Orgoglio e pregiudizio? Prova l’audiolibro

Ho riletto, cioè ascoltato, Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen e ho scoperto un modo piacevole di “leggere” mentre stai facendo cose noiose, tipo pulire casa o lavare i piatti. Non credevo ne sarei stata capace, ma ce l’ho fatta: sono riuscita ad ascoltare il mio primo audiolibro senza distrazioni! E poi è anche un modo diverso per gustare una lettura attraverso la voce di un’attrice professionista. Nel mio caso, Caterina Bonanni di Ménéstrandise Audiolibri, ascoltato su Spotify

Trama

La famiglia Bennet è composta dai coniugi Bennet e dalle loro cinque figlie: Jane, Elizabeth, Mary, Catherine (detta Kitty) e Lydia. L’obiettivo della signora Bennet è quello di vedere sposate le sue figlie. Quando il ricco e celibe signor Bingley si trasferisce a Netherfield, la signora Bennet freme affinché le figlie gli vengano presentate quanto prima e prega il marito di presentarsi a porgere i propri omaggi al nuovo vicino. Il signor Bingley è giunto a Netherfield in compagnia del suo più caro amico, il signor Darcy. È immediatamente evidente la grande ammirazione di Bingley per Jane. Al contrario, Darcy non mostra alcun interesse per la compagnia e quindi viene subito etichettato come un uomo orgoglioso e altero. Durante il ballo, definisce Elizabeth “appena passabile”: Elizabeth lo sente e lo prende in antipatia.

Un classico intramontabile 

Orgoglio e pregiudizio è un classico intramontabile per chi ama le storie d’amore e l’atmosfera della campagna inglese. Jane Austen è impareggiabile nel far immergere il lettore in un tempo sospeso, dove non succede nulla eppure non aspetti altro che il capitolo successivo per continuare a sentirti parte della famiglia Bennet. I personaggi della famiglia sono caratterizzati benissimo: si percepisce tutta l’insofferenza di Elizabeth per l’eccentricità dei suoi parenti, ma anche il profondo affetto che li lega. Una madre superficiale e poco attenta, un padre sarcastico ma poco risoluto, le sorelle minori in cerca di un marito a tutti i costi e frivole, come il loro ambiente le vuole. E il legame forte con la sorella Jane, sempre pronta a vedere il lato buono di ogni persona e situazione. Per non parlare della storia d’amore tra la stessa Elizabeth e Mr Darcy, ostacolata quasi soltanto dall’orgoglio di lui e il pregiudizio dei lei. Due dei difetti peggiori in amore.

Mr Darcy e l’amore

Tutti i romanzi di Jane Austen, ma soprattutto questo, sono oggi utilizzati dagli storici di epoca regency per l’accurata descrizione della vita quotidiana delle classi abbienti. Oggi nessuno si azzarderebbe a essere così minuzioso, sarebbe poco aderente allo stile sceneggiatura che va di moda. Tuttavia, io l’ho trovato così rilassante, così vivido nella mia mente mentre la voce raccontava, che non posso non consigliarne l’ascolto. Anzi, vi consiglio la lettura di questo classico, qualsiasi sia il supporto che preferite. Anche perché i protagonisti, Elizabeth e Mr Darcy, sono ancora oggi una delle rappresentazioni per eccellenza dell’amore. Perché, altrimenti, Bridget Jones avrebbe scelto Darcy invece di Hugh Grant? 😉

Voi avete letto Orgoglio e pregiudizio? Vi piace la coppia Elizabeth-Darcy? Scrivetemi nei commenti!

 

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Viaggio in Corea del Sud: Winter Sonata a Chuncheon

Chuncheon (춘천, pron. Ciuncion), che significa: fiume che scorre quando arriva la primavera. Curioso: il nome rimanda alla bella stagione, eppure questa cittadina è conosciuta per l’atmosfera innevata che il kdrama Winter Sonata ha saputo creare e far ricordare nel tempo. Se volete scappare per un po’ dalla cappa di polveri sottili che avvolge Seoul, e ripercorrere i passi dei protagonisti del kdrama, non c’è di meglio. L’ho visitata in autunno e posso dire con certezza che è romantica tutto l’anno.

Cosa fare a Chuncheon

Cosa vedere a Chuncheon dipende essenzialmente dal tempo che avete a disposizione. L’ideale sarebbe fermarsi per una notte, ma trovandosi a poco più di un’ora di treno da Seoul, volendo è ottima anche come escursione di un giorno. In ogni caso, sarebbe utile decidere prima di andare su cosa soffermarvi, perché di posti interessanti ce ne sono diversi, ma forse non tutti possono corrispondere ai vostri interessi. Di seguito vi faccio una panoramica delle possibilità che offre.

Il lago

In autunno la vista del lago è mozzafiato. Il colore rosso e giallo degli alberi è predominante e l’atmosfera del bosco trasmette una calma quasi innaturale. La passeggiata che costeggia l’acqua è piacevole e potenzialmente consente di fare tutto il giro, spostandosi fuori città. Chi ama il trekking lo troverà molto interessante. Io mi sono limitata a un giro panoramico per scattare foto. Volendo, è possibile affittare delle anatre pedalò, che sicuramente avrete visto in qualche kdrama e che sono molto amati dalle giovani coppie di coreani.

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Myeongdong Street 

chuncheon2E’ lo stesso nome della via centrale di Seoul. E sembra una sua copia in miniatura. La cittadina è piccola e questa strada ricalca quella della capitale, circondata com’è di negozi di ogni genere. All’entrata del dedalo di strade, le statue di bronzo dei due protagonisti di Winter Sonata danno il benvenuto, ancora oggi super famose e meta di pellegrinaggio per questa location. Chuncheon, infatti, è diventata meta turistica solo dopo la messa in onda del drama. Sono state messe lì, perché in quel punto si svolge una delle scene fondamentali della serie. Praticamente, questo è il kdrama che ha dato il via a tutto. Se volete vedere un drama vintage, ma molto vintage, ve lo consiglio. E’ del 2002 e con uno stampo diverso da quelli che vediamo oggi. Non c’è consegna a domicilio, non ci sono pasti pronti, non c’è caffè liofilizzato. C’è il tè!, servito in tazze di porcellana su vassoio quando arriva l’ospite. C’è anche una mentalità tradizionale, soprattutto della protagonista. E poi, c’è l’atmosfera invernale di Chuncheon. Lei vorresti ammazzarla ogni due minuti, ma bisogna un po’ calarsi nella situazione di una ragazza che è destinata a lavorare fino al matrimonio e poi stop. Peccato che un amore adolescenziale, finito tragicamente, faccia scendere in lei un velo di tristezza senza consolazione. Finché, un giorno, non le sembra di vedere un uomo che somiglia al suo perduto amore in modo straordinario. Ma lei sta per sposarsi…

Il Dalgona candy

E poi, agli angoli delle stradine che si intersecano, i venditori di street food con il loro carretto. E’ qui che ho assaggiato per la prima volta il Dalgona candy, un dolce molto popolare tra i bambini coreani e ora famosissimo dopo il successo di Squid Game. Spesso, infatti, le mamme o i papà lo comprano all’uscita da scuola, per merenda. Viene venduto infilato in un bastoncino e con un disegno creato all’interno con una formina. Il gioco consiste nel mangiarlo spezzettato lasciando per ultima la formina. Io non ci sono riuscita, la formina finisce inevitabilmente per spezzarsi, e sono anche tornata indietro per comunicarlo alla ajumma che me l’ha venduto 🙂

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chuncheon ajumma

Dakgalbi 

Sempre un’ajumma mi ha servito il Dakgalbi, il piatto tipico di questa regione, cioè pollo molto piccante saltato in padella. Ci sono tre intere strade dedicate solo a questo piatto e vi posso dire che i ristoranti sono pressoché equivalenti, almeno dalle informazioni che ho preso. Ho scelto quindi il posto che mi ispirava di più come atmosfera a Myeongdong Dakgalbi Street, una delle tre. E non credo di aver sbagliato. In questo ristorantino coreano tradizionale, senza sedie e tre donne a preparare e servire, mi sono molto divertita a osservare le padrone di casa e i pochi presenti. Soprattutto studenti, all’apparenza. Le ajumma pesano gli ingredienti e poi vengono al tavolo a cucinarlo, allontanandosi e tornando ogni tanto per girarlo. Il piatto, infatti, viene servito in gran quantità a prezzo abbordabile. Per questo, era all’inizio molto popolare tra i soldati, in questa zona c’è un distaccamento militare, e gli studenti. La sua popolarità, cominciata da un solo, piccolo ristorantino oltre cinquant’anni fa, è cresciuta fino a diventare uno dei piatti tipici coreani. Non potete non assaggiarlo almeno una volta durante il vostro viaggio.

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Chuncheon Romantic Market

Questo è il mercato più conosciuto di Chuncheon e ha cambiato nome nel 2010. Prima si chiamava semplicemente Mercato centrale. E’ qui che la madre della protagonista di Winter sonata ha un banco. Non mi ha particolarmente colpito, ma nelle serate molto fredde costituisce un buon riparo e sicuramente c’è un’atmosfera “calda” e allegramente confusionaria.

Il festival del Jeon

La parola Jeon indica genericamente le frittelle, un po’ come i nostri “fritti misti”, anche se all’apparenza sembra più una frittata, che prende nomi diversi a seconda dell’ingrediente fritto nella pastella. Nei ristoranti coreani in Italia troverete spesso la versione con frutti di mare, Pajeon. Appena arrivata a Chuncheon, mi sono imbattuta in questa “sagra del jeon”, con i proprietari dei banchetti che facevano a gara per farmi avvicinare e assaggiare. Che ve lo dico a fare, ho dato soddisfazione a tutti. Ma proprio a tutti. Ne avrò assaggiati una trentina, di ogni ingrediente e colore. Stupendi. Accompagnati da Makgeolli, sempre offerto da loro. Stupendi già l’ho detto? Allora lo ripeto. Dopo essermi saziata, mi sono gustata il concerto della festa e poi via, verso il centro città.

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Altre attrazioni 

Purtroppo, a Chuncheon non mi sono trattenuta abbastanza per fare altro. Ma volendo, ci sono diverse possibilità, che mi limito qui a elencare, nella speranza di poter vedere il resto un giorno.

Gubongsan Mountain Observatory

E’ un punto panoramico con vista sul centro città. In pratica, hanno costruito un’intera strada di Caffè a tema, dove ogni bar costituisce un osservatorio.

Uiamho Lake Skywalk

Altro punto panoramico dove fermarsi a fare foto, a metà della pista ciclabile. Lo skywalk è costruito con un pavimento in vetro trasparente, a circa dodici metri sopra l’acqua. Secondo l’opuscolo turistico, chi cammina sul ponte prova sia la sensazione di camminare sulle nuvole sia l’inquietante ansia di poter cadere in acqua da un momento all’altro.

Nami Island

Per i fan di Winter Sonata e non solo, è un must. Talmente must, vi avviso, che le file si sprecano. Motivo per cui a malincuore ho dovuto rinunciare. Si trova a circa mezz’ora di distanza da Chuncheon ed è stata pensata per promuovere sogni e speranze nei bambini e amore e ricordi nelle coppie. Non mi voglio sbilanciare, sicuramente bella e poetica, ma forse un po’ troppo turistica? Scrivetemi nei commenti cosa ne pensate se ci siete stati. 

Casa delle letterature di Kim You-jeong 

Conosciuto come uno dei principali romanzieri coreani di racconti, Kim You-jeong (1908-1937) è nato nel villaggio di Silla, a Chuncheon. Il restauro della sua casa natale fa parte di uno sforzo per trasformare l’intero villaggio in un villaggio della letteratura in onore del romanziere. 

Come raggiungere Chuncheon 

In treno

Chuncheon si trova alla fine della Gyeongchun Rail Line, che collega la città alla stazione di Cheongnyangni a Seoul (a cui è possibile accedere tramite la metropolitana di Seoul, linea 1). Il costo è di circa W5,500 per prendere il treno da Seoul alla stazione di Chuncheon, 190, Geunhoe-dong, Chuncheon-si. A Chuncheon ci sono due stazioni: Chuncheon Station, alla fine della linea Gyeongchun, e Namchuncheon Station (precedentemente chiamata Seongsan Station), che è la stazione principale e si trova a circa 2 km dal centro città. Da qui non ci sono autobus che portano al centro città, bisogna prendere un taxi o camminare per circa mezz’ora. 

In autobus

Gli autobus partono dal terminal degli autobus Express di Seoul o dal terminal Sangbong fino al terminal degli autobus di Chuncheon e impiegano circa 90 minuti. Dall’aeroporto di Incheon, puoi prendere un autobus direttamente per Chuncheon. Gli autobus costano circa W13.700. 

In macchina

Chuncheon è sulla direttrice settentrionale dell’autostrada Jung-ang (strada 55), che attraversa Wonju e prosegue verso sud fino a Busan. 

Allora? Come vi sembra questo primo assaggio di Corea? Avete domande? Curiosità? Scrivetemi nei commenti e cercherò di rispondervi 🙂

Intanto vi dico che nella prossima puntata andremo alla scoperta del Codice coreano. Cos’è? Presto lo saprete 😉

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Autumn in Korea: Corea del Sud, il Paese del Calmo Mattino

Questo post è un work in progress, pensieri in ordine sparso come se fosse un diario di viaggio. Viaggiate con me su e giù per la Corea del Sud: informazioni pratiche, curiosità e tutto quello che serve per convincervi che il Paese del Calmo Mattino è una meta che saprà stupirvi. E non poco!

Informazioni pratiche 

I trasporti

Organizzare un viaggio in Corea del Sud in autonomia è semplicissimo. Il Paese ha infrastrutture all’avanguardia e un senso razionale e logico che rende facile qualsiasi spostamento abbiate in mente di fare. Ho preso aerei, treni, pullman, autobus, metropolitane e tutta la rete ha mostrato lo stesso livello di efficienza. Dall’aeroporto di Seoul vi consiglio la metropolitana: è accessibile senza uscire dal perimetro dell’aeroporto e per prenderla vi basterà comprare una T Money. La carta è molto utile, consente di prendere qualsiasi mezzo di superficie e non semplicemente ricaricandola alle macchinette di ricarica presenti in tutte le stazioni. La cosa fantastica è che non serve solo per la città in cui vi trovate, ma potete usarla in tutto il Paese. Io l’ho usata anche a Busan e Jeju, per esempio. Il prezzo è accessibile, circa 0,70 euro per tratta, a cui dovete aggiungere un’inezia in più all’uscita se fate un percorso lungo più di dieci km. Metro e autobus viaggiano abbinati. Se uscite dalla metro e prendete l’autobus dovete comunque timbrare, ma non verranno scalati soldi.

La lingua 

I coreani parlano pochissimo inglese e quasi mai con una pronuncia corretta, ma vi assicuro che non avrete problemi. Sono di una gentilezza estrema, faranno di tutto per venirvi incontro e per trovare un punto di contatto. Usando il traduttore automatico non ci saranno problemi. L’unica accortezza che vi suggerisco, siate preparati. Portate sempre con voi mappa, vocabolario o guida. Non vi daranno mai indicazioni sbagliate, semmai perdete un po’ di tempo nel farvi rispiegare se non siete sicuri di aver capito bene.

Gli alloggi

Quanto volete spendere? In Corea del Sud ci sono alloggi per tutte le tasche. Se non siete particolarmente esigenti o schizzinosi, vi consiglio i cosiddetti “Love Hotel”. Sono degli alberghi a tutti gli effetti, che i coreani utilizzano per i loro incontri d’amore. Spulciando online tra gli annunci, potreste non distinguerli dal resto dell’offerta, però osservate bene le regole della struttura, soprattutto se viaggiate con minori. Alcuni, infatti, non accettano minorenni. Perché ve li consiglio? Perché rappresentano un buon compromesso tra comodità e prezzo. La pulizia è ovunque stratosferica e il personale gentilissimo, forse contento di avere clientela di tipo diverso ogni tanto. Qualche volta, di notte, potrebbe esserci un concerto :), ma non è detto. Nella maggior parte dei casi, avrete risparmiato qualche soldino per allungare di un giorno o due la vacanza.

I voli

Ho viaggiato con Korean Air per il volo principale e con Asiana Airlines e Jeju Air per quelli interni. Mi sono trovata bene con tutti, con Asiana in particolare. Korean Air effettua voli diretti da Roma con orari comodissimi e fornisce un kit di benvenuto con pantofole, spazzolino, dentifricio e mascherina per dormire. Asiana per un volo interno inferiore a un’ora ha offerto bevande a bordo. Jeju Air solo acqua, ma è una low cost.

Carte e contanti

Le carte di credito sono accettate ovunque, bancomat e carte ricaricabili dipende dalla situazione. Vi suggerisco di tenere a portata di mano una riserva di contante, che potrà servirvi per le piccole spese e nel caso la carta non dovesse funzionare. Personalmente ho avuto pochi problemi e solo con i piccoli negozi e alcuni bancomat a circuito interno. La cosa migliore è cambiare soldi nei bancomat dell’aeroporto e con i won in tasca affrontare il duro lavoro di assaggiatori dello street food locale.

Le vaccinazioni

Le vaccinazioni per un viaggio in Corea del Sud non sono obbligatorie e potete fare riferimento al sito Viaggiare sicuri per l’elenco aggiornato. Io posso dirvi che dopo averlo consultato ho deciso di non farle, considerando la stagione fredda e le informazioni che ho recuperato sul livello d’igiene complessivo. Certo, sta a voi decidere cosa è meglio in base al vostro stato di salute e il percorso che intendete fare. Al momento in cui scrivo, sul sito viaggiare sicuri è presente questa raccomandazione: “Vaccinazioni, nessuna. Previo parere medico, valutare l’opportunità di procedere alla vaccinazione contro l’epatite virale tipo B e contro l’encefalopatia giapponese (questa solo per i bambini) talvolta presente durante la stagione delle piogge (estate) e alla vaccinazione antitifica”.

Ok, grazie per le informazioni, ma che giro hai fatto?

E adesso passiamo alla fase più bella, quella del viaggio vero e proprio. Ecco le mie tappe: sono atterrata a 서울 Seoul, dove sono rimasta due giorni. Mi sono spostata in treno a 춘천 Chuncheon (Ciuncion la pronuncia in italiano), località a est di Seoul, sempre per due giorni. Successivamente, sono tornata a Seoul per quattro giorni, prima di lasciare la capitale in direzione 대구 Daegu (Degu in italiano) e tempio di 해인사 Haeinsa. Da lì, visita al tempio e via verso 부산 Busan,  la città portuale più grande della Corea del Sud. A Busan, o Pusan, sono rimasta tre notti, compresa una per partecipare al programma templestay del tempio 범어사 Beomeosa (Bomosa in italiano). Quindi aereo interno e altri tre magici giorni nell’isola di 제주 Jeju, poi di nuovo Seoul, per un’ultima notte in giro per la capitale. Questa è la panoramica del tour: ora con calma vi racconto tappa per tappa. D’altronde, sono o non sono nel Paese del Calmo Mattino?

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