douglas clark ne uccide più la gola

Ne uccide più la gola…- Douglas Clark

Con Ne uccide più la gola…, secondo romanzo dell’anno, chiudo la raccolta della serie Il giallo Mondadori “L’alta cucina del delitto” iniziata con “La ricetta del diavolo” di Ellery Queen e completata dal racconto “Morte in ascensore” di Cornell Woolrich, che avevo già letto in precedenza. Stavolta, una triade di ispettori deve stabilire se una donna, morta dopo aver cenato da un’amica, sia stata assassinata o se si sia trattato solo di una tragica fatalità…

Trama 

“Veleno” dice l’impulsivo ispettore Green. “E’ evidente.” Ma l’astuto sovrintendente Masters non è persuaso. E all’autopsia non risulta la benché minima traccia di veleno. Causa della morte di Daphne Bymeres: emorragia cerebrale e paralisi cardiaca. E’ morta in casa di un’amica, dopo un pranzetto delizioso. Perché, poi, tanti sospetti? Il medico curante si rifiuta di firmare il certificato e guarda caso l’amica è l’amante del marito di Daphne, anch’egli medico… Alt! andiamo piano con le conclusioni affrettate! In ogni modo, come è stata ammazzata? Ma sarà davvero un crimine o si tratta solo di una tragica fatalità?

Un giallo tranquillo, ma non troppo

Il romanzo rischia di essere prevedibile, perché tutti gli elementi porterebbero verso la colpevolezza annunciata del marito e dell’amante di lui. Invece, la trama costruita da Douglas Clark regge. Perché più di una persona avrebbe avuto dei motivi per uccidere, perché fin dall’inizio i lettori vengono messi al corrente dei ragionamenti che fa la polizia. Perché non basta aver capito chi è stato, servono anche le prove. Oppure, vuoi vedere che siamo di fronte a un suicidio attuato per far incolpare i traditori? Perché, infine, c’è anche un filone parallelo rosa che non guasta. Chi è stato è abbastanza chiaro fin dall’inizio anche al lettore. Ma come fare a dimostrarlo? Un giallo leggero e godibile per due o tre serate di evasione.

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