusto è tornato ad accogliere i suoi pensieri. Come solo un vero amico sa fare.

***

Non avrei mai pensato di riprendere a scrivere la mia vita sopra un pezzo di carta ma tant’è. Per tanti anni, ridi e scherza una trentina anche se a periodi alterni, ho tenuto un diario. È stato un alleato prezioso, uno scrigno magico per le mie emozioni, la dimostrazione del mio passaggio sulla terra e molto altro.

Sono stata anche una febbrile e grafomane Pen Pal tra gli anni 80 e 90 e ricordo ancora l’emozione di trovare, insieme alle pubblicità, una busta nuova nella cassetta delle lettere, con un corredo di sorpresa e stupore ad accompagnare la lettura e tanto più intensi da quanto più tempo si protraeva l’attesa.

Nel dicembre del 2013 ho buttato, dopo attenta selezione, quasi tutto. C’era bisogno di lasciarsi il passato alle spalle e fare spazio. E un po’ è anche questa la sensazione che mi accompagna mentre scrivo. Cosa tenere. La quarantena ha coinvolto tutti e da più di un mese, chi con un licenziamento pressoché immediato, altri, come me, più fortunati con uno smart working che desideravo da tempo e in realtà piovuto quasi dal cielo.

Il dato ripartenza è la fortuna, riconoscerne di averla nel momento in cui la salute intanto e il lavoro poi, ci sono. Riesco a lavorare assecondando i miei ritmi iniziando la mattina molto presto con una pausa per un allenamento, pezzo di un puzzle di routine positive che mi sono imposta di creare. Già, perché insieme al lavoro e agli allenamenti, si affiancano la lettura e la cucina con la scoperta, grazie alla nuova nutrizionista, di piatti ultra golosi ma super fit e di alcuni dei quali, se volete, avrò piacere di condividere le ricette.

Vivo con il mio compagno, gli orari sono diversi e non è sempre facile, paradossalmente, pranzare o cenare insieme come in una vacanza, ma sono gioia i caffè insieme per raccontarsi un po’ del lavoro, o prendersi in giro, o sognare nuovi viaggi da aggiungere ai tanti fatti insieme. Per lui è più dura, certo, perché non vede suo figlio, che vive una città poco distante, da oltre un mese e io lo posso capire, non avendone, solo in parte. Una volta al giorno guardiamo il Tg e, se Moretti diceva che le parole sono importanti, io non amo le metafore di guerra, sentendomi distante dai concetti di lotta e nemici da combattere. Credo che, nonostante non sia bello trovarcisi in condizioni estreme e con la salute messa a repentaglio, per molti la quarantena rappresenti un’occasione a cui ciascuno di noi possa dare un significato. Un arricchimento verso cose nuove, un’opportunità per far espandere la propria anima verso esperienze mai pensate e da fare una volta terminato questo periodo. E ancora, un momento di riflessione su chi davvero vogliamo a fianco, a partire dalle amicizie, perché è vero che gli affetti sono importanti e abbiamo tutti un gran bisogno di amore ma la verità è che, dopo i primi video aperitivi, sono tornata a voler sentire le persone senza video, concentrandomi di più sulle parole. Un po’ come faccio quando ascolto la radio e, di contatto in contatto, ho capito di preferire la compagnia di alcune amicizie sincere, a dispetto di altre che facevano volume. Amplificato è invece il bisogno di sentire i miei genitori lontani, uno in una città del nord e uno in un paesino di mare del sud cui intimo, con una severità a me nuova, di uscire solo per le strette necessità. Ironia della sorte per tutte le volte in cui, da adolescente, erano loro a mettere i paletti alle mie scorribande.

Ho tempo, ancora, per leggere di più, io che sono malata di lettura (mi sto dando a tutte le opere della Hart e della Kirino che consiglio agli appassionati di noir) e guardare una lista di film in attesa delle mie attenzioni. Ancora, ho tempo preziosissimo per correggere il mio secondo romanzo. Nonostante la revisione comporti un’attenzione maggiore e un lavoro di precisione diverso dall’estasi della scrittura in sé e lo stato d’animo non sia dei migliori (perché nata come opera a quattro mani ridotte a due, le mie) la verità è che rimettermici sopra, rielaborando la storia utilizzando solo i miei, di capitoli, mi stia guarendo alcune ferite e indirizzando verso nuovi traguardi. Dalla pubblicazione e condivisione anche sotto altre forme, che quando tutto sarà finito non vedrò l’ora di sperimentare. Perché bellezza e creatività salvino davvero il mondo. E credo che dimenticheremo tutto quando saremo di nuovo liberi, che torneremo ad abbracciarci con spensieratezza e entusiasmi nuovi, che l’economia finalmente ripartita con attività e progetti diversi e un clima di festa accarezzerà tutti, come una brezza estiva

Chi è Giovanna

Giovanna, veneta d’origine e bolognese di adozione. 44 anni trascorsi a viaggiare su e giù per l’Italia durante l’infanzia e in giro per il mondo poi. Una laurea a in Giurisprudenza e diversi tentativi sabotare l’esame per diventare avvocato e tutti andati a buon fine. La consacrazione alla scrittura, anche se in forma residuale, rispetto alla liquidazione sinistri (il mestiere di Fantozzi, per intendersi) cui sono stata, per ora, prestata. Diversi racconti pubblicati, dal 2015, per alcune riviste femminili (Intimità e Confidenze) e antologie (Capodanno Bastardo-Bastard New Year  per Damster edizioni e Prospettive 2018 con Jonas editore); Baci Sparsi è il mio romanzo d’esordio del dicembre 2018 con Segmenti Editore e in corso di correzione il Secondo per il quale… incrocio le dita. 

Foto di Ion Ceban

Vuoi partecipare all’iniziativa Scrivi il tuo racconto La vita in quarantena? Prendi carta e penna e segui le istruzioni.

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La mia vita in quarantena: il racconto di Natascia 

La mia vita in quarantena: il racconto di Skywalker

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