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Il sogno di Ellie. Royal Ballet School – Alexandra Moss

Altra idea librosa da infilare nella calza della befana. Dopo Lucia Vaccarino e una serie mistery rosa, Me, mum & mistery, detective per caso, stavolta vi propongo il racconto giusto per i bambini che amano la danza e, più in generale, i diari. Il romanzo, infatti, è narrato in prima persona da una bambina di dieci anni che vola in Gran Bretagna per partecipare alle selezioni della Royal Ballet School di Londra. Ne succederanno tante…

Trama 

Caro diario, la vuoi una notizia strepitosa? Sto per iniziare il corso per allievi esterni alla Royal Ballet School di Londra! Ci pensi? Io, Ellie Brown, nella migliore scuola di danza di tutta l’Inghilterra! E pensare che non volevo saperne di lasciare Chicago per trasferirmi qui a Oxford con la mamma. Certo mi mancano i nonni e la mia migliore amica, Heather, ma… e se il mio sogno di diventare una grande ballerina si avverasse? Tra poco comincia, non sto più nella pelle! Tu augurami in bocca al lupo, poi ti racconterò tutto…

Una storia profonda e ben costruita 

billy-20elliot-2010Anche questo libro è adatto alla fascia 9-11 anni, quella delle prime passioni sportive e non. Anche in questo caso gli elementi sono dosati benissimo. L’ambientazione, Londra e la vita frenetica di una giovanissima ballerina, una mamma precocemente vedova e afflitta da problemi di salute importanti, una ragazzina che non ha mai conosciuto il padre, morto quando lei era piccolissima, ma che ha un sogno nel cuore, diventare una grande ballerina. Mamma e figlia lasciano gli Stati Uniti per ricostruirsi una nuova vita in Europa, con tutti i problemi di adattamento che una scelta del genere può comportare, soprattutto per una ragazzina di quell’età. Se poi la bambina deve anche affrontare una malattia importante in famiglia, ecco che la storia acquista immediatamente profondità e consistenza. In un passaggio, addirittura sembra leggere la storia al femminile di Billy Elliot. 

Consigliato perché

E’ un racconto ben costruito, che pur essendo pensato e scritto per un target di giovani lettori, convince anche i più grandicelli. Innanzitutto, sembra di essere alla scuola di danza mentre Ellie e i compagni fanno lezione, perché il linguaggio tecnico è curato e preciso. Poi, la storia parallela della mamma, alle prese con un trasloco, un nuovo lavoro, la gestione della malattia e, forse, un nuovo amore, commuove. C’è poi un accenno al bullismo a scuola, per fortuna quasi subito rientrato, e il sogno. Realizzare il sogno e trasformare la passione per la danza in qualcosa di più. La nostra Ellie ci riuscirà? Noi facciamo il tifo per lei!

Me, mum & mystery – Lucia Vaccarino

Archiviati i doni da mettere sotto l’albero, c’è una vecchina che sta scaldando i motori per premiare i bimbi che sono stati buoni nell’anno appena trascorso. Se vi piace l’idea di far trovare libri anche dentro la calza della befana, ecco qualche consiglio per bambini nella fase ci credo/non ci credo. Inizio con un’autrice italiana, Lucia Vaccarino, e una serie mistery rosa che piacerà ai piccoli detective in erba, Me, mum & mistery, detective per caso.

Trama 

Durante una noiosa estate londinese, Emily riceve una lettera inaspettata. Leggendola, scopre che il bizzarro prozio Orville l’ha designata erede del suo cottage a Blossom Creek, un paesino sperduto nel Kent. Una volta lì, Emily e sua madre Linda scoprono che il cottage nasconde una sorpresa: era la sede di un’agenzia di investigazioni, ormai del tutto abbandonata. Almeno finché, quasi per gioco, Emily gira il segnale “Chiuso” affisso alla porta. Ed ecco che, quella notte, il primo mistero bussa alla porta di mamma e figlia. A Sherrington Lodge, austera dimora alle porte del paese, avvengono sinistri episodi. Il proprietario, il maggiore Trevor Sherrington, ha il terrore che la casa sia infestata dagli spiriti. Emily e Linda dapprima rifiutano l’incarico, ma il destino sembra avere in serbo per loro un disegno diverso…

Giallo e rosa mixati bene

illustrazioneCon questo libro andrete a colpo sicuro nella fascia 9-11 anni, quella dei primi misteri da risolvere e anche delle prime cotte amorose. Nella storia di Lucia Vaccarino gli elementi sono dosati benissimo. L’ambientazione, un piccolo villaggio inglese dove tutti si conoscono e fanno vita di comunità, una mamma pasticciona, super impegnata e con problemi di lavoro, una ragazzina sveglia e curiosa, che l’assenza del padre ha reso precocemente indipendente. Le due eroine lasciano Londra per andare a riscuotere l’eredità dello zio del padre (a proposito, chissà se Orville farà misteriosamente ritorno nelle puntate successive…) e questo cambio di vita darà l’avvio a una serie di avventure impreviste. Compresi degli incontri che faranno battere il cuore alle nostre protagoniste.

Consigliato perché

E’ scritto bene, con un linguaggio adatto ai bambini senza scadere nell’eccessiva semplicità sintattica. La storia è avvincente, piena di colpi di scena e ironia. Il volume, inoltre, è illustrato, con disegni (di Paola Antista) che accompagnano la storia rendendola graficamente accattivante senza sovrastare le parole, ma anzi dando un cenno di quello che succederà nel capitolo, il che non farà altro che aumentare la curiosità dei piccoli lettori. 

Me, mum & mystery 2 – Caccia all’uomo scomparso – Lucia Vaccarino

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Me, mum & mistery – I muffin di Linda

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Succede – Sofia Viscardi

Sofia Viscardi è una youtuber, una ragazza appena ventenne che pubblica video su youtube. Prima di criticare i fenomeni, bisognerebbe conoscerli, di questo sono convinta. Certo, non sono più nell’età in cui appassionarmi a dei personaggi tanto da seguirli e considerarli quasi parte della mia giornata, come succede agli adolescenti, però sentivo una gran curiosità: cos’è che li attira tanto verso ragazzi come loro? Quale carisma tirano fuori parlando a una telecamera nel buio e nella solitudine delle loro stanze? Così, quando ho visto il romanzo di una di loro a prezzo stracciato, non ci ho pensato due volte e ho cominciato a leggerlo. Com’è andata? Beh…

La trama

Margherita è un’adolescente milanese timida, goffa, insicura. Fa fatica a relazionarsi con gli altri, non le piace attirare l’attenzione. Una ragazza come tante, che va a scuola, dovrebbe studiare di più e invece passa il tempo con gli amici di sempre, Olimpia e Tom. Un giorno sull’autobus incontra casualmente Samuele, un ragazzo appena arrivato a scuola, che la corteggia insistentemente. Perché? Eppure lei non si sente bella, né eccezionale. Lei vorrebbe essere come Olimpia, la disinibita amica del cuore, che più di una volta sorprende a parlare fitto fitto con Samuele. Che c’entra lei con il nuovo arrivato? E Tom, il suo amico di sempre, che quando serve c’è sempre, cosa prova per lei?

Non Succede proprio niente

Mi sento un po’ in difficoltà nell’esprimere quello che penso di questo romanzo. Soprattutto per l’età di Sofia Viscardi. Ammesso che non sia stato utilizzato un ghostwriter, eventualità che alcuni passaggi farebbero pensare, un’adolescente intraprendente che cerca e trova una sua strada nella comunicazione secondo me è comunque apprezzabile. Alla fine, dopo aver tentennato per qualche giorno (“lo dico o non lo dico?”), qualora Sofia finisca casualmente nel mio spazio e legga le poche righe dedicate a Succede, spero che le sia utile accogliere qualche critica costruttiva.

Innanzitutto sulla trama. Inconsistente: la storia non c’è e andiamo avanti per pagine e pagine sperando che qualcosa Succeda, appunto. Speranza che si infrange miseramente sugli scogli di un susseguirsi di fatti senza pathos, senza approfondimento. La protagonista, e noi con lei, rimane sempre in superficie. Alla fine, non conosco lei, non so nulla dei genitori, né degli amici, i pochi che frequenta. I genitori, soprattutto, sono i grandi assenti. Si limitano a convivere nella stessa casa, a iscriversi a facebook, a ridere a tavola, come se fossero dei conoscenti incontrati alla fermata del tram. La sua migliore amica, anzi l’unica amica, è petulante, disturbante, intriga alle sue spalle in modo plateale e lei non si accorge di niente. Il suo migliore amico, l’unico che abbia, sembra che passi la vita ad ascoltare musica e a occuparsi insieme alla migliore amica di cui sopra dei fatti suoi, quando solo verso la fine scopriamo che è uno sportivo. Passione definita “stupida” da Margherita! Come “strana” è una ragazza della scuola che, udite udite, è attenta all’alimentazione, agli animali e alla natura, ed esce la sera col suo gruppo di amici. I professori, altri grandi assenti, si limitano a rimproverare blandamente mentre parlano in classe. Il finale, poi, è una chicca: buttano lì, con la solita leggerezza, una bomba che rimane sospesa nell’aria. Cioè, fino al seguito del romanzo, che era evidentemente programmato fin dall’inizio. Operazione su cui dissento sempre, lo sapete, l’ho scritto anche di Candy Candy. Il romanzo, anche se prevede un seguito, deve essere autoconclusivo. Se non mi è piaciuto, voglio essere libera di non leggere, né comprare, la seconda parte.

A.A.A. cercasi adolescenti

Parafrasando un famoso blog, il primo commento a caldo è stato: “ma che davvero?”. Non mi riferisco tanto al romanzo di Sofia Viscardi, su cui penso di aver già detto abbastanza, ma allo spaccato di mondo che ne viene fuori, roba da far rimpiangere Moccia, Il tempo delle mele e Sposerò Simon Le Bon in un colpo solo. Davvero gli adolescenti sono monadi che non si relazionano minimamente con i compagni di classe? Davvero i professori sono entità impalpabili? Dove sono finiti i capitani che fanno salire i ragazzi sui banchi? E i genitori? Davvero chiedono l’amicizia su facebook e si limitano a mandare messaggi sul cellulare? Soprattutto, grandi assenti sono le passioni, che a quell’età dovrebbero essere totalizzanti: a parte la playstation, tre pagine di un libro di moda che fa sembrare profondi, due canzoni con le cuffiette e gli shottini in discoteca, non c’è altro. Nient’altro? Davvero? Sport, impegno sociale, concerti, gite scolastiche, strumenti musicali, teatro, cinema, sesso. Niente, niente di niente. Solo il cellulare sempre in mano. Ripeto: ma che davvero? Perché se questa, invece di un’opera di fantasia, fosse una seppure edulcorata realtà, ci sarebbe davvero, ma davvero, da preoccuparsi.

Se qualcuno l’ha letto, mi scriva sotto cosa ne pensa, magari riuscirò a guardarlo anch’io con occhi diversi…