Rocco Schiavone: caffè e un biscottino di consolazione

Il caffè era decente, e anche il biscottino di consolazione non era male. Troppo burro, ma a Rocco a volte serviva una schifezza ipercalorica. Aiutava a sopportare una giornata tremenda e un cielo che continuava a vomitare acqua da mesi. Qui il problema è che non vomiterà acqua per mesi, ma Rocco ha ragione: il biscottino di consolazione ci sta bene a tutte le latitudini e a tutti gli sbalzi d’umore. E quindi, anche se fuori la temperatura è proibitiva, sogniamo l’autunno con il biscottino di consolazione di Rocco Schiavone. A forma di cucchiaino, senza stampo e senza (troppa) fatica. Venite che vi faccio vedere.

Ingredienti
  • farina , 200 gr.
  • zucchero, 100 gr
  • burro, 100 gr
  • uova, 1 (solo rosso)
  • sale, 1 pizzico
  • creme per la farcitura. Io: pistacchio, nocciola, miele, confettura di albicocche.
Procedimento

Versate in una ciotola  buona parte della farina e il burro freddo da frigorifero tagliato a cubetti. Lavorateli con la punta delle dita, sbriciolandoli finché non assumono un aspetto sabbioso.  Aggiungete poi lo zucchero, il rosso d’uovo e un pizzico di sale, lavorando velocemente e il minimo indispensabile perché si formi una palla che stia insieme.  Se serve, aggiungete un po’ di farina tra quella residua. A risultato raggiunto, appiattitela leggermente e impacchettatela bene dentro un foglio di carta forno. Riponetela in frigorifero per circa 15 minuti. Doo il tempo di riposo, stendetela velocemente con un mattarello, aiutandovi con la farina rimasta, e formate i cucchiaini di frolla in questo modo: prendete due cucchiaini uguali, poggiate una pallina di impasto sull’area concava e un rotolino lungo sul manico. Appiattite l’impasto tra i due cucchiaini et voilà, il cucchiaino è formato. Poggiatelo su una teglia ricoperta di carta forno. I cucchiaini vanno in forno a 170° per circa 15-20 minuti, regolatevi a occhio. Aspettate che siano freddi prima di trasferirli dalla teglia. Fatto. L’unica cosa che resta da fare è preparare le creme di accompagnamento. Staranno tutte molto bene, dipende dal vostro gusto.

Qui la videoricetta completa con tutti i passaggi!

Note
  • la sabbiatura serve a far assorbire meno umidità alla farina, che così darà vita a una frolla più consistente, molto facile da manipolare.
  • l’impasto va lavorato velocemente e lo stretto necessario altrimenti diventa duro.
  • con questa dose, verranno circa 15 biscotti belli grandi, sicuramente consolatori.
  • il biscottino di consolazione  si può anche intingere nel caffè, tiene benissimo.
  • effettivamente il sapore è burroso e zuccheroso, come piace a Rocco. Voi però potete usare gli aromi che volete.

Che ne pensate di questa ricetta? Anche a voi serve un po’ di consolazione ogni tanto? Cosa cucinate in questi casi? Fatemi sapere nei commenti!

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Il piccolo Lord, da Fauntleroy a Bridgerton

Ebbene sì, a Bridgerton sono riusciti nell’impresa: tirare fuori dalla naftalina Il piccolo Lord, dargli una mamma e un papà e un’etnia  nuova di zecca. Ma la mente e il cuore vanno subito a lui, al piccolo Cedric Errol, futuro Lord Fauntleroy. E quindi quel libro super vintage, che staziona da sempre nella mia libreria, è stato spolverato e rispolverato per l’occasione.  Venite che vi racconto del biondino riccetto e i suoi splendidi amici “working class”.

Trama

La vita di Cedric Errol trascorre spensierata a New York grazie all’amore della mamma e degli amici che si è conquistato con il suo carattere aperto e gentile. Quando però il nonno paterno – un burbero conte che lui non ha mai conosciuto – lo convoca in Inghilterra per dargli un’educazione da aristocratico, Cedric deve affrontare un’impresa per niente facile per un settenne: separarsi dalle persone più care e, soprattutto, sciogliere il cuore indurito del nonno. 

Sono solo libri per bambini

Sono solo libri per bambini. Bè, non direi proprio. Intanto, questo romanzo era pensato per bambini, ma inaspettatamente ha avuto un grande successo tra gli adulti. In secondo luogo, ha donato libertà economica, e non solo, a questa scrittrice, capace negli anni di inanellare successi su successi. Dopo Il piccolo Lord, infatti, Frances Hodgson Burnett ha sfornato altri capolavori clamorosi, come La piccola principessa e Il giardino segreto. E costituisce anche un precedente legislativo, mai prima di allora un autore aveva vinto una causa per violazione del copyright. Frances Hodgson Burnett ci riesce nel 1888, quando vince una causa riguardante gli adattamenti teatrali del suo lavoro. Pazzesco, oggi non ci sarebbe mai riuscita. 

Ed ecccomi di nuovo alle prese col piccolo Cedric, la mamma “Fatina”, il burbero nonno, i suoi amici “proletari” americani. Tutti insieme formano un quadro che ancora oggi tiene avvinto il lettore. Cedric forse è troppo perfetto, magari anche lui dovrebbe avere qualche scivolone, ma è talmente trasparente e limpido che rappresenta perfettamente come dovrebbe essere un bambino di quell’età: innocente, ingenuo, fiducioso, affettuoso. E il piccolo Lord è tutto questo, forse perché è il prodotto di due mondi, il Vecchio e il Nuovo, lontanissimi e acerrrimi nemici. Eppure…eppure…questi due mondi così distanti condividono lo stesso cielo.

Curiosità

Nell’edizione che ho tirato fuori dalla naftalina, edizioni Saie 1963, le illustrazioni sono di Nico Rosso, un fumettista italiano che ha quasi sempre vissuto e lavorato in Brasile.

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Il duca e io, conosciamo la famiglia Bridgerton

Oggi Netflix rilascia la seconda parte della terza serie, sembra uno scioglilingua, di Bridgerton. E io, proprio ieri sera, ho finito il romanzo che dà avvio alla saga, Il duca e io. Daphne è la prima a scendere in campo: conquisterà il marito che la madre desidera per lei? Venite che vi racconto. E vi lascio anche la ricetta dei biscotti in foto!

Trama

Londra, 1813. Simon Basset, duca di Hastings, è perseguitato da madri di fanciulle da marito impegnate a combinare matrimoni, possibilmente quello della loro prole con lui. Anche la madre di Daphne Bridgerton è indaffaratissima per trovare lo sposo perfetto alla sua figliola. Assillati ciascuno a suo modo dalle ferree leggi del “mercato matrimoniale”, Simon e Daphne escogitano un piano: si fingeranno fidanzati e così saranno lasciati finalmente in pace. Non immaginano che la passione possa scoppiare davvero.

Daphne al debutto 

Come nelle altre stagioni, le differenze tra serie tv e romanzo sono parecchie e, in un certo senso, modificano il corso degli eventi, ma non del finale, come sempre. Le differenze principali, e più importanti, riguardano il ruolo di Daphne in società, nel romanzo è alla sua seconda stagione mentre nella serie sta debuttando, e il suo rapporto con il duca, che nel romanzo conosce già mentre nella serie tv non l’ha mai visto.  L’aspetto interessante è che in entrambi i casi non partiamo dal fratello più grande, Anthony, ma da una sorella.

Chi è Daphne 

Daphne è la sorella maggiore, quella che nella vita, più di tutte le altre, ha sempre voluto sposarsi e avere figli. E questo, per mamma Bridgerton, è un pericolo. Dato che li vuole tutti felicemente sposati, come lei e il marito, deve impedire che la figlia scelga un marito su presupposti per lei sbagliati. Ma, ma…le regole della società impongono a una ragazza di non rimanere troppo “sul mercato”, altrimenti brucia tutte le sue possibilità. Vi ricorda qualcosa? Eh sì, esatto, Anne Elliot di zia Jane Austen ce la ricorda da vicino.

Daphne e Simon

Libri o serie tv che sia, Daphne e Simon come coppia funzionano, insieme rafforzano le loro qualità personali. Lei gli offre la famiglia che non ha mai avuto, lui il padre dei suoi figli che ha sempre sognato. Gli altri fratelli sono sullo sfondo, emerge solo Anthony, non a caso protagonista del secondo libro. I tratti ironici e leggeri cui Julia Quinn ci ha abituato, qui non mancano di certo. Una lettura gradevole per chi ama il genere romance storico, indubbiamente.

L’elenco dei romanzi, in ordine cronologico: 

Il duca e io (Daphne)
Il visconte che mi amava (Anthony)
La proposta di un gentiluomo (Benedict)
Un uomo da conquistare (Colin)
A sir Philip, con amore (Eloise)
Amare un libertino (Francesca)
Tutto in un bacio (Hyacinth)
Il vero amore esiste (Gregory) 
9 Felici per sempre (8 “secondi epiloghi”) 

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I biscotti di Lady Whistledown, una ricetta facile facile. Anche con videoricetta 

I biscotti più buoni di Bridgerton, parola di Lady Whistledown

Se avete  letto i libri della serie Bridgerton, o se state guardando la serie tv Netflix, sapete già che a Lady Whistledown i biscotti piacciono moltissimo. Ma come erano fatti i biscotti nel 1800? Venite che vi racconto qualche curiosità e vi lascio una ricetta facile facile. Se volete passare direttamente alla videoricetta con tutti i passaggi, la lascio qui.

La rivoluzione dello zucchero

Ai tempi dei Bridgerton, lo zucchero iniziò a essere accessibile come prezzo e a essere usato in cucina come normale ingrediente. Prima, quindi, era rarissimo vederlo sulle tavole. E’ così che nascono i biscotti quasi come li intendiamo oggi. Ed è così che nasce il rito del tè delle cinque che ci piace moltissimo quasi trecento anni dopo!

Savoiardi e amaretti 

E’ molto probabile che i biscotti di cui è golosa Lady Whistledown fossero savoiardi, molto simili a come li conosciamo oggi, e gli amaretti. Oggi vi lascio la ricetta dei primi, ma non è detto che non vi lasci anche la ricetta dei secondi per la puntata finale di questa stagione! 

La ricetta dei savoiardi di Lady Whistledown

Troverete molte ricette in giro, alcune col lievito, altre con farina raffinata. Quelli che ho fatto io sono più simili a quelli che Lady Whistledown trovava sulla sua tavola, dato che difficilmente avrebbe potuto esserci farina raffinata o impastatrici. Naturalmente, potete semplificarvi il lavoro e utilizzare l’attrezzatura che avete in casa, verranno anche meglio. E con Lady Whistledown manterrò il segreto :-#

Ingredienti
  • 3 uova;
  • zucchero a velo, 100 gr;
  • farina di avena, 90 gr;
  • farina di riso, 30 gr;
  • sale, un pizzico;
  • aroma di vaniglia, 5 gocce (facoltativo).
Procedimento

Aprite le uova e separate i bianchi dai rossi. Nella ciotola dei rossi versate metà zucchero setacciato, circa 50 grammi, e iniziate a sbattere energicamente. Dovrete arrivare a una crema gialla con consistenza soda. Nella ciotola dei bianchi, versate l’altra metà dello zucchero setacciato, lasciando qualcosa per spolverizzare i biscotti prima della cottura e alla fine, e fate la stessa cosa, sbattete energicamente. Dovrete fermarvi quando i bianchi saranno fermi e lucidi. A questo punto, versate i bianchi nei rossi e mescolate delicatamente con una spatola, dal basso verso l’alto per non smontarli. Quando saranno perfettamente amalgamati, versate la fatina setacciata nella crema in tre tempi e amalgamate bene ogni volta, sempre dal basso verso l’alto. Prendete una teglia e un cucchiaio largo e spalmate una striscia di impasto per volta. Questi diventeranno i vostri savoiardi.  Spolverate i biscotti di zucchero a velo per due volte. Poi, in forno a 200-210. dipende dal vostro forno, lasciando lo sportello semichiuso, per 8-9 minuti circa. Sono pronti quando li vedete asciutti e leggermente dorati. Mettete su un ottimo tè e il vostro spuntino delle 5 può partire. 

Note
  • se volete essere più precisi, usate una sac a poche per fare le strisce d’impasto.
  • avendoli preparati con la farina di avena, non sono cresciuti. Se volete un aspetto più simile a quelli acquistati per il tiramisù, potete usare la comune farina per dolci.
  • troverete molte ricette con il lievito. Serve per farli crescere e renderli più appetitosi alla vista, ma i biscotti non hanno bisogno di lievito e vi assicuro che anche piatti spariranno in un secondo!
  • sono più buoni il giorno dopo, se resistete alla tentazione.
  • finalmente avrete dei biscotti per il tiramisù che non si spappolano solo con lo sguardo.
Curiosità 

Nella prima serie dei Bridgerton appaiono anche i Bath Oliver biscuits. Nella prima puntata, quando Lord Berbrooke va a fare visita ai Bridgerton per fidanzarsi con Daphne, lui entra in stanza e Lady Bridgerton gli chiede di servirsi liberamente dei “biscotti appena sfornati”. Lui ne prende uno in mano e, se guardate attentamente, vedrete che è proprio un biscotto di Bath, località dove è ambientata la serie.

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Sognare a Virgin River, di Robin Carr

Sognare a Virgin River.  E dove, altrimenti? Robin Carr racconta il lutto e la difficoltà di tornare a una vita serena dopo aver perso una persona cara. Soprattutto se quella persona cara è tua madre. Venite che vi racconto cosa succede nel sesto libro della serie.

Trama

Dopo anni passati a dedicarsi alla mamma, Shelby McIntyre sta riprendendo in mano le redini della propria vita. Il primo passo è trasferirsi nella placida e accogliente Virgin River, dove pare che si respiri nell’aria solo amore. Incontra infatti l’affascinante Luke Riordan, per cui prova subito una forte attrazione. Lui però non è il tipo da legami duraturi, mentre Shelby merita un amore con la A maiuscola. A Virgin River, però, si finisce sempre per mettere radici. Allora perché non farlo con chi si ama?

Shelby, che fatica rialzarsi

Come vi ho già detto, non sto leggendo i libri in ordine, quindi dopo i primi due ho attaccato la terza uscita doppia, Ritrovarsi a Virgin River e Sognare a Virgin River. Oggi vi parlo del secondo. Che rispetto al precedente, un pochino si riprende, ma non raggiunge come qualità i primi che ho letto. Forse perché erano una novità, dopo un po’ questo mito della super donna e del super uomo della valle comincia a stancare. Possibile che nessuno di loro faccia mai un passo falso? D’altra parte, è anche il bello della serie: una comunità irrealistica, dove tutti aiutano tutti e vivere diventa un po’ più semplice. Anche per Shelby, che si prende cura della madre fino a vederla spegnersi. Giovanissima, rimane sola a ricostruire pezzo dopo pezzo la sua vita.

Arriva l’amore

Proprio quando non te lo aspetti, proprio quando devi decidere cosa fare del tuo futuro. Un po’ deboli, molto deboli, le motivazioni di Luke nel non prendere in considerazione questa ragazza così fresca. Anche stavolta, più che la storia principale mi hanno appassionato i personaggi di contorno. Come finirà tra l’attrice e il padre di Vanessa? Ecco la forza di Robin Carr e di Virgin River, una serie che sembra una soap opera: una volta iniziato, non ti fermi più. A presto con le nuove vicende, quindi.

Tutti i libri in ordine

  • La strada per Virgin River (Virgin River)
  • Innamorarsi a Virgin River (Shelter Mountain)
  • I ponti di Virgin River (Whispering Rock)
  • Le stagioni di Virgin River (A Virgin River Christmas)
  • Ritrovarsi a Virgin River (Second Chance Pass)
  • Sognare a Virgin River (Temptation Ridge)
  • Destinazione Virgin River (Paradise Valley)
  • Natale a Virgin River (Under the Christmas Tree)
  • Le campane di Virgin River (Forbidden Falls)
  • Novità a Virgin River (Angel’s Peak)
  • Tra i boschi di Virgin River (Moonlight Road)
  • Midnight Confessions
  • Un’eredità a Virgin River (Promise Canyon)
  • Chiaro di Luna a Virgin River (Wild Man Creek)
  • Una chef a Virgin River (Harvest Moon)
  • Bring Me Home for Christmas – inedito in Italia
  • Sotto il cielo di Virgin River ( Hidden Summit)
  • Viaggio a Virgin River (Redwood Bend)
  • Mele dolci a Virgin River (Sunrise Point)
  • Romantiche vacanze a Virgin River (My Kind of Christmas)
  • Ritorno a Virgin River – (Return to Virgin River)

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