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La casa dei libri nel bosco delle fiabe di Manziana

Il bosco di Manziana. O meglio, una casa dei libri nel bosco delle fiabe di Manziana. L’autunno per me è il periodo dei parchi. Mi piacciono i colori, il silenzio, il freddo pungente e il conforto di una buona cioccolata calda. Quest’anno al freddo ho ormai rinunciato, e di conseguenza alla cioccolata calda, ma ai parchi no. Stavolta vi parlo del bosco delle fiabe di Manziana, dove una casetta di legno è diventata la casa dei libri di Cappuccetto rosso, dei cerri secolari la tomba della fata turchina di Pinocchio e una solfatara che sembra quella dei ragazzi dello zoo di Berlino…venite che vi racconto tutto.

La casa dei libri di Cappuccetto rosso

Più avanti vi parlerò degli itinerari in cui è suddiviso il bosco di Manziana. Ora però vorrei iniziare dalla casa dei libri, che fa la sua comparsa dalla strada, ancora prima di entrare. Sarà stato il silenzio, l’aria fresca di un sabato pomeriggio di novembre, ma la visione di questa casetta e di quella accanto, con un venditore di castagne e miele, mi ha fatto subito pensare a Cappuccetto rosso e alla sua passeggiata nel bosco. Niente lupi in vista. Solo due pareti e un tetto, a ospitare una stazione di bookcrossing. Lasci un libro, ne prendi un altro. I libri sono parecchi, suddivisi ordinatamente negli scaffali. Non avevo portato con me un libro, e quindi non ho potuto prenderne nessuno, però ho visto diversi titoli interessanti. Segno che chi li lascia è intenzionato veramente a fare bookcrossing e non a disfarsi dei libri. Peccato soltanto che la costruzione non sia dotata di luci come il venditore lì accanto, perché al buio sarebbe ancora più suggestiva.

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La passeggiata

A parte i libri, che lo sapete per me sono sempre fonte di attrazione, il bosco di Manziana è un posto perfetto dove concedersi una passeggiata a tutto relax. Mi ha stupito vederlo quasi vuoto, abitassi nei dintorni ci passerei le giornate. Fossi il Comune, o l’Università agraria che lo gestisce, renderei le entrate ancora più visibili, mi sono fermata perché ho visto la casetta, ma non avevo capito di essere arrivata. A parte noi, c’era qualche passeggino, qualcuno che giocava a pallone, un signore col cane, un altro in bici e nessun altro. Eppure, ha tutto per essere considerato godibile: sentieri tematici, di cui fra poco vi parlo, un’area picnic con tavoli e barbecue, panchine e fontanella, i cavalli, una biodiversità che lo fa luogo eccellente per le scuole. Cosa volere di più? 

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Itinerario nel bosco di Manziana

Il bosco di Manziana è suddiviso in 4 percorsi: Sentiero Alberi monumentali «A» – Colore verde, Sentiero dei Fontanili «B» – Colore giallo, Sentiero del Cinema «C»– Colore azzurro, Sentiero del Bologno «D» – Colore rosso. A volerlo percorrere tutto, si tratterebbe di più di 20 km. Io sono riuscita a farne una buona parte, arrivando anche alla solfatara. 

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Sentiero Alberi monumentali «A» – Colore verde

E’ il sentiero che parte dal punto da cui sono entrata, quello dove c’è la casetta dei libri. La lunghezza del percorso è più di 6 km, molto facile da percorrere, tutto pianeggiante e senza curve. Se volete fare il barbecue, è il posto giusto. Se invece di inoltrarvi nel bosco girate subito alla sinistra della casetta, dopo poco troverete la solfatara. Ovunque viene descritto un geyser che io non ho visto, però l’atmosfera “lunare” mi ha ricordato I ragazzi dello zoo di Berlino e una frase che mi accompagna da tutta la vita. Non a caso, qui hanno girato Amore tossico, un film del 1983 proprio su un gruppo di ragazzi tossicodipendenti. Sicuramente il regista aveva in testa la stessa frase!

Noi ci immaginiamo di comprarci la cava di calce quando non verrà più sfruttata. E lì sotto ci vogliamo costruire delle case di legno con un enorme giardino pieno di animali e con tutto quello di cui uno ha bisogno per vivere. L’unica strada che c’è per arrivare alla cava la vogliamo chiudere. Non avremmo comunque più alcuna voglia di ritornare su.”

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Sentiero dei Fontanili «B» – Colore giallo

E’ facile anche questo, e leggermente più lungo del sentiero A, circa 7,5 km. E’ il punto con la maggiore biodiversità e si chiama dei fontanili perché qui sono collocati i punti acqua per gli animali. Per loro esclusivo utilizzo, non è possibile bere l’acqua dei fontanili.

Sentiero del Cinema «C»– Colore azzurro

E’ il più breve, quasi 3 km, e sempre facile. E’ anche il più interessante per chi, come me, ama visitare le location dei film e delle serie tv. Si chiama del cinema, infatti, perché in questo tratto sono state girate diverse scene di film e serie televisive di successo: Distretto di Polizia nel 2000, La Freccia Nera nel 2006, Romanzo Criminale nel 2008. Questa zona è stata anche location per molti western all’italiana, tra cui Django di Sergio Corbucci del 1966 e Oggi a me… domani a te! di Tonino Cervi del 1968. Qui hanno anche girato delle scene di Pinocchio di Roberto Benigni nel 2019. Per esempio, la scena in cui Pinocchio scopre che la fata turchina è deceduta. L’allestimento è stato fatto nei pressi del fontanile testa di Bovo, chiamato così perché la testiera ricorda le corna di un bovino. Guardate il video della scena e la foto. Lo riconoscete? 🙂

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fontanile bovo
Sentiero del Bologno «D» – Colore rosso

E’ l’unico tratto impegnativo, lungo circa 4,5 km. Qui pascolano bovini, equini e asinini allo stato brado.

Che ne dite? Vi è piaciuta la passeggiata? Conoscevate già questo bosco fatato? 

Bonus track

Se poi vi viene fame, in Via degli Scaloni, proprio all’entrata con la casetta dei libri, c’è un forno superlativo, Baldassarini, lo vedrete facilmente. Portatevi qualche biscotto a casa, servirà a ritemprarvi dalla fatica della passeggiata! :p

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