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La confessione – JoAnn Ross

La confessione di JoAnn Ross, il primo libro della serie Men of Whiskey River, è una di quelle chicche vintage che ti ritrovi in casa e che ogni tanto leggi con piacere. La trama è ben congegnata e i filoni rosa e giallo s’intrecciano bene, senza inciampare l’uno nell’altro.

Trama 

Laura Swann Fletcher sta per coronare il sogno di una vita: liberarsi da un matrimonio con un politico in carriera impostole dal padre e sposare, sia pure vent’anni dopo, l’amore della sua adolescenza. Ma il sogno viene spezzato da due colpi di pistola. Allo sceriffo Trace Callahan il compito di squarciare i veli che coprono questa morte misteriosa. La bellissima Mariah, sorella di Laura, pecora nera della famiglia, fuggita di casa per cercare fortuna a Hollywood e divenuta sceneggiatrice di successo, torna a Whiskey River proprio la notte dell’omicidio. Addolorata per la morte della sorella, decide di dimostrare la colpevolezza del cognato, secondo lei responsabile dell’assassinio. Come reagirà Trace a questa invasione di campo? Soprattutto, è stato davvero il marito a uccidere Laura?

Gli uomini di Whiskey River non sono niente male 

Il romanzo di JoAnn Ross appartiene a quella categoria di libri rilassanti, che acquisto e utilizzo nelle serate che dedico a me stessa, in cui sento il bisogno di una lettura tranquilla e riposante. La confessione ha risposto perfettamente alle aspettative e d’altra parte non poteva essere altrimenti, la scrittrice è molto esperta. Questo è il primo di cinque romanzi della serie Men of Whiskey River. Io ho letto solo questo e funziona perfettamente. E’ la conferma di quello che dico sempre, anche se appartengono a serie, i romanzi devono essere autonomi, perché se io lettrice non ho voglia di proseguire devo poterlo fare. In questo caso, più semplicente ho trovato solo questo in casa e se mi dovessero capitare gli altri li acquisterei volentieri. Anche se chiamare il protagonista Trace Callahan inevitabilmente fa pensare al mitico Clint Eastwood e al suo ispettore Callaghan. Sarà forse un deliberato omaggio, chissà. Intanto, vi dico che la storia d’amore con Maggie funziona alla grande e anche l’indagine. Sarà perché una volta tanto la donna è più ricca dell’uomo che ha scelto? 🙂 

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Ombre sulla neve – Madge Swindells

Adoro i romanzi vintage come quello di Madge Swindells (1987). Le copertine illustrate, le trame complicate, un saper scrivere andando oltre la storia d’amore che guida le vicende narrate. Ombre sulla neve prosegue nel settembre bianco che è partito con Winter e i suoi vampiri e proseguito con il racconto di viaggio sulla neve di La Thuile, in Valle D’Aosta.

Trama

La giovane e seducente Megan è tra i migliori agenti degli atleti impegnati nelle olimpiadi invernali di Sarajevo. E’ un tipetto che sa il fatto suo, ma nei suoi calcoli non ha previsto un certo sceneggiatore dalla personalità intrigante e pericolosa. Suo malgrado, si troverà coinvolta in un’azione di spionaggio che rischia di costare la vita alla sua atleta russa Nikola Petrovna. Dalla parte della pattinatrice si schierano Ian, uno sceneggiatore scozzese, e Michel, un giornalista slavo che vive in Francia. Nel frattempo, Megan commette un errore: ingaggia la sciatrice Jacqui senza sapere che è l’erede della Vanguard, una delle aziende di abbigliamento sportivo più potenti del mondo, provocando l’ira della presidente, nonché madre di Jacqui, Eleanor. Come risolvere l’impasse? Quali segreti di famiglia dividono madre e figlia irreparabilmente? E Ian è davvero chi dice di essere? Maggie sta affidando il suo cuore a un uomo sincero?

Un romance in discesa libera

Mentre leggevo, ho pensato che Madge  Swindells ha impostato il romanzo proprio come una sciatrice affronterebbe una discesa libera. E’ partita cauta, in sordina, testando le condizioni della pista e della neve, ha poi preso velocità, finendo a tutta birra nel finale. Non so se l’abbia fatto coscientemente, però anche la struttura ricalca il racconto. I personaggi svelano a poco a poco personalità a dir poco complesse, dove la più trasparente è senza subbio la protagonista, Megan. Gli altri sono, chi più chi meno, contorti e portatori di segreti che ne condizionano vita e azioni. In questo senso, Ian è il più sfuggente e a più riprese verrebbe voglia di prendere Megan a sberle e chiederle: “ma perché”? Non solo Megan, ma tutte le donne sembrano stregate dalla sindrome della crocerossina, quell’io ti salverò che tante donne continua a rovinare ancora oggi. Comunque, un libro che si lascia leggere e che non si focalizza solo sulle storie personali dei protagonisti, ma anche sulla condizione dei Paesi dell’Est, sulla lotta tra blocco occidentale e sovietico trasferito nelle medaglie sportive e quella connessione tra sport e business che schiaccia gli atleti e li rende pupazzi al servizio della pubblicità. L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ perplessa, a dirla tutta, è il finale. Senza spiegazioni, senza redenzione, eppure gli uomini escono vincenti. Mi piacerebbe chiedere alla scrittrice: “perché”?

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Young Man of Manhattan – Katharine Brush

Katharine Brush è una di quelle autrici del passato che mi piacciono tanto. Determinate, ironiche, leggere eppure consistenti, dotate di una penna felice. La scrittrice americana non fa eccezione. Young Man of Manhattan è un romanzo delizioso, che assolutamente vi consiglio.

Trama

York, anni Venti. In una notte di pioggia Toby McLean, cronista sportivo dalla vita disordinata, incontra Anna Vaughn, giornalista cinematografica. Giovani e ambiziosi, Toby e Anna s’innamorano e si sposano, eppure le loro strade sembrano destinate a dividersi…

Delizioso

De-li-zio-so. Non ho altro aggettivo per definire questo romanzo, pubblicato nel 1930. Dopo Carol, di Patricia Highsmith, ho deciso di proseguire nella scoperta di opere vintage e ho trovato questa chicca, da cui è stato tratto un film hollywoodiano con Claudette Colbert, Norman Foster e Ginger Rogers.
Che dire, queste autrici del passato hanno una marcia in più. Riescono a costruire senza fatica trame originali, gentili, appassionanti, dipingendo figure di donna indipendenti, audaci e sicure di sé.

Un modernissimo equilibrio

Anna, infatti, è una giovane donna che sa il fatto suo e riesca a farsi strada in un mondo notoriamente maschile, quello giornalistico, che negli anni ‘3o non doveva essere esattamente aperto alle giornaliste. Eppure, lei vola verso il successo. Un successo che oscura il marito, giornalista anche lui, ma forse meno ambizioso. O, forse, più portato verso un’altra strada. Cosa che lei vede chiaramente, lui, ridotto a membro gregario della famiglia appena formata, soffre e non lo nasconde. C’è aria di divorzio? Oppure i due troveranno un loro modernissimo equilibrio? Chissà, questo ve lo lascio scoprire. Intanto, vi dico che questo romanzo è consigliato vivamente a chi ama la buona scrittura e a chi ama le scrittrici che dietro un velo di ironia e leggerezza affrontano temi importanti.

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