Archivi tag: cinque stelle

Olimpiche, storie immortali in cinque cerchi – Luca Pelosi

Luca Pelosi e le storie olimpiche. Le olimpiadi di Rio de Janeiro sono appena finite e abbiamo ancora tutti nel cuore e negli occhi quelle immagini e quelle emozioni che solo le olimpiadi sanno regalarci. Per allungare un altro po’ questa sensazione, mi sono regalata questo libro di racconti legati alle olimpiadi. Che di emozioni ne regala parecchi.

Trama

Le Olimpiadi hanno tanti volti, personaggi e storie che le rendono speciali. Uniche, perché le Olimpiadi hanno qualcosa di diverso. Sono il posto dove puoi trovare storie che emozionano, appassionano, insegnano. Storie dove la rivalità diventa amicizia, la debolezza diventa forza, la morte diventa vita. 

I cinque cerchi

Nell’anno delle olimpiadi di Rio, Luca Pelosi ci regala una serie di racconti “olimpici” che vanno oltre quello che accade in campo, divisi giustamente in cinque cerchi. Solo che i cerchi, invece di rappresentare i continenti, qui simboleggiano i valori più alti dell’uomo: amicizia, amore, coraggio, giustizia, saggezza.

Da leggere

Dico solo una cosa: da leggere. Alcuni faranno piangere, altri sorridere, altri ancora riflettere intensamente sul significato profondo della parola sport. Quello vero, di chi soffre, combatte, lotta e si rialza. Il doping, gli affari, i soldi, il marketing. Lasciateli fuori, o voi che entrate in questo mondo parallelo. E meraviglioso.

Leggi anche: 

Indoor: la nostra storia, Dominic Cobello con Mike Agassi

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Una corsa per amore, il mio secondo romanzo

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Young Man of Manhattan – Katharine Brush

Katharine Brush è una di quelle autrici del passato che mi piacciono tanto. Determinate, ironiche, leggere eppure consistenti, dotate di una penna felice. La scrittrice americana non fa eccezione. Young Man of Manhattan è un romanzo delizioso, che assolutamente vi consiglio.

Trama

York, anni Venti. In una notte di pioggia Toby McLean, cronista sportivo dalla vita disordinata, incontra Anna Vaughn, giornalista cinematografica. Giovani e ambiziosi, Toby e Anna s’innamorano e si sposano, eppure le loro strade sembrano destinate a dividersi…

Delizioso

De-li-zio-so. Non ho altro aggettivo per definire questo romanzo, pubblicato nel 1930. Dopo Carol, di Patricia Highsmith, ho deciso di proseguire nella scoperta di opere vintage e ho trovato questa chicca, da cui è stato tratto un film hollywoodiano con Claudette Colbert, Norman Foster e Ginger Rogers.
Che dire, queste autrici del passato hanno una marcia in più. Riescono a costruire senza fatica trame originali, gentili, appassionanti, dipingendo figure di donna indipendenti, audaci e sicure di sé.

Un modernissimo equilibrio

Anna, infatti, è una giovane donna che sa il fatto suo e riesca a farsi strada in un mondo notoriamente maschile, quello giornalistico, che negli anni ‘3o non doveva essere esattamente aperto alle giornaliste. Eppure, lei vola verso il successo. Un successo che oscura il marito, giornalista anche lui, ma forse meno ambizioso. O, forse, più portato verso un’altra strada. Cosa che lei vede chiaramente, lui, ridotto a membro gregario della famiglia appena formata, soffre e non lo nasconde. C’è aria di divorzio? Oppure i due troveranno un loro modernissimo equilibrio? Chissà, questo ve lo lascio scoprire. Intanto, vi dico che questo romanzo è consigliato vivamente a chi ama la buona scrittura e a chi ama le scrittrici che dietro un velo di ironia e leggerezza affrontano temi importanti.

Leggi anche: 

La crociera imprevista – Marie-Anne Desmarest

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Carol, di Patricia Highsmith

Oggi chiameremmo Carol, di Patricia Highsmith, un romanzo di formazione, o young adult. Allora, era il tentativo coraggioso di dire alle donne “prendete la vita in mano e fate le vostre scelte, libere dai condizionamenti esterni”. Tema prepotentemente attuale, a me sembra.

Trama

Tutto inizia con gli auguri di Natale che la giovane commessa di un grande magazzino Therese invia a Carol, una elegante signora che ha acquistato una bambola per sua figlia. Inizia per la ragazza, aspirante scenografa teatrale, un lungo percorso dentro se stessa e in giro per gli Stati Uniti, alla ricerca della sua identità. Therese è fidanzata e promessa sposa, Carol è più grande di lei e sposata. Eppure, l’attrazione che sentono l’una per l’altra è più forte degli obblighi sociali. Almeno per Therese. Ma Carol potrà mai rinunciare alla figlia e alla sua vita dorata per una ragazzina appena conosciuta? E Therese, riuscirà a capire se quello che vuole davvero è un futuro irto di difficoltà?

Il prezzo del sale

Nella versione inglese, la prima integrale, il romanzo non si chiama Carol, ma il prezzo del sale. All’epoca, però, andava di moda dare nomi femminili ai romanzi per donne. E questo in parte lo è. Quasi tutto scritto in prima persona, dal punto di vista della giovane Thérèse, non esplicita mai chiaramente di cosa stiamo parlando. Ed è proprio questa la sua forza, creare un’atmosfera sospesa di dubbi, incertezze, sentimenti che si affacciano prepotenti e a cui bisogna dare un nome. E, dall’altra parte, una donna più matura, che sa, capisce immediatamente e che ha tanto, tantissimo, da perdere. E tutto questo per cosa? Per una commessa poco più che bambina? Ammettiamolo: tutti ci aspettiamo un finale di un certo tipo. Sarà così che finirà? Con un sogno irrealizzabile? Ve lo lascio scoprire con la lettura. 

L’opera coraggiosa di una giovane donna 

Intanto, vi dico che siamo di fronte a un‘opera coraggiosa, sia per il tempo in cui è stata scritta, gli anni ’40, sia per le tematiche lgbt al femminile, materia rara da portare in pubblico. Eppure, nella postfazione Patricia Highsmith racconta di aver scritto questo libro a soli 27 anni, quando viveva da sola in un monolocale a New York. Le venne l’idea una sera, di ritorno dai grandi magazzini nei quali nel 1948 stava lavorando come commessa per il periodo natalizio. A quel tempo, aveva già pubblicato Delitto per Delitto, un romanzo comprato dal grande Alfred Hitchcock che l’aveva portato con successo sullo schermo. Con la vendita di quel libro il suo editore l’aveva catalogata come giallista.

Il rifiuto di pubblicare

Ma Carol non è un giallo e Patricia Highsmith è costretta a trovarsi un altro editore perché il suo si rifiuta di pubblicarlo. Il libro alla fine esce nel 1952 con uno pseudonimo, Claire Morgan, stavolta per non essere etichettata come romanziera lesbica. L’anno dopo, con l’edizione economica, il libro vende quasi un milione di copie e l’autrice riceve per anni migliaia di lettere di ringraziamento.

L’avete letto? Vi è piaciuto? In questi giorni trovate anche il il film del 2015 su Raiplay, interpretato da Cate Blanchett, Rooney Mara e Kyle Chandler. 

Leggi anche:

http://www.pennaecalamaro.com/2018/01/08/964/

Forever Amber – Kathleen Winsor

Quello di Kathleen Winsor è il terzo romanzo pubblicato negli anni ’40 di seguito che leggo e confermo l’impressione ricevuta dagli altri due: queste scrittrici del passato hanno una marcia in più.

Trama

Amber Mainwaring è nata nella casa di una coppia di contadini presso la quale si era rifugiata la madre Judith, una nobile morta mettendola al mondo. Sedici anni dopo, nel villaggio arrivano dei cavalieri che si fermano nella locale locanda durante un viaggio verso Londra. Per Amber la vista del loro capo, Bruce Carlton, è un colpo di fulmine. Il giorno dopo, durante l’usuale fiera paesana, lo incontra nuovamente e nonostante Bruce si comporti da galantuomo, lo convince a portarla con sé a Londra. I due convivono per un po’ e Amber scopre di essere incinta. Bruce però è un corsaro e non resta a lungo a Londra, non sopportando l’ozio e gli intrighi della vita di corte.  Con coraggio e determinazione, Amber è invece decisa a farsi avanti.

Una storia che ne nasconde altre due, tre, cento

All’inizio pensavo di trovarmi di fronte a un romanzo storico con sfumature rosa. Niente di più sbagliato: Kathleen Winsor ha confezionato una storia che ne nasconde altre due, tre, cento. E’ la storia d’amore tra Bruce e Amber, ma anche la storia del rapporto tra i sessi in epoche passate, ma anche un pamphlet femminista, ma anche una fedele ricostruzione della vita nell’Inghilterra del 1600. Proprio le vicende storiche rappresentano secondo me la parte più interessante, perché è evidente la mole di ricerche effettuate per raggiungere una qualità eccelsa.

La peste

Vi consiglio soprattutto la parte sulla peste. Sembra, infatti, che il primo marito della scrittrice stesse preparando in quegli anni una tesi su Carlo II e che lei abbia approfondito quel periodo storico per i successivi cinque anni, prima di iniziare a scrivere. Solo la lunghezza, a mio parere, è un tantino eccessiva. Seguire i continui e repentini cambiamenti nella vita di Amber alla fine risulta quasi stancante. Forse era proprio questo che la Winsor voleva ottenere, far percepire al lettore l’energia inarrestabile sprigionata da questa sciocca, ambiziosa, deliziosa arrampicatrice sociale, al grido di “non mi prenderete mai”.

Leggi anche:

Il petalo cremisi e il bianco – Michel Faber

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Bel Ami – Guy de Maupassant

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"