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L’estate nei tuoi occhi. The summer trilogy 1

Ho appena finito il primo volume della Summer trilogy di Jenny Han. Chissà che non porti un tempo un po’ più stabile. Aspettate anche voi l’estate spasmodicamente come fa Belly? Dal canto mio, ammetto di essere un tipo da stagioni intermedie, però mi fa sempre piacere leggere storie di mare, avventure e amore sotto il solleone. Anche questa prometteva innamoramenti al chiaro di luna. Ora vi racconto che ne penso.

Trama

Belly misura il tempo in estati. Tutto ciò che di bello e magico è successo nella sua vita, è successo fra giugno e agosto. L’inverno è solo il periodo che la divide dalla prossima estate, dalla casa sulla spiaggia e da Susannah che, oltre a essere la migliore amica di sua mamma, è anche la madre di Jeremiah e Conrad. Loro sono gli amici con i quali è cresciuta: uno è il ragazzo su cui contare, l’altro è quello che ti fa battere il cuore. Questa estate però sarà un’estate speciale, perché sta per accadere quello che Belly sogna da sempre, e che sembrava non sarebbe mai accaduto…

Di nuovo Jenny Han 

Premetto che all’inizio pensavo che L’estate nei tuoi occhi fosse un titolo stand alone, quindi non so se proseguirò la Summer trilogy. Non tanto perché mi costringerebbe a procacciarmi gli altri due libri, ma perché non mi ha convinto pienamente. Avevo già conosciuto Jenny Han con Tutte le volte che ho scritto ti amo (Lara Jean Vol. 1) e avevo trovato carina la storia e gli argomenti trattati. Dovrei anche avere da qualche parte il seguito, ma non l’ho ancora iniziato. In realtà, la Summer trilogy è precedente, addirittura risale al 2009 ma è stata ristampata l’anno scorso perché è uscita la serie tv. Comunque, come al solito vi dirò quello che mi è piaciuto e quello che non mi quadra su questa lettura. 

La casa dei sogni

Innanzitutto, contrariamente agli altri commenti che ho letto, questo andirivieni tra passato e presente secondo me ha reso la narrazione più vivace. L’idea di una casa estiva che faccia da centro del mondo per i bambini prima, e adolescenti poi, mi fa sognare. Corrisponde un po’ all’idea delle lunghe vacanze estive che sono divertenti solo per chi, appunto, riesce a viverle in un posto come questo. Belly, quindi, aspetta tutto l’anno questo momento, anche perché è segretamente innamorata di uno dei due fratelli che dividono la casa e le giornate con lei. La location è, quindi, l’aspetto che mi ha preso di più. Le loro avventure, invece, stentano a decollare, c’è una sorta di lungo preambolo imbarazzato, in cui la narrazione non è proprio fluidissima. Essendo, però, il primo numero della serie, serve a inquadrare i personaggi.

Belly e Conrad in ombra

I quali personaggi, ahimè, sono per ora l’anello debole della narrazione, forse più adatta a degli adolescenti che a noi adulti. Infatti, il vero motivo per andare avanti per me è stata Susannah, la mamma di Conrad e Jeremiah e padrona di casa. Anche la mamma di Belly non mi è dispiaciuta. Così come Jeremiah. Sono proprio i teorici protagonisti che vengono un po’ a mancare. Rimangono quasi in ombra, qualcosa succede, ma delle loro sensazioni sappiamo poco. Si scopriranno di più nel seguito? Probabile. Vi saprò dire se deciderò di proseguire. Nel frattempo, darò una possibilità alla serie tv.

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Tutte le volte che ho scritto ti amo…è stato un disastro!

Ti amo, chi lo scrive più ormai? Per lettera, poi. Per San Valentino è un’accoppiata vincente: romanzo più serie Netflix e tanta, tanta dolcezza. Quella che Jenny Han dispensa a piene mani e che proviene da una famiglia mezza coreana e mezza americana. Evidentemente le ragazze Song/Covey hanno preso il meglio da entrambe le culture…

Trama

“Io adoro conservare le cose. Non cose importanti, come i documenti, i risparmi o la biodiversità. Sciocchezze e oggetti inutili. Nastri per capelli. Lettere d’amore. Le tengo in una cappelliera verde acqua. Non sono lettere d’amore che mi hanno scritto, perché non ne ho. Sono lettere che ho scritto io. Ce n’è una per ogni ragazzo che ho amato: cinque in tutto.” Lara Jean non ha mai apertamente dichiarato di essere cotta di qualcuno. Quello che fa è scrivere a ciascuno dei ragazzi di cui si è innamorata una lettera, che poi imbusta e custodisce gelosamente in una vecchia cappelliera. Un giorno, però scopre che tutte le lettere sono state spedite… e all’improvviso la sua vita diventa molto complicata, ma anche molto, molto più interessante.

Per tornare adolescenti

Questa serie su Netflix è arrivata al terzo film. I primi due molto carini, il terzo così così. Ve lo consiglio per una serata romanticosa, nella quale avete voglia di tornare un po’ adolescenti. Avete presente? I primi batticuori, i primi regalini, il primo bacio…quell’atmosfera di attesa che trasformava il San Valentino in una speranza che succedesse qualcosa di imprevisto. Magari che venisse recapitata una leggera inaspettata, oppure un cioccolatino lasciato sul banco, la scritta Ti amo col pennarello sotto casa. Cose così, semplici e buone come un bacio Perugina.

Leggerezza, ma non superficialità

Nel romanzo c’è la stessa leggerezza, però vengono affrontati argomenti importanti, come nella serie. La perdita prematura di un genitore, le difficoltà dell’altro nel crescere figli da soli, la necessità che la figlia più grande faccia da mamma alle altre, la cultura orientale che tutti tentano di preservare in famiglia, i turbamenti della crescita: le prime cotte, la scuola, il volontariato, il college e la libertà all’orizzonte. La difficoltà ad accettare che tutto e tutti cambino, prima o poi. Peccato che l’autrice, Jenny Han, perda troppo tempo nelle pagine iniziali a inquadrare la famiglia Song. Direi che il romanzo avrebbe potuto tranquillamente partire a pag 80 e nessuno si sarebbe offeso. Invece la serie parte a bomba con le lettere ed è giusto così.

Le lettere sullo sfondo

Altro punto di debolezza, proprio le lettere. Avrebbero dovuto essere più presenti, invece innescano tutte le vicende, ma rimangono sullo sfondo. E di alcune non sappiamo neanche che fine abbiano fatto. Invece, sarebbe stato più divertente calcare la mano sull’imbarazzo e sulle frasi più assurde. Perché. questo tipo di lettere, o di messaggi, le abbiamo scritte tutti vero? Confessate e nessuno si farà male! M’imbarazza solo pensarci, dopo tutti questi anni! A proposito, qual è la frase più imbarazzante che riuscite a ricordare? La  mia è improponibile, ma se qualcuno trova il coraggio di scrivere la sua, vi scrivo la mia nei commenti.

p.s. ti amo! 

Ah, a proposito: buon San Valentino! Anche se il romanzo finisce a Capodanno. Ma sarà davvero finita? O per Lara Jean ci sarà un’altra puntata?

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