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Con la zuppa tteok manduguk festeggiamo il Seollal!

Pronti a festeggiare il capodanno lunare? Quest’anno abbandono la cena cinese, che è ormai diventata tradizione a casa mia, per presentarvi il Seollal coreano (설날, o Sollal in italiano, cioè il modo in cui i coreani chiamano il primo giorno del calendario lunare. In Corea del Sud è una delle festività nazionali più celebrate, anche se si festeggia pure il 1° gennaio. Il Seollal di solito dura tre giorni (il giorno stesso, il giorno prima e il giorno dopo). Quest’anno si festeggia il 25 gennaio, giorno dell’entrata dell’anno del Topo. Prima di darvi la ricetta del piatto unico tradizionale che i coreani condividono durante questo importante momento, vi do qualche dettaglio sulla festa.

Un’occasione speciale 

Innanzitutto il Seollal è un momento di rispetto degli antenati, ma anche un’opportunità per trascorrere qualche giorno con la famiglia, un po’ come il nostro Natale. Durante il Seollal, i coreani svolgono riti ancestrali, giocano, mangiano cibi tradizionali, ascoltano storie e parlano fino a notte fonda. Anche se oggi i riti non vengono più celebrati fedelmente, in linea di massima la mattina inizia con i membri della famiglia riuniti nei loro seolbim (abiti speciali appositamente indossati per questa occasione) per un rito ancestrale che esprime rispetto e gratitudine ai propri antenati. Dopo il rito, tutti si riuniscono e mangiano. Il piatto principale è la tteokguk, 떡국 o ttoqguq in italiano, una zuppa tradizionale con un brodo chiaro che simboleggia l’inizio dell’anno con mente e corpo puliti. Dopo il pasto, le giovani generazioni della famiglia fanno un inchino profondo, sebae, 세배 o Sebe in italiano, agli anziani. A loro volta, gli anziani danno la loro benedizione per un anno prospero. Ai bambini regalano sebaetdon, i soldi del nuovo anno. Il resto della giornata trascorre tra giochi popolari tradizionali, cibo e storie da condividere.

La ricetta della tteok manduguk

Ingredienti per 2 
  • manzo o lombo di manzo, 200 gr.
  • salsa di soia, 1 cucchiaio
  • aglio, 1 testa
  • sale e pepe, q.b.
  • scalogno, 1
  • gnocchi di riso in cilindri o tondi (tteokguk tteok, 떡국 떡), 300 grammi
  • gnocchi (mandu), 8
  • Contorno opzionale: 1 uovo, 1-2 fogli di alga nori
Procedimento

Tagliate la carne in pezzi sottili. Io ho usato direttamente i bocconcini di manzo per lo spezzatino. Soffriggete la carne in una casseruola con 1 cucchiaio di salsa di soia e e mescolate fino a quando tutti i pezzi diventano marroni. Versate 1 litro d’acqua, e portate a ebollizione, eliminando la schiuma appena sale in superficie. Appena l’acqua inizia a bollire, abbassate il fuoco e continuate a far bollire con il coperchio per altri 10 minuti. Nel frattempo, sciacquate gli gnocchi di riso sotto l’acqua. Metteteli in un litro d’acqua con lo scalogno, una testa d’aglio e la parte bianca del porro. Il brodo deve essere chiaro, perché simboleggia l’entrata nel nuovo anno puliti nel corpo e nella mente. I cilindri, per la lunga vita o i tondi, per la ricchezza, devono bollire nel brodo finché non diventano morbidi. Sentiteli con la forchetta, ci vorranno circa dieci minuti. Per i mandu, invece, ci sono due possibilità. O li versate subito nella zuppa insieme agli gnocchi di riso, e fate cuocere insieme, oppure li cuocete separatamente al vapore (o in acqua bollente) come i nostri ravioli e poi li unite alla fine. Io ho preferito la cottura al vapore a parte, per evitare lo spappolamento dell’involucro e la fuoriuscita del ripieno. Quando gli ingredienti sono tutti pronti, assemblate. Rimettete nella zuppa la carne, che nel frattempo avrete tagliato in striscioline sottili, e i mandu (ravioli). Fate bollire per un altro minuto e ci siamo. Aggiungete sale e pepe a vostro gusto, mescolate e dividete la zuppa in ciotole singole. Prima di servire, guarnite con strisce sottili di alghe (che io ho dimenticato e quindi nella foto non troverete) e la parte verde del porro.

Note
  • l’aggiunta dei mandu è una variante, potete prepararla anche senza;
  • un’altra variante prevede una crespella di uova tagliata a striscioline, ma io ho preferito i mandu alla frittata;
  • il porro, invece, è una variante mia. Trovare lo scalogno fresco e verde e con le foglie, come dovrebbe essere nella ricetta originale, è un’impresa impossibile. Potete usare anche i cipollotti freschi;
  • i coreani dicono che mangiando questa zuppa a capodanno s’invecchia di un anno. A libera interpretazione…😁

Ah! Mancano le bacchette e il cucchiaio d’acciaio, fondamentali, e il panettone 😂, altrimenti che capodanno è?

Ora ci siamo: pronti a festeggiare il Topo? 🙂 🐁

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In una ciotola, sbattete le uova e aggiungete la panna, sbattendo con una frusta per farle amalgamare. Aggiungete sale, pepe nero e una generosa dose  di noce moscata (se vi piace). Mescolate il tutto ancora una volta.

A questo punto siete pronti per assemblare il tutto. Imburrate e infarinate uno stampo da 24 cm. Stendete la pasta brisée con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile e poi ricoprite lo stampo, eliminando la parte in eccesso. Bucherellate il fondo con una forchetta.

Sul fondo, spargete la pancetta ed emmenthal grattuggiato a pioggia. Ricoprite versando versando il composto di panna e uova.

Infornate la quiche e cuocetela per circa 40 minuti. Dopododiché controllate: la quiche è pronta quando la panna si è addensata e si presenta dorata in superficie, con la pasta brisée ben cotta.

Sfornate la vostra quiche lorraine e lasciatela intiepidire prima di servirla.

Note

  • la quiche lorraine dà il suo meglio tiepida. Se riuscite a resistere;
  • al contrario di altre torte salate, non diventa più buona col trascorrere delle ore;
  • potete conservarla in frigorifero al massimo per due giorni. Ma finirà prima, ve lo assicuro;
  • potete anche congelarla, dopo averla fatta raffreddare; 
  • invece della torta intera da tagliare a fette, potete optare per le monoporzioni.  

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Me, mum & mistery – I muffin di Linda

Se sua madre lavorava a maglia, era alle prese con una questione esistenziale. Se spostava i mobili, era arrabbiata con qualcuno. Se ridipingeva le pareti, aveva preoccupazioni sentimentali. E se sfornava muffin, Emily poteva stare certa che fosse alle prese con problemi lavorativi.”  Siccome non so lavorare a maglia, spostare i mobili è faticoso e ridipingere continuamente pareti costa, ho imitato Linda e mi sono messa a trafficare in cucina. Ecco a voi i muffin di Me, mum & mistery. Lucia Vaccarino non ci rivela la ricetta della mamma di Emily,  e quindi a libera interpretazione li ho fatti al cacao e cioccolato fondente. Morbidi morbidi e goduriosi. Portateli in ufficio e i problemi lavorativi spariranno. Pronti a rifarli? Seguite il procedimento e sarà un successo. 

Ingredienti per 8 muffin in stampo da cupcakes

  • farina 00, 110 gr.
  • cacao amaro, 20 gr.
  • zucchero, 100 gr.
  • latte intero o parzialmente scremato, 8 cl. 
  • burro, 50 gr.
  • 1 uovo
  • cioccolato fondente, scaglie o tocchetti 8
  • lievito per dolci, 8 gr.
  • sale, 1 pizzico
  • bicarbonato, 1 pizzico

Procedimento 

Partiamo dagli ingredienti liquidi. Sciogliete a fuoco bassissimo il burro e toglietelo dal fuoco quando non è ancora sciolto del tutto, per evitare che frigga. Lasciatelo freddare. Intanto, rompete l’uovo in una ciotola capiente, aggiungete lo zucchero e  con una frusta a mano o un cucchiaio mescolateli bene ma non troppo. Aggiungete a filo il burro sciolto e il latte, continuando brevemente a mescolare. A parte setacciate la farina, il cacao e il lievito. Aggiungete un pizzico di sale e di bicarbonato.

Versate gli ingredienti solidi in quelli liquidi e mescolate pochissimo, giusto per incorporarli. Dovete ottenere un composto consistente e quasi grumoso. Accendete il forno a 170°/180° in modalità statica. Preparate i pirottini e tagliate la tavoletta di cioccolata a tocchetti/scaglie grandi. Io ho scelto pirottini da cupcakes/muffin medi perché volevo dolci a prova di stomaci delicati, però volendo potete optare per la taglia maxi. Versate l’impasto fino a metà dello stampo, inserite il tocchetto di cioccolato e ricoprite con il restante impasto fino a sfiorare il bordo dello stampo.

Cuocete in forno già caldo per circa 20 minuti e aspettate la cupoletta prima di aprire il forno. A questo punto fate la prova stecchino. Se sono troppo morbidi lasciateli ancora 1-2 minuti e poi qualche altro minuto a forno spento. Altrimenti, spegnete subito e lasciateli sostare a forno spento per qualche minuto.

Una volta sfornati, lasciateli a raffreddare per almeno mezz’ora e poi vediamo se riuscite a resistere!

Note 

  • la cosa fantastica di questo dolcetto è che meno lo lavorate e più buono sarà;
  • la cottura è il momento più delicato. Fate prove con il vostro forno per decidere quali sono temperatura e minuti di cottura ideali;
  • anche se potete farli il giorno prima, il mio consiglio è di farli poco prima di portarli in tavola. Sono fantastici appena tiepidi, con il passare delle ore si seccano;
  • si conservano (dicono, non mi è mai capitato che avanzassero) per 2 o 3 giorni in sacchetti di plastica per alimenti e chiusi in contenitori di latta o di plastica; 
  • se proprio non riuscite a consumarli subito, il metodo migliore per conservarli è congelare subito dopo il loro raffreddamento a temperatura ambiente. Li chiudete in un sacchetto per alimenti e li riponete nel congelatore. Una volta scongelati, saranno come appena fatti.

Per quanto mi riguarda ricetta promossa. D’ora in poi farò come Linda e li preparerò quando c’è un problema lavorativo. E voi? Qual è la vostra ricetta scacciastress?

La serie di Me, mum & mistery 

Me, mum & mistery, detective per caso

Me, mum & mistery, vol 2: Caccia all’uomo scomparso

 

L’Albero di Natale di pane, scenografico e buonissimo!

 

Siete invitati a cena e volete fare bella figura? Ecco la ricetta che fa per voi: presentazione scenografica e bontà divina per questi panini aromatizzati che vanno a comporre un albero di Natale di pane fantastico. Fidatevi, successo assicurato!

Sono partita da una ricetta trovata sul web, che però prevede l’uso del lievito di birra, indica un tempo di cottura troppo breve e un po’ meno olio di quanto secondo me serva per assicurare la morbidezza. Ergo, la faccio breve, la ricetta è completamente stravolta, soprattutto perché prevede pasta madre e non lievito di birra. Se usate lievito di birra, male, basta utilizzare le tabelle di conversione che si trovano sul web. Ho testato tutto e la riuscita è garantita. Passiamo quindi alla ricetta,che sotto le feste il tempo di noi donne è sempre troppo, troppo limitato!

Ingredienti:

  • lievito madre, 150 gr

  • farina manitoba, 200 gr, e farina 00, 200 gr (io tutto Molino Gatti)

  • acqua, 210 gr

  • olio d’oliva, 50 gr, e un altro po’ per aromatizzare i panini

  • sale, 8 gr

  • zucchero, 7 gr

  • aglio e aromi a piacere (prezzemolo, rosmarino, origano, maggiorana, basilico,…)

  • ribes (o pepe rosa) e ciuffi di rosmarino per la decorazione

Procedimento:

Sciogliete la pasta madre nell’acqua, poi aggiungete l’olio e mescolate. Aggiungete la farina, il sale e lo zucchero e impastate con forza per circa 10 minuti, fino a ottenere un panetto morbido e liscio. Lasciate riposare un’ora coperto in una ciotola, procedete con un primo giro di pieghe, lasciate riposare 30 minuti, secondo giro di pieghe e mettete il panetto a lievitare per almeno 8 ore a temperatura ambiente, coprendo la ciotola con la pellicola.

Il giorno successivo, tritate finemente gli aromi e mescolateli all’olio che avrete già preparato in una terrina, in quantità e qualità variabili secondo il vostro gusto e quello che avete a disposizione (io ho usato prezzemolo, rosmarino, origano, maggiorana, basilico, timo). Sminuzzate anche l’aglio, meno finemente così potrete rimuoverlo prima di spennellare i panini.

Dividete l’impasto in pezzi da 26 gr e date loro una forma tonda. Passate i panini nell’olio aromatizzato e posizionateli su una teglia a file decrescenti. Iniziate dalla prima fila di 7,poi 6, 5, 4, 3, 2,1. Solo alla fine, mettete gli ultimi due panini, il tronco, in basso al centro. L’albero è costituito da 30 panini e con l’impasto dovreste ottenerne 1-2 in più. Mettete a cuocere anche questi ultimi, separati dagli alberi. Vi serviranno per controllare la cottura degli altri. Lasciate lievitare per 2 ore, fino al raddoppio.

Mentre l’albero lievita, accendete il forno a 180°.

Infornate e lasciate cuocere per 45 minuti circa, o fino a quando la superficie diventa dorata. Prendete uno di quelli singoli e assaggiatelo. Poi infilzate quelli nell’albero con lo stecchino, sia al centro sia sui bordi; se esce asciutto sono pronti. Appena escono dal forno, spennellateli con l’olio aromatizzato e trasferiteli su un vassoio. Tocco finale, la decorazione: ribes o pepe rosa per le palline e ciuffi di rosmarino per i festoni, senza limiti alla creatività.

Non mi resta che augurarvi Buone Feste! E fatemi sapere com’è andata con il nostro alberello!

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Bath Oliver biscuits con pasta madre

Dopo il cornish cream tea, eccomi alle prese con un’altra ricetta in tema con il viaggio letterario Sulle tracce delle grandi scrittrici che mi ha elettrizzato quest’estate e che continua a regalarmi soddisfazioni, anche in ambito culinario. Durante la visita al Jane Austen Centre di Bath, ho assaggiato i famosi, ma questo l’ho scoperto dopo, Bath Oliver biscuits. Mi sono piaciuti, si chiamano biscotti ma sono crackers salati e croccanti, che ho deciso di rifare una volta tornata a casa. Ovviamente, come tutte le ricette tradizionali che si rispettino, la ricetta originale è segreta, ma non mi sono scoraggiata e ho provato lo stesso a farli, usando la pasta madre invece del lievito di birra.

La storia della loro origine è curiosa e misteriosa

In linea con la tradizione britannica sulle leggende. Sembra che l’inventore dei Bath Oliver biscuits sia un medico che esercitò a Bath di nome William Oliver. Li utilizzò per la prima volta intorno al 1750 e alla sua morte lasciò la ricetta al suo cocchiere, il signor Atkins, insieme a 100 sterline e dieci sacchi di ottima farina. Atkins si rivelò un uomo d’affari con il fiuto, perché senza perdere tempo si arricchì commercializzando il prodotto per poi rivendere al miglior offerente. Oggi i Bath Oliver vengono prodotti da una multinazionale e molti inglesi sono convinti che il vero biscotto si sia snaturato, diventando di fatto un cracker a basso costo. In realtà nacquero perché Oliver curava i suoi pazienti affetti da reumatismi con i Bath buns, sempre di sua invenzione (saranno state le sue origini corniche a dargli tutta questa inventiva?). Col tempo, però, si accorse che i pazienti guarivano dai reumatismi, ma tendevano a ingrassare perché i buns erano molto calorici! Quindi decise di sostituire i buns con i biscuits, più leggeri in tutti i sensi.

A cosa si abbinano

Sia come sia, ho provato a farli e sono venuti proprio bene, oltre le mie aspettative, considerando che online non ho trovato nessuna ricetta certa e, soprattutto, neanche una che prevedesse pasta madre come lievito. Quindi posso affermare con orgoglio di essere una pioniera :). Ve li consiglio perché sono molto versatili. Infatti sono buoni da bath oliversoli, come crackers, ma anche in abbinamento a formaggi, pesce, salumi o creme per un antipasto diverso dal solito. La ricetta originale prevede il lievito di birra secco, che io però ho sostituito con la mia mother, variando di conseguenza le proporzioni di farina, latte, burro e pasta madre non seguendo alla lettera la conversione, ma adattandoli al risultato che speravo di ottenere. Se preferite, ahimè, il lievito di birra, basterà riconvertire il tutto e vedrete che riuscirà bene lo stesso.
Provateli e poi fatemi sapere se vi piacciono!

Ingredienti per 25 biscuits + ritagli:

Lievito naturale (anche esubero), 48 gr.
Farina 00, 308 gr. (io Molino Gatti)
acqua, 30 gr.
burro, 50 gr.
latte, 134 gr.
sale, 5 gr. (facoltativo)

Procedimento:

Sciogliete il burro nel latte a fuoco minimo, spegnendo appena il burro inizia a sciogliersi. Fatelo subito, senza aspettare che il burro si sciolga tutto. Continuerà a sciogliersi da solo e così accorcerete i tempi per intiepidirlo prima di unirlo al resto.
Nel frattempo, mescolate acqua e pasta madre, finché quest’ultima non si sia sciolta completamente. Aggiungete quindi metà farina e mescolate bene, coprite e lasciate riposare per 15 minuti.
Successivamente, unite gradualmente il mix di latte e burro, il resto della farina e il sale e formate una palla. Impastate finché l’impasto non sia liscio, non ci vorrà più di qualche minuto. Dopodiché, mettetelo in una ciotola pulita e coprite bene, lasciandolo riposare per circa 30 minuti. Intanto, preriscaldate il forno a 160 gradi.
Rovesciate l’impasto sulla spianatoia infarinata e con il mattarello formate un rettangolo di circa 2 cm di spessore. Fate pieghe a tre per 8 volte, lasciando riposare la pasta ogni 2-3 pieghe o quando noterete che oppone resistenza all’appiattimento.
Alla fine, assottigliate l’impasto il più possibile, più o meno a 5 mm di spessore, quindi con una formina o con una tazza grande, formate tanti cerchi grandi. Invece di impastare di nuovo i ritagli, potete tagliarli a quadretti o dargli le forme che preferite e cuocerli così come sono, usandoli come spezzafame.
Disponete i Bath Oliver biscuits sulla teglia, bucateli bene con una forchetta altrimenti in cottura gonfieranno, spennellateli leggermente d’acqua e spargete sopra un po’ di sale a fiocchi se ne avete, o sale fino in sostituzione.
Cuocete per circa 30 minuti, o anche qualche minuto in più, finché non appaiano dorati e croccanti. Una volta sfornati, lasciateli raffreddare su una gratella e conservateli in un contenitore ermetico. Quanto durano? Non lo so, da me sono durati lo spazio di una serata.
Ah! Avercene di medici così oggi, che capiscono quanto sia importante la cura della psiche per la guarigione! 🙂
Nota sul sale: ho dimenticato di inserirlo nell’impasto e l’ho messo solo sopra. I Bath Oliver biscuits sono ottimi anche così e quindi vi suggerirei di inserirne giusto un pizzico e lasciare il resto per la spolverata finale. La prossima volta proverò senza sale, secondo me è meglio lasciarli neutri quando si usano come base per una farcitura.
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Curiosità:

I Bath Oliver biscuits sono anche in Bridgerton, la prima serie, su Netflix. Appaiono proprio nella prima puntata, quando Lord Berbrooke va a fare visita ai Bridgerton per fidanzarsi con Daphne. Lui entra in stanza e Lady Bridgerton gli chiede di servirsi liberamente dei “biscotti appena sfornati). Lui ne prende uno in mano e, se guardate attentamente, vedrete che è proprio un biscotto di Bath, località dove è ambientata la serie.

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