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Un caffè letterario a Budapest: le terme di Széchenyi

A Budapest, le terme di Széchenyi sono le mie preferite. Oggi che si chiudono i campionati europei di nuoto, con record mondiali e ori inaspettati, e che lo sguardo già si volge alle olimpiadi di Tokyo, vi racconto un episodio divertente che mi è capitato durante l’ultimo viaggio nella capitale ungherese.

Le terme di Budapest, un sogno

Le terme di Budapest sono un’attrazione irrinunciabile per tutti i turisti. Eh sì, perché dovete sapere che l’acqua e il nuoto per gli ungheresi è quasi una religione. Come gli antichi romani, amano trascorrere il tempo libero alle terme, che sono attrezzate e tenute molto bene. Mi dispiace di non avere altre foto oltre a quella che vedete, dove una tizia si è affacciata nel momento sbagliato. Subito dopo, un’inserviente ha chiuso la finestra, giustamente, e io ho lasciato la macchina fotografica nell’armadietto, per godermi l’acqua senza pensieri.

István Széchenyi

Tra tutte, le mie preferite sono le terme Széchenyi, dentro le quali nel mio primo viaggio a Budapest ho assistito a una partita di scacchi tra due signori ungheresi. Ma non divaghiamo. Forse per quello, o forse perché accettano uomini e donne nelle stesse vasche, sono tornata lì. Anche perché prendono il nome dal conte ungherese István Széchenyi, scrittore, teorico e politico, considerato uno dei più grandi statisti del paese, e il mio viaggio s’intitola, appunto,  “Un caffè letterario a Budapest”. 

Tra nuotatori ci riconosciamo

Insomma, sono all’interno, in una vasca bassa. Considerate che sono tra le più grandi d’Europa e, di solito, non si sta fermi in una vasca, ma si gira all’interno tra diverse vasche e temperature per riattivare la circolazione e sentire una sensazione di benessere, che poi puoi godere all’esterno, dentro la piscina “estiva”, che comunque è riscaldata e utilizzata pienamente anche in inverno. Mentre ero lì, una signora aveva qualche problema di galleggiamento. Nell’era post Covid sembra quasi impensabile, ma mi sono offerta di aiutarla e le ho spiegato qualche tecnica per migliorare l’assetto in acqua. Io e lei, molto prese, non ci siamo accorte che nel frattempo in quella vasca stava per iniziare una lezione di ginnastica in acqua. E che i non partecipanti avrebbero dovuto lasciare la vasca di lì a poco. Cosa che abbiamo fatto subito dopo, quando ci siamo accorte che tutti stavano uscendo e le signore dell’acquagym stavano entrando. Mentre uscivo, però, l’assistente bagnanti mi ha avvicinato e in inglese mi ha detto: “lei, se vuole, può rimanere”. Aveva visto tutto, la lezione improvvisata e la signora contenta, e ha apprezzato. Ci siamo riconosciuti tra nuotatori! Gli ho fatto un sorriso grande come una cosa e gli ho risposto: “grazie, avevamo finito”. La sera, mentre tornavo all’appartamento che avevo affittato, sulla metropolitana sembravo il padre di Mafalda nella striscia del masochista.

mafalda

L’incontro tra culture diverse 

Non è fantastico? E’ anche per questi fatti apparentemente irrilevanti che mi piace viaggiare e conoscere altre culture. L’amore degli ungheresi per il nuoto e l’acqua mi ha sempre colpito moltissimo e ho scoperto con questa breve conversazione che non è solo una diceria, sono davvero profondi conoscitori del mondo acquatico. Non a caso, Gregorio Paltrinieri ha dichiarato agli europei che “a Budapest è tutto bello”. E’ vero, è proprio un paradiso per nuotatori!

Per saperne di più

L’offerta di terme a Budapest è variegata e ce n’è davvero per tutti i gusti. Potreste ipotizzare anche un giro, se rimanete in città per diversi giorni. Per guardare tutte le opzioni disponibili, vi consiglio di andare su questo sito e di scegliere quella più adatta alle vostre esigenze. Ma non fatevi mancare questa esperienza!

E voi? Avete qualche episodio curioso che vi è capitato in viaggio? Raccontatemi nei commenti 🙂

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