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Pretty little liars- Sara Shepard

Perché non ho letto prima Sara Shepard e la sua serie Giovani, carine e bugiarde? Chissà. Ho trovato per caso una prima edizione della versione italiana, che in origine era uscita con il solo primo episodio e che è stata accorpata in più romanzi solo successivamente, e in due giorni l’ho finita. Anche se è solo il primo di una lunghissima serie, la storia mi ha preso subito.

Trama 

Nell’esclusivo quartiere di Rosewood, in Pennsylvania, Spencer, Aria, Emily e Hanna sembrano trascorrere un’esistenza tranquilla, tra manicure, pettegolezzi e problemi di cuore. Sono quattro ragazze bellissime, dall’aria ingenua e vulnerabile. Ma il loro candore è solo una fragile apparenza, dietro cui si cela un passato di segreti pericolosi. Segreti che qualcun altro sembra conoscere: una persona enigmatica che si firma con la sola lettera A e minaccia di svelare tutta la verità. Le amiche sono così trascinate in un gioco inquietante, che le costringe a portare alla luce terribili ricordi. E chiunque si nasconda dietro A, è di certo intenzionato a rovinare le loro vite per sempre…

Dietro l’apparenza 

Sara Shepard ha indirizzato la serie di Pretty little liars a un pubblico di giovanissime ed è in quest’ottica che deve essere letta. La stessa scrittrice ha detto in un’intervista che per le protagoniste si è ispirata a se stessa e alle sue amiche quando andavano a scuola. Speriamo senza omicidi di mezzo, eheh. La storia non è male, anche se in questo primo romanzo giustamente Sara Shepard si dilunga a inquadrare le personalità di Spencer, Aria, Emily e Hanna e, tramite i ricordi delle quattro, di Alison, la loro amica scomparsa quando andavano alle medie. Dietro l’apparenza di ragazze tutte scuola e domande per l’università, si nascondono in realtà caratteri complessi, segreti e bugie che minano il rapporto tra loro, con le rispettive famiglie e con la vita sociale in generale. Il romanzo scorre veloce, questo/a A che manda messaggi è una presenza inquietante e alla fine non manca il colpo di scena. 

Super alcolici?

Insomma, un romanzo scorrevole, a patto di sorvolare su alcune incongruenze. Una su tutte, le protagoniste ordinano super alcolici a più riprese in locali pubblici, il che è impossibile. E poi, è proprio necessario nominare continuamente le marche che indossano o comprano? Do per scontato che famiglie facoltose si vestano bene (o quasi).

Avvertenze per i lettori

Se decidete di imbarcarvi nell’avventura, sappiate che i romanzi in quindici anni sono diventati 18. Credo, ma non ne sono sicura, non tutti (ancora) tradotti in italiano. Se c’è qualche fan della serie che legge e vuole confermare o smentire, scrivetemi nei commenti.

Per chi l’ha finita: meritano tutti? Il finale vi ha soddisfatto?

La sequenza di lettura dei 18 romanzi

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Altri romanzi teen

La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne, caccia alle adultere

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Elogio alla bruttezza – Loredana Frescura

Loredana Frescura mi fa ripiombare in quell’età terribile in cui ti senti irrimediabilmente e disperatamente brutto. Chi di noi non si è sentito almeno una volta così? Anche i bellissimi provano questa sensazione, perché fa parte del processo di crescita. Ma poi: cos’è la bruttezza? E Marcella e Giorgia sono davvero “brutte totali”, come sono convinte di essere nate?

Trama 

«Io sono brutta. Lo sono sempre stata, e non c’è speranza di avere il medesimo destino del brutto anatroccolo che poi era un cigno in realtà. Una favola con la fregatura: ecco cos’è, a dirla tutta.» Questo pensa di sé Marcella, quindici anni, due genitori alle prese con i propri problemi e un fratello maggiore bellissimo, baciato dalla fortuna, che si vergogna di lei e non le rivolge la parola. Così, Marcella sceglie di dedicare la sua tesina di fine anno a un Elogio alla bruttezza, e insieme alla sua migliore amica Giorgia, anche lei una ‘bruttina’ – chiamata ‘Enterprise’ per il mega apparecchio che porta fisso ai denti – riversa sulle pagine scritte tutto il suo desiderio di rivalsa e il suo senso dell’umorismo. Anche la vita di fuori, però, le riserva alcune sorprese: proprio tra gli amici di suo fratello, i belli senz’anima, ci sarà qualcuno capace di guardarla con occhi diversi…

Quell’età di mezzo in cui ti senti brutta senza speranza 

Questo romanzo breve di Loredana Frescura andrebbe letto in quell’età di mezzo in cui ti senti brutta e senza speranza di piacere a qualcuno perché sei troppo brutta, vero o falso che sia. Il sospetto che né Marcella né la sua amica Giorgia siano davvero così brutte, ma poi cos’è la “bruttezza” se non uno stato d’animo?, cresce di pagina in pagina. Perché in effetti non ci sono atti di bullismo, frasi spiacevoli o atteggiamenti dei compagni di scuola che giustifichino questo continuo richiamo delle due protagoniste alla loro presunta carente beltà. Il sospetto diventa poi certezza quando uno dei “manichini” si scopre non poi così attento solo al suo fisico o alla cura dell’immagine e dell’abbigliamento. Ma anche qui, sarà lui che esagera perché vede le due amiche con gli occhi a cuoricino?

Assenza del mondo esteriore 

La parte che mi è piaciuta di più è la costruzione della loro tesina sulla bruttezza, fatta di riflessioni e pensieri originali. Se fossi un’insegnante mi piacerebbe leggerla e anche commentarla in classe per sviluppare una discussione sul tema. Ma cosa ne pensa la professoressa del lavoro di Marcella e Giorgia? Alla fine non lo sappiamo. E i compagni di scuola? Neanche. Ecco, forse se devo trovare un difetto al romanzo di Loredana Frescura, è l’assenza del mondo esteriore. Genitori, amici, fratelli, insegnanti delle due protagoniste compaiono poco. Rimane tutto confinato in un mondo interiore, quasi di “fissazione” sull’aspetto fisico. Il che, considerando l’età dei personaggi, è normale. Mi sarebbe piaciuto, però, sapere qualcosa di più sul mondo delle due ragazze: quali interessi hanno? Cosa fanno nel tempo libero? Hanno altri amici o si sono rifugiate nella solitudine? Forse sarebbe stata utile qualche pagina in più per completare l’opera e darci modo di conoscere di più Marcella, Giorgia, Roberto e gli altri.

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Il mistero del London Eye – Siobhan Dowd

Altri libri per ragazzi

Sirene – Patty Dann

Vi ricordate Sirene, il fim del 1990 con Cher? E’ tratto dall’omonimo romanzo d’esordio di Patty Dann, pubblicato quattro anni prima. Mentre nel film l’estro di Cher fagocita il resto, nel romanzo la vera protagonista è Charlotte, con le sue ansie adolescenziali.

Trama 

Protagonista è una madre americana degli anni ’60, single atipica, che ha la spiccata propensione a trasferirsi altrove non appena le cose con l’uomo di turno iniziano ad andare male. E soprattutto appena le figlie si stanno ambientando: una quindicenne, Charlotte, che vorrebbe farsi suora ma inizia a sentirsi attratta dagli uomini e la piccola Kate, che vuole suolo nuotare. Quando la famiglia si trasferisce per l’ennesima volta, Charlotte è molto soddisfatta perché la nuova abitazione si trova vicino a un monastero cattolico. L’unico problema è che s’invaghisce di Joe, trentenne che lavora come tuttofare.

I turbamenti di Charlotte

Questo romanzo  di Patty Dann è particolare. Quando l’ho aperto avevo in testa il film con Cher, anche perché è in copertina, e nelle prime pagine mi è sembrato molto simile. A un certo punto, invece, ha preso una strada tutta sua. Mentre nel film è chiaramente la madre, Mrs. Flax, la protagonista, qui la storia ruota intorno ai pensieri contorti della figlia maggiore, Charlotte.

L’ossessione per la religione

Per un verso uguale a tutte le adolescenti in cerca di se stesse; per l’altro, una ex bambina in cerca di un equilibrio psichico che una famiglia disfunzionale come la sua non può certo assicurarle. Mentre sua sorella più piccola ha trovato il centro del suo mondo nel nuoto, quindi in un’attività fisica che l’assorbe, Charlotte cerca nella religione un punto fermo. Anche qui, però, senza vera convinzione, ma solo per inseguire un’ideale mistico irrealizzabile. La metafora perfetta di questa incomunicabilità è il suo colloquio con la madre superiora del convento, che una sera le offre cioccolata calda e biscotti. Charlotte (che è ebrea) vorrebbe parlare di religione e confessarsi, la madre superiora non ha nessuna intenzione di ascoltarla, ma solo di parlare, più che altro a se stessa, del fratello morto.

L’ossessione per Joe 

La religione non è l’unico mantra di Charlotte. C’è anche il sesso, incarnato da Joe. Un uomo di trent’anni, che potrebbe essere molto immaturo o leggermente disabile, questo non lo sappiamo. Le due fragilità però si combinano bene e, forse, trovano aiuto uno nell’altra. Anche di Charlotte non saprei dire se avrebbe bisogno di aiuto psichiatrico, come un’insegnante dice alla madre, o se è solo troppo impegnata a superare il grande egoismo che caratterizza la sua età, per scoprire dentro di sé la donna che si avvia a diventare. L’ultima pagina non scioglie il dubbio e, forse, è meglio così.

Il pavone viaggiatore – Elaine Harper

Mi hanno regalato uno scatolone di libri vintage “tu saprai cosa farne” (?) e, prima di decidere cosa farne, ho deciso di leggerli per curiosità. Il primo è di Elaine Harper, I pavoni viaggiatori, che nel 1988 era stato allegato alla rivista per adolescenti Cioè. Pensate, in copertina c’è la foto di Luca Barbarossa e l’anticipazione di lettera aperta al cantante alla fine del libro! Che chicche meravigliose si trovano a volte…

Trama

Tre splendidi esemplari di pavone in giardino non sono la sola grande sopresa di Todd. Ciò che maggiormente lo turba, infatti, è Heidy, soffice chioma biondo miele e dolcissimi occhi color cielo. I pavoni naturalmente sono suoi e il loro recupero è per entrambi i ragazzi una piacevole occasione d’incontro. Todd pensa subito di chiederle di diventare la sua ragazza, ma, ahinoi, tutto congiura contro i suoi programmi!

Liceali alle prime cotte

Una novella senza grandi pretese, che racconta la storia di un amore adolescenziale con la leggerezza che contraddistingue quell’età, se tutto va bene ovviamente. Elaine Harper descrive il microcosmo di una provincia americana e di ragazzi che affrontano l’ultimo anno di scuola prima di andare al college. Oltre che test di ammissione all’università, i liceali sono alle prese con le prime cotte, le discussioni con i genitori per farsi prestare la macchina, i lavoretti per guadagnare qualcosa e gli allenamenti sportivi. Tutto fila liscio, insomma: anche quando i due protagonisti Todd e Heidi devono cavarsela in una situazione difficile, ne escono più forti di prima. E anche più innamorati?

Post scriptum

Ho cercato informazioni sulla scrittrice, Elaine Harper, senza trovare un granché, se non che è stata attiva negli anni ’80 con diversi romanzi di questo tipo. Ho scoperto anche che Il pavone viaggiatore è il seguito ideale di un’altra novella, Love at first sight (non so se mai tradotta in italiano), dove il protagonista dei pavoni era il rivale in amore di Craig, che qui compare solo sporadicamente.

be my valentine  first

 

Succede – Sofia Viscardi

Sofia Viscardi è una youtuber, una ragazza appena ventenne che pubblica video su youtube. Prima di criticare i fenomeni, bisognerebbe conoscerli, di questo sono convinta. Certo, non sono più nell’età in cui appassionarmi a dei personaggi tanto da seguirli e considerarli quasi parte della mia giornata, come succede agli adolescenti, però sentivo una gran curiosità: cos’è che li attira tanto verso ragazzi come loro? Quale carisma tirano fuori parlando a una telecamera nel buio e nella solitudine delle loro stanze? Così, quando ho visto il romanzo di una di loro a prezzo stracciato, non ci ho pensato due volte e ho cominciato a leggerlo. Com’è andata? Beh…

La trama

Margherita è un’adolescente milanese timida, goffa, insicura. Fa fatica a relazionarsi con gli altri, non le piace attirare l’attenzione. Una ragazza come tante, che va a scuola, dovrebbe studiare di più e invece passa il tempo con gli amici di sempre, Olimpia e Tom. Un giorno sull’autobus incontra casualmente Samuele, un ragazzo appena arrivato a scuola, che la corteggia insistentemente. Perché? Eppure lei non si sente bella, né eccezionale. Lei vorrebbe essere come Olimpia, la disinibita amica del cuore, che più di una volta sorprende a parlare fitto fitto con Samuele. Che c’entra lei con il nuovo arrivato? E Tom, il suo amico di sempre, che quando serve c’è sempre, cosa prova per lei?

Non Succede proprio niente

Mi sento un po’ in difficoltà nell’esprimere quello che penso di questo romanzo. Soprattutto per l’età di Sofia Viscardi. Ammesso che non sia stato utilizzato un ghostwriter, eventualità che alcuni passaggi farebbero pensare, un’adolescente intraprendente che cerca e trova una sua strada nella comunicazione secondo me è comunque apprezzabile. Alla fine, dopo aver tentennato per qualche giorno (“lo dico o non lo dico?”), qualora Sofia finisca casualmente nel mio spazio e legga le poche righe dedicate a Succede, spero che le sia utile accogliere qualche critica costruttiva.

Innanzitutto sulla trama. Inconsistente: la storia non c’è e andiamo avanti per pagine e pagine sperando che qualcosa Succeda, appunto. Speranza che si infrange miseramente sugli scogli di un susseguirsi di fatti senza pathos, senza approfondimento. La protagonista, e noi con lei, rimane sempre in superficie. Alla fine, non conosco lei, non so nulla dei genitori, né degli amici, i pochi che frequenta. I genitori, soprattutto, sono i grandi assenti. Si limitano a convivere nella stessa casa, a iscriversi a facebook, a ridere a tavola, come se fossero dei conoscenti incontrati alla fermata del tram. La sua migliore amica, anzi l’unica amica, è petulante, disturbante, intriga alle sue spalle in modo plateale e lei non si accorge di niente. Il suo migliore amico, l’unico che abbia, sembra che passi la vita ad ascoltare musica e a occuparsi insieme alla migliore amica di cui sopra dei fatti suoi, quando solo verso la fine scopriamo che è uno sportivo. Passione definita “stupida” da Margherita! Come “strana” è una ragazza della scuola che, udite udite, è attenta all’alimentazione, agli animali e alla natura, ed esce la sera col suo gruppo di amici. I professori, altri grandi assenti, si limitano a rimproverare blandamente mentre parlano in classe. Il finale, poi, è una chicca: buttano lì, con la solita leggerezza, una bomba che rimane sospesa nell’aria. Cioè, fino al seguito del romanzo, che era evidentemente programmato fin dall’inizio. Operazione su cui dissento sempre, lo sapete, l’ho scritto anche di Candy Candy. Il romanzo, anche se prevede un seguito, deve essere autoconclusivo. Se non mi è piaciuto, voglio essere libera di non leggere, né comprare, la seconda parte.

A.A.A. cercasi adolescenti

Parafrasando un famoso blog, il primo commento a caldo è stato: “ma che davvero?”. Non mi riferisco tanto al romanzo di Sofia Viscardi, su cui penso di aver già detto abbastanza, ma allo spaccato di mondo che ne viene fuori, roba da far rimpiangere Moccia, Il tempo delle mele e Sposerò Simon Le Bon in un colpo solo. Davvero gli adolescenti sono monadi che non si relazionano minimamente con i compagni di classe? Davvero i professori sono entità impalpabili? Dove sono finiti i capitani che fanno salire i ragazzi sui banchi? E i genitori? Davvero chiedono l’amicizia su facebook e si limitano a mandare messaggi sul cellulare? Soprattutto, grandi assenti sono le passioni, che a quell’età dovrebbero essere totalizzanti: a parte la playstation, tre pagine di un libro di moda che fa sembrare profondi, due canzoni con le cuffiette e gli shottini in discoteca, non c’è altro. Nient’altro? Davvero? Sport, impegno sociale, concerti, gite scolastiche, strumenti musicali, teatro, cinema, sesso. Niente, niente di niente. Solo il cellulare sempre in mano. Ripeto: ma che davvero? Perché se questa, invece di un’opera di fantasia, fosse una seppure edulcorata realtà, ci sarebbe davvero, ma davvero, da preoccuparsi.

Se qualcuno l’ha letto, mi scriva sotto cosa ne pensa, magari riuscirò a guardarlo anch’io con occhi diversi…