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Autumn in Korea: Corea del Sud, il Paese del Calmo Mattino

Questo post è un work in progress, pensieri in ordine sparso come se fosse un diario di viaggio. Viaggiate con me su e giù per la Corea del Sud: informazioni pratiche, curiosità e tutto quello che serve per convincervi che il Paese del Calmo Mattino è una meta che saprà stupirvi. E non poco!

Informazioni pratiche 

I trasporti

Organizzare un viaggio in Corea del Sud in autonomia è semplicissimo. Il Paese ha infrastrutture all’avanguardia e un senso razionale e logico che rende facile qualsiasi spostamento abbiate in mente di fare. Ho preso aerei, treni, pullman, autobus, metropolitane e tutta la rete ha mostrato lo stesso livello di efficienza. Dall’aeroporto di Seoul vi consiglio la metropolitana: è accessibile senza uscire dal perimetro dell’aeroporto e per prenderla vi basterà comprare una T Money. La carta è molto utile, consente di prendere qualsiasi mezzo di superficie e non semplicemente ricaricandola alle macchinette di ricarica presenti in tutte le stazioni. La cosa fantastica è che non serve solo per la città in cui vi trovate, ma potete usarla in tutto il Paese. Io l’ho usata anche a Busan e Jeju, per esempio. Il prezzo è accessibile, circa 0,70 euro per tratta, a cui dovete aggiungere un’inezia in più all’uscita se fate un percorso lungo più di dieci km. Metro e autobus viaggiano abbinati. Se uscite dalla metro e prendete l’autobus dovete comunque timbrare, ma non verranno scalati soldi.

La lingua 

I coreani parlano pochissimo inglese e quasi mai con una pronuncia corretta, ma vi assicuro che non avrete problemi. Sono di una gentilezza estrema, faranno di tutto per venirvi incontro e per trovare un punto di contatto. Usando il traduttore automatico non ci saranno problemi. L’unica accortezza che vi suggerisco, siate preparati. Portate sempre con voi mappa, vocabolario o guida. Non vi daranno mai indicazioni sbagliate, semmai perdete un po’ di tempo nel farvi rispiegare se non siete sicuri di aver capito bene.

Gli alloggi

Quanto volete spendere? In Corea del Sud ci sono alloggi per tutte le tasche. Se non siete particolarmente esigenti o schizzinosi, vi consiglio i cosiddetti “Love Hotel”. Sono degli alberghi a tutti gli effetti, che i coreani utilizzano per i loro incontri d’amore. Spulciando online tra gli annunci, potreste non distinguerli dal resto dell’offerta, però osservate bene le regole della struttura, soprattutto se viaggiate con minori. Alcuni, infatti, non accettano minorenni. Perché ve li consiglio? Perché rappresentano un buon compromesso tra comodità e prezzo. La pulizia è ovunque stratosferica e il personale gentilissimo, forse contento di avere clientela di tipo diverso ogni tanto. Qualche volta, di notte, potrebbe esserci un concerto :), ma non è detto. Nella maggior parte dei casi, avrete risparmiato qualche soldino per allungare di un giorno o due la vacanza.

I voli

Ho viaggiato con Korean Air per il volo principale e con Asiana Airlines e Jeju Air per quelli interni. Mi sono trovata bene con tutti, con Asiana in particolare. Korean Air effettua voli diretti da Roma con orari comodissimi e fornisce un kit di benvenuto con pantofole, spazzolino, dentifricio e mascherina per dormire. Asiana per un volo interno inferiore a un’ora ha offerto bevande a bordo. Jeju Air solo acqua, ma è una low cost.

Carte e contanti

Le carte di credito sono accettate ovunque, bancomat e carte ricaricabili dipende dalla situazione. Vi suggerisco di tenere a portata di mano una riserva di contante, che potrà servirvi per le piccole spese e nel caso la carta non dovesse funzionare. Personalmente ho avuto pochi problemi e solo con i piccoli negozi e alcuni bancomat a circuito interno. La cosa migliore è cambiare soldi nei bancomat dell’aeroporto e con i won in tasca affrontare il duro lavoro di assaggiatori dello street food locale.

Le vaccinazioni

Le vaccinazioni per un viaggio in Corea del Sud non sono obbligatorie e potete fare riferimento al sito Viaggiare sicuri per l’elenco aggiornato. Io posso dirvi che dopo averlo consultato ho deciso di non farle, considerando la stagione fredda e le informazioni che ho recuperato sul livello d’igiene complessivo. Certo, sta a voi decidere cosa è meglio in base al vostro stato di salute e il percorso che intendete fare. Al momento in cui scrivo, sul sito viaggiare sicuri è presente questa raccomandazione: “Vaccinazioni, nessuna. Previo parere medico, valutare l’opportunità di procedere alla vaccinazione contro l’epatite virale tipo B e contro l’encefalopatia giapponese (questa solo per i bambini) talvolta presente durante la stagione delle piogge (estate) e alla vaccinazione antitifica”.

Ok, grazie per le informazioni, ma che giro hai fatto?

E adesso passiamo alla fase più bella, quella del viaggio vero e proprio. Ecco le mie tappe: sono atterrata a 서울 Seoul, dove sono rimasta due giorni. Mi sono spostata in treno a 춘천 Chuncheon (Ciuncion la pronuncia in italiano), località a est di Seoul, sempre per due giorni. Successivamente, sono tornata a Seoul per quattro giorni, prima di lasciare la capitale in direzione 대구 Daegu (Degu in italiano) e tempio di 해인사 Haeinsa. Da lì, visita al tempio e via verso 부산 Busan,  la città portuale più grande della Corea del Sud. A Busan, o Pusan, sono rimasta tre notti, compresa una per partecipare al programma templestay del tempio 범어사 Beomeosa (Bomosa in italiano). Quindi aereo interno e altri tre magici giorni nell’isola di 제주 Jeju, poi di nuovo Seoul, per un’ultima notte in giro per la capitale. Questa è la panoramica del tour: ora con calma vi racconto tappa per tappa. D’altronde, sono o non sono nel Paese del Calmo Mattino?

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Sex and the City tour: An (American) Girl In Paris

Il Sex and the City tour prosegue a…Parigi! Anche se le tappe, ovviamente, sono poche rispetto al tour newyorchese, le location parigine non hanno nulla da invidiare a quelle americane. E anche se a Carrie manca troppo Big per vivere la favola come avrebbe potuto! Alla fine la favola arriva, sì, però è già ora di tornare a Manhattan.
Ma andiamo con ordine. Sex and the City il telefilm si chiude proprio a Parigi, con le puntate 19 e 20 della sesta stagione: “An American Girl In Paris: Part Une” e “An American Girl In Paris: Part Deux”. Carrie accetta l’invito del suo uomo, Alexandr Petrovsky, a trasferirsi e molla tutto, lavoro, amiche e Mr. Big. E’ proprio così che finirà? Carrie si trasforma nella donna di un artista europeo? Vedremo.

Dodici tappe

Per quanto riguarda il Sex and the City tour parigino, ero un po’ incerta su come presentarvelo. Sono solo 12 tappe: meglio seguire l’ordine delle puntate o quello dei quartieri? Alla fine ho privilegiato il secondo: il tempo in viaggio è sempre poco e rischiereste di girare in tondo per i quartieri. Poi, la metropolitana si paga in base agli anelli che decidete di acquistare, quindi non è detto che vogliate fare tutte le tappe. Una cosa coerente con il telefilm però l’ho lasciata: la fine, perché è talmente romantica che anche il nostro Sex and the City tour di Parigi deve chiudersi lì. Di conseguenza, il numero degli arrondissement sarà dal più alto al più basso, così anche la tappa iniziale coinciderà con quella vista in tv. 

Se, invece, avreste preferito l’ordine del telefilm per il Sex and the City tour, alla fine di ogni tappa troverete il numero corrispondente secondo il criterio della serie tv, così potrete facilmente decidere quale tappa visitare per prima.

Pronti? Dior in spalla e si parte!

1° arrondissement

  1. Hotel Plaza Athénée e Dior

    Carrie arriva a Parigi e raggiunge il russo all’Hotel Plaza Athénée, dove lui ha affittato una suite. L’hotel è aperto dal 1913 e in passato è stato uno dei ritrovi prediletti dei soldati americani in seguito alla Liberazione di Parigi nel 1944.
    L’albergo si trova a dieci minuti a piedi dalla Tour Eiffel: infatti, se vi ricordate, la prima cosa che fa Carrie entrando nella suite è affacciarsi al balconcino, trovandosi la Tour Eiffel sulla destra. Nella foto vi faccio vedere il prospetto dell’albergo, con il balconcino da cui Carrie si affacciava, e la vista della Torre Eiffel, ovviamente più “plebea”, dal basso 🙂

    albergo e vista tour eiffel logo

    Sull’altro lato della strada, al numero 30, c’è Dior, il negozio il negozio in cui Carrie cade rovinosamente, perdendo la collana “Carrie” che aveva comprato con le sue amiche (o forse no, chissà?). Se non volete spendere milioni per soggiornare al Plaza, potete accontentarvi di bere qualcosa al bar, magari sperando che qualcuno vi regali una collana di diamanti al posto di quella smarrita. Episodio: Indirizzo: 25 Avenue Montaigne, Champs Elysées. 1 

    Dior logo

  2. AVENUE

    Sulla stessa via, poco più in là, Carrie si ferma a spiare dalla vetrina quattro amiche che pranzano e si divertono insieme nel ristorante Avenue, e il pensiero inevitabilmente corre alle sue amiche. Ho spiato anch’io dalla vetrata e h visto tutti tavolini a due. Evidentemente ora si preferiscono le conversazioni a tu per tu! Episodio: Indirizzo: 41 Avenue Montaigne, Champs Elysées. 3

    avenue 2 logo

  3. Galerie Nationale Jeu de Paume

    E’ la galleria in cui si tiene la mostra di Alexandr Petrovsky e vi suggerisco di non saltarla. Perché nel telefilm non rende tantissimo, dato che la fanno vedere quando i giardini sono al buio. In realtà vale almeno una passeggiata all’esterno, se non avete tempo per una visita alle mostre, perché i giardini sono molto curati e potrete godere di una bella vista dall’alto sulla piazza. Episodio: Indirizzo: Place de la Concorde, Champs Elysées. 11

    mostra russo logo

  4.  Ristorante KONG

    Carrie si reca a pranzo con l’ex moglie di Alexandr Petrovsky  in questo ristorante nel quartiere Halles, Saint Germain-l’Auxerrois. Nella puntata vediamo le due pranzare, e trovarsi reciprocamente simpatiche, sotto una cupola con una vista su Parigi. La cupola, vista dal vivo, non sembra così alta e i prezzi non sono neanche proibitivi. La prossima volta, una capatina all’interno la farò sicuramente. EpisodioIndirizzo: 1 di Rue Due Pont Neuf 2

    kong logo

  5.  Sala da the e pasticceria CADOR

    In questa bellissima pasticceria, Carrie si consola e allontana la solitudine a suon di pasticcini e macaron. Inutile sperare di poterli provare, la pasticceria ormai è chiusa e l’insegna è stata anche cambiata. Ora c’è scritto Cojean. EpisodioIndirizzo: 2 di Rue de l’Amiral de Coligny 4 

    cador chiuso logo

    4° arrondissement

  6. Square du Vert Galant

    Lungo la Senna c’è questa insenatura appartata e rigogliosa di verde, dove è piacevole sedersi sulla riva o su una panchina per guardare i traghetti turistici che passano. Come fa Carrie, che con un panino in mano scambia un saluto con un ragazzo impegnato a riprendere con una telecamera Parigi vista dalla Senna. In realtà, la panchina su cui si trovava Carrie è sicuramente da un’altra parte, perché le panchine nell’insenatura sono rivolte al contrario. Quindi il ragazzo non avrebbe potuto vederla, perché lei si sarebbe dovuta trovare all’interno e non sulla riva. Episodio: Indirizzo: Square du Vert Galant 5

  7. Place Dauphine

    Molto vicina a Square du Vert Galant, è l’ultimo posto in cui vediamo Carrie ed Alexandr Petrovsky relativamente tranquilli. In effetti, quando ci sono passata io, la piazza mi ha dato una sensazione di grande serenità, come se invece che in una grande città mi trovassi in un piccolo paese. Gli uomini che in mezzo alla piazza giocavano in guppo a…bocce? Un altro gioco? Non hanno fatto che rafforzare questa sensazione. Episodio: Indirizzo: Place Dauphine  6

     

    piazza sulpice logo.jpg6° arrondissement

  8. Rue Servandoni

    Passeggiando per Parigi, è meglio guardare dove si mettono i piedi. Anche se lo so, non è facile, considerando la bellezza che ci circonda. Carrie lo impara a sue spese in Rue Servandoni, nel quartiere Saint Germain des Prés-Odéon, quando camminando distrattamente inciampa nella…merde…con i suoi tacchi a spillo. Episodio: Indirizzo: Rue Servandoni 7

  9. Promenade de l’Allée du Séminaire

    E subito dopo, tenta di pulire le scarpe nella fontana di questa via. Che però non è quella di Carrie,  perché quella reale è più alta e non le avrebbe consentito di alzare graziosamente le gambe come fa nella puntata. Episodio: Indirizzo: Promenade de l’Allée du Séminaire 8

  10.  Place Saint Sulpice

    A questo punto Carrie è davvero depressa e chiama Miranda perché ha bisogno di sentire una voce amica. Si ferma su questa piazza, a una cabina telefonica che nella realtà non esiste. Oppure è stata rimossa nel frattempo. Comunque, ora non c’è nessun telefono pubblico. Episodio: Indirizzo: Place Saint Sulpice 9

  11. La libreria dei suoi fan 

    Proprio quando sembra che niente possa consolarla, Carrie si ritrova davanti alla vetrina di una piccola libreria e vede il suo libro! Non solo, i giovani proprietari della libreria sono suoi fan e la invitano a una cena con altri fan. Ma la serata non andrà come previsto…La via è minuscola e non esiste alcuna libreria, anche perché non sarebbe il posto ideale. Anche il ristorante della cena in onore di Carrie non si trova a Parigi, ma a New York. Episodio: Indirizzo: Rue Henry de Jouvenel   10         

    1° arrondissement           

  12. Pont des Arts

    E qui torniamo da dove siamo partiti, il 1° arrondissement. Non potevamo non chiudere qui, sul ponte degli innamorati, come è chiamato. Anche qui, non ci salviamo dai lucchetti, che ormai in tutto il mondo simboleggiano l’amore eterno (ora il Comune li ha rimossi perché erano diventati pericolosi). O almeno finché non ritroviamo la chiave del nostro cuore. Qui, Carrie e Big finiscono dopo essersi scontrati nella hall del Plaza Athénée, dove Mr. Big era entrato per compiere l’estremo tentativo di riportare Carrie  a New York. Carrie e Mr. Big non potevano non suggellare il loro patto d’amore con un bacio appassionato su questo ponte, davvero suggestivo. Sarà il mix tra struttura di ferro e pavimento in legno, o le panchine che occupano la parte centrale. Fatto sta che è uno dei posti dove tirare fuori un anello, se volete farvi dire sì. Episodio: Indirizzo: Pont des Arts 12

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Sex and the City tour in 62 tappe tra New York e Parigi!

Il vero Sex and the City tour è qui. Alert: questo post è per le vere fan di Sex and the City e per gli accompagnatori che vogliono far felici le loro donne. Non troverete da nessuna parte un tour così completo del telefilm che definire cult è poco. Sex and the City è IL telefilm, una serie capace di raccontare le donne e New York come nessuna. Siccome, però, mi piace esagerare, ho girato per New York e anche per Parigi. Perché il Sex and the City tour senza la capitale francese sarebbe un tour a metà. Quindi mi raccomando, segnatevi tutte le tappe. Ho cercato di comporle secondo un ordine razionale, che vi faccia avanzare tempo anche per le migliaia di altre cose che avrete da fare nelle due città. Alcune saranno inevitabilmente cambiate, altre non ci sono più, ma vi posso già dire che il fascino, pure dopo tutti questi anni, è assolutamente immutato.

West Village 

  1. La casa di Carrie

    Il Sex and the City tour non può che partire dalla casa di Carrie. Ovviamente il posto più famoso, quello dove la nostra scrittrice trova rifugio dai drammi personali e ispirazione creativa per il suo lavoro. L’appartamento si trova in un palazzo abitato. Diciamo, per usare un eufemismo, che il pellegrinaggio sotto casa di Carrie Bradshaw dopo un po’ di tempo ha cominciato a infastidire gli inquilini. Tanto che non è raro trovarne uno che esce e inizia a sbraitare sui poveri malcapitati che sono lì per una foto. Ecco, una delle malcapitate sono stata io. Il signore è uscito così imbufalito che ci ha dato l’indirizzo…dell’attrice! Esatto, proprio di Sarah Jessica Parker! Che casualmente, ma non troppo, abita nello stesso quartiere, a una manciata di metri dal suo flat televisivo, in Charles Street (n.b. aggiornamento, ha traslocato da poco, ma è rimasta nei dintorni). Inutile dirvi che il palazzo è molto grazioso, identico a come l’abbiamo visto in tv. Solo la scala è purtroppo inaccessibile, a protezione della privacy degli abitanti. Quindi, mi raccomando: quando arrivate in Perry Street occhio al portone se si apre. 🙂 Esatto: anche se nel 1° episodio della terza serie Carrie dà un altro indirizzo,  245 East 73rd street, in realtà si trova qui. Indirizzo: 64 Perry Street p.s. non vi metto i riferimenti della puntata perché si vede praticamente sempre

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  2. Magnolia Bakery 

    Dopo la foto, guardando la casa dirigetevi a destra, all’incrocio di nuovo a destra e al primo angolo troverete la pasticceria Magnolia Bakery. E’ specializzata in cupcakes e nell’episodio D’amore o d’accordo Miranda e Carrie sono sedute su una panchina all’esterno e chiacchierano tra loro mentre ne mordono uno ciascuna. Carrie sta raccontando a Miranda di aver conosciuto Aidan e di essersi presa una cotta per lui, la prima dopo aver chiuso con Big. La storia di questa bakery è curiosa: sembra che sia stata la stessa Sarah Jessica Parker a voler girare lì una scena, perché cliente abituale. Fino ad allora una semplice pasticceria di quartiere, boom! Magnolia Bakery si è trasformata in un must per newyorchesi e stranieri. Non faticherete a trovarla, se non c’è fuori il gruppo del tour organizzato, quello ufficiale, di Sex & the City, ci saranno certamente molti clienti a farvela notare. Io non sono una grande amante dei cupcakes e mi sono limitata a fare qualche foto. Mi direte voi nei commenti se, invece, avrei fatto meglio a fermarmi. Episodio: D’amore o d’accordo, Stagione 3, episodio 5 Indirizzo: 401 Bleecker Street 

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    magnolia bakery logo

  3. Tortilla Flats

    E’ il locale dove Carrie prova a riconquistare Aiden durante un’uscita a coppie con Steve e Miranda e che però ora è definitivamente chiuso. Peccato, il nome era bellissimo e molto, molto letterario. E poi le recensioni dicono che si mangiava un buon messicano a prezzi onesti. Episodio: Parlare non basta, Stagione 4, episodio 6 Indirizzo: 767 Washington Street tortillas flat con logo

    parlare sex

    Greenwich Village 

  4. Jefferson Market Garden

    A qualche blocco di distanza, sempre nello stesso quartiere, m’imbatto nel parco pubblico in cui Miranda e Steve si sposano, con una delle cerimonie più romantiche che abbia mai visto in vita mia. Purtroppo quando sono passata io il Jefferson Market Garden era chiuso, perché apre solo da aprile a ottobre e quindi l’ho potuto ammirare da fuori. In origine era una prigione femminile, poi col tempo gli abitanti hanno ottenuto di trasformarlo in un giardino. Ah, tenete presente che se volete imitare Miranda e Steve e sposarvi qui, celebrano davvero matrimoni fino a 150 invitati. Episodio: Chi sale e chi scende, Stagione 6, episodio 14. Indirizzo: Greenwich Ave. at, W 10th St

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  5. Ristorante Il Cantinori

    Il Cantinori è il secondo ristorante toscano aperto a New York, nel 1983 per la precisione.  Frequentato da vip e artisti, Samantha lo sceglie per festeggiare il trentacinquesimo compleanno di Carrie. Solo che per motivi diversi, nessuno degli invitati si presenta e la serata rischia di trasformarsi in un incubo per la festeggiata. Episodio: Il tormento e l’ex-tasy, Stagione 4, episodio 1. Indirizzo: 32 E 10th St

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    cantinori logo

  6. Da Silvano

    Quella del ristorante Da Silvano è una storia particolarissima. Locale iconico, con il colore giallo che lo contraddistingue e che richiama la Toscana, patria d’origine del proprietario, Silvano Marchetto. Chiuso nel 2019 in mezzo a una sanguinosa battaglia per il divorzio, ha da poco riaperto con un altro nome, Avena, e un altro menù. Niente più Toscana, ma rimane il giallo a dominare. E il proprietario? E’ tornato in Italia. Anche quando ci sono passata io era chiuso, ma per lavori di ristrutturazione. I suoi tavoli hanno visto le feste di compleanno di Darren Star, il produttore del telefilm. Cronache dell’epoca narrano di danze scatenate sui tavoli da parte di Candace Bushnell e Kim Cattrall. Indirizzo: 60 Avenue of the Americas

    Meatpacking District

  7. Buddakan

    Nel 2018 il Buddakan ha festeggiato vent’anni di attività, quindi è di fatto partito insieme alla serie, che è nata sempre nel 1998. Il ristorante asiatico è famoso per l’eleganza e il lungo tavolo conviviale, scenografico al punto giusto per una festa di classe. Ecco perché Carrie e Big l’hanno scelto per la festa prematrimoniale con dozzine di invitati nel primo film post serie. Certo, non si può dire che abbia portato tanta fortuna, quindi se siete in viaggio di nozze pensateci bene prima di varcare la soglia. Episodio: Sex and the City primo film, al minuto 39′. Indirizzo: 75 9th Avenue

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  8. Casa di Samantha

    Anche se in And just like that non ci sarà, il Sex and the City tour non può non fare tappa a casa di Samantha. L’appartamento di Samantha dovrebbe trovarsi al 300 di Gansevoort Street, ma l’indirizzo è inventato. Il 300 non c’è e non ho trovato nulla che somigli al palazzo che fanno vedere in tv. Posso però dirvi che in quella strada c’è un bel negozio di scarpe che vende le Manolo Blahnik ed è pieno di cantieri e operai. Capito perché la nostra Samantha l’ha eletto sua residenza?? Il Meatpacking District, il quartiere di Samantha, si vede anche nell’ultima stagione, quando le amiche si ritrovano a pranzo dopo che Carrie è andata ad aprire la Borsa di New York e si lamentano dei prezzi esagerati degli hamburger. Nella stessa puntata, vediamo di nuovo il portone di Samatha, che dice di abitare al 3F mentre parla col nuovo vicino del 4F. Episodio: Le soluzioni possibili, Stagione 3, episodio 18 e Amori in rialzo, Stagione 6 , episodio 1 Indirizzo: 300 Gansevoort Street 

    SAMANTHA

  9. Pastis

    Nel periodo in cui Carrie frequenta il russo, vanno molto spesso in questo bistrot francese, che proprio Sex and the City ha reso famoso. In una delle puntate, Carrie e Petrovsky incontrano degli amici di lui che si siedono al loro tavolo. E’ proprio in quel momento che la scrittrice comincia ad avere delle prime avvisaglie del carattere complesso di lui e che entrare nel suo mondo non sarà poi così semplice. Dopo che la vecchia sede ha chiuso, ha riaperto con nuovi soci e un altro indirizzo. Indovinate quale? Indirizzo: dall’angolo tra la 9th Avenue e Little West 12th si è spostato in Gansevoort Street 52, cioè nella via di Samantha!

    Soho

  10. Galleria d’arte di Charlotte

    Charlotte è una gallerista, lavoro che lascia per sposarsi col primo marito Trey. La galleria in cui lavorava come direttrice era la Louis K. Meisel Gallery, specializzata in arte realista e fotorealismo.  Ora la galleria è chiusa, o si è trasferita da qualche altra parte, ma vale la pena farci un salto per un particolare curioso: guardando la galleria e proseguendo verso sinistra, a un certo punto si incrocia la MacDougal St, cioè la strada che porta il cognome del primo marito di Charlotte. La quale, a sua volta, prosegue fino a incrociare Bleecker Street , cioè la strada della Magnolia Bakery (vedi sopra). La galleria si vede bene nell’Episodio: Sesso: bugie e tradimenti, Stagione 2, episodio 6.  Indirizzo: 141 Prince Street       

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  11. Raoul’s

    Questo ristorante si vede nel primo film,  nella scena di San Valentino, quando Miranda confessa di aver rovinato il matrimonio di Carrie. Episodio: Sex and the City il film, minuto 98′ Indirizzo: 180 Prince St

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  12. Balthazar 

    Qui Carrie e Samantha non riescono a trovare un tavolo per sedersi, fino a quando la scrittrice non aiuta la cameriera in bagno dandole un tampax. Magicamente, si libera un tavolo. Questa brasserie francese, che nella serie chiamano Balzac, è aperta da oltre 20 anni e ancora uno dei luoghi più alla moda di New York. Episodio: Il giusto scambio, Stagione 1, episodio 5. Indirizzo: 80 Spring Street

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  13. Il bar Scout

    Aperto in società tra Steve e Aiden dopo la prima rottura di quest’ultimo con Carrie, il bar Scout, dal nome del cane di Steve, si chiama in realtà Onieal’s. Episodio: A ognuna il suo fantasmaStagione 4, episodio 5. Indirizzo:  174 Grand Street

  14. Cipriani Downtown

    Ristorante italiano costosissimo, dove Carrie scopre che Mr. Big e Natasha si sono sposati, con tanto di bouquet di calle con nastro purpureo intorno e un sax che suona When a man loves a woman. Episodio: Sfide al femminile, Stagione 3, episodio 3. Indirizzo: 376 W Broadway, New York

  15. Atelier di Patricia Field

    Parte del successo della serie è dovuto alle mise, a volte stravaganti ed eccessive, di Carrie e delle sue amiche, portate però sempre con tanto stile. Artefice ne era la costume designer della serie e dei lungometraggi Patricia Field. Se vi piace la sua moda, potrete visitare il suo shop, che dalla storica sede di Bowery Street si è ora spostato. Indirizzo: 200 East Broadway

    Soho

  16. Asia de Cuba

    Ristorante dove Carrie&c. aspettano che le raggiunga Aleksandr Pretrovsky per cena. Indirizzo: 415 Lafayette Street

    Wall Street

  17. La Borsa

    Carrie viene scelta come rappresentante del suo giornale, il New York Star, per suonare la campanella e iniziare la sessione mattutina degli scambi in Borsa. Poi, andrà a pranzo con le sue amiche al Meatpacking District. Episodio: Amori in rialzo, Stagione 6, episodio 1. Indirizzo: 11 Wall St

  18. Chiesa neogotica della Santa Trinità

    Qui Charlotte sposa il primo marito Trey con un matrimonio sfarzoso. La chiesa fa parte della National Historic Landmark, per la sua architettura, ma anche per il suo ruolo nella storia della città di New York. Il campanile della Trinity Church è stato in passato un faro di benvenuto per le navi che arrivavano nel porto di New York. Indirizzo: 89 Broadway kyle-maclachlan-1

    Brooklyn

  19. Il ponte di Brooklyn

    Il luogo è iconico e ci passerete sicuramente a prescindere dal Sex and the City tour. Nel primo film di Sex and the City, Miranda e Steve, dopo essersi separati e aver deciso di seguire una terapia di coppia, devono scegliere se tornare insieme o no. La terapeuta consiglia il ponte di Brooklyn come punto d’incontro, perché si trova a metà strada tra le loro case. Se entrambi si presenteranno all’appuntamento a metà del ponte, il loro matrimonio potrà andare avanti. Se non rifate la scena sul ponte, io non vi conosco. 🙂 p.s. vi consiglio di terminare qui il primo giorno del Sex and the City tour. Se ci arrivate prima del tramonto, prendetevi un aperitivo sull’altra sponda, ai Brooklyn Heights. Vedrete Manhattan cambiare colore minuto dopo minuto, con una scena veramente suggestiva per gli occhi e il cuore. Agli uomini: se volete tentare una proposta di matrimonio, prendete questo suggerimento seriamente in considerazione. Non potrà dire no. Episodio: Sex and the City il film, minuto 149′

    ponte brooklyn film

    Midtown

  20.  New York Public Library

    La New York Public Librarnon è una biblioteca. E’ LA biblioteca. Non solo per l’immensità dell’edificio, che comunque colpisce, ma anche per la vastità dei titoli che si possono trovare. E’ un servizio che veramente mi fa invidiare i cittadini newyorchesi. Avete presente i film in cui il protagonista si mette a fare ricerche per conto suo? Ecco, se mi capitasse un fatto del genere è proprio lì che vorrei andare. Se ci passate, e ve lo consiglio caldamente, fermatevi davanti a un computer e digitate un titolo a caso, non serve iscrizione. Lo troverete. Qui Carrie aveva deciso di sposare Big. Riuscite a immaginare una location più romantica? Io no. E, per la cronaca, i newyorchesi possono davvero sposarsi qui, se lo desiderano. Episodio: Sex and the City primo film, al minuto 48′ Indirizzo: 476 5th Avenue 

  21. Manolo Blahnik e Sarah Jessica Parker shoes

    Questo era l’indirizzo del famoso negozio  di scarpe dello stilista Manolo Blahnik, uno dei preferiti di Carrie. In realtà è un piccolo negozio, stilosissimo. Peccato che non ci sia più, ma poco male, perché al suo posto da quest’anno troverete la linea di scarpe di Sarah Jessica Parker. Che non è allo stesso livello come design, ovviamente, ma agli stessi prezzi purtroppo sì. Il negozio di Manolo Blahnik si vede nell’Episodio: Diritto alle scarpe, Stagione 6, episodio 9, quando Carrie manda a una sua amica una lista di nozze con un solo articolo: un paio di scarpe da 485 dollari, lo stesso modello che le era stato rubato qualche giorno prima quando l’amica aveva costretto tutti a togliersi le scarpe per non far entrare germi in casa. Indirizzo location: 31 W 54th 

  22. Bryant Park

    E’ il parco pubblico più centrale di New York e in cui sono girate molte scene, come quella in cui Carrie e Big leggono un libro o quella in cui si assiste alla preparazione della Fashion Week. Se passate da New York prima di Natale troverete un villaggio molto carino, pista di pattinaggio inclusa. Indirizzo: tra Fifth e Sixth Avenues, 40th e 42nd St    

  23. 21 Club

    Questo locale è davvero particolare, fin dalla facciata esterna, che almeno merita una foto. In Sex and the City viene usato in una delle puntate più malinconiche della serie. Mentre sono a cena insieme, Mr. Big confessa a Carrie di essere tornato a New York per sottoporsi a un’operazione al cuore e lei scoppia in lacrime. Episodio: Effetto domino, Stagione 6, episodio 11. Indirizzo: 21 W 52nd St                                    

  24. Russian Samovar

    Carrie incontra Aleksandr Petrovsky mentre entrambi assistono alla performance di un’artista. Dato che Carrie mette in dubbio che la donna la porti avanti davvero anche di notte senza muoversi, lo scultore la invita a verificare di persona. Ma prima, le offre una cena russa a notte fonda in questo ristorante. L’attore che interpreta Petrovsky, il celebre ballerino Mikhail Baryshnikov, è uno degli investitori. Il ristorante ha una storia complessa e molto interessante. Basti pensare che al secondo piano per un periodo ha vissuto Frank Sinatra. Sicuramente un posto in cui fare una sosta, se le finanze ve lo permettono. Nel 2018 ha dichiarato bancarotta, ma è ancora aperto. Episodio: UnoStagione 6, episodio 12. Indirizzo: 256 W 52nd St                                                                                                     

  25. Hotel Plaza

    Qui dovete assolutamente passarci e, se potete permettervelo, potreste anche dormirci. Non solo perché è l’albergo più classico di New York. Qui Carrie incontra Mr. Big il giorno in cui sta ufficializzando il fidanzamento con un’altra, la giovane Natasha, dopo che aveva detto a Carrie di non volersi sposare mai più. Carrie è invitata, ma non partecipa, però si presenta fuori dall’hotel e lo fa uscire, per dirgli addio con una citazione da Come eravamo, il bellissimo film con Robert Redford e Barbra Streisand. Big rimane perplesso “non ho capito” e Carrie replica: “non hai mai capito”. Poi si gira e se ne va, bella come il sole, per un’uscita di scena in grande stile. Episodio: Ex: la terza dimensione, Stagione 2, episodio 18. Indirizzo: 768 5th Avenue

  26. Di fronte all’Hotel Plaza c’è anche il Cinema Paris Manhattan, il preferito di Carrie e ovviamente uno dei più vecchi e rinomati, per 70 anni meta di intellettuali e cinefili. Dopo 70 anni di ininterrotta attività, ha chiuso nel 2019 ma è stato per fortuna riaperto da Netflix, che programma lì i suoi film in anteprima. “La cosa straordinaria, se vivi a New York, è che ogni sera puoi andare…a Parigi“. Episodio: Salpare le ancore, Stagione 5, episodio 1. Indirizzo: 4 W 58th St
  27. Da Marino

    In questo ristorante italiano, Carrie e Big vanno a cena dopo una delle loro riconciliazioni e Big le canta una serenata. Purtroppo sono passata qui davanti troppo presto e il locale era ancora chiuso, però mi è sembrato alla mano e il personale, che stava sistemando, mi ha simpaticamente salutato mentre fotografavo. Quando tornerò a New York ci andrò sicuramente. Episodio: Leggende metropolitane, miti e luoghi comuni, Stagione 2, episodio 8. All’inizio della puntata, fanno vedere che Big viene salutato all’entrata dal proprietario. Piccola curiosità: nella vita reale, il proprietario è amico dell’attore Chris Noth e questo è un locale in cui lui fa tappa fissa. Se sperate di incontrarlo, è qui che dovete venire. Indirizzo: 220 W 49th Street

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  28. Tiffany & Co.

    E’ una gioielleria talmente famosa e fotografata che non mi soffermerei più di tanto, anche solo per curiosità ci passerete sicuramente. Ovviamente se dici Tiffany dici Colazione da Tiffany e Haudrey Hepburn, ma anche in Sex and the City ha il suo spazio. Davanti alle vetrine si fermano Charlotte e a Trey, che qualche giorno prima avevano deciso d’impulso di sposarsi. Solo che lui aveva rovinato un gran momento pronunciando il famigerato “Ottimo!”, smontando immediatamente la povera Charlotte. Mentre passeggiano lui vede Tiffany e riacquista punti: “credo che dovremmo fermarci un attimo. Ora entriamo là dentro e ti compro l’anello più bello che hanno”. Come risponde Charlotte? “Ottimo!” Indirizzo: 727 Fifth Avenue. p.s. Al momento, Tiffany & Co. il negozio è in fase di ristrutturazione. I lavori termineranno verso la fine del 2021 e, fino a quel momento, potete visitare il Tiffany Flagship Next Door al 6 della East 57th Street CentralPark. Episodio: C’è chi va e c’è chi viene, Stagione 3, episodio 9.

  29. Takashimaya

    In questo negozio di prodotti nipponici viene girata la scena in cui Carrie discute con le amiche sull’opportunità o meno di iniziare una relazione con Aleksandr Petrovsky menre provano diversi profumi. Anche questo negozio risulta oggi definitivamente chiuso. Episodio: L’uomo perfetto, Stagione 6, episodio 13. Indirizzo: 693 5th Avenue

    Central Park

  30. Central Park

    Impossibile andare a New  York e non passare per questo parco. Che in Sex and the City, ovviamente, è stato utilizzato spesso e volentieri per le scene della serie: Carrie con Big alla Loeb Boathouse o con Aleksandr Petrovsky in carrozza, Charlotte e Anthony, Miranda che si prepara per la maratona, Charlotte che riprende a cavalcare, Miranda e Carrie che pranzano insieme su una panchina. E così via. Vi consiglio una bella e lunga passeggiata all’interno.

  31. Loeb Boathouse 

    Si affaccia su un laghetto all’interno di Central Park. Qui Carrie e Mr. Big si incontrano a pranzo dopo la fine del matrimonio di lui  e della relazione di lei con Aidan,  ma cadono entrambi nell’acqua per l’imbarazzo di salutarsi. E’ molto scenografico, se capitate all’ora di pranzo, attenzione a non finire nel laghetto! Episodio: Le soluzioni possibili, Stagione 3, episodio 18.

    Sarah Jessica Parker and Chris Noth fall into Central Park Lake filming a scene for Sex & the City, NYC July 24, 2000. Exclusive (Photo by Lawrence Schwartzwald/Sygma via Getty Images)

    Upper east side

  32. Tao Uptown

    Qui Carrie e Big s’incontrano per caso mentre entrambi sono a un appuntamento galante e, soprattutto, mentre tentano di definire la loro relazione. Lei con un jazzista, lui con una modella. Rinomato per la cucina fusion asiatica, in particolare per il sushi, è ovviamente un locale alla moda. Episodio: Momenti decisivi, Stagione 4, episodio 3. Indirizzo: 42 E 58th Street

  33. Attico di Carrie e Big

    L’appartamento da favola in cui vanno a vivere Carrie e Big si trova proprio di fronte al Metropolitan Museum of Art. Da fuori non sembra un granché, ma dentro…avete visto cos’è. Episodio: l’esterno e l’interno si vedono nei primi minuti di Sex and the City il film, subito dopo i titoli di testa. Dall’attico scendono nel secondo film, precisamente di dodici piani. Ma sempre nello stesso palazzo. Indirizzo: 1000 Fifth Avenue 82th Street

    sexandthecity attico

  34. Columbus Circus Fountains

    Questa è una delle scene più tristi dell’intera serie, quella della rottura definitiva tra Carrie e Aidan, che ha capito di non essere l’uomo che lei vuole. La lite decisiva avviene proprio di fronte a queste fontane. Episodio: Cambio d’abito, Stagione 4, episodio 15. Indirizzo: 59th Street 8th Avenue

  35. La casa di Miranda

    Dovrebbe trovarsi nel fantomatico  331 di West 78th Street. Peccato che in quella strada non esista nessun 331, il numero lo saltano proprio. Andarci è stato però utile, perché lì vicino c’è un negozio carinissimo di casa di bambole. Vale la pena entrarci per curiosare un po’. Miranda la compra nell’Episodio: Strane opportunità, Stagione 2, episodio 5.

  36. La casa di Charlotte

    Invece la casa di Charlotte esiste, ma francamente da lei mi sarei aspettata un palazzo molto più chic, invece di questo grattacielo un po’ anonimo. Molto meglio, al 686 della stessa strada, l’edificio che ospita Il consolato e l’Istituto di Cultura italiani. L’appartamento si vede in diverse occasioni, perché Charlotte ci tiene molto. L’Episodio in cui la casa diventa protagonista, in senso negativo per la povera Charlotte, è: La chiave della felicità, Stagione 4, episodio 14. Indirizzo: 700 di Park Avenue

    attico carrie big logo

  37. Sexy Shop

    Una vetrina interessante quella del più grande sexy shop di New York, Pleasure Chest, in cui Charlotte acquista l’indimenticabile coniglietto vibratore che crea dipendenza. Episodio: Autoerorismo, Stagione 1, episodio 9. Indirizzo: 1150 2nd Ave

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  38. Lumi

    Maledetto il giorno…Questa è una delle scene più ridicole del primo film di Sex and the City. Charlotte incontra Big per la prima volta dopo che lui non si è presentato al matrimonio con Carrie e nel bel mezzo della frase che si era preparata con tanta cura, “Io maledico il giorno in cui sei nato”…arrivano le doglie! Ora è chiuso e al suo posto troverete la Brasserie Cognac 70th , con interni ed esterni completamente rivisitati. Indirizzo:  963 Lexington Avenue

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  39. 995 Fifth Avenue Hotel

    Precedentemente si chiamava Stanhope ed è l’apartment hotel in cui Carrie si reca per trovare un po’ di pace da Aidan e dai lavori nel loro appartamento e in cui riceve una telefonata da Mr. Big. Ovviamente stiamo parlando di un albergo di lusso. Indirizzo: tra 995 Fifth Avenue e East 81st Street Episodio: C’è chi va e c’è chi viene, Stagione 3, episodio 9.

  40. Monkey Bar

    Questo è il bar in cui, nella quarta stagione, Carrie e Big decidono di essere amici. Costruito nel 1936 come parte dell’elegante e famigerato Hotel Elysee (dove Tennessee Williams morì nel 1983, soffocato dal tappo di una bottiglia), nel 2009 il Monkey Bar è stato acquistato dal direttore di Vanity Fair Graydon Carter e dall’albergatore Jeff Klein, che lo hanno completamente restaurato. Il ristorante è connotato da pareti con scene di scimmie che giocano a carte, bevono e festeggiano, originariamente dipinte negli anni ’30 e ’40 e restaurate negli anni ’80. Episodio: Sex and the Country, Stagione 4, episodio 9. Indirizzo: 60 East 54th Street

  41. Little Church of Transfiguration

    E’ la chiesa dove Samantha conosce e tenta di sedurre con tutte le armi in suo potere un bel prete cattolico francescano. Senza riuscirci. E anche la chiesa dove, nel 2012, è stato celebrato il primo matrimonio tra persone dello stesso sesso nella Diocesi di New York. Episodio: Il tormento e l’ex-tasy, Stagione 4, episodio 1. Indirizzo: 1 East 29th Street

    Flatiron District 

  42. Eleven Madison Avenue

    Qui Mr. Big dà una notizia ferale a Carrie: si è fidanzato con una bellissima ragazza ed “è una cosa seria”. Carrie ovviamente rimane sconvolta, si arrabbia e rovescia una sedia mentre esce precipitosamente dal ristorante. E’ uno dei ristoranti più lussuosi e costosi della città, però se devo dirla tutta da fuori non mi ha fatto una grande impressione. Addirittura la porta di entrata è in plastica e non di vetro! Decisamente in linea con la notizia di Big. Comunque, se lo provate fatemi sapere. Sempre che riapra, perché al momento è chiuso causa Covid e il proprietario si dice molto preoccupato per il futuro. Episodio: Ex: la terza dimensione, Stagione 2, episodio 18. Indirizzo: 11 Madison Avenue

  43. Barney’s

    E’ una famosissima boutique di moda, dove spesso il quartetto si ritrova per fare shopping.  Clamorosamente ha dichiarato fallimento quest’anno, chiudendo a febbraio dopo quasi cento anni di attività ininterrotta. Nell’Episodio: Come far funzionare una relazione, Stagione 3, episodio 7, Carrie si preoccupa quando neanche un giro da Barney le fa superare una crisi esistenziale Indirizzo: 660 Madison Ave

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  44. ABC Carpet & Home

    E’ il negozio per la casa in cui Charlotte apre la sua lista di nozze e in cui si scontra con Bunny, la madre di Trey, prendendo posizione contro l’opprimente coinvolgimento della donna nella sua vita coniugale. Episodio: A ognuna il suo fantasmaStagione 4, episodio 5. Indirizzo: ABC Carpet & Home, 888 Broadway

  45. Sushi Samba

    In questo ristorante asiatico, nella stagione 5, il magnate Richard Wright cerca di riaccendere la fiamma in Samantha. Il locale ha chiuso alla fine del 2017. Episodio: Salpare le ancore, Stagione 5, episodio 1. Curiosità: in questo episodio compare Chandra Wilson, alias Miranda Bailey di Grey’s anatomy, nei panni di una poliziotta che ferma Samantha mentre appende volantini ingiuriosi contro RIchard. Dopo aver appreso cosa le ha fatto l’uomo, la poliziotta se ne va “faccia pure“. Indirizzo: 245 Park Avenue 

    Union Square

  46. The City Bakery

    E’ il panificio in stile retrò dove Carrie e Samantha pranzano insieme, e che secondo Carrie prepara i brownies migliori della città.  Qui incontrano Nina Ketz, la donna che è uscita con Aiden dopo la fine della relazione con Carrie.  Mi sembra quasi assurdo dirlo, ma da pochissimo ha chiuso definitivamente, nonostante un’iniziativa collettiva del quartiere per salvarlo. Episodio: Recensioni, Stagione 5, episodio 6.  Indirizzo: 3 W 18th St

  47. Blue Water Grill

    Anche questo ristorante, che fa parte di una catena, ha chiuso. Tutte le volte in cui Charlotte pensa di aver incontrato l’uomo giusto della sua vita in qualche modo scopre di essersi sbagliata. È quello che succede anche con Arthur, romantico galantuomo troppo avvezzo alle risse. Mentre stanno conversando durante un brunch a due, Charlotte viene casualmente urtata da un uomo. Come finisce? Ovviamente in rissa. Episodio: L’uomo che le donne vorrebbero, Stagione 3, episodio 1. Indirizzo: 31 Union Square W

    Gramercy Park

  48. Pete’s Tavern

    Tutt’altro stile quello della coppia Miranda/Steve. Mentre sono seduti a bere una birra, Miranda chiede d’impulso a Steve di sposarla. E lui accetta. “Ci sono delle coppie che devono dire no, per poter dire sì“. Considerando che una birra possiamo permettercela e che questo è dei bar più antichi della metropoli, se siete una coppia sportiva potreste anche rifare la scena. Aperta dal 1864, la Pete’s Tavern era abitualmente frequentata dallo scrittore O. Henry, pseudonimo di William Sydney Porter, che viveva vicino alla taverna, al 55 di Irving Place. Una curiosità: durante il proibizionismo, il bar continuò a lavorare in segreto, “travestito” da negozio di fiori. Episodio: Chi sale e chi scende, Stagione 6, episodio 14. Indirizzo: 129 E 18th Street

    Garment district

  49. Gray’s Papaya

    Dopo la presentazione del suo libro Carrie si concede un hot dog take away in un piccolo e quasi anonimo chiosco, perché la tassista che la sta portando a casa dice che deve assolutamente festeggiare e che lì fanno i migliori hot dog di tutta New york City. Lo confermo: è vero, sono ottimi e vi suggerisco di provarli almeno una volta. La storica sede sull’ottava avenue, dove hanno girato l’episodio, è ormai chiusa, ma Gray’s Papaya è vivo e vegeto tra la 72 e la Broadway. Episodio: Libri e carte di cuori, Stagione 5, episodio 5 Indirizzo: 539 8th Avenue 2090 Broadway

  50. Madison Square Garden

    Nell’ultima stagione, Miranda inizia a uscire con un vicino di casa, il dottore dei New York Knicks. Il dottore dà i biglietti a Miranda, che guarda la partita dal parterre con Charlotte. La serata, però, finisce male perché una cheerleader si mette a flirtare col bel dottore, facendo infuriare Miranda, che se ne va senza salutare. Come vi ho detto nell’articolo su New York, vale la pena di comprare i biglietti e guardarsi una partita. EpisodioRagazzo interrotto, Stagione 6, episodio 10 Indirizzo: 4 Pennsylvania Plaza

    ***

    Vi è piaciuto il Sex and the City tour? L’avete fatto anche voi o avete in programma di farlo prima o poi nella vita? Raccontatemi il vostro personale Sex and the City tour. E se gli Stati Uniti sono troppo lontani, perché non iniziare da…Parigi? O magari, dal libro di Candace Bushnell da cui tutto è partito?

Leggi anche: 

La seconda parte del tour: An (American) Girl In Paris

Il libro di Candace Bushnell

Perdersi a New York tra libri, tramonti e gospel

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La Korea week sbarca a Roma: tutti gli eventi da non perdere

Torna a Roma per il quarto anno consecutivo la Korea Week, una vera full immersion sulla Corea organizzata dall’Istituto di Cultura Coreano di Roma. Per me, che sto per sbarcare in questo meraviglioso Paese un’occasione imperdibile. Mi fate compagnia? Di seguito tutti i dettagli per vivere una settimana diversa dal solito, a contatto con le tradizioni e le usanze di una Nazione così lontana e, incredibile in questo mondo così connesso, ancora così poco conosciuta dagli italiani. E poi, in fondo, il link per libri, ricette e viaggi, tutto sulla Corea del Sud! 

Quando, dove e come

 La quarta edizione capitolina e l’ottava a livello nazionale della Korea week si chiama “Mangia, Gioca, Ama Corea”. Avete tempo da oggi, 30 settembre, fino al 4 Ottobre per affacciarvi nel “Paese del calmo mattino”. L’🇰🇷 ingresso è gratuito 🇰🇷, 📍 ma dove 📍 ? All’Istituto Culturale Coreano in Italia – 주이탈리아 한국문화원 Via Nomentana 12 a Roma. Visto il successo dell’iniziativa e la grande affluenza di pubblico, vi consiglio di presentarvi all’istituto con largo anticipo. Se vi iscrivete alla newsletter vi daranno due gettoni da utilizzare successivamente per mangiare o “acquistare” gadget. Altri gettoni potrete conquistarli partecipando ai giochi. Buttatevi senza remora, sono tutti divertenti! Alcuni prevedono anche dei premi se riuscirete a centrare l’obiettivo. Io, per esempio, mi sono portata a casa un appendino d’acciaio con il profilo di Seul molto carino 🙂 Insieme a un tatuaggio e a un segnalibro col mio nome, questi per tutti. Ho scoperto dopo che la frase da me scelta per il tatuaggio è il titolo di un libro del poeta e politico coreano Jong-Hwan Do. Avevate dubbi??? Non ci sarebbe neanche da aggiungere, ma lo dico lo stesso, che il cibo è ottimo. Insomma, andate!

Le attività 

Chi, come me, ama il Bibimbap (piatto misto a base di riso) potrà imparare a cucinarlo con la Maestra del “Baekban” di Jeonju Soon Deok Woo. Ci saranno anche lezioni di bon ton coreano, lezione sulle salse fermentate coreane con la maestra Jeong A Hwang e ovviamente assaggi di cibo, bevande, liquori e cocktail coreani. Se preferite il cinema coreano, che è di altissimo livello, mercoledì 2 ottobre alle 19:00 potrete guardare il film “Le Grand Chef”, basato sul Manhwa (fumetto) coreano. Non a caso, la settimana si apre con l’inaugurazione della mostra digitale sui Webtoon, i fumetti digitali online coreani. E la cosmetica? Come potrebbe mancare uno dei prodotti coreani di eccellenza? Verranno infatti realizzati workshop centrati sul K-Beauty, con consigli utili su come prendersi cura della propria pelle in modo naturale. Potremo anche provare gli Hanbok, gli abiti tradizionali coreani e divertirci con i giochi tradizionali coreani.

Il programma completo della Korea Week Roma 2019

Lunedì 30 settembre

18:30 – Inaugurazione Korea Week
19:00 – Inaugurazione mostra Webtoon

Martedì 1 ottobre

9:30~17:00 – Forum Corea/Italia (Hotel Cavalieri Waldorf-Astoria)
19:00 – Lezione di Bon Ton in una tavola coreana e come apparecchiarla (su prenotazione con contributo spese)
19:00 – Lezione sul Bibimbab (su prenotazione con contributo spese)
19:00 – Workshop sul Webtoon

Mercoledì 2 ottobre

19:00 – Proiezione film “Le Grand Chef”
19:00 – Lezione su salse e salse fermentate coreane (su prenotazione con contributo spese)
19:00 – Workshop sullo skin-care coreano (su prenotazione con contributo spese)

Giovedì, venerdì 3/4 ottobre

17:30~21:00 – Assaggi di cibi, liquori e bevande coreane, giochi tradizionali, prova dell’Hanbok (abito tradizionale coreano) e altro ancora.

Maggiori informazioni
📧 info@culturacorea.it
☎ 06441633

http://italia.korean-culture.org/it

Leggi anche: 

Tutto sulla Corea del Sud, libri, viaggi e ricette

Librerie di Seoul in cui perdersi, felici e sommersi

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Alla corte dei Gonzaga: 15 luoghi da non perdere a Mantova

Mantova, “Questa è una bellissima città, e degna c’un si mova mille miglia per vederla”. 

“This is a wonderful city, it would be worth traveling a thousand miles to see it”. 

Torquato Tasso, 1586

Mantova, Capitale italiana della cultura 2016, nella lista dei patrimoni dell’umanità dall’UNESCO, regno dei Gonzaga per secoli. Soprattutto, scrigno di tesori da aprire e scoprire con stupore, quasi. Perché non avrei mai pensato di trovare un concentrato di così tanta bellezza in pochi metri quadri. Quello che segue è il giro che ho fatto io, nell’ordine spero razionale che consente di visitare il più possibile anche con poco tempo a disposizione. Sono rimasta tre giorni e questo è quello che sono riuscita a vedere, senza correre, assaporando ogni minuto dell’atmosfera rinascimentale in cui mi sono ritrovata immersa per un attimo.

Cosa fare a Mantova 

Piazza delle Erbe 

E’ il punto da cui ho iniziato il giro della città. Di forma tipicamente rinascimentale, offre subito un bellissimo colpo d’occhio, con la sua forma tipicamente rinascimentale. Piazza delle Erbe è stata a lungo il centro amministrativo e politico della città, sulla quale si affacciano alcune delle sue più importanti architetture: il Palazzo della Ragione, il Palazzo del Podestà, la Rotonda di San Lorenzo e la Torre dell’Orologio.

Il Palazzo della Ragione

Costruito in epoca medievale tra il XI e il XII secolo, venne edificato per concentrare lì ogni funzione civile, amministrativa o  giudiziaria. Purtroppo ho visto poco perché è circondato da impalcature che ne nascondono la facciata e che non si sa quando e se verranno rimosse. Anche questo palazzo, infatti, è stato danneggiato dal terremoto del 2012. Di fronte al palazzo, si teneva, e si tiene ancora oggi, un mercato millenario. Devo dire che, considerando il prestigio della location, fossi l’amministrazione curerei maggiormente qualità e aspetto dei banchi.

La Torre dell’Orologio

Accanto al palazzo, su richiesta del marchese Ludovico III Gonzaga, venne costruita dall’architetto Luca Fancelli la Torre dell’Orologio, sulla quale è ancora ottimamente conservato l’orologio astronomico.  Al tempo, l’orologio era in grado di calcolare non solo ore, posizioni dei pianeti, alba e tramonto, ma anche segni zodiacali e fasi lunari, che in epoca rinascimentale erano di grandissimo interesse ovunque. E pure oggi, direi.

La Rotonda di San Lorenzo

E’ la chiesa più antica di Mantova. Costruita nel XI secolo per volontà di Matilde di Canossa, potente feudataria sostenitrice del Papato, la struttura è un esempio di arte romanica. Probabilmente fu costruita sopra un precedente edificio romano. Di forma circolare, come le sue gemelle, all’esterno è caratterizzata da affreschi in stile romanico-lombardo. Sarà che l’ho visitata nel tardo pomeriggio, ma ha un’aura di mistero fascinosa. Vi consiglio di non perderla.

La casa del Mercante 

Guardando la Rotonda di San Lorenzo, sulla destra noterete una casa dallo stile orientaleggiante. E’ la casa del mercante Boniforte da Concorezzo, che si stabili’ a Mantova nel 1455 e volle così ricordare i suoi viaggi. Sotto il portico, incisi sull’architrave, ci sono gli oggetti che il mercante vendeva nella bottega: cucchiai, coltelli, piatti, bilance, eccetera. Una vetrina ante litteram, insomma.

Il Palazzo del Podestà

Fu costruito dal podestà di Mantova, Laudarengo Martinengo. Il bresciano fu una figura di rilievo per la città: su sua commissione, sulla facciata del palazzo verso piazza Broletto fu allocata la statua di “Virgilio in cattedra”.

Basilica di Sant’Andrea

Alle spalle di Piazza delle Erbe, è stata realizzata su progetto di Leon Battista Alberti. Custodisce nella cripta i Vasi sacri, reliquia del sangue di Cristo, e la cappella funeraria di Andrea Mantegna, l’artefice del Palazzo Ducale.

Piazza Broletto e la Vecia

Anche questa piazza, la naturale prosecuzione di Piazza delle Erbe, è molto caratteristica. Il principale motivo di interesse per me, oltre alla fontana dei delfini al centro, è la facciata del duecentesco Palazzo del Broletto. In una nicchia ad arco acuto, un ignoto artista veronese del XIII secolo ha scolpito una statua che rappresenta “Vergilius Mantuanus Poetarum Clarissimus”. Ovvero il sommo poeta Virgilio, che proprio a Mantova era nato. I mantovani la chiamano affettuosamente “La Vecia”, la Vecchia, o più poeticamente “Vecia Mantua”, la Vecchia Mantova. Proprio alla vecia ogni forestiero doveva rendere omaggio quando entrava per la prima volta in città. E così ho fatto anch’io, ponteggi permettendo.

Palazzo Ducale e il Castello di San Giorgio

E qui siamo arrivati a uno dei Palazzi più importanti di Mantova, se non il più importante. Dietro Piazza Sordello, proseguendo da Piazza Broletto, sorge il Palazzo Ducale.  L’edificio è stato per molti secoli la dimora dei Gonzaga ed è stato progressivamente esteso, tanto che oggi la reggia è la sesta per estensione in Europa, dopo Vaticano, Louvre, Versailles, Caserta e Fontainebleau. Che poi chiamarlo edificio è anche scorretto, perché gli edifici sono diversi, aggiunti via via che aumentavano i membri della famiglia residenti, e tutti collegati da corridoi, gallerie, cortili e giardini. Sarò banale e scontata, lo so, ma la Camera degli Sposi nel Castello di San Giorgio è il motivo principale per cui vi consiglio di andarci. Peccato che la facciano vedere per prima, non so per quale motivo. Fossi il curatore del palazzo, la lascerei come ultima sala da visitare, perché oggettivamente oscura tutte le altre. Si chiama così, però non aspettatevi una camera da letto. Era in realtà una camera di rappresentanza, quella che doveva lasciare a bocca aperta gli ospiti per la magnificenza e l’opulenza degli allestimenti. E se lascia noi a bocca aperta, figuriamoci all’epoca. La stanza, anche detta Camera Picta, è celebre per gli affreschi che ricoprono le pareti, opera di Andrea Mantegna. Il veneziano ha fatto un capolavoro, riuscendo con gli affreschi a celebrare superbamente una famiglia che dalle origini contadine si era elevata fino a diventare una dinastia, riuscendo addirittura a far eleggere uno dei suoi membri, Francesco, cardinale.  Tutto il complesso è secondo me estremamente elegante e ricco, ma non kitsch. Anzi, se fossi un’arredatrice di interni o una orafa mi farei un giretto da queste parti per studiare un gusto intramontabile nei secoli!

Museo Archeologico Nazionale

Uscendo dal Palazzo Ducale, vi suggerisco una capatina al museo archeologico, lì accanto, dove ho trovato un’altra chicca. Nel 2007, nell’area archeologica di Valdaro, sono stati trovati “gli amanti di Mantova”, o anche “gli amanti di Valdaro”. La scoperta eccezionale, risalente al neolitico, di due corpi di un’uomo e una donna abbracciati e insolitamente inumati in un’unica tomba. I due sono stati sepolti di fianco, faccia a faccia, incrociati in un abbraccio che coinvolge anche gli arti inferiori. Be’, vi devo dire che la vista è emozionante. Chissà che storia tragica nascondono i due poveretti.

Mantova - Gli amanti di Valdaro, Museo Archeologico nazionale
Mantova – Gli amanti di Valdaro, Museo Archeologico nazionale
Basilica Palatina di Santa Barbara

Rappresenta il sogno del principe Gugliemo Gonzaga, un luogo in cui dovevano svolgersi celebrazioni religiose della massima solennità. Sembra che l’edificio custodisse alcuni grumi della terra intrisa del sangue del Cristo, il Sacro Graal in pratica. Una chiesa riccamente decorata, che doveva mostrare l’importanza della famiglia. Gonzaga, appassionato musicista, fece costruire al suo interno un organo da Graziadio Antegnati, dotando la chiesa di una cappella musicale di prestigio e di un’acustica eccezionale. Guglielmo si era fatto costruire un palchetto di fronte all’organo, per seguire le messe senza mescolarsi alla folla e ascoltare la musica con più attenzione. Ancora oggi sono visibili i danni del terremoto del 2012, che fece crollare il cupolino del campanile. La chiesa è aperta la domenica, ore 10-18 e gli altri giorni su richiesta

Cattedrale di San Pietro

Principale luogo di culto della città, presenta uno stile romantico e gotico insieme. La ristrutturazione dell’architetto Giulio Romano le ha conferito uno stile simile alla Basilica di San Pietro a Roma.

Palazzo Te

Te, da tiglieto, località di tigli, oppure da tegia, dal latino attegia, capanna. Mantova, infatti, era anticamente circondata da quattro laghi formati dal corso del fiume Mincio, quindi potevano esserci tigli, ma anche capanne di pescatori. Poco distante dall’isola su cui sorse la città si trovava un’altra isola denominata sin dal medioevo Teieto (poi abbreviato in Te) collegata con un ponte alle mura meridionali della città. Tigli o capanne? I mantovani propendono per la prima, a me non dispiace la seconda. Conosciuto come “Palazzo dei lucidi inganni”, l’edificio era circondato da boschi e da un lago, ormai non più esistente, che lo rendevano affascinante e al tempo stesso sospetto. Non a caso è detto anche Palazzo del piacere, perché il padrone di casa Federico II Gonzaga, figlio di Francesco II e Isabella d’Este, qui si intratteneva con la sua amante. Una donna sposata, di cui era follemente innamorato. Una storia che quasi ricorda quella di Carlo e Camilla…d’altra parte, una delle sale non a caso è dedicata a Psiche e Amore. Come recita una scritta alla parete, è un palazzo per il tempo libero e lo svago, per l’onesto ozio del principe, che ritempra le forze nella quiete. E chi non ne vorrebbe uno? 

Palazzo d’Arco

Questo ve lo consiglio per chiudere in bellezza il giro di Mantova. Il Palazzo D’Arco venne iniziato nel 1784 per volere del conte Gherardo D’Arco, che da Trento si trasferì a Mantova per matrimonio. Il Palazzo e’ stato abitato dalla famiglia D’Arco fino agli anni ’70.  Cioè finché l’ultima discendente, la contessa Giovanna, non ha deciso di donarlo in eredità alla città di Mantova. La cosa stupefacente è che il palazzo è come se fosse ancora vissuto. Gli arredi, le stanze, i quadri alle pareti, tutto rimanda ai fasti del tempo che fu. La contessa Giovanna è stata lungimirante, perché se non avesse lasciato testamento, probabilmente il palazzo sarebbe stato smembrato. Invece, guardate nella foto che biblioteca meravigliosa. E il circolo della lettura che si teneva in una stanza appositamente adibita. Sapete come si giudicava il successo di un pomeriggio? Dalle quantità di tazze di tè da lavare. Più tazze venivano usate, più il dibattito era acceso. Da vedere assolutamente. Il prezzo comprende una visita guidata a cura della Fondazione che gestisce il palazzo.

Ulteriori suggerimenti 

Gita in barca sul Mincio

Non avrei potuto trovare di meglio per rilassarmi un po’ dopo aver girato come una trottola per le piazze e i palazzi mantovani. Sul Mincio è nato il poeta Virgilio, del Mincio scrivono anche Dante nella Divina Commedia e Giosuè Carducci. Non a caso, quindi, il Mincio è anche detto “Fiume dei poeti”. L’imbarcadero è nei pressi del Castello di San Giorgio e la gita dura un’ora e mezza. Comprende due dei tre laghi che il Mincio forma all’altezza di Mantova e l’oasi naturale del WWF. Il contesto è semplicemente meraviglioso, con una natura padrona che si prende i suoi spazi e offre il suo spettacolo migliore tra luglio e agosto, quando sul lago Superiore fiorisce il Fiore di Loto nelle sue grandi aiuole galleggianti: foglie verdi anche di un metro di diametro sulle quali nascono grossi fiori bianchi. In realtà, la specie è infestante, perché trapiantata qui artificialmente e quindi richiede periodicamente un grosso lavoro di manutenzione per contenere le radici. Nel lago di Mezzo, invece, domina la castagna d’acqua, i cui frutti si raccolgono nel tardo autunno e si mangiano, dopo averli cotti a lungo. Poi abbiamo incontrato ninfee, felci, salici, popolati di cormorani, aironi cinerini, e chi più ne ha più ne metta. L’opera dell’uomo si vede sporadicamente nelle case sul fiume, che ancora resistono all’abbattimento, e nelle fornaci industriali dell’800, ormai in disuso. Pensate che la Fornace Morselli, che s’incontra nel tragitto, ha fornito il cotto antico del Teatro alla Scala di Milano. La gita costa 9 euro dal lunedì al sabato, 10 euro nei festivi. Anche gli animali possono salire a bordo.

La bancarella dei libri di Piazza delle Erbe 

Dopo essere usciti dalla Rotonda di San Lorenzo o dalla Basilica di Sant’Andrea fermatevi a quella che in città è una vera e propria istituzione. Fino al 1983 è stata gestita da Giovanni Piubello, a quanto mi dicono un personaggio fortemente carismatico. E’ stato scrittore, bancarellaro ed editore di se stesso. Praticamente un self ante litteram, a parte una breve parentesi con Rizzoli. Dal punto di vista privilegiato della bancarella su una delle piazze principali della città, è stato uno straordinario osservatore della vita cittadina nella sua patria d’adozione, ed era amato dai mantovani che trovavano nella bancarella sotto i portici Broletto un dimesso ma profondo uomo di cultura. Di lui, ovviamente alla Bancarella oggi gestita dal suo aiutante, ho acquistato Il primo libro dei bottoni, di cui a breve vi racconterò. 

L’Edicola di via Frattini 4 

Attirata come al solito dalle riviste, nell’edicola ho trovato un altro personaggio cittadino. L’edicolante-filosofo Walter Tojari fa guerra alle fake news. Come? Con la carta, dice. Fermatevi a farci due chiacchiere: vi racconterà che organizza presentazioni di libri e appuntamenti musicali. Oppure fermatevi all’interno ad ammirare le riviste di ogni tipo. Ci sono anche quelle dei femminili anni ’50. perché secondo questo edicolante illuminato “la carta è l’ultimo baluardo contro le innumerevoli bufale che circolano quotidianamente”. 

La biblioteca comunale Teresiana 

La metto qui, da una parte, sola soletta, perché purtroppo l’ho trovata chiusa. Fondata dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, fu aperta al pubblico il 30 marzo 1780 come Imperial Regia Biblioteca. Dicono che sia molto bella e ancora oggi perfettamente funzionante come biblioteca pubblica.

Gli eventi di Mantova

Il principale, per noi amanti dei libri, è il Festival della Letteratura, che si tiene a settembre. Il 15 agosto, invece, al Santuario delle Grazie di Curtatone (vedi più in basso) circa 150 madonnari si riuniscono sul piazzale del santuario per dare vita a una sfida a colpi di gessetti colorati. Io ci sono passata per caso proprio quel giorno e mi sono divertita a votare i miei preferiti.

Cosa vedere nei dintorni di Mantova 

Sabbioneta 

Sabbioneta è un piccolo comune, con una storia pressoché unica, tanto che è stato inserito nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. In pratica, è un modello di “città ideale”. In origine un semplice borgo fortificato, fu ricostruito da Vespasiano Gonzaga secondo le proporzioni e l’ideale di armonia simboleggiate nel disegno dell’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci. Peccato che poi morto Vespasiano il progetto sia fallito. Per nostra fortuna possiamo ancora ammirarne la pianta, una stella intatta con sei baluardi sulle punte. Alla città ideale si accede da Porta Vittoria, la più antica, e da Porta Imperiale. Da vedere ci sono Il Palazzo Ducale, il Palazzo del Giardino, residenza privata del duca, e il Teatro all’Antica, primo esempio di teatro stabile in Europa. Il teatro rimarrà chiuso fino al 30 settembre 2019, però il biglietto dei due palazzi comprendeva anche la visita della sinagoga.

Solferino 

Ci sono stata di sera, per prendere il fresco come i mantovani, che quando fa molto caldo si spostano in collina. Solferino è un posto che trasuda storia: sulla rocca ebbero luogo gli scontri decisivi della battaglia del giugno 1859: la collina fu aspramente contesa dalle truppe francesi e austriache per la sua posizione strategica. Tanto strategica che la chiamavano “La spia d’Italia”. Se ci andate di giorno, dal tetto potrete ammirare il panorama dall’alto, con la campagna, il Lago di Garda e la torre di San Martino della battaglia. Nella chiesa di San Pietro in Vincoli, invece, sono conservati 1413 teschi e le ossa dei caduti.Il memoriale Nei pressi del parco che circonda la rocca c’è un memoriale che ricorda Henry Dunant, un filantropo svizzero. In cerca di Napoleone per motivi suoi, si ritrova ad aiutare i feriti proprio a Solferino durante le battaglie più cruente. Tornato in Svizzera, pubblica un libro denuncia Un souvenir de Solferino. Da lì nascerà poco dopo la Croce Rossa Internazionale.

Cavriana 

Cavriana è un altro paese collinare, che si trova a poca distanza da Solferino. Ha origini preistoriche e fu abitata dai Romani. Ancora oggi mantiene l’originaria struttura di borgo fortificato dominato dalla torre e fungeva da residenza estiva dei Gonzaga Il castello fu distrutto dagli austriaci alla metà del Settecento e oggi rimangono solo la Torre Medievale e le mura. Una curiosità: durante la Battaglia di Solferino e San Martino del 1859, ospitò nella Villa Siliprandi l’imperatore Francesco Giuseppe alla vigilia dello scontro e l’imperatore vincente Napoleone III la notte successiva.

Curtatone, Santuario delle grazie

Se rimane un po’ di tempo libero prima di ripartire, vi suggerisco una capatina al Santuario delle Grazie di Curtatone. Si trova a circa 8 km dal centro di Mantova, ci arrivate anche in bicicletta o a piedi. Fu costruito tra il 1399 e il 1406 da Francesco I Gonzaga, come voto alla Madonna durante la peste che in quegli anni affliggeva la città. L’interno è spettacolare, anche se da fuori non si direbbe proprio. Nel 1517 frate Francesco da Acquanegra si è inventato un’impalcata lignea che riveste la parte mediana delle pareti con nicchie che ospitano statue in cartapesta, cera e legno, e altri numerosi ex voto. Al centro della chiesa, pende dal soffitto un coccodrillo impagliato. Leggenda vuole che questo edificio sia stato costruito per volere del popolo, che desiderava ringraziare la Madonna di averlo liberato da un coccodrillo divoratore di uomini che infestava le paludi manovane. Nei secoli il santuario è stato arricchito negli arredi e nelle decorazioni, perché a ogni “miracolo” venivano aggiunti ex voto. C’è il condannato a morte che si è salvato perché si è rotta la corda, pardon, la Madonna ha tagliato la corda;  un guerriero vicino al suo cannone che si è salvato dalla morte; il condannato a essere buttato in un pozzo, poi graziato, eccetera. Pensate, solo nel corso di un restauro recente ci si è accorti che le stoffe dei manichini sono vere e non di cartapesta o altro materiale. Il santuario custodiva anche il più importante nucleo di armature italiane, databili tra i secoli XV e XVI, scoperte negli anni ’20 e oggi conservate nel Museo Diocesano di Mantova.

Cosa mangiare a Mantova

C’è l’imbarazzo della scelta. Io ho provato i tortelli di zucca, speciali perché nel ripieno c’è l’amaretto; il salame mantovano e la pancetta, accompagnati dallo gnocco fritto; i capunsei, un primo speciale pur essendo semplicissimo pangrattato in brodo (questo ve lo farò presto); il panino col cotechino come street food, che però sarò stata sfortunata ma non mi è piaciuto granché; sui dolci mi sono dedicata un bel tris: torta Elvezia, Sbrisolona e Torta delle Rose, accompagnate da un bel Lambrusco mantovano frizzante. Altre specialità del posto sono i bigoli o polenta con luccio, gli agnolini di pasta all’uovo, il risotto alla pilota con salamella di maiale o quello col puntèl con salamella, costine o braciola di maiale, lo stracotto d’asino, il luccio in salsa verde, la peperonata. Come dolci, oltre a quelli che ho provato, ci sono la torta di tagliatelle, fatta con le tagliatelle avanzate, l’Anello di Monaco, dolce natalizio simile panettone con un buco al centro, lo zabaione, la torta greca e la bignolata, torta fatta con bignè allo zabaione, cioccolato e panna. 

Come arrivare a Mantova

Treno: Mantova è raggiungibile da Verona, Modena e Milano. La stazione dista pochi minuti a piedi dal centro storico.

Aereo: l’aeroporto più vicino è quello di Verona. Altri aeroporti: Montichiari, Parma, Bologna e Orio al Serio.

Autobus: Flixbus, check point Strada Cipata

Auto:  autostrada A22 Modena-Brennero, A4 Milano – Venezia, uscite di Desenzano, Sirmione, Peschiera e Verona Sud, Autostrada del Sole A1, uscite di Parma Est e Reggio Emilia.

Camper (area sosta): Area Sparafucile – Via Legnago 1/A e Località Grazie di Curtatone – Parco Paganini via Fiera, 11.

Bicicletta: Ciclopista del Sole (Eurovelo 7) e la Ciclovia Tirrenica (Bicitalia 16).

www.turismo.mantova.it