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Roger Ackroyd è stato assassinato. Da chi?

L’assassinio di Roger Ackroyd di Agatha Christie è il romanzo che stiamo leggendo per il primo BookClubPeC del 2023. Siamo a metà dell’opera e ormai i personaggi hanno preso vita. Dopo aver commentato il villaggio in cui Agatha Christie ha ambientato la sua storia, ora ci focalizziamo sulle persone.

Un investigatore sotto mentite spoglie 

Un intero villaggio sotto l’occhio scrutatore dell’infallibile investigatore privato Hercule Poirot, qui apparentemente in pensione e dedito alla coltivazione di zucche. Quando viene ingaggiato da Flora Ackroyd, nipote di Roger e figlia di Cecil, non esita un istante a rimettersi in pista. Roger e Cecil Ackroyd sono, rispettivamente, l’assassinato imprenditore di una fabbrica di King’s Abbot e proprietario di Fernly Park, e la cognata di questi. Intorno a loro, ruotano una serie di personaggi: 

 

  • James Sheppard: medico del villaggio e nominato suo assistente da Poirot. In questo romanzo, infatti, non compare Hastings;
  • Caroline Sheppard, sorella di James e pettegola del villaggio;
  • Ralph Paton, il figliastro di Roger Ackroyd, a cui voleva bene come se fosse figlio suo;
  • Maggiore Hector Blunt, amico della vittima;
  • Geoffrey Raymond, segretario della vitima;
  • Parker, maggiordomo in casa Ackroyd;
  • Elizabeth Russell, governante di casa Ackroyd;
  • Ursula Bourne, cameriera in casa Ackroyd, da poco licenziata;
  • Elsie Dale, domestica in casa Ackroyd;
  • Charles Kent, figlio della governante Elizabeth Russell;
  • Raglan: ispettore di polizia di Cranchester;
  • Davis: ispettore di polizia di King’s Abbot;
  • Hammond: avvocato della vittima.

E voi? Cosa pensate di Roger Ackroyd, Poirot e gli altri?  

Chi di loro potrebbe essere l’assassino? Chi aveva movente e mezzi per farlo? Come vi ho già detto tante volte, sentitevi liberi di commentare sotto il post le vostre sensazioni, perplessità, emozioni, e tutto ciò che L’assassinio di Roger Ackroyd vi sta dando, in positivo o negativo. Non fatevi bloccare dalla timidezza, più riusciamo a esprimerci liberamente e più una lettura condivisa acquista valore.

Aspetto i vostri commenti qui sotto! 🙂 

Se volete recuperare o aggiungere qualcosa sull’ambientazione, cliccate qui:

King’s Abbot, la tranquilla ? campagna inglese

King’s Abbot, la tranquilla ? campagna inglese

A King’s Abbot l’attività principale è…Per il primo BookcClubPec del 2023 abbiamo scelto la regina del giallo, Agatha Christie, e un suo romanzo molto, molto controverso, L’assassinio di Roger Ackroyd. Perché? Andiamo avanti nella lettura e lo scopriremo. Ora, per questa prima settimana di dibattito, ci concentremo sull’ambientazione.

La trama

Già dalla trama, capiamo qualcosa del posto in cui ci troviamo. King’s Abbot è un tipico paesino della campagna inglese dove non succede mai nulla di speciale. Un giorno però qualcosa accade: l’uomo più ricco del paese, Roger Ackroyd, viene inspiegabilmente assassinato. Chi è stato? E perché? Vi avevo già raccontato della mia inquietudine quando sono andata a trovare Agatha Christie nella sua cittadina natale, Torquay. Ricordate che vi avevo detto? Il primo aggettivo che mi viene in mente per descrivere l’atmosfera di Torquay è “inquietante. Pensate ad Agatha e alla mente brillante di una ragazzina che trasforma questa sensazione in racconti di successo. E’ la stessa atmosfera che ritroviamo in televisione quando guardiamo Barnaby, per fare un esempio. 

King’s Abbot

Ne L’assassinio di Roger Acroyd, il dottor Sheperd, il narratore della storia, descrive così King’s Abbot: Il nostro paese, King’s Abbot, è un paese come tanti altri. La città più vicina, Cranchester, dista circa dodici chilometri. Abbiamo una grande stazione ferroviaria, un piccolo ufficio postale e due empori, che sono in perpetua rivalità tra loro. Le nostre risorse e i nostri passatempi intellettuali si possono sintetizzare in una sola parola: il pettegolezzo.

Agatha Christie 

Cosa diceva Agatha Christie sull’ambientazione di un romanzo? “Non c’è bisogno di inventarla…c’è…è reale. Esiste già attorno a noi. Basta scegliere…un treno, un ospedale, un albergo, un paesino. Ma su una cosa non si può transigere: devono esistere”. 

King’s Abbot esiste davvero?

Ma certo, potremmo mai mettere in dubbio le parole di Agatha Christie? King’s Abbot è in realtà Castle Combe, un villaggio delle meravigliose Cotswold. Direi la location ideale per la storia che ci sta raccontando? Furbo Poirot: in pensione si è scelto un buen ritiro niente male! Vi piacerebbe ritirarvi in un paesino del genere?

Village-of-Castle-Combe-UK

Via ai commenti!

E noi lo sappiamo bene che le sue ambientazioni esistevano veramente, vero? Abbiamo tutti gli elementi e stiamo leggendo già da una settimana. Parliamo, allora, di ambientazione. Vi ritrovate in qualcuna delle caratteristiche di cui abbiamo parlato? La ritrovate ne L’assassinio di Roger Acroyd? Dove è ambientato? Come descrive l’ambiente in cui si muovono i suoi personaggi? Vi fa entrate nell’atmosfera del racconto? Raccontatemi i vostri pensieri nei commenti!

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Agatha Christie è una scrittrice che non ha davvero bisogno di presentazioni. E’ popolarissima da quasi un secolo e di lei sappiamo, o pensiamo di sapere, tutto. Tutto quello che lei ha deciso di raccontarci. Eppure, fermatevi qualche minuto a leggere la sua biografia: anche in questo caso potrebbero aspettarvi delle sorprese… perché non sarebbe la Regina del giallo senza qualche colpo di scena, non credete?

Agatha Christie per il primo book club 2023. Vuoi leggere con noi?

E’ Dame Agatha Christie, la regina del giallo, la protagonista del primo BookcClubPec del 2023. Pronti a partire per questa nuova lettura di gruppo? Tra i suoi libri, tutti famosi e tutti straordinariamente scritti, ho scelto L’assassinio di Roger Ackroyd. Perché? Il perché lo svelerò andando avanti con la lettura: per ora, posso solo dirvi che possiede un finale strepitoso ed è un unicum nella produzione della scrittrice inglese. E direi anche nel genere giallo in generale! Sono riuscita a incuriosirvi? Procuratevi il libro, iniziamo da lunedì. Intanto, vi lascio qualche informazione sull’autrice  e la trama del libro.

Agatha Christie 

Agatha Christie è una scrittrice che non ha davvero bisogno di presentazioni. E’ popolarissima da quasi un secolo e di lei sappiamo, o pensiamo di sapere, tutto. Tutto quello che lei ha deciso di raccontarci. Eppure, fermatevi qualche minuto a leggere la sua biografia: anche in questo caso potrebbero aspettarvi delle sorprese… perché non sarebbe la Regina del giallo senza qualche colpo di scena, non credete?

La trama

King’s Abbot è un tipico paesino della campagna inglese dove non succede mai nulla di speciale. Un giorno però qualcosa accade: l’uomo più ricco del paese, Roger Ackroyd, viene inspiegabilmente assassinato proprio quando stava per leggere una lettera che avrebbe fatto luce su un misterioso suicidio. 

Che ne dite? Vi piace il titolo che abbiamo scelto? Io sono già intrigata, lo confesso. Per ora iniziamo a leggere, vi do appuntamento alla prossima settimana con la prima analisi, l’ambientazione de L’assassinio di Roger Ackroyd.

Buona lettura!

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Nell’intimità di Hanif Kureishi: andare o restare?

Hanif Kureishi era appena arrivato a Roma per trascorrere il capodanno con la sua compagna, quando ha avuto un malore. Ora è ricoverato in una clinica della capitale, nella speranza che riesca a riprendersi completamente. Nel frattempo, allieta le nostre giornate a colpi di tweet, facendo partecipi i lettori non solo del dramma che sta vivendo, ma anche dei suoi pensieri e delle sue riflessioni sulla vita in generale. Un po’ come fa Jay, il protagonista di questo breve romanzo. Jay deve e vuole prendere un’importante decisione: andare o restare? Ha una lunga notte davanti a sé per decidere.

Trama

È una notte lunga per Jay: ha deciso di lasciare la compagna e i suoi due figli, dopo anni trascorsi tra litigi e riappacificazioni. Mentre si prepara ad abbandonare la sua casa, non può fare a meno di ripensare alla sua vita, di rivivere le trasgressioni dell’adolescenza, i sogni mai realizzati e la paura delle responsabilità. Gli amori passati, gli amici, scorrono davanti ai suoi occhi come in un film, mettendo a nudo tutte le sue debolezze. È davvero deciso ad abbandonare la noiosa tranquillità quotidiana, rischiando l’affetto dei figli? Riuscirà a chiudersi dietro le spalle quella porta e diventare un altro uomo? L’alba è vicina, non c’è più tempo per continuare a guardare dentro se stesso e scegliere se non voltarsi più indietro.

Come un detective

Avrò bisogno di penne e carta nel mio viaggio. Non voglio privarmi di qualche importante emozione. Inseguirò i miei sentimenti come un detective, cercando gli indizi del delitto, scrivendo mentre mi leggo dentro. Esigo un’onestà assoluta, il che non significa semplicemente dire a me stesso quanto io sia orribile. E così inizia il percorso del lettore dentro la testa di un uomo che deve decidere, nello spazio di una notte, cosa fare della sua vita e della sua famiglia. Con un precedente pericoloso nella famiglia d’origine: Mia madre voleva andarsene. Invece restava; doveva sempre restare. Ma dentro di lei era in fuga: da me, da tutti noi. “I bambini ti impediscono di vivere”:ecco cosa ci diceva la sua infelicità. “O loro, o tu”. Forse, è proprio questa lacerazione materna che ha fatto di lui l’adulto cinico e razionale che è oggi: “Il sogno, o l’incubo, della famiglia felice ci perseguita; è una delle poche idee utopistiche di questi tempi”. 

Alla ricerca della felicità

Nel cinismo, fa breccia quel sentimento che accomuna gli esseri umani più di quanto pensino, la ricerca della felicità. Lo stallo emotivo che lo attanaglia si trasforma in una depressione strisciante.   “Comunque io ho perso il gusto per la vita. Sono apatico, e per la maggior parte del tempo non voglio nulla, tranne capire perché qui dentro sia scomparsa la felicità. È così per tutti? È tutto ciò che si riesce a ottenere? È il massimo che si può avere?”. Neanche il pensiero dei figli gli è di aiuto, infatti non li chiama mai per nome, come se si preparasse mentalmente al distacco, nonostante affermi di aver bisogno del contatto con i figli. “Abbiamo bisogno l’uno dell’altro, il tipaccio e il bambino. Se sto fuori per qualche giorno, in viaggio o a fare niente da qualche parte, e vedo bambini dell’età dei miei figli per strada o in un ristorante, avverto il panico della separazione, e non riesco a capire perché non sto con i miei figli. Al ritorno mi accorgo di quanto siano cambiati. Non voglio perdermi un momento di loro. Non solo per il bene del loro futuro, ma per il presente: per questo momento, che è tutto quello che c’è. E’ sempre a loro che penso prima di addormentarmi. E sto per andarmene”. Anche su questo tema così sensibile, però, non può evitare una deriva egoistica: “Poi traffico e premo per mettere il pannolino nella giusta posizione…alla fine gli rimetto a posto i pantaloni del pigiama. Spero che farà lo stesso per me, un giorno”. 

Va o rimane?

Il lettore va avanti con lui per più di cento pagine, a seguire i pensieri contorti e ingarbugliati di quest’uomo che sembra più in preda a una crisi di mezza età che a un dilemma esistenziale. Il finale, non fa che confermare l’impressione. Mi è piaciuto? Direi di no, confesso che sono andata avanti solo per scoprire se poi queste benedette valigie si deciderà a portarle giù o no. Una cosa, soprattutto, mi lascia perplessa. Susan, la moglie. Susan rimane evanescente, sullo sfondo. E’ una cattivona, Susan. Fa questo, fa quello, pretende questo e quello. Sì, d’accordo: ma chi porta avanti la baracca? Io scommetto che sia proprio Susan. Hanif Kureishi dipinge la tipica situazione in cui il problema vero, grande, è uno solo: le famiglie dopo i figli cambiano e, a volte, non per il meglio. Credo che a questo lavoro di Hanif Kureishi manchi proprio questo: l’altra campana. Avrei voluto sentire i rintocchi, anche solo per avere un’idea meno vaga di questa donna. Merita il disprezzo che sta ricevendo? O il nostro protagonista è un gran bambinone, che fa tanta, tanta fatica a crescere?

Voi che ne dite? Quali libri di Hanif Kureishi avete letto e mi consigliate? 

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Amore e ritorno 

La piccola principessa di Frances Hodgson Burnett

La piccola principessa è uno degli ultimi lavori di Frances Hodgson Burnett e anche uno di quelli di maggior successo. C’è tutto: posti esotici, rovesci della situazione, mistero, buoni sentimenti. Chi dice che i bambini di oggi non apprezzino i classici di una volta, non ha mai letto Frances Hodgson Burnett, è evidente. E allora il mio consiglio di oggi per la calza della Befana è proprio “La storia di Sara Crewe”, che dal lontano 1905 verrà a trovare qualche bimbo fortunato il 6 gennaio. 

Trama

Sara Crewe è una bambina rimasta orfana che viene costretta a lavorare nello collegio di Londra che la ospitava per pagarsi vitto e alloggio: la perfida Miss Minchin la trasferisce in soffitta assegnandole le mansioni più umili, ma lei, grazie al suo cuore generoso, è sempre pronta ad aiutare le sue piccole amiche, dimostrando grande nobiltà d’animo. La soffitta diventa così un luogo magico dove compaiono stravaganti e simpatici personaggi e dove le storie narrate dalla bambina aiutano lei e le sue compagne a non perdersi d’animo.

Bambini “moderni”

La forza di Frances Hodgson Burnett è senza dubbio quella di saper tratteggiare bambini comuni, coi loro pregi e difetti. Se ne Il giardino segreto Mary è viziata, scontrosa e decisamente antipatica, qui Sara è sicuramente di buon cuore, ma perde le staffe con una certa facilità e, come si direbbe oggi, quando si arrabbia non le manda certo a dire. Per questo i romanzi di Frances Hodgson Burnett hanno superato la prova del tempo e sono diventati dei classici. Tutti possiamo ancora riconoscerci e partecipare alle vicissitudini di questa piccola orfana. 

Le ciambelle

La parte del romanzo che si svolge al panificio, con la moglie del fornaio e la mendicante Anna, è la mia preferita. Frances Hodgson Burnett ha scritto questo romanzo dopo un viaggio in Europa con la famiglia. Sicuramente ha visto mendicanti bambini a ogni angolo, come ci ha raccontato Charles Dickens, e avrà ascoltato la storia di Maria Antonietta, che Sara nomina come esempio di forza contro il mondo. Per questo, forse, sceglie le ciambelle, con punto di vista enormemente e meravigliosamente bambino, come metafora per sfamare chi ha bisogno. 

 Una storia attuale

Una storia ancora oggi godibilissima e attuale, che fa riflettere i piccoli lettori sull’importanza di essere e rimanere generosi. Perché per quanto possiamo stare male, c’è sempre qualcuno che ha più bisogno di noi. E le nostre opere buone, torneranno indietro con gli interessi. Poi, nella vita reale questo non sempre accade, e forse nessuna scimmietta indiana verrà a trovarci, ma perché non fantasticare?

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Il giardino segreto

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